Notiziario

Consiglio Universitario Nazionale

Nel periodo immediatamente precedente la pausa estiva e la successiva ripresa autunnale il lavoro del CUN ha riguardato diversi temi, primo fra tutti, alla fine di luglio, è stato formulato il parere richiesto e obbligatorio  su “Determinazione dei valori-soglia degli indicatori da utilizzare per la valutazione della qualificazione scientifica degli aspiranti commissari e per la valutazione dei candidati ai fini dell’attribuzione dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso alla prima e alla seconda fascia di professori universitari”, dopo il quale è stata avviata la nuova ASN. Come è noto le principali differenza con le precedenti tornate sono la possibilità di presentare la domanda praticamente in ogni periodo dell’anno con un meccanismo praticamente a  “sportello”, la sostituzione delle mediane con valori soglia ed altro. Per chi volesse approfondire i riferimenti normativi sono i seguenti:

D.M. 29 luglio 2016, n. 602

DPR 95 del 4 aprile 2016 pubblicato su Gazzetta Ufficiale n.130 del 6 giugno 2016.

DM n.120 del 7 giugno 2016 pubblicato su Gazzetta Ufficiale n.155 del 5 luglio 2016.

A Settembre sono state formulate: Osservazioni su “Linee guida per l’accreditamento periodico delle sedi delle università e dei Corsi di Studio” (AVA 2.0) che voglio essere uno spunto di riflessione per la formulazione di proposte nell’ambito del processo di revisione di AVA proponendo una semplificazione nei diversi adempimenti. Il documento completo è sul sito www. cun .it ( osservazioni  del 7/9 /2016)

E’ stato formulato un parere su Parere su «Allegato 3 del DM 635 dell’8/8/2016 corsi di studio prevalentemente a distanza e integralmente a distanza» nel quale vengono identificate le “classi che prevedono, per il perseguimento di specifici obiettivi formativi, particolari attività pratiche e di tirocinio, ovvero che prevedono la frequenza di laboratori ad alta specializzazione,”  e per le quali la formazione a distanza deve essere attentamente disciplinata.

Alla fine di settembre è stato pubblicato il documento “ Keywords CUN per l’identificazione del profilo scientifico dei ricercatori” in cui l CUN , propone nell’ambito di una collaborazione istituzionale con il CNGR, alla comunità scientifica un nuovo elenco aggiornato di parole chiave utili all’identificazione del profilo scientifico dei ricercatori. ( consultabile sul sito www.cun.it)

Infine con  l’ordinanza ministeriale del 7 ottobre 2016 il MIUR ha indetto nei giorni compresi tra il 19 ed il 25 gennaio 2017 le votazioni per l’elezione dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale, in rappresentanza delle seguenti aree scientifico – disciplinari : 01,  02, 04, 06, 08, 11 e 14.

Per ciascuna delle predette aree sono eletti:

– n. 1 professore di I fascia;

– n. 1 professore di II fascia;

– n. 1 ricercatore, anche a tempo determinato.

Le votazioni avranno luogo tra le ore 9,00 e le ore 17,00, escluso il sabato. Il giorno 25 gennaio 2017 le operazioni di voto termineranno alle ore 14.00.

Quindi anche l’area Medica dovrà nuovamente eleggere i propri rappresentanti.

Manuela Di Franco

Segretario CUN

 

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca

Terminata la complessa procedura di proposizione delle soglie da parte di ANVUR per accedere al giudizio da parte delle Commissioni per l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), sono scaduti ormai i termini per la presentazione delle relative domande per partecipare al sorteggio per la nomina di Commissario. Si attende quindi che il MIUR, che nel frattempo ha pubblicato sul suo sito i CV dei Colleghi che hanno fatto domanda, inoltri ad ANVUR la lista completa per la verifica del possesso dei requisiti, o meglio del raggiungimento di due soglie su tre; solo allora il Ministero potrà procedere al sorteggio. Sarebbe auspicabile, ed è stato da noi sottolineato, che quest’ultimo possa avvenire entro il termine previsto dalla legge per consentire ai Colleghi che saranno collocati a riposo nel prossimo anno accademico di vedere soddisfatta la legittima ambizione di entrare a far parte delle Commissioni stesse.

E’ in uscita a breve il DM sull’accreditamento delle sedi: esso avviene su proposta dell’ANVUR come noto; può essere un accreditamento iniziale, a seguito della verifica del possesso dei requisiti attraverso le procedure descritte dalle relative linee guida dell’ANVUR.

Può invece essere  un accreditamento periodico che avviene a seguito di

visite in loco delle CEV, analisi dei dati della relazione annuale dei Nuclei di Valutazione, analisi dei dati provenienti dalla SUA-CDS, dalla SUA-RD, analisi degli indicatori previsti dal MIUR, su indicazione dell’ANVUR.

Per quanto riguarda la proposta condivisa sia dal MIUR che dal Ministero della Salute di procedere speditamente ad un accreditamento, o almeno valutazione, del livello scientifico dei Membri universitari del Collegio di docenza delle Scuole di Specializzazione, si segnala che ANVUR, d’intesa ed in stretta contiguità con l’Osservatorio, sta preparando il data base completo di tutti Docenti degli SSD qualificanti delle Scuole: la relativa richiesta è già stata inoltrata a tutti i Rettori. Preliminarmente si è ritenuto, sempre d’intesa con l’Osservatorio, di utilizzare la VQR per tali valutazioni, in quanto unico strumento di valutazione cui presumibilmente si sono sottoposti tutti i Colleghi Docenti. Per VQR, e qui termino, si auspica ovviamente potersi intendere la VQR che dovrebbe terminare il 31 Ottobre p.v. Ricordo che in tal senso l’Intercollegio ha provveduto, lo scorso 26 Settembre, all’audizione del Collega Massimo Volpe, Coordinatore del GEV 6, che, pur con molte cautele, si è mostrato abbastanza ottimista sul buon esito della complessa operazione, pur non potendo ancora fornire garanzie, relativamente al suo GEV, sul rispetto assoluto della data di scadenza prevista.

Paolo Miccoli

Direttivo ANVUR

 

Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

Messina 16 e 17 Settembre 2016

All’apertura dei lavori il, 16 settembre, il Presidente ringrazia per l’ospitalità e per l’organizzazione il Prof. Eugenio Cucinotta, Presidente del CLMMC di Messina, e dichiara aperti i lavori illustrando brevemente l’OdG. Intervengono quindi il Rettore dell’Università di Messina e il Commissario Straordinario della Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino” di Messina che portano il loro saluto istituzionale e augurano buon lavoro ai Presidenti intervenuti.

Come di consueto il Presidente fornisce gli aggiornamenti sui temi caldi del momento, soffermandosi in particolare sulle problematiche di interesse della Conferenza connesse sia alla nuova tornata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, sia alle problematiche delle Scuole di Specializzazione.

Stefania Basili presenta lo stato dell’arte delle attività del tavolo misto ministeriale, che vede anche la partecipazione di Giuseppe Familiari per conto della Conferenza Permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia, sul nuovo Esame di Laurea con abilitazione informando che ormai i lavori sono in dirittura d’arrivo, nonostante la complessità del problema e le criticità emerse nel confronto delle varie parti presenti.

Nel pomeriggio si svolge l’Atelier organizzato dal Gruppo Innovazione Pedagogica dal titolo “LA LEADERSHIP NEL LAVORO DI GRUPPO” che prevede un’interessante simulazione, effettuata da due laboratori in contemporanea, di una riunione di CTP in cui i Presidenti e i Vice Presidenti designati si trovano a gestire un gruppo all’interno del quale gran parte dei componenti ha assegnati specifici ruoli, sconosciuti agli altri, al fine di far emergere problematiche simili a quelle che si riscontrano nella realtà. Il risultato è alla fine sintetizzato dai facilitatori/osservatori dei due laboratori, Maria Grazia Stepparava e Federico Zorzi, in una riunione plenaria particolarmente ricca di dibattito sulle metodologie di gestione del lavoro di gruppo in ordine sia agli aspetti relazionali, sia a quelli meramente tecnici. L’impressione collettiva finale è quella di un arricchimento in termini di consapevolezza della necessità di addestramento continuo alla leadership, soprattutto per i colleghi più giovani che si impegnano dell’organizzazione e nel coordinamento della didattica, e di ritorno positivo personale dell’esperienza vissuta nell’atelier.

I lavori sono quindi aggiornati al giorno seguente.

Il Presidente riapre i lavori la mattina del 17 ringraziando di nuovo l’ospite Eugenio Cucinotta anche per la perfetta riuscita della parte sociale del programma culminata, la sera precedente, nella cena sociale con lo splendido scenario dello stretto di Messina illuminato dal plenilunio. Quindi il Presidente affronta la problematica del futuro della Conferenza e del suo ruolo nelle istituzioni e nella pedagogia medica, rimarcando che la presenza ufficiale di un suo rappresentante al tavolo tecnico per il nuovo esame di Laurea con abilitazione insieme alla possibilità, ormai sempre più reale, che in tale contesto l’esame di abilitazione si basi sul modello Progress Test ideato e gestito dalla Conferenza per i CLMMC, sancisca il ruolo della CPPCLMC quale interlocutore istituzionale riconosciuto anche a livello ministeriale. Tale situazione impone che la Conferenza acquisisca una veste giuridica propria, ufficialmente riconoscibile, e quindi il Presidente ritiene opportuna la costituzione di una ASSOCIAZIONE “CONFERENZA PERMANENTE DEI PRESIDENTI DI CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MEDICINA E CHIRURGIA” della quale propone uno statuto che prevede essenzialmente il compito di dare supporto gestionale, organizzativo e amministrativo alla CPPCCLMMC delle Università italiane e identifica nel Consiglio Direttivo l’organo di coordinamento del quale declina la composizione. La Conferenza approva all’unanimità la proposta del Presidente.

Carlo Della Rocca presenta alla Conferenza la relazione definitiva del gruppo Editing Core Curriculum che, tramite un lavoro di razionalizzazione e semplificazione, ha proposto una versione che al momento consta 1737 UDE raccolte in quattro aree di apprendimento nel tentativo di facilitare l’utilizzo dello strumento da parte dei CdL. Nel lavoro di omogeneizzazione è stato modificato circa un quarto delle UDE originalmente proposte dalla passata revisione. L’analisi dell’attuale dimostra una coerente distribuzione delle UDE tra le aree di apprendimento per quello che riguarda il grado di conoscenza e il grado di abilità, sebbene, per quest’ultimo, sia forse necessario un incremento delle abilità pratiche. Per quel che concerne il grado competenza, risulta ancora forse troppo rappresentato quello mnemonico. Nella discussione che segue si decide di procedere alla separazione tra le skills vere e proprie e le UDE pratiche, di ribadire che il concetto di Core va riferito alle necessità formative del cosiddetto medico standard e non alle competenze specialistiche e che sarà necessario, nel futuro, trovare sistemi che rendano meglio fruibile lo strumento Core Curriculum. In questo senso la Conferenza ritiene di poter conferire al gruppo Core Curriculum il mandato di:

procedere a un ulteriore sfoltimento delle UDE pensando al Core per il medico standard e non per lo specialista;

– migliorare la generalizzazione;

– concepire linee guida per l’utilizzazione dello strumento;

– simulare la costruzione di un curriculum tipo basato su UDC e utilizzando le UDE approvate.

Isabella Barajon presenta lo stato dell’arte dei corsi in lingua inglese relazionando sui risultati di un questionario distribuito ai Presidenti dei CdL in lingua inglese che, per il momento, ha avuto un’adesione parziale. La situazione appare abbastanza eterogenea, probabilmente anche per la mancanza di un fattivo confronto tra le sedi circa sia le finalità dei corsi, sia delle metodologie didattiche di volta in volta utilizzate. L’interessante dibattito che segue termina con l’auspicio che il confronto si realizzi nell’ambito della Conferenza stessa tramite la partecipazione più assidua dei Presidenti dei CdL in inglese.

Per l’attività dei gruppi di lavoro riferiscono:

Stefania Basili per il gruppo Progress Test che informa sullo stato dell’arte della preparazione del nuovo P.T. e propone l’organizzazione, per gli studenti del VI anno, di un P.T. da effettuarsi alla fine del II semestre come simulazione dell’eventuale nuovo esame di abilitazione, proposta quest’ultima fatta propria dalla Conferenza all’unanimità.

Marco Krengli, per il gruppo MD-PhD, riporta i dati relativi a un questionario conoscitivo sul percorso di eccellenza a livello internazionale per il quale sono stati contattate 32 sedi straniere, prevalentemente europee, e che ha esitato in importanti informazioni circa le realtà estere esistenti sulla base dell’esperienza delle quali il gruppo prevede, tramite anche la collaborazione con il gruppo di lavoro Innovazione pedagogica, di elaborare per la prossima riunione della Conferenza una proposta di percorso MD-PhD.

Giuseppe Familiari, per il gruppo Accesso a medicina e test attitudinale, riporta alcune battute del dibattito che sull’argomento si è tenuto nell’ultimo congresso AMEE rilevando come ci sia coincidenza con le tematiche usualmente affrontate dalla Conferenza; inoltre chiede l’approvazione del modulo di consenso informato da proporre agli studenti per procedere con lo studio sulle attitudini e il benessere degli studenti del CLMMC.

La prossima riunione della Conferenza si terrà a Roma il 12 dicembre 2016.

Carlo Della Rocca

per il Segretario Amos Casti

 

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea e Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie

Il Meeting che si è tenuto a Bologna dal 23 al 24 settembre ha segnato una importante tappa nella storia della Conferenza: inizia, infatti, il 19mo anno di attività (nel 2017 la Conferenza Permanente dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie compirà 20 anni). In accordo all’esigenza di riflettere su come passare da una fase di crescita ad una piena maturità, le tematiche affrontate hanno riguardato la stabilità dei CdS e la loro integrazione nel sistema Universitario e nel Servizio Sanitario Regionale. All’apertura del meeting ospitato presso l’Università degli studi di Bologna, sono intervenuti il Prorettore Vicario Prof. Mirko Degli Esposti su delega del Rettore Prof. Francesco Ubertini, e il Prof. Paolo Pillastrini su delega del Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Prof. Fabrizio De Ponti.

Nella mattina le Commissioni Nazionali hanno lavorato per sviluppare le tematiche di proprio interesse. Quindi, nel primo pomeriggio, la Conferenza che si è riunita in sessione plenaria nel Complesso Universitario Belmeloro, ha affrontato le tematiche dei processi di accreditamento ANVUR con la collaborazione del Prof. Bruno Moncharmont (esperto disciplinare valutatore ANVUR), dello studente Giulio Caridà, iscritto al 5° anno di Medicina dell’Università di Catanzaro, esperto valutatore e della Prof. Agg. Paola Ferri dell’Università degli Studi di Modena- Reggio Emilia. I primi hanno sintetizzato la loro esperienza in qualità di valutatori, mentre la Prof. Agg. Ferri ha riferito in qualità di Coordinatore di un CdS valutato, quali strategie di preparazione della valutazione ha condotto. Quindi, il Prof. Paolo Pillastrini e la Dott.ssa Anna Brugnolli hanno sintetizzato con uno sguardo aperto a tutte le Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, lo stato dell’arte del Progress Test a livello nazionale. A chiusura della sessione il Prof. Miccoli, consigliere dell’ANVUR, ha ribadito l’importanza dei processi di accreditamento e la loro finalità; ed ha suggerito l’esigenza di discutere come integrare nelle dimensioni valutate dal progress test, le competenze traversali che costituiscono aspetti importanti su cui la formazione universitaria deve puntare.

La seconda sessione ha focalizzato l’attenzione sulla governance dei Corsi di Studi e, nello specifico, sul ruolo dei Coordinatori/Direttori delle Attività Formative Professionalizzanti. La Prof.ssa Luisa Saiani e la Dott.ssa Silvia Bielli hanno presentato dapprima la normativa e la sua evoluzione con particolare attenzione ai passaggi cruciali della definizione del ruolo; quindi, hanno presentato i primi risultati della Survey che hanno condotto a livello nazionale. Nel mese di Agosto/Settembre hanno invitato oltre 400 Coordinatori /Direttori a riflettere sul loro ruolo attraverso un questionario cui hanno risposto oltre 230 partecipanti. I risultati preliminari presentato hanno riguardato: la posizione del Coordinatore/Direttore, la sua stessa denominazione; le modalità di svolgimento del ruolo nonché i contenuti propri, con riferimento ai livelli di autonomia ed a quelli di interdipendenza. È stata anche portata l’attenzione sulla durata degli incarichi. Al termine della presentazione è stata suggerita l’esigenza di armonizzare questo il ruolo anche attraverso i protocolli di intesa. È intervenuta la Direttrice della Programmazione delle Professioni Sanitarie presso il Ministero della Salute, Dott.ssa Rossana Ugenti che ha proposto la costituzione di un tavolo di lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del MIUR che coinvolga i diversi partner in cui affrontare le questioni poste del ruolo e delle funzioni del Coordinatore/Direttore. La sessione ha ricevuto una partecipazione molto attiva anche nel il dibattito.

La terza sessione ha volto lo sguardo verso il futuro. In particolare, come preparare le nuove generazioni a ruoli accademici. Hanno partecipato con proprie relazioni il Dott. Ercole Vellone dell’Università degli Studi di Tor Vergata e la Dott.ssa Elisa Pelosin dell’Università degli Studi di Genova. Le due relazioni complementari hanno trattato la questione dei criteri e dei requisiti di una buona Scuola di dottorato; i processi di reclutamento, selezione e sviluppo di professionisti capaci di sviluppare leadership nel campo della ricerca. Sullo sfondo, la questione se i dottorati delle Professioni Sanitarie devono essere mono o multidisciplinari al fine di garantire offerte stabili e vincenti.

Quindi, si è aperta la quarta sessione Istituzionale di confronto politico-istituzionale moderata dalla Prof.ssa Luisa Saiani e dal Prof. Luigi Frati. Il Prof. Andrea Lenzi, Presidente del CUN, ha sintetizzato lo stato dell’arte dei lavori per la nuova Abilitazione Scientifica Nazionale; il Prof. Adriano Ferrari ha invece presentato la questione delle docenze professionalizzati, se è necessario il requisito della Laurea Magistrale oppure no; quindi, la Dott.ssa Vanda Lanzafame della Direzione Generale per lo Studente, lo Sviluppo e l’Internazionalizzazione della Formazione Superiore del MIUR ha illustrato le possibilità di sviluppo delle Lauree Magistrali; infine, il Dott. Angelo Mastrillo ha descritto i flussi in entrata e in uscita dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie con particolare riferimento all’ultimo anno, ma nel contesto degli ultimi 16-20 anni di attività.

Il Prof. Giovanni Danieli, padre fondatore della Conferenza Permanente e Editor della Rivista Medicina e Chirurgia ha portato il suo saluto. Ha sintetizzato la storia della Conferenza, quali sono state le ragioni della sua nascita, i momenti di sviluppo e la maturità che ha raggiunto nel tempo. È stato un momento di grande partecipazione anche emotiva in cui coloro che sono presenti da sempre, e soprattutto coloro che si sono avvicinati alla Conferenza negli ultimi tempi, hanno potuto ricostruire l’importante lavoro svolto dalla stessa per lo sviluppo e l’affermazione dei Corsi di Studio all’interno dell’Università, nonché per il miglioramento della qualità delle competenze dei professionisti offerti al Sistema Sanitario. Un sentito ed affettuoso ringraziamento a Giovanni Danieli per aver avuto questa intuizione ed averci accompagnato per anni nel cammino è stato formulato dal prof. Frati a dalla prof.ssa Saiani a nome di tutta la Conferenza che è esplosa in un caloroso applauso.

Non secondaria alle sessioni scientifiche era quella relativa ai poster presentati da molte sedi per condividere esperienze di utilizzo a scopo didattico di simulazioni sulle technical and non-technical skills nei CdS e nei Corsi Magistrali delle Professioni Sanitarie. Sono stati presentati oltre 20 poster, visionabili per le due giornate nei locali del Meeting. La Dott.ssa Elisabetta Losi, Presidente della Commissione di Valutazione Poster ha presentato, al termine delle due giornate, i nomi dei vincitori dei poster esposti: G. Boselli e Collaboratori, G. Amaducci e Collaboratori.

Tutti i lavori della Conferenza sono disponibili a sito http://cplps.altervista.org/blog/. Nei prossimi mesi si riunirà la giunta della Conferenza per proseguire i lavori iniziati.

Alvisa Palese

Segretario generale

 

Sindacato italiano Studenti in Medicina

WOLISSO PROJECT

Aiutare vuol dire liberare dalla necessità di aiuto

 

Il Wolisso Project è un progetto di cooperazione internazionale nato nel 2005 in seno alla sede locale di Udine del SISM-Segretariato Italiano Studenti Medicina in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm. Ad oggi la collaborazione tra SISM e Cuamm è stata ufficializzata attraverso la firma di un Protocollo d’Intesa e il Wolisso Project è diventato Progetto Nazionale all’interno del SISM, diffondendosi in tutta Italia.

Il cuore del progetto consiste nel dare la possibilità agli studenti di Medicina di partire per un’esperienza di tirocinio sul campo presso le strutture sanitarie di Wolisso-Etiopia e Tosamaganga-Tanzania, che Medici con l’Africa Cuamm coordina all’interno dei suoi progetti. Durante il mese di tirocinio gli studenti affiancano il personale italiano Cuamm così come quello locale, frequentando i reparti ospedalieri e avendo l’opportunità di assistere alle attività nelle strutture periferiche. Accanto a ciò il Wolisso Project sviluppa progetti e studi nelle strutture sanitarie africane in cui è coinvolto e, attraverso l’organizzazione di eventi e seminari, si propone di sensibilizzare e preparare la futura classe medica e la popolazione riguardo le tematiche inerenti il diritto fondamentale alla salute e la cooperazione internazionale.

L’obiettivo è la formazione di una classe di professionisti che operino per una Medicina che si sappia adattare a risorse e bisogni differenti, dati dall’incontro con società e culture lontane dalle nostre, permettendo allo studente di ampliare il suo bagaglio professionale, culturale e umano.

Fino ad ora gli studenti partiti per l’Africa sono più di 200 da tutt’Italia; i progetti sviluppati sono 8; tra gli innumerevoli eventi e incontri promossi, sono stati organizzati corsi di Semeiotica di Frontiera in molte delle 37 sedi locali SISM su tutto il territorio nazionale.

Nei piani per il futuro, oltre all’impegno per rendere il progetto sempre più conosciuto, strutturato e valorizzato nelle Università italiane e in ambito internazionale, c’è la redazione di uno studio scientifico per andare a sondare quella che è stata la ripercussione del progetto all’interno della popolazione studentesca coinvolta in questi primi anni di attività.

Chiara Pertoldi

Coordinator Wolisso Project

Notizie dal CUN, dall’ANVUR, dalle Conferenze Permanenti dei Corsi di laurea in Medicina e dalle Conferenze Permanenti delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Consiglio Universitario Nazionale

Tra la fine di febbraio e l’inizio di aprile  si è conclusa l’analisi degli Ordinamenti Didattici. Complessivamente sono stati esaminati ottantotto Ordinamenti per corsi di studio di nuova istituzione e ottocentonovantuno Ordinamenti didattici modificati. Per quanto riguarda gli ordinamenti di nuova istituzione, il CUN, concluso l’esame delle riformulazioni pervenute, li ha inviati all’ANVUR per le procedure di sua competenza

In questi mesi il Cun ha formulato al Ministro diverse  proposte  tra cui “Proposta in materia di «Orientamento integrato fra Scuola e Università” che contiene alcune analisi e proposte in materia di orientamento integrato fra Scuola e Università. In particolare, il Consiglio ritiene che un percorso di orientamento universitario debba fornire agli studenti strumenti per poter scegliere in modo informato e consapevole il percorso formativo più adatto alle loro abilità, attitudini e vocazioni, così da ridurre gli abbandoni, accorciare il tempo necessario per conseguire la laurea e favorire un proficuo proseguimento negli studi e ingresso nel mondo del lavoro; individua nell’orientamento dentro la Scuola secondaria, nell’orientamento all’ingresso dell’Università e nell’orientamento dentro l’Università i tre momenti qualificanti, meritevoli di interventi.

Nell’adunanza di aprile è stata formulata una” Raccomandazione sulla formazione specialistica in area sanitaria nella bozza del disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art. 22 Patto per la salute.” NERETTO  nella quale il CUN ha espresso le preoccupazioni condivise dall’area medica nel suo complesso e quindi vista la bozza del disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane, ex art. 22 del Patto per la salute, ove si prevede di ridurre la presenza dello specializzando nelle sedi atte alla sua formazione, a favore di una cosiddetta attività nelle strutture del SSR, svolta senza una garanzia di coordinamento da parte del Consiglio della Scuola di specializzazione, ha approvato un testo con il quale chiede con forza che:

1)  il sistema della formazione medica specialistica non sia ancora una volta sottoposto a modifiche che ne comportino un ennesimo profondo ripensamento, quando ancora ci si sta confrontando con la prima applicazione del DM 4 febbraio 2015, n. 8, alla base del più recente riordino delle scuole di specializzazione in area sanitaria;

2)  qualunque proposta di revisione sia discussa solo dopo avere sentito le rappresentanze dei docenti e degli studenti, coinvolgendo CUN, CNSU e l’Osservatorio Nazionale della formazione medico specialistica.

Ancora in questi ultimi mesi i lavori sono stati focalizzati anche  su proposte Per la «manutenzione» della l. 30 dicembre 2010, n. 240 (Le analisi e le proposte del Consiglio Universitario Nazionale)

https://www.cun.it/uploads/6250/Lamanutenzionedellalegge240nellepropostedelCUN.pdf Al compimento di un quinquennio dall’entrata in vigore della l. 30 dicembre 2010 n.240, il Consiglio Universitario Nazionale ha ritenuto opportuno analizzare il “rendimento” della riforma e  suggerire correttivi per rendere più raggiungibili alcuni degli obiettivi che il legislatore si era prefissato. Sulla base delle attività di esame svolte in sede istruttoria dalla Commissione speciale interna al CUN in merito alla l. 30 dicembre 2010, n. 240 e dei lavori svolti in aula nel corso delle ultime sessioni, è stato redatto un testo contenente alcune analisi e proposte, che è stato approvato nella precedente seduta del  19/04/2016. Queste indicazioni nascono da un confronto lungo e partecipato, che si era già in parte sedimentato in documenti dei quali sono ripresi, e portati a sintesi, gli spunti qualificanti che vengono posti all’attenzione delle sedi istituzionali, delle comunità accademiche e scientifiche, come avvio di un percorso aperto alle riflessioni e al contributo di quanti siano interessati.

Tra maggio e giugno sono stati formulati :

1)
Parere su «Schema di decreto recante i criteri per il riparto del Fondo di finanziamento ordinario delle Università per l’anno 2016
Il CUN, visto lo schema di decreto recante i criteri per il riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per l’anno 2016, ha approvato un testo con il quale, rilevando in via preliminare quanto esso rifletta, con lievi variazioni, la struttura dei decreti relativi al FFO 2014 e 2015, esprime parere complessivamente favorevole al provvedimento, sia pure a condizione che si attenui l’effetto dell’applicazione del modello del costo standard, che siano minimizzati i margini di variazione nelle assegnazioni del FFO ai singoli Atenei e sia stabilita una data certa per la ripartizione della quota premiale e perequativa.

2)
Parere su «Schema di decreto recante le linee generali d’indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2016-2018 e gli indicatori per la valutazione periodica dei risultati». 
Il CUN ha approvato un testo con il quale, nel condividere la scelta di prevedere misure capaci di orientare e incentivare il raggiungimento da parte degli Atenei di obiettivi prefissati, anche attraverso l’identificazione ex ante di indicatori per la valutazione dei risultati, esprime parere favorevole alle soluzioni accolte nel decreto, sottoposto al suo esame, pur subordinandolo al recepimento di talune condizioni esplicitate. Altre osservazioni sono altresì formulate con specifico riferimento alle previsioni contenute negli Allegati al provvedimento

La Giunta della CRUI nella seduta del 25 maggio ha deliberato di designare quali rappresentanti della CRUI al CUN, in sostituzione degli ex Rettori Proff. Melis e Nappi, il prof. Remo Morzenti Pellegrini (Rettore dell’Università di Bergamo) e il prof. Aurelio Tommasetti (Rettore dell’Università di Salerno). Nell’ultima adunanza di giugno in vista dell’imminente indicazione da parte dell’ANVUR dei valori soglia per la prossima tornata dell’ASN (DPR  95; 4 aprile 2016), sono intervenuti il Presidente Professor Graziosi e la Professoressa Terracini, membro del Direttivo, per informare l’aula dei principi alla base delle indicazioni che l’Agenzia fornirà al Ministro. Alla luce delle informazioni fornite, il Presidente Lenzi ha inviato una lettera al Presidente dell’ANVUR con un allegato contenente alcune considerazioni scaturite dal successivo dibattito in aula.  In relazione alla ASN è stata formulata una: Raccomandazione «In merito alla considerazione dei periodi di congedo per maternità o per motivi di salute, nell’ambito delle procedure per il conferimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale», non previsto nel decreto.

Manuela Di Franco

Segretario generale

 

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca

L’attività di questi ultimi mesi in ANVUR, è stata caratterizzata inizialmente dai processi di accreditamento dei CdS di nuova istituzione. Sono state valutate richieste di accreditamento di oltre 90 CdS, e all’interno di questi una quota rilevante attiene proprio all’Area 6. In larghissima parte i Corsi hanno ricevuto l’accreditamento dopo l’esame delle controdeduzioni prodotte dagli Atenei e per i pochissimi per i quali l’accreditamento non è giunto vi sono ottime possibilità per una loro riproposizione l’anno prossimo dopo la soluzione di alcune criticità. Analogamente per i Corsi di Dottorato di nuova istituzione la percentuale di accreditamento è stata elevata malgrado i criteri del XXXIII ciclo varati dall’ANVUR (vedi numero precedente) siano lievemente più stringenti. Il processo di accreditamento dei Corsi che hanno subito variazioni è già in fase avanzata e terminerà entro la fine di Giugno garantendo per Luglio la fine del processo per tutti i Corsi di Dottorato.

Da segnalare inoltre, il 24 Maggio u.s. l’accordo fra ANVUR ed Osservatorio, sancito nel Corso di un Evento al MIUR, presenti anche i Rappresentanti del Ministero della Salute, dell’inizio di un processo di Valutazione dei Collegi di Docenza delle Scuole di ambito sanitario da parte dell’Agenzia.

Lo stesso giorno avveniva la presentazione del rapporto biennale ANVUR all’Auditorio Antoniano alla presenza del Capo Dipartimento,dei Presidenti  CUN e CNR e di numerosi rettori.

Dopo l’uscita del DPR del Giugno u.s. sulla seconda fase di Abilitazione Scientifica Nazionale il Ministro Stefania Giannini ha firmato l’8 Giugno il relativo DM che dà mandato all’ANVUR di proporre i valori soglia per tutti e tre gli indicatori, al raggiungimento di almeno due dei quali è legata la possibilità di adire il giudizio delle Commissioni da parte degli aspiranti all’accesso alla prima e seconda fascia nonché anche alla qualificazione degli aspiranti Commissari, per i quali, si ricorda, il DM richiede una qualificazione scientifica “caratterizzata da criteri e parametri…più selettivi di quelli richiesti ai candidati”.. Tali valori dovrebbero essere approvati dal CD  dell’ANVUR il 27 Giugno e direttament inviati per parere al CUN che si esprimerà presumibilmente all’inizio di Luglio. Il Ministro varerà infine I valori soglia che, una volta definiti, renderanno possibile l’avvio delle procedure previste appunto entro il mese di Luglio.

Segnalo infine che a seguito della scadenza del mandato del professor Stefano Fantoni come Presidente dell’Agenzia si è eletto un nuovo Presidente nella persona di Andrea Graziosi professore di Storia presso la Federico II di Napoli.

Paolo Miccoli

Direttivo ANVUR

 

Conferenza Permanente dei Presidenti di Consiglio dei CLM in Medicina e Chirurgia

Nella magnifica sala San Donato della Rocca Salimbeni della Banca Monte dei Paschi di Siena si svolgono i lavori della Conferenza. All’apertura dei lavori il Presidente Prof. Mario Messina presenta le Autorità che per il tramite del Dirigente della Fondazione Monte dei Paschi, del Direttore del Dipartimento anche a nome del Rettore, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria e del Presidente dell’Ordine dei Medici, portano il loro saluto e gli auguri di buon lavoro.

Il Presidente della Conferenza ringrazia le Autorità, si complimenta per la prestigiosa Sede e rimarca il ruolo della Conferenza nella preparazione del medico.

Per le “notizie dal fronte” il Prof. Lenzi cita la mozione del CUN per le Scuole di Specializzazione affinché lo specializzando alla fine del suo percorso abbia lo stesso tipo di preparazione in tutte le sedi del territorio nazionale e contesta alcune critiche sollevate riferendo quanto fatto a livello del CUN e per il tramite dell’Osservatorio delle Scuole di Specializzazione e rileva che il progress test e le site visits in questo contesto sono complicate per l’enorme numero delle Scuole operanti in Italia. In merito all’orientamento alla scelta della Facoltà, problema molto sentito a livello ministeriale, ricorda il documento del CUN. Infine affronta la problematica relativa all’esame di laurea abilitante che prevede una commissione ministeriale con un adeguato apporto della Conferenza e la necessità che il percorso formativo e le verifiche siano fattibili e svolte nella stessa maniera in tutte le sedi.

Stefania Basili affronta “Il tema dell’Aderenza alla terapia in medicina (il problema, i modelli, cosa insegnare agli studenti e quando)”. Per aderenza alla terapia si intende il conformarsi del paziente alle raccomandazioni del medico riguardo ai tempi, alle dosi e alla frequenza nell’assunzione del farmaco per l’intero ciclo di terapia. Pazienti non aderenti alla terapia potrebbero essere attribuiti a medici che non hanno facilitato le prescrizioni terapeutiche, da qui l’esigenza di come e cosa insegnare agli studenti e ciò che possa facilitare l’aderenza alla terapia, soprattutto per le pluriterapie.

Alfred Tenore presenta “Il Progress test 2015: risultati e prospettive”. Come sempre vengono analizzati la notevole disponibilità di dati per la grande partecipazione di quasi tutte le sedi, che oltre fornire grande affidabilità a questo strumento lo pongono ad un importante livello internazionale; sono distribuite ai Presidenti le schede con i risultati delle singole sedi.

Nel pomeriggio di venerdì 8 aprile si svolge il Forum “Esperienze di lavoro di gruppo”, magistralmente presentato da Fabrizio Consorti e con i gruppi che si occupano di: a) CTP, coordinato da Oliviero Riggio; b) Gestione del Corso integrato, coordinato da Giuseppe Familiari; c) Interprofessionale, coordinato da Davide Festi; d) Personale tecnico-amministrativo, coordinato da Bruno Moncharmont. Si conclude con la riunione plenaria sotto la guida di Pietro Gallo.

Nella giornata di sabato 9 aprile, il Presidente comunica alcune modifiche nella organizzazione e gestione della Conferenza, e in particolare;

  1. a) la trasformazione della Conferenza in Associazione con approvazione notarile;
  2. b) la rivista articolata in sezioni, con articoli sottoposti a referee e non più a invito, tranne casi particolari, con norme redazionali definite e comitato editoriale;
  3. c) applicazione delle mozioni deliberate dalla Conferenza e divulgate dal Presidente;
  4. d) le delibere approvate debbono essere applicate e calate sulle realtà accademiche, territoriali e sui singoli Corsi di Laurea;
  5. e) le rappresentanza studentesche approvate (EMSA) saranno invitate nella riunione successiva. Tutto ciò viene approvato all’unanimità.

Il Prof. GF. Gensini (Presidente SIMMED), su invito, presenta “Simulazione in medicina e pedagogia medica: quali modifiche nel corso può comportare, con quali gradi di libertà per i singoli CLM”. Vengono definite tutte le condizioni necessarie e ottimali per la simulazione, le esperienze di alcune sedi, il documento programmatico della società scientifica italiana per la simulazione in sanità, con gli obiettivi, la metodologia e il decalogo e i riferimenti riportati nella pubblicazione su Intern Emerg Med DOI 10.1007/s11739-015-1341-2.

  1. Familiari con il coinvolgimento di C: Barbaranelli presentano “Studio longitudinale sul benessere e le attitudini degli studenti di medicina” per un migliore riconoscimento delle caratteristiche psicoattitudinali dei candidati, miglior orientamento professionale per gli stessi, migliore selezione dei candidati al fine di migliorare la qualità della professione, diminuire i drop out e quindi i tempi di latenza tra la fine della scuola superiore e l’ingresso nel lavoro. Le fasi dello studio si svolgeranno con i seguenti tempi: all’inizio del CDL, del terzo anno, alla fine del quarto e del sesto e a due anni dalla laurea. Viene presentato il questionario del tempo 2, previsto per il terzo anno, che viene approvato all’unanimità.

Per il punto relativo a “Relazioni dei Gruppi di Lavoro sulla stato dell’arte della attività e dei Delegati alla Attività di Monitoraggio” viene definito lo stato dell’arte e la fase di avanzamento dei seguenti gruppi: a) Core curriculum: definizione e monitoraggio, C. Della Rocca; b) Simulazione didattica ed altre attività professionalizzanti e di tirocinio, A. Ganau; c) Test di ammissione: primi risultati delle sedi piemontesi, G. Migliaretti; d) Studio comparativo fra risultati degli immatricolati “regolari” e “ricorrenti”, A. Bossi.

I prossimi incontri si terranno a Roma il 4 luglio 2016 e il 16 e 17 settembre 2016 a Messina.

L’Editor della Rivista mostra l’indice con i titoli del numero 69/2016.

Amos Casti

Segretario generale

 

Conferenza permanente delle Classi di laurea delle Professioni sanitarie

Lo scorso 16 maggio si è tenuta a Bologna la riunione di Giunta della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie.  Tra i tanti temi affrontati, si segnalano:

  1. Su invito della Direzione Generale Professioni Sanitarie Ministero – dott. Ugenti, l’Ufficio di Presidenza ha partecipato al Convegno di presentazione degli esiti del progetto “Joint Action on Health Workforce Planning and Forecasting” inerente la definizione del fabbisogno di professionisti per i prossimi 20 anni. Durante il congresso che si è tenuto a Roma preso il Ministero, è emerso che: a) sono ad oggi all’attenzione dei fabbisogni due professioni disciplinate da Direttive Europee, infermieri ed ostetriche. La Conferenza ha chiesto che l’attenzione sia allargata progressivamente verso tutte le professioni; b) senza dubbio la definizione del fabbisogno di medio – lungo periodo è apprezzabilissima poiché aiuterà a stabilizzare i Corsi di Laurea (CdL), una importante esigenza attuale del sistema; c) è notevole il lavoro metodologico svolto sino ad oggi dal Ministero per addivenire ad una strategia di definizione dei fabbisogni delle professioni sanitarie che colloca l’Italia tra i Paesi di punta in Europa. I documenti presentati sono disponibili ai seguenti link: http://healthworkforce.eu/events/19052016-the-final-convene-on-the-pilot-project-italy-dissemination-event/; http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato3189134.pdf. Inoltre, l’Ufficio di Presidenza ha partecipato attivamente al meeting Congresso Bulgaria – Varna (Febbraio 2016), in cui sono stati riferiti i risultati raggiunti dai diversi Paesi. http://healthworkforce.eu/events/18022016-varna/
  2. È stato re-istituito l’Osservatorio Permanente (10 marzo 2016 – DI n. 155) presso il Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251 ed al decreto del 19 febbraio 2009). http://attiministeriali.miur.it/media/271913/di_10032016_n155.pdf L’Osservatorio Nazionale, di cui fanno parte 10 componenti del Comitato di Presidenza e 27 rappresentanti delle 22 professioni sanitarie, formula proposte e pareri in ordine alla definizione di:
  • a) linee di indirizzo per l’elaborazione di requisiti d’idoneità organizzativi, strutturali e tecnologici, per l’accreditamento delle strutture didattiche universitarie e ospedaliere per la formazione delle figure professionali di cui alla legge n. 251/2000;
  • b) linee guida per la stipula dei protocolli d’intesa tra le Regioni e le Università, a norma dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo n.502/1992 e dell’art.6, comma 13 della Legge n.240/2010;
  • c) criteri e modalità per assicurare la qualità e la formazione in conformità alle indicazioni dell’Unione Europea;
  • d) criteri e modalità per il monitoraggio dei risultati della formazione delle figure professionali dell’area sanitaria.
  1. È proseguito il dibattito sui SSD MED 48-50: come noto, con Decreto Ministeriale 855 del 30 novembre 2015 http://attiministeriali.miur.it/anno-2015/ottobre/dm-30102015.aspx si sono rivisti i Settori Concorsuali ed in particolar modo quelli a cui afferivano SSD cosiddetti “sotto-quota” (meno di 10 PO per SSD e meno di 20 per SC) senza modificare l’assetto complessivo; inoltre, lo stesso DM definiva la possibilità che uno stesso SSD possa afferire ad un solo SC. Pertanto, è stata abrogata la possibilità di presentare multiple domande (pluri-afferenze). Per elaborare declaratorie in grado di fungere da guida ed aiuto nella valutazione dei candidati dei SSD che riflettono i SSD MED 48-50 con linguaggi che ne assicurino la comprensione della tipizzazione, ciascun Presidente/Vicepresidente di Commissione è stato invitato ad elaborare proposte con la Commissione e ad inviarle all’Ufficio di Presidenza che si è resa disponibile anche per supportare i lavori. Durante l’incontro di Giunta le proposte sono state dibattute e sistematizzate. A breve sarà a disposizione il verbale.
  2. È stato definito il programma del Meeting della conferenza (accreditamento ECM in corso) che si terrà a Bologna dal 23 al 24 settembre pv (complesso Universitario in Via Belmeloro). Dopo venti anni di formazione a livello universitario, si discuterà sulla “Stabilità e integrazione dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie nel Sistema Universitario”. Saranno trattate molte tematiche, tra le quali quelle relative all’accreditamento dei CdL da due punti di vista particolari:
  3. dei processi (Quali sono le esperienze, e che cosa abbiamo imparato dai processi di accreditamento condotti in Italia dalle Commissioni CEV sino ad oggi? Come prepararsi al meglio alla visita di accreditamento? Quale ruolo hanno gli studenti e come prepararli in modo efficace?);
  4. della struttura (Come affrontare la disomogeneità dei protocolli regionali e dei finanziamenti dei CdL? Dopo vent’anni di formazione universitaria, la collocazione dei coordinatori/direttori della didattica professionalizzante e dei tutor è adeguata? Quali sono i criteri di attribuzione della docenza professionalizzate nei corsi di laurea?).

schermata-2016-09-16-alle-17-04-44

Saranno inoltre sviluppate le tematiche inerenti lo sviluppo delle competenze manageriali e cliniche (Quale differenziazione è possibile per le lauree magistrali?) e quelle che preparano ad una carriera accademica (Quali dottorati devono essere disegnati per preparare la nuova generazione alla carriera accademica?).

Saranno presenti il prof. Andrea Lenzi Presidente del CUN, il prof. Paolo Miccoli (componente ANVUR), la dott.ssa Rossana Ugenti (Direttore Generale della D.G. delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie) e la dott.ssa Vanda Lanzafame (Dirigente Ufficio VI DGSINFS-Esami di Stato e Dottorati). Inoltre, il Managing Editor prof. Giovanni Danieli, interverrà sullo stato dell’arte della rivista e sul suo sviluppo. Il programma dettagliato è disponibile al sito: http://www.conferenzapermanentelaureesanitarie.unito.it/index.html.

E’ inoltre prevista una sessione poster per condividere esperienze di utilizzo a scopo didattico di simulazioni su technical e non-technical skills nei Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale delle professioni sanitarie. http://cplps.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/07/SESSIONE-POSTER-CONFERENZA-BOLOGNA-2016.pdf. Le proposte andranno trasmesse in forma di abstract entro il 10 settembre (max 300 parole, con indicazione di titolo, autori, affiliazione) alla: Dott.ssa Elisabetta Losi Università di Modena e Reggio Emilia elisabetta.losi@unimore.it.

Alvisa Palese

Segretario generale

 

Segretariato Italiano Studenti in Medicina Scambi professionali italiani

Il progetto Clerkship Italiane-Clerkita, rivolto agli studenti del quinto e sesto anno di corso ed ai tesisti, consiste in un mese di tirocinio presso reparti di “eccellenza” in un ateneo italiano diverso dalla propria sede di studio. Per reparti di eccellenza intendiamo reparti che, a detta degli studenti della facoltà di riferimento, possiedono un elevato potenziale formativo. I partecipanti al progetto ricevono il supporto organizzativo della sede ospitante, oltre ad aver garantito alloggio ed un pasto al giorno per tutta la durata dello scambio.

Dove siamo arrivati?

Il progetto è attualmente attivo in 26 poli universitari: Ancona, Bologna, Brescia, Campobasso, Catania, Catanzaro, Chieti, Ferrara, Foggia, Genova, Messina, Modena, Napoli Federico II, Palermo, Parma, Roma La Sapienza, Roma Sant’Andrea, Roma Tor Vergata, Salerno, Sassari, Siena, Torino, Trieste, Udine, Varese e Verona. Altre università hanno manifestato interesse ad avviare il progetto per la campagna 2017-2018.

Già nel 2011, la Conferenza ne ha consigliato l’implementazione riconoscendone le potenzialità formative, confermate poi nel 2015 con l’attribuzione di 2 crediti formativi agli studenti.

Come potremmo migliorarlo?

Solo una piccola parte degli atenei, però, fornisce la copertura assicurativa ai partecipanti, portandoli negli altri casi a ricorrere ad assicurazioni esterne con il limite evidente di creare disomogeneità nella polizza. Il SISM, per tale motivo, si è già attivato nel contattare varie compagnie assicurative per fornire agli studenti una copertura più efficiente, ma riteniamo che il supporto delle università e delle loro polizze assicurative possa rappresentare una garanzia per la crescita ed il miglioramento del progetto.

Ci rimettiamo quindi alla competenza dei Presidenti di Corso di Laurea per continuare l’intesa e il supporto che la Conferenza Permanente ci ha garantito in tutti questi anni.

Silvia Raddi, Giustino Morlino

Notizie dal CUN, dall’ANVUR, dalle Conferenze Permanenti dei Corsi di laurea in Medicina e dalle Conferenze Permanenti delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Consiglio Universitario Nazionale

Nel mese di settembre 2015, il CUN ha espresso il parere su “Regolamento recante criteri e parametri per la valutazione dei Candidati ai fini dell’attribuzione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale… omissis”. Questo argomento è di forte interesse per tutta la comunità Accademica in quanto il bando della nuova ASN, ferma dal 2013, è atteso da giovani e meno giovani studiosi per l’ingresso nell’Università (tenure track) e per le progressioni di carriera. Nel parere viene auspicata una maggiore flessibilità e responsabilità, quindi autonomia, da parte delle commissioni, l’individuazione di “valori soglia” da raggiungere per potere partecipare, l’eliminazione dell’età accademica, l’introduzione di un terzo parametro. (Il testo del parere del 30 settembre, è disponibile sul sito www.cun.it) Il decreto dovrebbe essere emanato dal MIUR in tempi brevi ed uno dei motivi del ritardo è stato dovuto al parere del Consiglio di Stato sulla maggioranza qualificata (4/5) prevista già nella precedente ASN e che ora dovrebbe divenire maggioranza semplice (3/5). In ogni caso, sebbene si attendano tempi più brevi il decreto “milleproroghe”, attualmente in discussione in parlamento, ha fissato al 31/12/2016 il termine per l’emanazione del regolamento dell’abilitazione scientifica nazionale.

Il 21 ottobre 2015 è stato espresso il parere sulla Legge di Stabilità nel quale il CUN ha auspicato che venga disposto un progetto di rilancio del sistema universitario, che preveda quanto meno: l’assunzione di un numero adeguato di RTDb; la seconda tranche del piano straordinario per la chiamata di Professori di seconda fascia previsto dalla legge 13 dicembre 2010, n.220 (legge di stabilità 2011)e l’attivazione di un piano straordinario per il reclutamento di Professori di prima fascia; la previsione di finanziamenti che garantiscano il diritto allo studio; la rimozione del blocco degli scatti stipendiali ;il rinnovo dei contratti del Personale tecnico-amministrativo.

A novembre è stata, sulla stessa linea della CRUI, espressa al Ministro una raccomandazione sulla necessità di sospendere i tempi della VQR, in considerazione delle numerose criticità esposte in numerosi Atenei.

Il 13 gennaio è stata designata nel Comitato Consultivo dell’ANVUR la Prof.ssa Alessandra Petrucci ordinario del Dipartimento Statistica informatica e applicazioni “G Parenti” dell’Università degli Studi di Firenze. Sempre a gennaio il CUN ha ricevuto la visita del Ministro On. Stefania Giannini che ha indicato le linee programmatiche su cui lavorare durante l’anno in corso.

Sono stati poi  formulati due pareri il primo sull’equipollenza dei titoli francesi con la ASN e il secondo sulle corrispondenze tra posizioni accademiche italiane ed estere. Attualmente il CUN sta esaminando gli ordinamenti didattici e a tal proposito si segnala la “guida alla scrittura degli ordinamenti didattici” disponibile sul sito www.cun.it. Si segnala inoltre, sempre sul sito, la “Guida alla presentazione delle domande per i passaggi di SSD, SC e MSC”. Nella penultima adunanza di febbraio è stata pubblicata una dichiarazione sul valore della ricerca in cui si interviene sulla necessità del riconoscimento giuridico degli scatti retributivi per il personale universitario.

Sono pervenute al Presidente le dimissioni del Prof. Mario Morcellini quale rappresentante al CUN dell’Interconferenza. Da questa è giunta la designazione del Prof. Vitale Cardone quale nuovo rappresentante in seno al Consesso.

Manuela Di Franco

Segretario generale

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca

E’ con grande piacere che inizio questa collaborazione con la Rivista: far giungere a voi tutti la voce dell’ANVUR è per me motivo anche di orgoglio.

 

In data 19 Febbraio 2016 un’ ulteriore proroga al termine per la presentazione dei prodotti nell’ambito della VQR è stata concessa dall’ANVUR e la nuova scadenza è spostata quindi al 14 Marzo per le Università.

Nel corso del mese di Febbraio è stato elaborato, anche se non ancora licenziato dal Consiglio Direttivo, il documento che illustra i criteri e gli indicatori che saranno da guida per l’accreditamento dei Corsi di dottorato del XXXII ciclo. Esso sarà consultabile sul sito ANVUR pertanto non vale la pena riassumerlo qua, ma può essere utile indicare le linee di indirizzo fondamentali che hanno portato, pur nella sostanziale continuità con il relativo documento del 2014, ad alcune rilevanti integrazioni. Un peso maggiore viene assegnato al Coordinatore che deve essere incardinato nell’Ateneo sede del Dottorato, il cui Consiglio deve contenere almeno per il 50% docenti incardinati nello stesso Ateneo, mentre viene meglio demarcata la differenza fra i dottorati bibliometrici e non bibliometrici.

Dovrà essere garantita la disponibilità del 50% di aumento della borsa per un periodo di soggiorno all’estero non superiore ai 18 mesi.

Alcune novità interessano l’area Medica ed in particolare la necessità di fornire un elenco dettagliato dei “laboratori con dotazioni disponibili (grandi macchinari e risorse assistenziali nel caso di dottorati clinici)”.

Altra rilevante novità di precipuo interesse per l’Area Medica è a livello di SUA-RD (Ricerca Dipartimentale): nella prossima rilevazione saranno inseriti nell’ambito del personale in servizio (quadro C2) anche gli Specializzandi afferenti al Dipartimento, consentendo quindi ai Dipartimenti coinvolti nelle Scienze della Vita maggiori potenzialità di espressione della propria capacità di ricerca. Ho ritenuto di impegnarmi personalmente per una tale opportunità ma debbo aggiungere che il CD ha mostrato di accogliere con grande favore questa variazione.

Segnalo infine con soddisfazione che proseguono i contatti fra CUN ed ANVUR sulla possibilità di avviare finalmente un percorso di eccellenza che porti infine all’idea, peraltro pienamente condivisa dall’Agenzia di Valutazione, di un titolo di cosiddetto PhD-MD.

Paolo Miccoli

Direttivo ANVUR

 

Conferenza Permanente dei Presidenti

di Consiglio del CLM in Medicina e Chirurgia

Riunione del 30 novembre 2015

All’apertura dei lavori il Presidente illustra l’OdG che prevede l’intervento istituzionale della dr.ssa Rossana Augenti, funzionario responsabile della formazione nel Ministero della Salute e rappresentante in Europa per la programmazione degli accessi, quello di Paolo Miccoli, chirurgo endocrinologo, e nuovo componente nel direttivo ANVUR per l’area scienza della salute, e infine quello di Lorenzo Donini sulla nutrizione clinica nel percorso formativo dopo la proposta EXPO’15; da ultimo, si sofferma sulla necessità di uniformità per quanto riguarda l’attribuzione del voto di laurea.

Stefania Basili presenta un breve rendiconto del Progress test 2015 rilevando che hanno partecipato al test 47 Corsi di Laurea su 49 (96%), con un notevole incremento rispetto agli anni scorsi e con una grandissima partecipazione degli studenti (24.594). I risultati sono in elaborazione e verranno presentati nella prossima riunione della Conferenza e sollecita la preparazione di nuove domande per rinnovare l’archivio, coinvolgendo anche le società scientifiche come proposto dal Prof. Bellelli.

La Dr.ssa Rossana Ugenti, Direttore Generale del Ministero della Salute, ha tenuto una brillante relazione su “Programmazione del fabbisogno di medici: il progetto europeo per un nuovo modello ”. Si tratta di un progetto triennale che, oltre i medici, riguarda anche altre professioni sanitarie, con diversi gruppi di lavoro. Il progetto pilota in Italia è collegato agli adempimenti istituzionali e considera l’offerta (proiezione su flussi in entrata e uscita collegato con il numero di professionisti attuali e quello atteso in futuro) con la domanda (quella attuale e futura a seguito di cambiamenti demografici, epidemiologici ed organizzativi), prospettando uno scenario a gruppo chiuso ed uno a gruppo aperto, diffuso al MIUR, Regioni, FNOMCEO, Istat.

Il Prof. Paolo Miccoli, nuovo membro ANVUR per la medicina, rimarca i punti di contatto con la Conferenza sottolineando i punti qualificanti come a) la manutenzione del core curriculum con la pratica medica (rivedere i corsi professionalizzanti a cominciare dai tirocini), b) la metodologia scientifica e l’evoluzione della ricerca con percorsi di eccellenza quali il MD-PhD, c) la laurea con abilitazione, e d) le site visits e il progress test che proiettano la Facoltà nel contesto europeo.

Il Prof. Lorenzo Donini affronta il problema della “Nutrizione clinica nei Corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia: la proposta post EXPO’15” ed afferma che è necessario: a) porre le problematiche nutrizionali al centro dell’attenzione (presenza di problematiche nutrizionali, considerare gli aspetti socioculturali, psicologici, funzionali che si accompagnano alle problematiche nutrizionali); b) verificare che i saperi previsti negli ambiti della nutrizione di base, applicata e clinica siano presenti nel corso di studi in M&C; c) adottare, anche per la nutrizione, lo stesso processo di formazione che si adotta in altri ambiti (dalle scienze di base alla fisiopatologia alla clinica); d) integrare le conoscenze che vengono fornite nelle scienze di base, nelle “metodologie” e nella clinica, anche in una logica nutrizionale; e) recuperare il senso clinico della ristorazione collettiva ospedaliera; f) considerare il “territorio” come area di interesse della formazione.

La commissione (B. Moncharmont, C. Della Rocca e S. Basili) preposta ad uniformare il meccanismo di calcolo del voto di laurea in tutte le sedi, anche alla luce del fatto che tale punteggio è valutato nel concorso nazionale per l’ammissione alle scuole di specializzazione, ha proposto una mozione (allegata) che viene approvata all’unanimità.

Per l’attività dei gruppi di lavoro riferisce Anna Bossi su: Studio comparativo fra risultati degli immatricolati “regolari” e “ricorrenti” riportando i risultati ottenuti dalle sedi di Milano, Torino/Orbassano, Pavia e Campobasso, e in attesa di quelli degli altri CdL che partecipano a questa iniziativa (Milano Bicocca, Modena, Napoli 2–Caserta, Napoli Federico II, Novara, Palermo, Roma 2, Torino); e Marco Krengli del gruppo MD-PhD che riporta i dati relativi al questionario sul percorso di eccellenza a cui hanno risposto il 75% delle sedi.

Per il punto “Il lavoro di gruppo nella didattica e nell’organizzazione della didattica” del GdL Innovazione Pedagogica, Maria Grazia Streparava ha tenuto una brillante relazione sul lavoro di gruppo con gli studenti e tra docenti, segnalando i vantaggi, le caratteristiche, i contenuti, gli interventi strategici, gli strumenti, la dinamica di gruppo e la gestione delle difficoltà. Nella conclusione ha definito i 10 “comandamenti” del lavoro di gruppo: trasparenza, uguaglianza, sopportarsi reciprocamente, ascolto attivo, contatto visivo, la guida del leader, coinvolgimento di tutti, interventi in ogni momento, conduzione formale o informale e infine controllo sull’andamento del lavoro da parte di tutti.

 

La prossima riunione della Conferenza si terrà a Siena l’otto e nove aprile 2016.

Amos Casti

Segretario generale

Conferenza Permanente delle Classi

di Laurea delle Professioni Sanitarie

La Conferenza Permanente delle Classi di  Laurea delle professioni sanitarie procede nella sua attività di sviluppo della qualità della formazione. In particolare, anche al fine di sviluppare le tematiche/problematiche emerse nel Meeting annuale che quest’anno si è realizzato a Bologna, ha realizzato l’incontro della Giunta lo scorso dicembre. In tale incontro si è lavorato sulle problematiche relative alle afferenze dei corsi di laurea triennali e magistrali delle professioni sanitarie ai Dipartimenti o alle Scuole/Facoltà di Medicina e Chirurgia. Si è discussa l’esigenza di suggerire agli Atenei unitarietà gestionale dei CdS delle professioni sanitarie per facilitare mutuazioni, esperienze di didattica interprofessionale e presentarsi come unico interlocutore con il sistema sanitario regionale rispetto alle convenzioni ed ai necessari supporti per le attività formative professionalizzanti. Pertanto, si è convenuto che l’afferenza debba avvenire sulla base di questi criteri, assicurando la possibilità di un coordinamento sia tra i CdS che tra i livelli istituzionali coinvolti. E’ emersa inoltre l’esigenza di monitorare i diversi modelli organizzativi in essere soprattutto per valutarne l’efficacia in sede di concreto funzionamento.

Rispetto alla tematica dei SSD ed alle abilitazioni scientifiche nazionali, con il contributo del Prof. Lenzi Presidente del CUN si è discussa l’esigenza di rielaborare  le declaratorie dei SSD 46-50 in modo da evidenziare le peculiarità scientifiche di questi ambiti disciplinari per guidare nella valutazione dei candidati di questi  SSD.

Con riferimento alle problematiche emerse recentemente rispetto alla prova pratica finale dei corsi di laurea, l’Ufficio di Presidenza ha incontrato il Direttore Generale del Ministero alla Salute dott.ssa Rossana Ugenti con la quale si è tenuto un confronto molto positivo. Al termine dell’incontro è emersa una condivisione del documento di indirizzo sull’Esame finale approvato dalla Conferenza e si è evidenziata la necessità di aggiornare l’attuale circolare che contiene indirizzi per l’espletamento dell’esame finale abilitante. Si  è condiviso che la prova pratica può prevedere modalità diverse purché sia evidente la finalità di accertare le capacità dei candidati di affrontare situazioni, problemi, casi esemplari e significativi per il loro futuro esercizio professionale. Non sono pertanto accettabili quesiti che valutano solo il livello posseduto di conoscenze, che costituiscono i prerequisiti delle competenze professionali.

Il Prof. Antonio Lanzone,  Presidente Commissione Nazionale per Ostetrica/o ha invece riferito  alla Giunta l’articolato lavoro svolto dalla Commissione per sviluppare la preparazione delle Ostetriche, a fronte di una crescente complessità delle responsabilità attese dal profilo di ruolo. Dopo aver presentato gli aspetti storici e scientifici  che hanno motivato la Commissione Nazionale dei CdS Ostetrica/o, anche sulla base delle normative europee di riferimento, a chiedere un prolungamento della durata di studi, si è aperto il dibattito. Già altre Commissioni, infatti, come ad esempio quella per Fisioterapisti e Infermieri, hanno più volte  dibattuto e motivato la necessità di una revisione della durata dei rispettivi CdS.

Non da ultimo, Angelo Mastrillo è intervenuto sulla tematica del tutorato evidenziando le questioni relative ai criteri di reclutamento e nomina, alla dotazione minima ed alle funzioni che costituiscono aspetti importanti anche in fase di definizione dei protocolli di intesa. Si è discussa l’esigenza di sviluppare un framework di riferimento per la definizione dei diversi ruoli tutoriali nei Corsi di Laurea. Infine, sono state riferite alcune informazioni rispetto agli avanzati lavori inerenti il Work Package n. 5 sul modello di definizione dei fabbisogni – condotto del Ministero della Salute ed a cui al prof. Saiani è stata invitata in fase di presentazione dei riusltati sino ad ora raggiunti nella definizione di una modellistica.

Infine, si è deciso di realizzare il prossimo meeting a Bologna il 23-24 settembre 2016.

Alvisa Palese

Segretario generale

Segretariato Italiano Studenti in Medicina)

MIND – Mental Illness and New Doctors

Gli Studenti in MeC parlano di salute mentale

Perché la psichiatria non basta

  1. Premesso che un argomento intenso come questo andrebbe compreso di pancia, nell’insegnamento di psichiatria vengono presentati criteri diagnostici per definire il malato ponendo l’accento sulle deficienze del singolo senza valutare il contesto sociale: metaforicamente la psichiatria continua a chiudere i malati in una stanza.
  2. Inoltre è un approccio settoriale, lo studio di un particolare gruppo di patologie che rappresentano un solo aspetto della vita del paziente; invece sarebbe utile distaccarsi dalla patologia e ripartire dalla salute come elemento globale.

Queste sono solo due testimonianze1 dei partecipanti al MIND- Mental Illness and New Doctors, laboratorio esperienziale sulla salute mentale che ha visto riunirsi a Bisceglie (BAT) dal 4 al 6 dicembre 2015  25  soci del SISM – Segretariato Italiano Studenti in Medicina.

Se è opinione diffusa che per capire alcuni tipi di disagio, tra cui quello psichico, sia necessario averne esperienza diretta, non possiamo che ritenere incompleta una formazione puramente accademica focalizzata su diagnosi e terapia, enfatizzando così lo stigma; allo stesso tempo la salute stessa non è la mera assenza di malattia ma una percezione personale della propria condizione di benessere: pertanto il futuro medico deve essere avvicinato alle buone pratiche di illness centered medicine orientate al recovery.

Cos’è e come nasce il MIND

Il MIND nasce da due anni di autoformazione di un gruppo di soci appartenenti a differenti atenei che ha studiato e cercato testimonianze sulla realtà della salute mentale e servizi territoriali. Dopo diversi esperimenti è nato un laboratorio che, attraverso tecniche di educazione non formale, cineforum e l’intervento di una psichiatra ha stimolato la consapevolezza dei partecipanti sul concetto di salute mentale e i determinanti di esso, la normalità e lo stigma, nonché l’inclusione sociale; la realtà dei servizi territoriali in Italia e l’importanza di un rapporto medico paziente olistico, cercando così di raccogliere l’eredità Basagliana.

Possibili sviluppi del progetto

Formatori e partecipanti hanno avviato un lavoro di revisione e integrazione del materiale su cui si è basato il primo laboratorio in vista di una seconda edizione dello stesso, auspicando la diffusione del format nelle differenti realtà locali.

a cura di Claudia Chiurlia, Letizia Lorusso e Silvia Martignago

Notizie dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarien.65, 2015, pp.2959-2968

Continuano i lavori della Conferenza permanente. Dopo aver informato trasversalmente le Istituzioni nonché le altre Commissioni Nazionali e i Magnifici Rettori al fine di offrire una diffusa informazione del nuovo assetto della Conferenza, si sono completate alcune Commissioni Nazionali (Commissione Nazionale cdS in Tecniche Ortopediche: Presidente Professor Mora e Vice-Presidente Dottoressa Guida; Commissione Nazionale CDS Podologia: Presidente prof. Cavallini e Vicepresidente dott. Arcangelo). Nella sua prima seduta che si è tenuta a Bologna lo scorso 16 dicembre, la Giunta ha affrontato, tra le altre, le seguenti problematiche che meritano una diffusa informazione:

Requisiti Minimi quantitativi – docenti di riferimento per CDS

L’accreditamento dei Corsi di studio (CDS) così come prevista dal DM MIUR 30 gennaio 2013, n. 47, indica un “accreditamento iniziale” che corrisponde ad una autorizzazione fondata su parametri quantitativi ed un successivo “accreditamento periodico” che corrisponde alla conferma dell’autorizzazione ottenuta sulla base anche della verifica del mantenimento dei parametri quantitativi. In particolare l’allegato A del DM MIUR 30 gennaio 2013, n. 47 indica, tra gli altri, nel numero di ‘docenti di riferimento’ i requisiti minimi irrinunciabili che un CDS deve avere per poter essere attivato e nel tempo autorizzato. Nel DM MIUR 23 Dicembre 2013, n. 1059 di adeguamento ed integrazione al DM 30 Gennaio 2013 n. 47 soprarichiamato, all’allegato A lettera B, sono definiti il numero minimo di docenti di riferimento ai fini dell’accreditamento iniziale di un CDS. In accordo a tale allegato, nel caso in cui la numerosità di immatricolati a ciascun CDS superi la numerosità massima teorica prevista, il numero di docenti di riferimento/anno deve essere incrementato in misura proporzionale al superamento di tali soglie in base ad una formula.

I dispositivi normativi soprarichiamati prevedono una quantità incrementale di requisiti di docenza all’aumentare degli studenti qualora la numerosità massima sia superata, ma non prevedono una riduzione incrementale del numero di docenti qualora sia rispettata la numerosità di riferimento o raggiunta la numerosità minima. L’impatto dell’applicazione di tali requisiti pur graduale, nella situazione in cui gli Atenei si trovano attualmente ad operare per il perdurare dei vincoli al turnover rischia di determinare una progressiva chiusura dei CDS a numerosità limitata per impossibilità degli stessi Atenei ad assicurare i docenti richiesti. La Giunta, dopo articolata ed approfondita discussione, ha approvato all’unanimità di rivedere complessivamente i requisiti di docenza previsti attualmente:

– introducendo per i CDS di laurea a bassa numerosità una riduzione del numero minimo di docenti di riferimento fino a tre docenti per i corsi che prevedono da 10 fino a 25 studenti/anno;

– prevedendo tra i requisiti minimi una valutazione anche dell’offerta quali-quantitativa di servizi sanitari presso le strutture che appartengono alla rete formativa di riferimento del CDS, rivedendo i requisiti di attività vigenti che, nell’evoluzione dei Sistemi Sanitari Regionali, non appaiono più congruenti;

– introducendo nei requisiti minimi di docenti di riferimento, la norma che entro tre anni almeno un docente universitario appartenga ai settori compresi fra ex MED/45 e ex MED/50 e al profilo professionale specifico del CDS.

Specificità della Scheda SUA  per le lauree sanitarie

I quadri A1, C3, e B5 della SUA non riportano alcune specificità importanti del CDS dell’area sanitaria. Pertanto, è stata elaborata e discussa una proposta che prevede le seguenti raccomandazioni in sede di compilazione della SUA:

– Quadro A1 – Consultazione con le organizzazioni rappresentative – a livello nazionale e internazionale – della produzione di beni e servizi, delle professioni: Sono consultate con almeno cadenza triennale le organizzazioni rappresentative del mondo delle professioni (Collegi/Ordini/Associazioni) e dei servizi (Dirigenti delle professioni Sanitarie) per dibattere l’appropriatezza del curriculum rispetto alla professionalità attesa e le scelte da intraprendere rispetto alle istanze emergenti.

– Quadro C3 – Opinioni enti e imprese con accordi di stage/tirocinio curriculare o extra – curriculare scadenza 30/09/2014: Annualmente i CdS raccolgono dati nelle modalità che ritengono più efficaci (questionari, conferenze annuali, audit su incidenti critici) dalle aziende sanitarie/ospedaliere e da altre strutture (case di riposo) appartenenti alla rete formativa (in convenzione o di cui al protocollo di intesa), rispetto ai punti di forza e di miglioramento. A tale processo di valutazione sono coinvolti stakeholder aziendali, referenti organizzativi per gli stage, tutor clinici nelle forme che ciascun CDS definirà con le proprie aziende partner e all’interno dei protocolli di intesa definiti con la regione e le aziende. Sulla base delle indicazioni raccolte, i CDS includono le azioni di miglioramento nei propri documenti di riesame e monitorizzano l’evoluzione, comunicando l’anno successivo l’esito delle azioni perseguite.

– Quadro B5  – Assistenza per tirocini e stage scadenza 05/05/2014: Sono descritti in forma dettagliata: la struttura (sistemi di responsabilità) ed i meccanismi operativi (programmazione, gestione e valutazione) del tirocinio, nonché gli standard attesi, con riferimento alla Consensus Conference di Tirocinio approvata dalla Conferenza Nazionale Permanente delle Lauree triennali. Sono considerati nel documento di riesame gli standard non ancora soddisfatti rispetto alle raccomandazioni nazionali di cui alla Consensus Conference, su cui azioni di miglioramento specifiche devono essere attivate.

Piano triennale

Nel prossimo triennio, saranno prioritari i seguenti aree/obiettivi:

– Modelli di definizione dei fabbisogni di profili di area sanitaria: è necessario, partecipando ai tavoli di lavoro in atto o implementandone di nuovi, addivenire a sistemi più puntuali e prospettici di definizione dei fabbisogni al fine di stabilizzare l’offerta di professionisti dell’area sanitaria e renderla utile per il paese.

– Monitoraggio dell’andamento dei CdS dell’area sanitaria in considerazione dei requisiti quantitativi: è necessario attivare uno stretto monitoraggio dei corsi  attivati e sospesi e/o chiusi per effetto dei requisiti minimi e delle ricadute sui fabbisogni e sul paese.

– Modelli organizzativi dei CDS: deve essere elaborata una analisi dei vantaggi e degli svantaggi dei CDS interateneo, a ciclo continuo o intermittente (attivazione ad anni alterni); riflettendo criticamente anche sulla fattibilità per i CdS degli Atenei che scelgono una mission particolare rispetto ai CDS dell’area sanitaria al fine di addivenire a indicazioni sui modelli organizzativi dei CDS di laurea sanitaria.

– Elaborazione di linee di indirizzo per la definizione dei Protocolli di intesa regione/università alla luce delle esperienze in atto in alcune regioni e dell’esigenza, in altre, di sviluppare il proprio protocollo.

– Scheda delle attività: ai sensi del decreto ministeriale (DI Università-Sanità del 24 settembre 1997), erano stati definiti i dati di attività e di struttura necessari per ciascun corso di laurea sia in fase di attivazione sia di mantenimento. Tali standard di attività e di struttura devono essere ri-aggiornati affinché possano riflettere in modo più puntuale l’evoluzione de SSN e del campo di attività delle professioni.

– Lauree magistrali e clinica: dovrà essere definita ed approvata una proposta operativa sulle lauree magistrali al fine di rispondere meglio all’esigenza del paese di preparazione dei nuovi professionisti.

– Attivare un osservatorio in uscita: sarebbe necessario attivare un sistema di monitoraggio dei professionisti dell’area sanitaria in uscita verso altri paesi al fine di monitorare il fenomeno della migrazione prevalentemente legato al blocco delle assunzioni.

– Disabilità: è necessario riaprire il dibattito sugli studenti che desiderano intraprendere una professione sanitaria e che sono diversamente abili.

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarien.64, 2014, pp.2919-2920

Meeting annuale, Bologna, 12-13 settembre 2014

Lo scorso 12 e 13 settembre 2014, ospiti dell’Università degli studi di Bologna nella prestigiosa sede del Convento di San Domenico, si è tenuto il Meeting annuale della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

Un momento scientifico e culturale importante, accreditato ECM, a cui hanno partecipato oltre 400 persone e che si è caratterizzato anche per le procedure di rielezione delle cariche istituzionali della Conferenza, quali i componenti delle Commissioni Nazionali, i loro Presidenti, Vicepresidenti e Rappresentanti dei SDD, il Presidente della Conferenza e gli altri membri della Giunta (Tabella 1).

La Conferenza, che raccoglie i Corsi di Laurea triennali dei 22 profili professionali dell’area sanitaria e le relative Classi di Laurea Magistrali, è organizzata nella Giunta e in 26 diverse Commissioni che sviluppano le istanze via via emergenti dei Corsi di studio. Nella sua presenza ormai quasi ventennale, la Conferenza ha svolto e continuerà a svolgere un importante ruolo di indirizzo e confronto sulle problematiche didattiche, di progettazione formativa e di interfaccia verso i massimi livelli istituzionali, con l’obiettivo dichiarato di elevare la qualità formativa dei Corsi di Laurea e dei Corsi di Laurea Magistrali delle professioni sanitarie.

A Bologna, la Conferenza ha iniziato i lavori riflettendo sui processi di valutazione, autovalutazione e accreditamento nei CdL delle professioni sanitarie. Nella prima sessione dedicata a ‘Formazione, cura e loro relazione con i  processi di valutazione’, moderata dalla Prof. Luisa Saiani dell’Università di Verona e dal prof. Davide Festi dell’Ateneo di Bologna, è intervenuta la prof.  Mariagrazia Contini dell’Università di Bologna con la lettura magistrale ‘Tra formazione e cura: per una riflessività nutrita di empatia’. A seguire, il prof. Curcio dell’Università di Udine ha portato una sintesi dello state dell’arte dei ‘Criteri di valutazione del docente per la valutazione della didattica’ maturati dalla Conferenza delle Scuole di Medicina. Sono state quindi presentate e dibattute esperienze di buona pratica nella valutazione e autovalutazione,sperimentate in alcuni CdL delle professioni sanitarie: la prof. Daniela Mari dell’Università di Milano ha presentato l’esperienza di valutazione da parte degli studenti dell’insegnamento ricevuto nelle sedi di tirocinio; la dott.ssa Giampiera Bulfone dell’Università di Udine ha presentato un sistema di formazione e valutazione/supervisione tra pari dedicato ai docenti delle discipline professionalizzanti; il prof. Bruno Moncharmont dell’Università del Molise ha invece sviluppato la tematica dalla valutazione dal punto di vista della governance del sistema, partendo dall’importante opportunità offerta dalle procedure di riesame.

Nella giornata successiva sono state affrontate le tematiche più vicine alla ‘Governance dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie’ con la moderazione del prof. Luigi Frati e dalla prof.ssa Alvisa Palese. Le questioni poste al commento del prof. Eugendio Gaudio, Presidente della Conferenza Permanente dei Presidi di Facoltà di Medicina e Chirurgia, e del dott. Giovanni Leonardi, Direttore Generale Professioni Sanitarie e Risorse Umane SSN, Ministero della Salute, sono state le seguenti: a) Mobilità europea dei neo-laureati delle professioni sanitarie: analisi del fenomeno e sfide formative; b) Fluttuazioni dei fabbisogni, insostenibilità per requisiti minimi: uno scenario di instabilità irrisolvibile, focalizzate dal dott. Angelo Mastrillo dell’Università degli studi di Bologna;  c) Orientamenti di sviluppo delle lauree magistrali in cui da parte del prof. Adriano Ferrari dell’ Università di Modena-Reggio Emilia sono state presentate le proposte elaborate dalle Commissioni congiunte; d) Nuovi profili sanitari, vincoli ed opportunità, tema presentato da un intervento della dott.ssa Silvia Bielli dell’Università di Siena; e) Stato dell’arte dei Master dal punto di vista dell’osservatorio, con quesiti specifici al dott. Giovanni Leonardi. Nella sessione sulla valutazione delle qualità dei tirocini è stata argomentata l’esigenza di rivedere la scheda SUA. Dal dibattito è emerso che i meccanismi di stima del fabbisogni sono ancora imprecisi; sarebbe necessario progredire con modalità più sofisticate; sarebbe inoltre necessario potenziare l’osservatorio nazionale sulla mobilità in uscita di neo-laureati e riflettere sull’esigenza di un sistema di accreditamento dei professionisti in ingresso che hanno acquisito il titolo di studio in altri paesi. Il primo incontro di insediamento della neo-eletta Giunta per la definizione del programma triennale su queste ed altre priorità emerse, è stata fissata per il 16 dicembre 2014, a Bologna.

Con questo triennio la Presidenza   passa dalle mani del prof. Luigi Frati, fondatore assieme al prof. Giovanni Danieli della Conferenza,  a Luisa Saiani; l’Assemblea ad acclamazione e con molta riconoscenza l’ha nominato Presidente Onorario. La Giunta della Conferenza sente  la piena responsabilità di conservare il patrimonio di idee, di tensione continua verso lo sviluppo culturale e scientifico delle professioni sanitarie consegnato dai due padri fondatori.

Si ringraziano i colleghi dei Consigli Direttivi precedenti e non rieletti per il contributo che hanno dato alle Commissioni Nazionali e alla Conferenza. Saranno invece perfezionate nei prossimi mesi le elezioni per i CdS/Classi: Podologia, Tecniche Ortopediche, Tecniche Audiometriche, Tecniche Audioprotesiche, Magistrale II Riabilitazione, Magistrale IV Prevenzione.

Schermata 2015-01-20 alle 12.14.16

Notizie dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle professioni sanitarie

Bologna, 12 e 13 settembre 2014

Un appuntamento sulla valutazione e governance dei Corsi di laurea e per il rinnovo delle cariche

 La Conferenza delle Lauree Sanitarie e Magistrali delle Professioni Sanitarie si troverà per il Meeting di Autunno il 12 e 13 settembre p.v  presso il Convento San Domenico, situato nel Centro Storico di Bologna. L’evento, accreditato ECM, verterà sui  ‘Processi di valutazione e autovalutazione nei corsi di laurea delle professioni sanitarie’ (www.conferenzapermanentelaureesanitarie.unito.it/). La prima sessione di riflessione pedagogica sulla formazione e cura e sui processi di valutazione, ha la finalità di riflettere sulle questioni pedagogiche e sui sistemi di valutazione attuali della didattica e della formazione, per sviluppare decisioni utili al sistema.  Mariagrazia Contini interverrà sulla tematica tra ‘Formazione e cura: per una riflessività nutrita di empatia’. Quindi, anche per mantenere il legame con la Conferenza dei Presidenti/coordinatori delle Lauree Magistrali a  ciclo unico, interverrà il prof. Curcio sui ‘Criteri di valutazione del docente per la valutazione didattica’. Saranno di seguito riferite esperienze di valutazione e autovalutazione realizzate nei CdL delle professioni sanitarie e in diversi Atenei italiani (interverranno Bruno Moncharmont, Daniela Mari, Giampiera Bulfone) mentre la prof. Gigliola Sica ci aiuterà a riflettere su come assumere decisioni di governance sulla base degli esiti della valutazione della didattica. Conclusa la sessione pedagogica, sono in fase di pianificazione interventi preordinati sulle diverse tematiche sviluppate dalle Commissioni.

Nella seconda sessione istituzionale e politica, affronterà con rappresentanti delle istituzioni le questioni di Governance dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie. Saranno  presentate da Palese, Mastrillo e Ferrari, alcune tematiche sulle quali la Conferenza è chiamata a riflettere ed a sviluppare linee di indirizzo e raccomandazioni. Tali  tematiche riguardano le a) proposte di sviluppo delle lauree magistrali; b) la mobilità europea dei neolaureati (uscita/ingresso) e le questioni correlate al riconoscimento dei titoli; c) la fluttuazione dei fabbisogni  e la sostenibilità dei requisiti minimi in uno scenario di instabilità irrisolvibile; d) la specificità della scheda SUA dibattendo una proposta di integrazione delle sezioni sui tirocini in fase di elaborazione; e) la questione attinente agli incarichi di docenti a contratto (docenza SSN) – semplificazione delle procedure, nonché f) la possibilità di individuare dei valutatori per i processi di valutazione AVA assicurando la specificità dei corsi di laurea delle professioni sanitarie.

Nella mattina del 12 settembre, le Commissioni in carica si troveranno per riferire i risultati raggiunti nel quadriennio di carica; quindi, saranno raccolte le candidature e nel pomeriggio saranno aperti i seggi elettorali per le operazioni di voto.

Un appuntamento ricco, a cui non mancare.

Alvisa Palese

Segretario generale della Conferenza

Documento di indirizzo per la definizione dei programmi di insegnamento di Infermieristican.62, 2014, pp.2805-2810, DOI: 10.4487/medchir2014-62-5

Abstract

With the aim or reducing the variability across teaching programs and to ensure an homogeneous level of education at national level, the National Commitee of Bachelor Nursing Degrees identified a set of core  contents.One hundred-eleven core contents were selected through shared  criteria and then based on a broad shared consensus a national guideline for developing nursing programs was developed.

Articolo

Introduzione

La Commissione Nazionale dei corsi di Laurea in Infermieristica ha istituito un gruppo di lavoro coordinato da Anna Brugnolli, Alvisa Palese e Oliva Marognolli per elaborare linee di indirizzo per la costruzione dei  programmi di infermieristica.  Il documento è stato discusso e approvato il 12 settembre 2013 a Portonovo.

Disegnare programmi infermieristici che riflettano la pratica infermieristica contemporanea e in grado di fornire contenuti essenziali senza sovraccaricare il curriculum, è una delle sfide più attuali. Oggi, più di un tempo, è necessario preparare neo-laureati con una profonda comprensione delle problematiche prioritarie di salute in particolare associate all’incremento della longevità, della cronicità, degli effetti sulla salute delle disuguaglianze e delle nuove “povertà”, nonché delle esigenze di de-ospedalizzazione. Gli infermieri devono essere preparati per lavorare in ambienti sanitari e/o socio-sanitari complessi e in condizioni di carenza cronica di personale, in cui sono richieste abilità interdisciplinari, leadership e capacità di partecipazione alle scelte attraverso il pensiero critico (Dimonte, 2012)1.

Per questa ragione, è quanto mai urgente riflettere sui programmi di infermieristica e sui contenuti essenziali che devono esprimere, assicurando una preparazione omogenea a livello nazionale basata su un ‘minimum core content’. La principale finalità del gruppo di lavoro era, pertanto, l’elaborazione di una guida di indirizzo operativa ai Corsi di Laurea (CdL) per l’elaborazione dei programmi di infermieristica.

Materiali e Metodi

Il gruppo di lavoro ha elaborato attraverso una analisi di documenti nazionali e internazionali sui programmi di infermieristica i criteri  guida necessari per scegliere i contenuti core.

Il minimum core content (ovvero il set di contenuti essenziali dei programmi di infermieristica) è stato definito attraverso un processo basato su alcune riflessioni metodologiche preliminari:

– Recuperare la storia: quali sono stati gli organizzatori curricolari dei contenuti con cui il Paese si è confrontato? Storicamente nella formazione infermieristica i contenitori tradizionali sono stati i “contesti di cura” (il paziente in rianimazione), le “patologie” o i “quadri clinici”  (il paziente con scompenso), oppure i segni/sintomi (dispnea, ipossia, disidratazione). In molti CdL sono stati utilizzati anche i problemi prioritari di salute, ovvero macro-contenitori che hanno orientato e guidato le scelte formative per assicurare all’infermieristica una congruenza con la rilevanza sociale di alcuni problemi.

– Valorizzare la prospettiva europea: quali sono le indicazioni europee rispetto ai piani di studio infermieristici? Negli ultimi anni è stata prioritaria in Italia l’attenzione a integrare contenuti, competenze e learning outcome. I risultati di apprendimento (learning outcomes) consistono in dichiarazioni di ciò che ci si aspetta lo studente debba conoscere, comprendere ed essere in grado di dimostrare alla fine del processo di apprendimento; le competenze rappresentano, invece, una combinazione dinamica di attributi cognitivi e metacognitivi relativi alla conoscenza e alle sue applicazioni nella pratica professionale. Nell’ambito del progetto europeo attivato con il Processo di Bologna è stato elaborato il modello Tuning che costituisce una piattaforma utile allo sviluppo di varie aree disciplinari in termini di risultati di apprendimento (learning outcome) e di competenze. Uno dei gruppi più attivi è stato quello infermieristico, coordinato da Mary Gobbi, docente presso l’Università di Southampton (UK), che ha partecipato alla stesura del documento “A Tuning guide to formulating degree programme profiles” e all’identificazione di 40 core competences infermieristiche, che sono anche in corso di validazione a livello italiano. Un primo documento è stato pubblicato dalla Federazione IPASVI nel 2012 (Venturini et al., 2012)2. Parallelamente, all’interno della Commissione Nazionale Infermieristica della Conferenza Permanente delle Professioni Sanitarie, si è costituito un gruppo di lavoro che ha elaborato con un processo di consenso un profilo di competenze esito della formazione infermieristica per orientare gli esami di abilitazione e rispondere alle esigenze emergenti (Palese et al., 2007)3.  Sviluppare materiali che valorizzino i lavori già realizzati e integrino la prospettiva Italiana con quella europea, è una priorità.

-Allineare e armonizzare i contenuti con altri aspetti del processo formativo che sono oggetto di altri gruppi di lavoro nell’ambito della Commissione Nazionale. Tra questi, ricordiamo lo sforzo realizzato con il ‘Progress test’. Pertanto, il gruppo di lavoro ha valorizzato i contenuti individuati con la metodologia del blue-print dal gruppo “Elaborazione Progress test” costituitosi all’interno della Commissione Nazionale dei CdL nel 2012 per la costruzione delle domande del Progress test.

Schermata 2014-04-29 alle 13.42.01

Individuazione del set minimo di contenuti

Il gruppo di lavoro ha pertanto elaborato un primo profilo di 111 contenuti e 37 abilità da apprendere nei  laboratori considerati essenziali sulla base dei seguenti criteri guida:

1. problemi o “focus” delle cure infermieristiche: sono stati individuati nella promozione della salute, nella gestione delle malattie croniche, nei problemi legati all’invecchiamento, nella criticità vitale e nelle cure fine vita, individuati in base alla rilevanza e priorità epidemiologica, ai bisogni sanitari e di salute maggiormente incontrati dagli infermieri, ma anche alla rappresentazione dei bisogni della popolazione assistita (necessità che il paziente ‘sente’ come necessarie, ad es. continuità per la terapia nelle condizioni di cronicità);

2. contenuti che affrontano situazioni esemplari dal punto di vista assistenziale in quanto  contribuiscono allo sviluppo delle competenze esito: sono state valorizzate le prospettive inerenti le logiche e i percorsi assistenziali, alcuni principi assistenziali come la sicurezza, la pratica etica, il lavoro in team, l’abilità di comunicazione-relazione,  l’evidence based practice e principi di caring;

3. principi pedagogici: si è ipotizzata l’esigenza di superare un approccio eccessivamente contenutistico attraverso la selezione di situazioni essenziali ed esemplari che permettano l’acquisizione del “come” apprendere e affrontare una situazione assistenziale. Ovvero, privilegiare situazioni che permettono allo studente di sviluppare capacità di auto-apprendimento e abilità trasferibili anche ad altre situazioni che incontrerà in futuro.

Schermata 2014-04-29 alle 13.42.12

Risultati

Raccolta di  un primo consenso

Con la finalità di avviare un consenso preliminare sulla prima lista di contenuti essenziali emersi, è stato trasmesso un questionario elettronico a tutti i Coordinatori della Didattica professionale dei CdL in Infermieristica (n = 216). Sono stati raccolti dopo tre settimane 146 questionari.

Il questionario raccoglieva anche alcune indicazioni sulla complessità dei CdL coinvolti. Come emerge dalla Tabella 1, hanno risposto prevalentemente docenti di infermieristica.

I 146 rispondenti al questionario afferivano a CdL in Infermieristica che mediamente includevano 20 docenti (media 19.5; Ds 12.68 IC 95%: 17.4-21.6). La loro localizzazione era prevalentemente al Nord (n = 117; 80.1%), ma discreta è stata anche la rappresentanza di CDL localizzati al Sud (n = 11; 7.5).

Infine, il questionario indagava il grado di congruenza dei contenuti proposti rispetto ai programmi effettivi, già in uso, nei CdL: sulla base delle risposte ottenute, l’80% dei contenuti erano già presenti nei programmi approvati nel proprio CdL (in media il 95% dei rispondenti dichiara un’aderenza del 78-82%) (Tab. 2).

La maggior parte dei 111 contenuti essenziali inclusi nel questionario sono stati considerati irrinunciabili: 93 contenuti, infatti, sono stati considerati “irrinunciabili” da > 90% dei rispondenti.

Le tabelle 3a e 3b illustrano i set di  contenuti  che hanno ottenuto maggiore o minore consenso.

Tuttavia, come emerge da queste tabelle, su alcune questioni vi è stato circa il 20% di “non consenso”. La sorveglianza notturna ha ottenuto il maggiore dissenso, come pure gli aspetti inerenti il decesso, la cura del paziente con apparecchio gessato, la predisposizione della distribuzione della terapia, la gestione di pazienti con alcune problematiche (es. pancreatico, sostituzione valvolare/bypass coronarico, e declino cognitivo con reazioni aggressive). Su alcuni aspetti di “non consenso”, sono state attivate delle discussioni ad hoc dal gruppo di lavoro.  L’assistenza notturna è l’area più nuova considerata, tuttavia, un’area rilevante per l’azione di “sorveglianza” agita dall’infermiere. Probabilmente il tirocinio degli studenti si realizza prevalentemente nelle fasce orarie diurne poiché più ricche di opportunità di apprendimento o perché si ritiene che durante la notte siano declinate le stesse competenze agite durante il giorno. Tuttavia, durante la notte alcuni pazienti hanno maggiore rischio (ad esempio quelli con problemi cardiovascolari) e gli infermieri devono saper prendere decisioni da soli; non da ultimo, di notte la decisione clinica è basata su dati e segnali diversi rispetto a quelli diurni es provenienti dal rumore del respiro, movimento del paziente durante il sonno.

Anche i 37 laboratori hanno ottenuto mediamente elevato consenso: come emerge dalla tabella 4, alcuni hanno tuttavia ottenuto un minor consenso probabilmente perché alcune skills non invasive (es. mettere delle calze antitrombo) sono insegnate ed acquisite al letto del paziente.

Elaborazione di una proposta di contenuti essenziali

Da questi risultati, dai suggerimenti e osservazioni emerse, è stata individuata una prima lista dei 111 “minimun core content” (Tabb. 3a e 3b) e una sintesi di 15 laboratori (Tab. 4).

Questo secondo set di contenuti è stato integrato con le competenze e learning outcome del progetto Tuning (Venturini et al., 2012) per facilitare la creazione dei programi di infermieristica e la visualizzazione di come questi possano contribuire allo sviluppo di competenze incluse nel Tuning.

Il Gruppo di Lavoro ha, inoltre, deciso di effettuare un successivo round di consenso che si è svolto nell’Assemblea della Commissione Nazionale il 12 settembre 2013 e nella quale sono state dibattute le scelte e apportati cambiamenti. Le raccomandazioni emerse, i contenuti minimi e il set di laboratori irrinunciabili sono stati approvati così come contenuti nel presente documento. L’assemblea inoltre propone di dare al documento ampia diffusione non solo ai CdL ma anche ai direttori dei servizi infermieristici affinché siano noti i contenuti della preparazione offerta agli studenti di infermieristica. L’assemblea, infine, si impegna a rivalutare la qualità dei contenuti del presente documento e i laboratori identificati con periodicità triennale.

Conclusioni

Raccomandazioni per lo sviluppo dei programmi di infermieristica

Nella progettazione e gestione in aula dei programmi di infermieristica si raccomanda di

– sviluppare un approccio ai programmi che consideri l’integrazione orizzontale e verticale sia con le altre infermieristiche sia con discipline cliniche e non cliniche al fine di ridurre le ridondanze e aumentare la preparazione degli studenti;

– individuare contenuti che esprimano gli effetti delle cure infermieristiche sui pazienti laddove possibile;

esplorare i seguenti focus:

• da pazienti ricoverati/in fase acuta verso un’assistenza mirata alla cronicità e alla comunità;

• un approccio che considera l’evoluzione e complessità dei problemi del paziente e della famiglia lungo un continnum del problema di salute rispetto al contesto;

• richiesta di interventi assistenziali efficaci, utili e vicini alla pratica – trasferibili;

• esigenza di ridurre sprechi e sviluppare una attenzione alle risorse, analizzando come si può dare una buona assistenza senza incrementare i costi («best care at lower cost» );

• gli effetti  sulla salute delle disuguaglianze e della“povertà”;

• la rapida crescita delle tecnologie dell’informazione sia nell’educazione sia nella modalità di erogare l’assistenza;

• richiesta di imprenditorialità come negoziare, cercare lavoro, scrivere un curriculum, per sviluppare nel neo-laureato abilità di ricercare ed ambientarsi nel mondo del lavoro;

– superare la convinzione che il programma deve affrontare e trasmettere tutti i contenuti infermieristici: la conoscenza è sempre più complessa ed evolve – si modifica rapidamente;

– ridurre in aula l’enfasi alle procedure infermieristiche (es. come medicare una lesione, come applicare un catetere vescicale,..) per valorizzarle nelle attività di laboratorio anche con uso di video autogestito dagli studenti;

– definire per ciascun programma le varie componenti della didattica: impegno di ore di lezione, di attività didattica guidata dal docente come lavoro di gruppo, esercitazione,  studio guidato  e attività di studio individuale;

– utilizzare metodologie didattiche che sviluppino capacità di valutare più piste d’azione, abilità di presa di decisione, problem-solving, ragionamento clinico e attenzione ai risultati dell’assistenza;

– offrire agli studenti libri di testo e non slides o fotocopie al fine di aiutarli a costruire una conoscenza solida su materiali stabili e sistematici;

– rivalutare i programmi di Infermieristica, la loro progettazione, gestione e le risorse a supporto almeno ogni due anni al fine di assicurarne aggiornamento, revisione, continuo adattamento ai cambiamenti delle priorità;

– fornire strumenti affinché i neo-laureati sviluppino capacità di auto-valutazione della obsolescenza o attualità delle proprie conoscenze, di ricerca e apprendimento continuo.

Nella versione online della rivista (www.presidenti-medicina.it) è riportato l’elenco completo dei contenuti core e un esempio di programma di infermieristica basato sul framework del Supplement Diploma.

MC_62_5 copia

Schermata 2014-04-29 alle 13.50.08

Schermata 2014-04-29 alle 13.59.12

Proposta di “minimun core content” per costruire i programmi di insegnamento del Corso di Laurea in Infermieristica

I contenuti sono  correlati con le competenze del progetto Tuning

(legenda: X forte contributo * contributo indiretto)

COMPETENZE SPECIFICHE (TUNING)

DIMENSIONI E CONTENUTI ESSENZIALI

Associate ai valori professionali e al ruolo dell’infermiere

Associate alla pratica infermieristica e al processo decisionale clinico

Associate all’uso appropriato di interventi, attività e abilità infermieristiche finalizzate a fornire un’assistenza ottimale

Conoscenze e competenze cognitive

Comunicative e interpersonali incluse le tecnologie per la comunicazione

Leadership, management e gestione delle dinamiche di gruppo

Dimensione: Cure assistenziali primarie  e di sorveglianza            
Valutazione, misurazione  e gestione del dolore acuto e cronico, nella persona non comunicante o con deficit cognitivo, barriere linguistiche e culturali (straniero/incomprensione linguistica/altra cultura, afasia).

*

X

X

X

*

*

Valutazione della funzione intestinale: prevenzione e  cure infermieristiche per la stipsi e diarrea acuta e  cronica (adulto – anziano, da farmaci..).

*

X

X

X

*

*

Riposo-sonno e disturbi del sonno.

*

X

X

*

*

*

Sorveglianza e responsabilità nell’assistenza notturna;  problemi che più facilmente si manifestano durante la notte e peculiarità dell’osservazione -raccolta dati durante la notte.

*

X

X

X

*

*

La cura del corpo e cura di sé. Attività assistenziali di cura del corpo: la detersione e i principi guida; Attività e ausili di igiene e cura del corpo  al lavandino e  letto.  Igiene orale e dei denti/occhi.

*

X

X

*

*

*

Valutazione dello stato nutrizionale e principi di una sana alimentazione e idratazione.

X

X

X

X

*

*

Assistenza al pasto: identificazione e decisione di interventi per paziente con malnutrizione in eccesso e in difetto (obesità, cachessia).

*

X

X

X

*

*

Valutazione e gestione  della disfagia/prevenzione e gestione ab-ingestis.

*

X

X

X

*

*

Prevenzione e gestione delle infezioni del tratto urinario (es cistite) e infezioni catetere correlate.

*

X

X

*

*

*

La nutrizione tramite Ne e PEG; modalità di gestione e prevenzione complicanze.

*

X

X

X

*

*

Valutazione e gestione della ritenzione e incontinenza urinaria urinaria cronica e acuta.

*

X

X

*

*

*

Valutazione della funzione respiratoria. Manifestazione e gestione delle principali alterazioni: dispnea acuta e cronica, ortopnea, respiri patologici, ipossia, stasi secrezioni, tosse, ostruzione/stasi bronchiale.

*

X

X

X

*

*

Valutazione della mobilità e esercizio fisico. Valutazione e cure assistenziali  tollerenza/intolleranza all’esercizio fisico. Effetti della sedentarietà sulla salute . La gestione asssitenziale e uso di ausili nelle difficoltà motorie   Presidi e ausili per la deambulazione e posizionamento.

X

X

X

X

*

*

Concetto di sindrome da immobilizzazione o sindrome ipocinetica: conseguenze psico-sociali (impatto su paziente/famiglia/care-giver) e fisiche dell’immobilità e interventi di prevenzione e trattamento contratture, TVP, ipotensione ortostatica, stasi polmonare, osteoporosi.

*

X

X

*

*

*

Prevenzione e gestione delle lesioni cutanee da pressione: fattori di riscchio e pato meccanici, scale di valutazione del rischio, ausili e interventi preventivi, stadiazione della lesione e decisioni di trattamento.

*

X

X

X

*

*

Valutazione, prevenzione e trattamento alla persona con disturbo della termoregolazione: iperpiressia, ipertermia e ipotermia.

*

X

X

X

*

*

La misurazione e interpretazione dei segni vitali (coscienza,  Fc, PA, FR, pulsossimetria e TC): modalità e criteri per stabilire la  frequenza  di misurazione, fattori/interferenze che influenzano l’accuratezza del dato, valori di normalità e indicatori di instabilità o criticità.

*

X

X

X

*

*

Il decesso e la cura del corpo/salma: sostegno dei familiari, la cura del corpo dopo il decesso, procedura di cura della salma  a domicilio e in strutture sanitarie.

X

*

*

*

X

*

Dimensione: Sicurezza cure infermieristico gestire regimi terapeutici -assistenziali  e ambiente            
Precauzioni standard:  Igiene delle  mani, sistema barriera e dispositivi di protezione individuale. 

*

**

X

**

X

**

X

**

*

**

*

**

Precauzioni aggiuntive per contatto, per la trasmissione per via aerea, droplet, e contatto: sistemi barriera e DPI, collocazione del paziente, educazione paziente e familiari.

*

X

X

X

*

*

Corretto utilizzo dei dispositivi di protezione aggiuntiva: maschere FFP2-FFP3.- Igiene respiratoria/cough etiquette.

*

X

X

X

*

*

Classificazione dei presidi in  critico, semicritico e non critico e loro trattamento (decontaminazione, detersione, disinfezione, sterilizzazione).

*

*

X

*

*

*

Lo smaltimento delle diverse tipologie di  rifiuti, gestione della biancheria, principi e criteri di igiene ambientale.

*

*

X

*

*

*

Principi ergonomici nel fornire assistenza   (dispositivi/presidi) e nella movimentazione dei pazienti. Prevenzione delle lombalgie.

*

*

*

*

*

X

Fattori di rischio, prevenzione e gestione delle cadute.

*

X

X

X

*

*

Caratteristiche e principi di sicurezza dell’intero processo della terapia: dalla fase di prescrizione alla fase di monitoraggio degli effetti attesi. I sistemi di distribuzione e conservazione dei farmaci.

*

*

X

*

X

*

Praparazione e somministrazione sicura dei farmaci per via orale, parenterale, sangue:  uso delle  7 o 9 G,  gestione farmaci a basso indice terapeutico e ad alto livello di attenzione (LASA), fonti di informazione.

*

*

X

X

*

*

Effettuare i calcoli di farmaci: calcolo dosaggio ( trasformazioni, diluizioni, mcg, mg, gr …)  e velocità  gtt /ml orario e tempi di infusione terapia infusionale.

*

*

X

X

*

*

Terapia orale e alimenti: assunzione a stomaco pieno e vuoto e  gestione farmaci  nel  pre-postoperatorio ed durante esami diagnostici, interazioni tra farmaci e tra farmaci ed alimenti, frantumazione e polverizzazione dei farmaci.

*

X

X

X

*

*

Decisione sulla distribuzione oraria giornaliera di un piano di trattamento considerando intervalli tra farmaci, relazione farmaco/pasto.

*

X

X

X

*

*

Terapia s/c i/m e ipodermoclisi: tipologia e caratteritiche delle sedi; quantità,  farmaci e soluzioni infusionali più frequenti, prevenzione complicanze locali.  L’idratazione tramite ipodermoclisi.

*

X

X

*

*

*

Terapia e/v e infusionale: criteri di scelta della via intravenosa,  tipologia e caratteritiche dei farmaci e soluzioni infusionali più frequenti, prevenzione e trattamento delle complicanze correlate alla terapia infusionale: sovraccarico, stravaso (accenno anche chemioterapici), flebite chimica e infettiva, infiltrazione, occlusione), scelta di dispositivi appropriati di controllo velocità infusionale.

*

X

X

X

*

*

Gestione cateteri vascolari periferici, PICC e centrali.

*

X

X

X

*

*

Farmacosorveglianza dei principali farmaci: diuretici come la furosemide, beta bloccanti, ACE inibitori, Levo- dopa, FANS, Oppiodi,  Antiaggregante (ASA), Anticoagulanti orali (acenocumarolo/warfarin), psico-farmaci.

*

X

X

X

*

*

Soluzioni e modalità di somministrazione  per nutrizione parenterale periferica ed centrale (NPT) monitoraggio e prevenzione delle principali complicanze.

*

X

X

X

*

*

Gestione assistenziale della persona con  nutrizione enterale tramite SNG o PEG: miscele nutritive, modalità e tempi di somministrazione, prevenzione complicanze, posizionamento.

*

X

X

X

*

*

Principi della venipuntura e puntura arteriosa. Riconoscere valori ematici alterati: globuli bianchi e rossi, HCT, Hb, ematocrito,  valori del K, Na, INR, creatinina, clearence creatinina, piastrine, azotemia, Hb glicata, pH, pO2, pCO2.

*

X

X

*

*

*

Preparazione ed assistenza post-esame strumentali/diagnostici alla persona colonscopia e broncoscopia o con mezzi di contrasto – ripresa della alimentazione dopo gastroscopia, , procedure invasive (toracentesi, paracentesi, rachicentesi, biopsie – es. epatica).

*

X

X

*

*

*

Dimensione: La persona con problemi  cronici            
Le reazioni del paziente  e della famiglia alla malattia cronica ed alla sua cronicizzazione e le strategie di supporto.

X

*

*

*

X

X

Modello di approccio alla cronicità.

*

*

X

*

X

*

sotto dimensione:   problemi cardio – respiratori            
Assistere ed educare la persona con scompenso cardiaco cronico/stabilizzato per promuovere l’auto-cura:  monitoraggio dei sintomi e dei segni di instabilità, dieta-idratazione, attività fisica ed esercizio, assunzione  e vigilanza trattamento farmacologico, prevenzione instabilità. La gestione assistenziale (sorveglianza e cure assistenziali) dell’instabilità clinica e edema polmonare.

*

X

X

X

*

*

Bilancio idrico, parametri del bilancio dei liquidi  standard e significato, disequilibrio dei liquidi, eccesso e difetto di volume e  maldistribuzione.

*

X

X

*

X

*

La valutazione e gestione assistenziale del dolore toracico e IMA,  vigilanza e cure assistenziali della fase acuta e durante angioplastica o trattamento antitrombotico. Assistere ed educare la persona con Sindrome coronarica acuta – Angina, post-infartuato   per promuovere l’auto-cura:  monitoraggio dei sintomi e dei segni di instabilizzazione, dieta,  riabilitazione e  tolleranza esercizio, assunzione  e vigilanza trattamento farmacologico, prevenzione instabilità,   auto-controllo dei segni/sintomi e stile di vita.

X

X

X

X

X

*

Educare il paziente in terapia con anticoagulanti orali.

X

X

X

*

*

*

Assistere ed educare la persona con BPCO  stabilizzato per promuovere l’auto-cura:  monitoraggio dei sintomi e dei segni di instabilizzazione, dieta-idratazione,  tolleranza esercizio fisico e ginnastica respiratoria, assunzione  e vigilanza trattamento farmacologico (terapia inalatoria, puff) , prevenzione instabilità. La gestione assistenziale dell’insufficienza respiratoria acuta.

X

X

X

X

*

*

Assistere ed educare la persona con ossigenoterpia a lungo termine  e supporto ventilatorio non invasivo a lungo termine,   Bi-PAP, C-PAP, nasal C-PAP.

*

X

X

*

X

*

Assistere la persona con asma: indicatori di gravità e cure in fase di crisi, autogestione farmaci, riduzione allergeni (ambiente),  affrontare una situazione acuta, riconoscimento dei segni di riacutizzazione.

X

X

X

X

X

*

sottodimensione: problemi oncoematologici            
La gestione dei sintomi della persona con malattia oncologica in corso di trattamento chemio-radioterapico e in fase avanzata e/o  fine vita: mucosite, radiodermite, alopecia, dispnea, fatigue, neutropenia e neutropenia febbrile, piastrinopenia, nausea e vomito, cachessia, anoressia, xerostomia, disgesua, astenia e fatica cronica e strategie di miglioramento della qualità di vita.

X

X

X

*

X

X

La nutrizione nel paziente neoplastico e chemiotrattato e la valutazione/gestione della cachessia neoplastica.

*

X

X

*

*

*

Reazioni e paure del morente e della famiglia e accompagnamento del paziente dei famigliari.

X

*

X

*

X

*

L’accompagnamento di fine vita, i contetsi di presa in carico (cure palliative), e l’accompagnamento nella elaborazione del lutto.

X

*

X

*

X

X

sottodimensione: problemi metabolici            
La gestione assistenziale ed educativa dell’ipoglicemia, iperglicemia, coma chetoacidosico.

*

X

X

*

X

*

La prevenzione e il trattamento  del piede diabetico e delle ulcere croniche.

*

X

X

X

*

*

Educare la persona all’autocontrollo e all’autogestione dei regimi terapeutici per la cura del diabete attività fisica, dieta, terapia insulinica e ipoglicemizzante orale.

X

X

X

*

X

X

sottodimensione: problemi gastro-intestinali            
Assistere la persona affetta cirrosi epatica  alterazione della coscienza da  encefalopatia, ascite, contenuti educativi rispetto a dieta, auto-controllo dei segni/sintomi.

*

X

X

*

X

*

Sorveglianza e gestione del sanguinamento delle vie digestive e monitoraggio, ripresa  alimentazione  post-trattamento endoscopico.

*

X

X

*

*

*

Assistenza ed educazione alla persona con pancreatite.

*

X

X

*

X

*

sottodimensione: problemi neurologici            
Valutazione , misurazione e gestione del deficit di memoria, di linguaggio, di percezione, stato confusionale e delirium e agitazione, comportamento aggressivo.

*

X

X

*

X

*

Reazioni aggressive  della persona con declino cognitivo da bisogno non soddisfatto e durante le cure assistenziali.

*

X

X

*

X

*

Valutazione, prevenzione e gestione dello stato confusionale o delirium nell’anziano, post-operatorio o di origine metabolica.

*

X

X

*

X

*

Aspetti  assistenziali ed educativi ad una persona affetta da ictus: sorveglianza delle prime 24 ore e fase postacuta , esiti  aspetti riabilitativi della persona con emiplegia.

*

X

X

*

X

*

Peculiarità assistenziali della persona affetta da Parkinson e demenza.

*

X

X

*

*

*

dimensione: Problematiche assistenziali della persona sottoposta ad  intervento chirurgico            
Lo stress chirurgico e conseguenze sul decorso chirurgico.

*

X

X

*

*

*

Le incisioni chirurgiche: strutture anatomiche coinvolte, definizioni e denominazione, motivo della scelta del sito di incisione, il  processo fisiologico di guarigione della ferita chirurgica.

*

X

X

*

*

*

Informazione pre-operatoria ed effetti sui sintomi e decorso peri-operatorio..

*

*

X

*

X

*

Valutazione clinica preoperatoria del rischio chirurgico e infettivo.

*

*

X

*

*

*

Preparazione infermieristica all’intervento chirurgico: cute, igiene cavo orale, preparazione intestinale, alimentazione; principali interventi per prevenire le complicanze tromboemboliche, profilassi antibiotica e rischio “infettivo” chirurgico. Strategie per assicurare attenzioni allo spazio e all’intimità del paziente.

*

X

X

*

*

*

Sorveglianza postoperatoria: monitoraggio, controllo ferita e drenaggi, ipotermia, complicanze da posizionamento in sala, , ipotensione, ritenzione urinaria, dolore, nausea e vomito,Gestione dei fluidi e/v e per os nel postoperatorio

*

X

X

x

*

*

Interventi educativo-assistenziali finalizzati a facilitare il recupero della mobilità  post-operatoria, ripresa peristalsi-ileus (fisiologico e patologico), ripresa rialimentazione,  ridurre la fatica e convalescenza postoperatoria.

*

X

X

*

X

*

Bisogno educativo-informativi della persona sottoposta ad intervento chirurgico in regime di ricovero o day surgery: alimentazione,ferita e medicazione, doccia, ,rimozione dei punti, controlli post-operatori, convalescenza e fatigue, ripresa del attività lavorativa

*

X

X

*

X

*

Approccio assistenziale educativo e riabilitativo al paziente sottoposto ad intervento di sostituzione valvolare e by pass aorto-coronarico.

*

X

X

*

X

*

Peculiarità assistenziali ed educative nei  pazienti affetti dai principali problemi chirurgici: intervento sul colon, mastectomia,  gastrectomia, lobectomia/pneumectomia,  esofago, pancreas.

*

X

X

*

X

*

Effetti sul paziente, sull’assistenza e sui suoi bisogni educativi alla dimissione di modelli organizzativi chirurgici (day e week surgery), approcci chirurgici mini-invasivi (laparoscopica e con uso di tecnologia robotica) e della metodologia  fast-track surgery.

*

*

*

*

*

X

Peculiarità assistenziali e riabilitative del persona sottoposta ad intervento di protesi d’anca e con frattura di femore.

*

X

X

*

*

*

Assistere ed educare la persona con arto immobilizzato da apparecchio gessato.

*

X

X

*

*

*

Gestione e educazione paziente con stomia (colon/urostomia).

*

X

X

*

*

*

Problematiche assistenziali in situazione di criticità            
Triage: principi, criteri e codici per definire le priorità in emergenza e valutazione primaria e secondaria del paziente in emergenza.

*

X

X

*

*

*

Indicatori di instabilità -recupero stabilità del paziente critico o instabile (vari contesti assistenziali).

*

X

*

X

*

*

La vigilanza e il monitoraggio non cruento del paziente con instabilità neurologica e cardio-respiratoria: monitoraggio gestione  respiratoria (NIMV e invasiva), sorveglianza e risposta ai trattamenti e/v   complessi  (amine, sorveglianza effetti attesi , controllo effetti indesiderati, interazioni), valutazione della funzione neurologica.

*

X

X

*

*

*

Approccio nutrizionale al paziente critico/instabile.

*

X

X

*

*

*

Assistenza al paziente con tracheostomia: cura stoma e tecniche di comunicazione.

*

X

X

*

X

*

Bisogni della famiglia e  principi di caring (intimità e nudità, tocco, …),adattamento del paziente; gestione del ricordo (gravità della situazione clinica  e/o permanenza in terapia intensiva)

X

X

*

*

X

*

Modificazioni emodinamiche legate agli interventi di cura e di assistenza ( durante il posizionamento, cura del corpo,..).

*

X

*

X

*

*

Approccio al paziente poli-traumatizzato e triage:  ABCDE  con particolare attenzione alla gestione vie aeree, immobilizzazione e trasporto.

*

X

X

*

*

*

Arresto cardio – circolatorio e BLD.

*

X

X

*

*

*

Situazioni di primo intervento: paziente  ustionato,  annegato, puntura di vipera o insetti, frattura esposta, sincope, crisi convulsiva indipendentemente dalla causa,  ferite e le manovre di  tamponamento dell’emorragia esterna.

*

X

X

*

*

*

Modalità di attivazione di un sistema di soccorso extra – intraospedaliero e catena della sopravvivenza.

X

*

*

*

*

*

Dimensione: Metodologie assistenziali, educative, relazionali , EBP e organizzative            
Il metodo clinico: rilevanza e tappe.

*

X

*

X

*

*

La comunicazione e il processo comunicativo, forme di comunicazione verbale, paraverbale, non verbale.

*

*

*

*

X

*

I principi di una buona relazione assistenziale: accettazione incondizionata, congruenza, empatia e giusta distanza.

X

*

*

*

X

*

La relazione di cura: stili e tecniche che facilitano il colloquio, che sviluppano la fiducia del paziente; utilizzo dell’agenda del paziente.

X

*

*

*

X

*

La relazione professionale ed interprofessionale tra pari, relazioni di potere all’interno del team.

X

*

*

*

X

X

Informare, educare e istruire il paziente e la famiglia: effetto terapeutico dell’educazione sulla  motivazione e capacità di apprendimento, autoefficacia. Destinatari degli interventi educativi.

*

*

X

*

*

*

Le fasi per progettare un intervento educativo strutturato per il paziente e famiglia/caregiver.

*

X

X

*

X

*

Leggere e comprendere gli articoli scientifici  di interesse infermieristico relativi a studi primari e secondari.

*

*

*

X

*

*

Caratteristiche delle Linee Guida, sistema Grade e trasferimento delle raccomadazioni nella pratica assistenziale.

*

X

*

X

*

*

Tappe e abilità richieste per una pratica basata sulle evidenze.

*

x

X

X

*

*

Dimensione: Organizzazione dell’assistenza e continuità            
Criteri di organizzazione  delle cure infermieristiche: priorità assistenziali, modalità di classificazione dei pazienti, gestione del tempo e il turno.

X

*

*

*

X

X

Modelli assistenziali di erogazione delle cure infermieristiche in contesti ospedalieri e di comunità/distrettuali.

X

*

*

*

X

X

Criteri e modalità per attribuire attività assistenziali e supervisionare  gli operatori di  supporto.

X

*

*

*

*

X

La documentazione delle cure assistenziali standard e criteri della documentazione

*

*

*

*

X

*

Trasmissione delle informazioni per garantire continuità e trasferire la responsabilità dei pazienti: standard di una buona consegna, modalità di trasmissione.

*

*

*

*

X

*

La qualità dell’assistenza infermieristica: indicatori di qualità e standard.

*

*

*

*

*

X

Servizi che garantiscono la continuità assistenziale: cure intermedie, RSA, Assistenza domiciliari integrata.

*

*

X

X

*

X

Gestione dell’assistenza infermieristica domiciliare nel rapporto con la famiglia: valutazione delle risorse famigliari e scelta del care-giver di riferimento.

X

*

*

*

*

X

Dimissione pianificata: criteri e strumenti per la valutazione dei pazienti che hanno bisogno di una dimissione pianificata; processo e fasi della dimissione pianificata, criteri di eleggibilità della famiglia.

*

X

*

*

X

*

Responsabilità  professionali – deontologiche – etiche            
Confidenzialità e privacy, segreto professionale e d’ufficio,  contenzione, uso del placebo, gestione dell’errore/malpractice, privacy e segreto professionale e d’ufficio, informazione e consenso alle cure.

X

*

X

*

*

*

Caring infermieristico e i principi di caring: presenza, dare comfort, vigilanza, intimità e tocco,  favorire l’autodeterminazione, sostenere l’autocura, rispettare le diversità culturali.

X

*

*

*

X

*

La salute e i fattori determinanti della salute e la malattia e impatto sulla persona/famiglia, le reazioni della famiglia alla malattia.

X

*

*

*

*

*

La professione e le funzioni dell’infermiere in Italia, sbocchi professionali.

X

*

*

*

*

*

Codice deontologico e principi etici della professione e di responsabilità professionale (amministrativa, civile, deontologica e penale).

X

*

*

*

*

*

 

Proposta di abilità da apprendere nei  laboratori di infermieristica 

Legenda: X forte contributo;  * contributo indiretto

COMPETENZE SPECIFICHE (TUNING)

ABILITA’  OPERATIVE

Associate ai valori professionali e al ruolo dell’infermiere

Associate alla pratica infermieristica e al processo decisionale clinico

Associate all’uso appropriato di interventi, attività e abilità infermieristiche finalizzate a fornire un’assistenza ottimale

Conoscenze e competenze cognitive

Comunicative e interpersonali incluse le tecnologie per la comunicazione

Leadership, management e gestione delle dinamiche di gruppo

Effettuare l’esame obiettivo, rilevare segni vitali (FC perif e centrale), PA, FR, TC e pulsossimetria) e condurre un intervista.

*

X

X

*

X

*

Le prese e tecniche di posizionamento , tocco, – deambulazione – trasferimento della persona e uso di ausili a supporto delle ADL e deambulazione ( deambulatore, bastone, tripode) o trasferimento (sollevatore, roller,..).

X

X

X

*

*

*

La gestione dell’ossigenoterapia/aerosolterapia.

*

X

X

*

*

*

Gestione del drenaggio toracico.

*

X

X

*

*

*

Medicazione di una lesione:  vascolare cronica e/o da decubito.

*

X

X

*

*

*

Tecniche di primo soccorso: BLSd,  tamponamento ferita, posizione sicurezza, manivra di Heimlich, immobilizzazione con o senza presidi, estricazione e rimozione casco.

*

X

X

*

*

*

Prelievo venoso, capillare, arterioso e inserzione ago-cannula.

*

*

X

*

*

*

Somministrazione di farmaci per via iniettiva: diluizione e aspirazione, riconoscimento sedi e  tecnica iniettiva per via intramuscolare, sottocutanea (penne), intradermica.

*

X

X

*

*

*

Predisposizione di una soluzione infusionale  ed utilizzo set a caduta, pompe volumetriche e pompe siringa.

*

X

X

*

*

*

Tecniche e modalità educative applicate all’ auto- gestione di un trattamento cronico farmacologico, gestione della stomia.

*

X

X

*

*

*

Esecuzione, analisi della refertabilità e prima interpretazione di un ECG.

*

X

X

*

*

*

Aspirazione orofaringea e tracheobronchiale.

*

X

X

*

*

*

Tecniche di comunicazione e di relazione.

*

*

*

*

X

*

Cura del corpo parziale e totale, igiene del cavo orale in situazioni complesse (stomatite, paziente in coma).

*

X

X

*

*

*

Lavaggio mani (con sapone detergente, con sapone antibatterico, frizione alcoolica) e preparazione di un campo sterile e indossare guanti sterili e DPI

*

X

X

*

*

*

Esempio di un programma secondo la struttura del supplement diploma 

INSEGNAMENTO  “INFERMIERISTICA CLINICA IN AREA MEDICA” 2° ANNO – SEMESTRE XXX

L’insegnamento si focalizza sull’assistenza ai pazienti con problemi medici cronici in fase di stabilità e instabilità (scompenso cardiaco, IMA e angina, BPCO e Asma).   L’approccio considera  i contenuti  e modalità  assistenziali per attivare specifici comportamenti  di autocura considerando che la maggior parte dei pazienti con malattia cronica vivono a domicilio e il tempo di ospedalizzazione è molto breve. I problemi del paziente saranno affrontati considerando la loro evoluzione, la valutazione del paziente ragionata e  la scelta di interventi assistenziali basati sulle evidenze , appropriatezza e bisogni del paziente. L’instabilità/riacutizzazione sarà affrontata con un protocollo assistenziale. Saranno considerati l’impatto e vissuto  della malattia sulla vita del paziente  e sulla famiglia ed esplorati gli aspetti di riabilitazione e palliativi rispetto ai sintomi nello stadio avanzato (es dispnea). Questo Insegnamento si costruisce sulle conoscenze del 1° anno di infermieristica (valutazione del respiro, significato e segni/sintomi dell’ipossia, dispnea, principi di O2terapia; principi di nursing, vigilanza), di  fisiologia, fisiopatologia e patologia generale. I  contenuti sono collegati ai due moduli successivi  di educazione terapeutica e infermieristica della comunità per il  trend di dimissione precoce e necessità di supporto al momento della dimissione._______________________________________Modulo: MEDICINA INTERNA MED/09  2 cfu – XX ore

Fattori di rischio, trattamento e complicanze precoci e tardive dell’Ipertensione arteriosa

Scompenso cardiaco cronico: segni e sintomi, quadri clinici ed evoluzione, trattamento farmacologico, chirurgico, dietetico e attività fisica. Complicanze e fattori di gravità e prognostici

Anemie, linfomi e leucemie

Malattie Reumatologiche:principali quadri e sintomatologia Principi di trattamento

malattie emorragiche

_______________________________________

Modulo: MALATTIE CARDIOVASCOLARI  MED/11   1 cfu – XX ore

Fattori di rischio di malattia cardiovasc.: dislipidemia,…

Cardiopatia ischemica: Angina e IMA

Cardiologia interventistica per la sindrome coronarica acuta

I farmaci più utilizzati in cardiologia: antiaggraganti, ACO Bbloccante, antianginosi trombolitici, lidocaina digitale

_______________________________________

Modulo: PNEUMOLOGIA  MED/10   1 cfu – XX ore

BPCO  (bronchite cronica e enfisema): prevenzione, sintomatologia e indici di gravità, gestione riacutizzazioni e

riabilitazione respiratoria

Ossigeno terapia a lungo termine (OTLT) e supporto ventilatorio non invasivo 

Asma acuta

_______________________________________

Modulo: INFERMIERISTICA CLINICA MEDICA   MED/45   2 cfu – XX ore

Assistenza notturna e il rumore: peculiarità nella valutazione e osservazione dei pazienti durante a notte, la sorveglianza,  problemi che più facilmente si manifestano durante la notte.

La gestione assistenziale dei principali problemi collegati ai problemi o aree di vigilanze collegati a problemi cardiovascolari (cardiopatia ischemica e scompenso cardiaco) e respiratori (BPCO):

Contenuti  autocura: riconoscimento instabilità, dieta, controllo peso, assunzione dei farmaci, attività fisica e interventi per ridurre affaticamento e non tolleranza all’attività fisica

Ipossia acuta e cronica

Dispnea acuta e cronica e ostruzione/stasi bronchiale (la gestione della dispnea cronica e terminale sarà affrontata in  infermieristica della cronicità  e  cure palliative )

Riposo a letto come prescrizione terapeutica

Disequilibrio dei liquidi e indicatori

Assistere ed addestrare la persona con OTLT  a lungo termine

parametri del bilancio idrico  standard e significato rispetto alle diverse situazioni cliniche

La gestione assistenziale (sorveglianza e cure assistenziali) dell’instabilità clinica

Valutazione e primo approccio al dolore toracico

Casi e situazioni assistenziali “assistenziali ed educativi” su persona affetta scompenso cardiaco, angina e infarto,  da BPCO e asma

____________________________________________________________________________________________

ESITI DI APPRENDIMENTO (LEARNING OUTCOME) DELL’INSEGNAMENTO

L’insegnamento contribuisce ai seguenti esiti di apprendimento:

–           Accertare e gestire l’assistenza infermieristica nei pazienti con problemi cronici e di disabilità

–           Partecipare e collaborare nella gestione dei percorsi diagnostico-terapeutici

–           Vigilare e monitorare la situazione clinica e psico-sociale dei pazienti identificando precocemente i segni di aggravamento

–           Attivare processi decisionali sulla base  delle condizioni del paziente

–           Sostenere l’apprendimento del paziente all’autogestione dei problemi di salute

METODI DI INSEGNAMENTO

Saranno utilizzate lezioni con modalità interattiva: gli studenti saranno incoraggiati attivamente ad integrare la teoria con le precedenti esperienze pratiche e/o integrare –collegare le nuove conoscenze con quelle affrontate in altri moduli.

Saranno utilizzati letture  di testimonianze per analizzare  e riflettere sulle percezioni e bisogni dei  pazienti e famigliari. Il corso prevederà   scenari clinici con la finalità di integrare conoscenze interdisciplinari e applicare modalità di  problem solving e percorsi decisionali.

METODI DI VALUTAZIONE

(…)

Bibliografia

1) Dimonte V., Saiani L. Redefinition of professional roles, and if we were to re-start from the patients? [Ridefinizione dei ruoli professionali: E se provassimo a ri-partire dai pazienti?]  (2012) Assistenza Infermieristica e Ricerca, 31 (2), pp. 58-62.

2) Venturini G., Pulimeno AML., Colasanti  D., Barberi S., Sferrazza S., De Marinis MG. Validazione linguistico-culturale della versione italiana del questionario sulle competenze infermieristiche del progetto Tuning Educational Structures in Europe L’Infermiere 3, 2012.

Palese A., Dalponte A., Dalle competenze esito al Piano di studi del CL in Infermieristica. Una proposta orientata ai learnig outcomes, Quaderni delle Conferenze Permanenti delle Facoltà di Medicina e Chirurgia, 2008;42: 1798-1808

Cita questo articolo

Brugnolli A., Marognolli O., Palese E., Dimonte V., Documento di indirizzo per la definizione dei programmi di insegnamento di Infermieristica,  Medicina e Chirurgia, 62: 2805-2810, 2014. DOI:  10.4487/medchir2014-62-5

Notizie dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Meeting di Portonovo 12-14 settembre 2013

Il Meeting Annuale della Conferenza si è tenuto a Portonovo (Ancona) dal 12 al 13 settembre. Il 14 settembre si è realizzata una riunione congiunta con la Conferenza dei Presidenti delle lauree Magistrali a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e la Conferenze dei Presidenti delle Scuole di Medicina) per sviluppare riflessioni e prospettive di lavoro su problematiche comuni.

La partecipazione al Meeting della Conferenza è stata ampia.

Avevano giustificato la loro assenza il Presidente e la Vicepresidente della Commissione Nazionale CdL Ostetrica/o, prof. Colacurci e dott.ssa Vicario, che avevano annunciato l’organizzazione della prossima Commissione Nazionale del CdL in Ostetricia il 7 novembre p.v. presso il Congresso Straordinario AGUI; il prof. U. Tarantino, Presidente del CdL in Tecniche Ortopediche in quanto all’estero per attività accademiche.

Sulla base del programma, si riportano di seguito gli esiti e i problemi più rilevanti discussi durante il Meeting e gli impegni per il futuro.

a) Linee guida di indirizzo per l’esame finale. Dopo un lungo processo di consenso che ha visto la partecipazione delle Commissioni Nazionali e della Giunta, sono state portate all’Assemblea le ‘Linee guida per la progettazione, gestione e monitoraggio della qualità dell’esame finale’. Alla discussione e approvazione definitiva nella sede di Portonovo, era presente anche per il Ministero della Salute il dott. Massimo Giannetta che ha ribadito la rilevanza dell’esame finale e offerto contributi interpretativi sulla circolare dello scorso gennaio 2012. Il Dott. Giannetta ha precisato che le Linee guida, così come presentate, interpretano adeguatamente lo spirito della Circolare più volte richiamata; laddove si indicava nella stessa l’esigenza di fare valere ‘in parti uguali’ la prova pratica e la tesi non si voleva offrire una indicazione ‘quantitativa’ ma suggerire l’attribuzione di un valore anche alla prova abilitante (che oggi esita in idoneo/non idoneo). Ha, inoltre, precisato che la Commissione deve essere unica nella definizione dei criteri di conduzione dell’esame anche se in alcune modalità (ad esempio quando effettuata a letto del paziente) non necessariamente tutti i Componenti devono essere presenti contestualmente anche per salvaguardare la dimensione etica e proteggere il paziente. L’Assemblea ha chiesto al dott. Giannetta che il verbale di regolarità predisposto dal Rappresentanti del Ministero della Salute, includa anche l’indicazione

– se le attività didattiche teoriche e professionalizzanti di tirocinio sono state realizzate nella misura minima prevista dai Decreti Interministeriali (30 o 15 CFU da docenti appartenenti al profilo del CdL corso di laurea e 60 CFU di tirocinio);

– se le attività didattiche teoriche e professionalizzanti di tirocinio sono state formalmente affidate rispettivamente a docenti del SSD e a un Coordinatore/Direttore di adeguata esperienza appartenente allo specifico profilo professionale del CdL.

In allegato al presente, si riporta il documento approvato che si conclude con alcune raccomandazioni per il futuro. Infatti, l’Assemblea ritiene necessario, per potenziare la qualità dell’esame finale,

– sviluppare strategie e sistemi che assicurino una valutazione progressivamente indipendente e standardizzata delle competenze raggiunte dai laureandi, anche tramite l’attivazione di sperimentazioni di prove di abilitazione nazionali;

– sviluppare una attenzione ai laureandi portatori di disabilità, al fine di assicurare (come peraltro

all’ammissione) un esame finale appropriato al singolo studente, ma anche alle competenze attese dal profilo ed al mandato sociale;

– attivare, attraverso i rappresentanti ministeriali, un monitoraggio nazionale su modalità e criteri di conduzione degli esami finali, con particolare riferimento alla effettiva realizzazione dei tirocini professionalizzanti (nei CFU prescritti dalla norma) ed alla effettiva progettazione/conduzione di questi da parte di un Coordinatore/Direttore formalmente incaricato e appartenente allo specifico profilo professionale di riferimento del CdL;

– sviluppare sinergie con le rappresentanze professionali (Ordini/Collegi/Associazioni) e dei servizi al fine di individuare le competenze attese dal sistema dai neolaureati, al livello iniziale, tenendo conto anche delle competenze avanzate acquisibili in cicli successivi.

b) Master e Osservatorio. Il Prof. Stella componente dell’Osservatorio Nazionale, ha riferito lo stato dell’arte della riflessione e gli scenari futuri in ordine ai Master delle professioni sanitarie. In particolare, rispetto al Gruppo 2 ‘Profili Formativi’, dopo una prima panoramica sulla numerosità dei Master proposti da ciascuna rappresentanza professionale, ha riferito che si sta ipotizzando un sistema di avanzamento delle competenze che differenzia i Master tipizzati (o specialistici o professionalizzanti), correlati a specifiche funzioni attese dal SSN, e quelli a valenza culturale su tematiche trasversali e multiprofessionali come, per esempio, la Bioetica.

Inoltre, ha ricordato che dal giugno 2010, il CUN ha chiesto l’allineamento della denominazione dei titoli di Laurea di secondo livello (Magistrale) a quelli riportati nel Processo di Bologna (Master of Science) al fine di assicurare uno sviluppo armonico dei percorsi formativi italiani con quelli europei. Ha quindi precisato il contributo degli attuali Master di 1° livello, ricollocandoli all’interno del perfezionamento scientifico o di alta formazione permanente e ricorrente (art. 3 del Decreto

MURST 509/1999 e Decreto MIUR 270/2004, e attivati secondo le modalità di cui all’articolo 1, comma 15, Legge14 gennaio 1999, n. 4) a cui si accede dopo la laurea o un titolo straniero comparabile. Infine, nel costruire una relazione tra il framework Europeo e la Legge 43/2006, con riferimento alla numerosità delle proposte pervenute all’Osservatorio, ha precisato l’esigenza di procedere sulla base dei seguenti criteri;

– Individuare competenze avanzate o funzioni specialistiche che richiedono un approfondimento superiore a quello già presente nella formazione base della triennale;

– Evitare l’estensione di competenze in sovrapposizione alle aree proprie di altre professioni sanitarie;

– Evidenziare il fabbisogno del SSN attuale e futuro;

– Riferirsi ad evidenze di Master consolidati anche in altri contesti Europei.

Infine, ha suggerito che i Master siano inclusi nel sistema di accreditamento AVA. In particolare, è necessario monitorare la qualità formativa dei Master affinché siano anch’essi professionalizzanti fissando norme che definiscano i criteri di accesso e un ordinamento didattico uniforme a livello nazionale.

Dal dibattito di questa sessione è emerso un ricco confronto sulle attuali Lauree Magistrali (LM) e la loro diversificazione dai Master. I corsi di LM delle 4 classi delle professioni sanitarie, così come sono state pensate, ma non sempre realizzate, si proponevano di offrire ai professionisti sanitari lo sviluppo di abilità di dominio delle logiche e delle prassi professionali al fine di governare la complessità, prendere decisioni, attivare sinergie e integrazioni nei sottosistemi; per questo il piano di studi ha sino ad ora proposto metodologie manageriali, formative, di ricerca e disciplinari.

Se questa impostazione si presenta ancora valida e interessante, emerge dalle professioni più numerose e con aree di intervento complesse, l’esigenza di sperimentare una LM con un ordinamento didattico nuovo finalizzato ad un approfondimento disciplinare in un campo di responsabilità specifica.

Questa tematica sarà all’attenzione dei prossimi lavori della Conferenza.

c) Relazioni con le istituzioni. Il Direttore Generale del Ministero della Salute dott. Giovanni Leonardi intervenuto a conclusione del pomeriggio, ha precisato l’esigenza di sviluppare una formazione avanzata congruente alle attese e ai bisogni del Sistema Sanitario Nazionale ed ha invitato a riformulare la proposta di Master individuando un numero ridotto di corsi, ma fortemente allineati alle esigenze sanitarie e sociali del paese.

d) Interventi preordinati. Nella sessione delle relazioni preordinate è stata riferita l’esperienza dell’Università di Salerno relativa all’insegnamento integrato e multiprofessionale dell’anatomia coinvolgendo studenti di ostetricia, fisioterapia, infermieristica e medicina (Calabrese MC, Nori SL, Oro R, Vecchione C). E’ stato presentato lo stato di avanzamento del progress test relativamente al lavoro dei CL di Fisioterapia e Logopedia (Pillastrini P, Lovato G); è stata, inoltre, illustrata l’esperienza del gruppo di lavoro della Commissione Nazionale di Fisioterapisti rispetto alla revisione della durata del corso di studio e alla sua articolazione interna (Marcovich/Bielli S); infine, è stata segnalata la problematica relativa ai corsi di studio attivati per Terapisti della Riabilitazione che si riferiscono ad un profilo non attivo in Italia (Ferrari A) che ha stimolato una articolata discussione; infine, la Commissione Nazionale dei CdL Infermieristica ha presentato le Linee Guida per i programmi di Infermieristica approvati in Commissione Nazionale (Maragnolli O).

e) Dati sulle immatricolazioni. Angelo Mastrillo ha riferito l’analisi di trend delle immatricolazioni indicando che dai dati preliminari a disposizione si è registrata complessivamente una diminuzione dell’11% delle domande per le professioni sanitarie e del 0.6% per Medicina/Odontoiatria.

Tale dato è difforme sul territorio nazionale: ad esempio, per le Professioni Sanitarie da -18% della regione Piemonte e Marche al + 2% della regione Calabria. Rimane molto elevata la quantità di candidati per Fisioterapia (13.9/posto) e Logopedia (11.1/posto). In linea generale, tuttavia, si è osservata una flessione seppur minima su tutte le professioni sanitarie: iniziano a comparire professioni con meno di un candidato per posto (es. Terapista Occupazionale; Assistenti Sanitari). Il tasso di occupazione registrato da Alma Laurea è in calo ma comunque al di sopra di quello osservato in Corsi di Laurea dell’area non sanitaria.

Una profonda riflessione sarà necessaria nell’immediato futuro rispetto ai fabbisogni.

f) TeachingUniversities/ResearchUniversities. E’ intervenuto quindi il Professor Familiari riportando la diversità e il dibattito sulle Teaching University e Research University.

Nella sua relazione sono stati enfatizzati i seguenti aspetti: la differenza tra Ospedale di Insegnamento e Ospedale di Ricerca in cui, in accordo alla letteratura, non può esserci dicotomia tra insegnamento e ricerca. Infatti, l’insegnamento di qualità deve essere accompagnato da un ambiente educativo adeguato; inoltre, è necessario attuare progetti didattici che integrino la ricerca scientifica di base e translazionale, i poli assistenziali di elevata qualificazione i e poli didattici ad elevata tecnologia in una rete didattica integrata che dialoga costantemente con gli organi di governo dei corsi di studio.

In quest’ottica si colloca anche il contributo dell’Association of MedicalEducation in Europe (AMEE) il cui congresso si è appena tenuto a Praga in agosto 2013; nel 2014 il Congresso si terrà a Milano (inizi settembre). Si sollecitano i componenti della Conferenza ad inviare lavori scientifici.

g) Assemblea. La Conferenza si è conclusa con l’Assemblea in cui si sono assunte le seguenti decisioni:

1. Il Segretario generale da lettura testuale del verbale di Giunta dello scorso 20 marzo in cui si era discusso rispetto alle elezioni.

“Le Presidenze, le Vicepresidenze e i componenti delle Commissioni nonché quelli della Giunta, scadono a dicembre 2013.

Considerata l’esigenza di completare i lavori in corso, di dare modo ai Corsi di Studio di individuare i propri Coordinatori attraverso i processi di elezione di Ateneo (in atto entro l’anno in molte sedi), e di realizzare elezioni efficaci, si propone di sottoporre all’Assemblea la possibilità di posticipare le elezioni degli organi della Conferenza al 2014.

Dopo articolata discussione e analisi degli elementi a favore e contro, la prof.ssa Saiani chiede ai presenti di esprimere il proprio parere. I presenti, per alzata di mano con 25 voti favorevoli 1 voto contrario 1 astenuto approvano di portare all’Assemblea che si terrà a Portonovo (Ancona), la proposta di posticipazione delle elezioni delle cariche della Conferenza a settembre 2014.”

Ponendo la questione ai voti, l’Assemblea approva all’unanimità la posticipazione delle elezioni delle cariche della Conferenza a Settembre 2014 in sede da individuare.

2. In ordine alla problematica sollevata dalla Commissione Nazionale Fisioterapisti rispetto alla presenza sul territorio italiano di istituti che offrono formazione per Tecnico della Riabilitazione, superata dagli attuali ordinamenti didattici, si decide all’unanimità di segnalare la questione al Ministero della Salute attraverso una Mozione il cui contenuto è approvato all’unanimità. Si procederà alla valutazione della mozione ed alla sua analisi di contenuto consultando anche esperti nella disciplina giuridica.

3. Con riferimento alla questione dell’assenza in numerosi corsi di Laurea dell’incarico formale di Coordinatore/Direttore delle attività professionalizzanti ad un Docente in possesso dei titoli, o alla esclusione di tale ruolo nelle Commissioni di esame finale o negli Organi di rappresentanza (consiglio di corso) è approvata all’unanimità una Mozione.

h) Sessione congiunta delle tre Conferenze. I lavori della Conferenza sono proseguiti il 14 settembre in forma Congiunta con le altre Conferenze. In tale incontro particolare dibattito si è sviluppato sulle questioni attinenti alle procedure AVA in cui non appare adeguatamente rappresentata la componente professionalizzante che più caratterizza i Corsi di Laurea Sanitari e il contributo del Servizio Sanitario Nazionale di cui all’articolo 6 DLgv 502/92. A tal fine, l’Ufficio di Presidenza si impegna a trasmettere al Prof. Massimo Castagnaro del Consiglio Direttivo ANVUR ogni documentazione utile a comprendere le specificità delle lauree sanitarie.

i) Programmazione dei lavori futuri della Conferenza. Particolare rilevanza dovrà essere attribuita alla

1. analisi del fabbisogno di professionisti sanitari anche coinvolgendo i rappresentanti della Conferenza Stato Regioni, delle Professioni, dell’ISTAT e dell’INPS per comprendere in modo articolato il fenomeno;

2. Mission delle lauree Magistrali;

3. Durata e articolazione dei corsi di studio delle lauree triennali;

4. Strategie didattiche, tirocini, competenze minime attese ed esame finale di abilitazione per gli studenti portatori di disabilità.

Sarà inoltre individuata una sede per il Meeting che offra un corso di formazione valorizzato ECM.

 

Aggiornamento della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Conferenza permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Sintesi delle attività

Prosegue l’impegno della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie. La Giunta si è espressa sulla valorizzazione del voto di maturità per l’accesso alle lauree sanitarie. Ha ritenuto, infatti, che l’indicazione riportata sul DM 12 giugno 2013 “Per i soli corsi delle professioni sanitarie il punteggio è attribuito dalle singole università secondo criteri autonomamente determinati in conformità a quanto stabilito dal D.Lgs. 14 gennaio 2008, n. 21” potesse provocare scelte molto disomogenee a livello nazionale. Pertanto, con consultazione urgente, ha deciso di proporre l’adozione – anche per i Corsi di Laurea delle Lauree Sanitarie- degli stessi criteri di valorizzazione del voto di maturità adottati per l’accesso programmato al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Tuttavia, sono state tenute in elevata considerazione le emergenti preoccupazioni inerenti la concreta fattibilità dei sistemi di supporto degli Atenei all’elaborazione delle graduatorie sulla base dei percentili anche per i candidati dei Corsi delle Lauree Sanitarie. Pertanto, quale seconda opzione qualora la prima non sia perseguibile da parte degli Atenei, si è proposta la valorizzazione del punteggio esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto all’esame di stato almeno pari a 80/100 a prescindere dal riferimento all’80esimo percentile della distribuzione dei voti, facendo riferimento alla tabella riportata nel DM del 12 giugno 2013. E’ in fase di conclusione, infine, l’approvazione della Guida di Indirizzo per l’esame finale dei Corsi di laurea in cui saranno riportate 1) la tipologia di prove da considerare per la prova di abilitazione e 2) i criteri di valutazione/peso di ciascuna componente della prova (prova pratica/tesi), che verranno portati all’approvazione nella Conferenza Annuale di Portonovo.

Numerose Commissioni Nazionali hanno realizzato i propri Meeting in cui sono stati discussi, tra gli altri aspetti, i processi di autovalutazione, accreditamento e valutazione; i requisiti minimi; le strategie per definire i programmi dei corsi. L’estate manterrà elevata l’attenzione sulla progettazione del Meeting Annuale di Portonovo (Ancona) in cui sarà realizzata una sessione congiunta tra le tre Conferenze per discutere tematiche trasversali sulle quali è necessaria/opportuna una prospettiva comune.

Studio individuale e studio guidato. Concetti, bisogni e approccin.58, 2013, pp.2596-2598, DOI: 10.4487/medchir2013-58-8

Abstract

The individual study occurs when the students take the initiative to learn with or without the help of other, when they assess their own learning needs, the resources and strategies needed, as well as when they evaluate the results achieved. This type of studying cannot be lower than 50% of the amount of time dedicated par each European Credit Transfer and Accumulation System (ECTS). The ability to study alone is learnt and refined in the course of the life. The student becomes responsible for his/her learning and acquires independence thanks to a process that often is carried out under the guide of the teachers and tutors, through strategies such as the assisted learning, which can be intensified or softened according to the students needs, to their profile and to the available resources. The level of the individual study abilities might be measured and represents the result of an effective guide delivered by teachers/tutors.

Articolo

Quando lo studente assume l’iniziativa di apprendere con o senza l’aiuto di altre persone, individuando i suoi bisogni di apprendimento, le risorse e strategie necessarie sino alla valutazione dei risultati, siamo di fronte allo studio individuale (Knowles, 1975): ovvero, a uno studente co-responsabile del proprio apprendimento, non ancora completamente indipendente ma in grado di esserlo in futuro, grazie ad un percorso di crescita che realizza in collaborazione al docente/tutor (Garrison, 1992). Per la sua rilevanza, lo studio individuale è stato riconosciuto formalmente in una quota parte del tempo di ciascun Credito Formativo Universitario (CFU). Già nel 2001 (Decreto Interministeriale 2 aprile 2001, art 4), infatti, si affermava che “… la frazione dell’impegno orario complessivo riservata allo studio personale, o ad altre attività formative di tipo individuale, non può essere superiore al 30%”. Concretamente, solo a titolo di esempio, per un CFU del valore di 25 ore, dovevano essere riservate allo studio individuale almeno 8 ore. Più recentemente, con il Decreto Interministeriale del 19 febbraio 2009, art. 4, si è definito che l’ammontare del tempo da dedicare allo studio individuale non può essere inferiore al 50% e che in tale computo non può essere incluso il tirocinio che non sembra avere bisogno, pertanto, di un tempo individuale di studio. All’interno di questa cornice normativa, in un Corso di Studio (CdS) con 96 CFU dedicati a lezioni teoriche, sono attese 2400 ore (96×25) di cui almeno 1200 riservate allo studio individuale, circa 400/anno (per la 2a, 3a e 4a classe di laurea); tali ore sono 1440, circa 480/anno per l’infermieristica e l’ostetricia in cui ciascun CFU vale 30 ore.

Il tempo da dedicare allo studio individuale è disciplinato dalla normativa che ne ha aumentato la quantità da riservare: si tratta di un tempo importante, difficile da pianificare (non è di norma riportato nei calendari didattici), che non rappresenta ovviamente tutto lo studio necessario per affrontare un CdS; un tempo che lo studente deve saper gestire o essere aiutato a gestire.

Studio guidato, studio individuale e profilo degli studenti

Le abilità richieste per lo studio individuale, che comprendono la pianificazione, attuazione e valutazione del proprio lavoro di apprendimento (O’Shea 2003), sembrano determinate da alcuni fattori. Ad esempio, sono più abili coloro che hanno riportato un voto di maturità più elevato (Dante et al 2011), e coloro che hanno appreso un metodo di studio autonomo: studiare da soli, infatti, è qualcosa che si apprende e si affina lungo il corso della vita (Shauna 2010). Esistono inoltre delle profonde differenze tra studenti traditional e non-traditional (Jeffreys 2006). Lo studente traditional, che ha appena concluso la scuola secondaria (20,21 anni) è capace di cogliere molte informazioni ma è meno abile nell’elaborazione e nella capacità di fissarle a lungo nel tempo; è capace di gestire contestualmente più compiti ma ha difficoltà a realizzare esperienze di apprendimento significative e profonde; è uno studente supportato dalla famiglia, con discreto tempo a disposizione da dedicare allo studio (Jeffreys 2006). A fianco di questi studenti, nei CdS delle professioni sanitarie sono sempre più numerosi gli studenti non-traditional (> 30 anni), che affrontano i corsi di laurea come seconda carriera lavorativa o universitaria; sono meno abili nella ricerca di informazioni ed hanno metodologie di studio più tradizionali (appunti, sottolineatura), ancora su carta. Hanno meno tempo a diposizione perché hanno responsabilità famigliari o lavorative; sembrano inoltre più abili ad integrarsi nel mondo accademico ed a comprenderne le esigenze.

Esiste una relazione complementare tra studio individuale e studio guidato: lo studio guidato, infatti, è quella strategia adottata dal docente o dal tutor per guidare lo sviluppo delle abilità di studio individuale. Mentre gli studenti traditional, hanno bisogno ad esempio di guida a intensità decrescente su come affrontare la disciplina, quali materiali selezionare, come costruire mappe concettuali, per stimolare in loro l’autonomia e accompagnarla nel tempo; gli studenti non-traditional hanno invece bisogno di essere guidati maggiormente nella individuazione delle priorità perché hanno poco tempo a disposizione. Infatti, quando gli studenti non-traditional provengono da altri campi disciplinari o esperienziali, non è detto che il criterio di individuazione delle priorità che hanno imparato sia valido per lo studio della anatomia o di una clinica.

Pertanto, lo studio guidato potrebbe essere a maggiore intensità nelle fasi iniziali del curriculum, e progressivamente meno importante nelle fasi successive; potrebbe anche differenziarsi nell’intensità da studente a studente, in base ai bisogni di ciascuno. Le abilità di studio individuale possono infatti essere misurate con alcuni strumenti che informano sull’intensità della guida da offrire agli studenti:

– Self-Directed Learning Readiness Scale (SDLRS) (Guglielmino, 1983): consiste in un questionario auto-compilato composto da 57 item su scala Likert a 5 punti: il punteggio ottenuto va da 57 a 285 e indica le preferenze, attitudini e disponibilità allo studio individuale (Brockett 1991).

– Oddi Continuing Learning Inventory (OCLI) (Oddi et al. 1990): identifica le caratteristiche di coloro che sono in grado di apprendere in modo autonomo (Harvey 2006), è formato da 24 item che misurano la motivazione, l’efficacia e le caratteristiche cognitive.

– Self-Rating Scale of Self-Directed Learning (SRSSDL) (Williamson 2007): consiste in una scala di autovalutazione delle abilità di apprendimento autonomo composta da 60 item, valutati su scala Likert a 5 punti che misurano consapevolezza, modalità di apprendimento, attività di apprendimento, valutazione e abilità interpersonali. Recentemente questa scala è stata validata in Italia (Cadorin et al. 2012): l’analisi fattoriale ha permesso di ridurre gli item da 60 a 40, rendendola più veloce nella compilazione.

Studio guidato, studio individuale e filosofia dei sistemi formativi

Al di là delle abilità di studio dello studente e della guida offerta dal docente, deve essere considerata anche la filosofia che il sistema formativo esprime nella sua pratica quotidiana: tale filosofia orienta le scelte del singolo docente, del gruppo di docenti e dei tutor; ma anche la percezione degli studenti di poter chiedere guida e supporto, oppure no. Se osserviamo infatti un CdS attraverso alcuni indicatori di struttura quali ad esempio, la logistica, la distribuzione dei CFU lungo il triennio, e gli stessi calendari, potremmo ipotizzare:

– se dispone di uno spazio dedicato agli studenti per lo studio individuale, se riserva ai docenti tempo e spazio per ricevere gli studenti, come pure consente agli stessi di riportare nei registri anche il ‘tempo dedicato allo studente’ e non solo quello delle lezioni;

– se distribuisce con razionalità i CFU nel triennio, assicurando maggior accompagnamento al primo anno e più possibilità di scelta autonoma al terzo anno. Come pure;

– se progetta calendari con spazi dedicati e protetti per lo studio individuale;

– se siamo di fronte ad un sistema formativo che valorizza implicitamente lo studio guidato e individuale.

Analogamente, se osserviamo un CdS nei suoi indicatori di processo, ad esempio:

– se dispone di un corso introduttivo per gli studenti neo-matricolati sulle metodologie di studio universitario;

– se offre linee guida per l’auto-progettazione del tirocinio;

– se attiva e mantiene strategie di promozione e coinvolgimento degli studenti nella progettazione didattica,

anche in questo potremmo ipotizzare di essere di fronte ad un sistema formativo che valorizza lo studio guidato e individuale.

Vi sono, infatti, CdS che hanno fatto propria la valorizzazione dello studio individuale e guidato, altri che considerano questi aspetti come marginali. Pur nel rischio di estremizzare, potremmo affermare che a) i primi sostengono e sviluppano il processo di apprendimento e i suoi esiti; promuovono lo studio individuale in ogni sua forma, al fine di aiutare lo studente a raggiungere la capacità di studio indipendente. Si tratta di CdS focalizzati sullo studente e sul suo apprendimento dove la direzione è progressivamente trasferita dai docenti allo studente. b) i secondi, invece, controllano gli esiti attesi dell’insegnamento, magari standardizzando i programmi, i contenuti, le fonti di studio, ma non si preoccupano dei processi di apprendimento che accadono negli studenti. La direzione è affidata al docente/tutor e non è – o lo è poco – trasferita allo studente; questi ultimi sono misurati nel loro grado di aderenza alle conoscenze impartite e  non nella loro abilità di studio autonomo e indipendente.

Conclusioni

Con lo studio guidato e individuale, i CdS realizzano uno dei più importanti descrittori di Dublino (2004), secondo i quali il titolo finale del primo ciclo (Bachelor), può essere conferito a studenti che abbiano sviluppato capacità di apprendimento, che sono loro necessarie per intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia.

Studio individuale e guidato sono due risorse irrinunciabili, richiedono capacità strategiche, complementarietà, differenziazione (in base al bisogno degli studenti), ma anche una riflessione sulla filosofia del sistema formativo (e non solo del singolo docente). Lo studio individuale è l’outcome atteso di un efficace studio guidato che può realizzarsi attraverso diverse strategie: sessioni di studio guidato o di apprendimento delle learning skills; ricevimento personalizzato; linee guida o attivazione di servizi tutoriali, sono solo alcuni esempi.

Lo studio guidato può essere progettato ad alte risorse (per i CdS che contano tutor distaccati) ma deve fare i conti anche, in molti corsi, con scarse risorse (tutor, docenti, spazi). Comprendere l’esigenza di supporto di ciascuno studente è cruciale per offrirne più guida a coloro con scarse abilità di studio individuale.

Bibliografia

Cita questo articolo

Palese A., Cadorin L., Studio individuale e studio guidato. Concetti, bisogni e approcci, Medicina e Chirurgia, 58: 2596-2598, 2013. DOI:  10.4487/medchir2013-58-8