Clinical Learning Quality Evaluation Index per la valutazione della qualità dell’apprendimento clinico degli studenti infermieri e raccomandazioni di utilizzon.83, 2019, pp. 3685-3693, DOI: 10.4487/medchir2019-83-3

Abstract

Introduzione. I Corsi di StudioinInfermieristica (CdSI) italiani hanno bisogno di strumenti di valutazione dei tirocini per raccogliere le opinioni degli studenti. Esistono diversi strumenti per valutare la qualità degli ambienti di tirocinio clinico; tuttavia, molti hanno dei limiti e non misurano la qualità dell’apprendimento clinico.

Obiettivo. Obiettivo di questo contributo è (a) presentare lo strumento sviluppato e validato nel contesto italiano attraverso un progetto di rilevanza nazionale riportando anche la sintesi delle prove di validità emerse, ed (b) offrire una serie di raccomandazioni per il suo utilizzo.

Metodi. Dopo aver creato una rete di progetto denominata SVIAT, ‘Strumento Italiano per la valutazione dei tirocini clinici’, è stato sviluppato e condotto uno studio nazionale di validazione dello strumento CLEQI, Clinical Learning Quality Evaluation Index; quindi, dopo un anno di esperienza applicativa dello strumento, sono state identificate le raccomandazioni di utilizzo dello strumento.

Risultati: Alla validazione hanno partecipato 9607 studenti infermieri di 27 sedi universitarie italiane su 43 considerate (62.8%). Le proprietà psico- metriche dello strumento sono risultate da buone a eccellenti: lo strumento finale è composto da 22 item e 5 fattori: a) qualità delle strategie tutoriali, b) opportunità di apprendimento; c) sicurezza e qualità dell’assistenza; d) auto-apprendimento; e) qualità dell’ambiente di apprendimento. Lo strumento è accompagnato da un set di raccomandazioni di utilizzo al fine di una sua completa integrazione del sistema di valutazione della qualità di un CdS.

Conclusioni. Lo strumento è già utilizzato in molte sedi. Il suo utilizzo guidato dalle raccomandazioni assicura opportunità di confronto tra sedi di tirocinio di uno stesso corso e tra corsi di studio diversi; aiuta nella valutazione degli effetti delle strategie di miglioramento attivate e nell’individuazione del fabbisogno formativo dei tutor/assistenti di tirocinio

Parole chiave: qualità apprendimento clinico; studenti infermieristica; formazione infermieristica; questionario di valutazione; strumento; validità; affidabilità

Introduction. In the last years, among Italian nursing programs, the need to introduce tools eva- luating the quality of clinical learning as perceived by nursing students has emerged. Some nursing programs have developed specific tools, while others have adopted tools validated and then translated from other languages. However, limitations of these tools have emerged in their daily use, thus suggesting the need to develop a new tool capable of evaluating the quality of clinical learning as experienced by nursing students.

Aim. This paper has the purpose of summarizing (a) the national project aimed at developing and validating a new instrument capable of measuring the clinical learning quality as experienced by nursing students during their rotations; (b) the practical recommendations of the tool as emerged after one year from implementation.

Methods. After having developed a national network named SVIAT, ‘Italian Instrument Evaluating the quality of clinical placements”, a validation study has been designed and performed to assess the psychometric properties of the CLEQI, Clinical Learning Quality Evaluation Index. After one year of experience, a set of practical recommendations have been identified.

Results. 9607 nursing students attending their nursing education in 27 universities out of 43 (62.8%) participated. The psychometric properties of the new instrument ranged from good to excellent. According to the findings, the tools consist in 22 items and five factors: a) quality of the tutorial strategies, b) learning opportunities; c) safety and nursing care quality; d) self-direct learning; and e) quality of the learning environment. The CLEQI tool should be used followed specific recommendations aimed at including it in the quality evaluation systems available in the nursing programs.

Discussion. The tool is already used in different universities. Its systematic adoption may support comparison among settings offered by the same program and across different nursing programs; moreover, the tool may also support evaluating new settings as well as measuring the effects of strategies aimed at improving the quality of clinical learning experience of nursing students.

Keywords: Clinical learning; Clinical learning quality; Nursing education; Nursing student; Questionnaires; Validity; Reliability

Articolo

Introduzione

Nel 2015/16, con un progetto di rilevanza nazionale condotto con il supporto della Conferenza Permanente dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie (CPCLPS), è stato sviluppato e validato il CLEQI, Clinical Learning Quality Evaluation Index. Da molti anni, infatti, i Corsi di Studio in Infermieristica (CdSI) italiani avevano l’esigenza di dotarsi di strumenti di valutazione dei tirocini per raccogliere la percezione degli studenti e individuare aree di miglioramento: tuttavia, considerati i limiti degli strumenti disponibili1-2, il gruppo di progetto aveva deciso di andare oltre, sviluppando e validando uno strumento capace di misurare quanto un contesto di tirocinio èin grado di generare apprendimenti signi- ficativi; ovvero, intercettare se ed in quale intensità, sono presenti nell’esperienza clinica degli studenti, i fattori che influenzano gli esiti dell’apprendimento clinico,3,4-5 superando la semplice valutazione del livello di gradimento dei tirocini.
Dopo aver creato una rete di ricerca denominata ‘SVIAT’ (‘Strumento Italiano per la valutazione dei tirocini clinici’)3 organizzata su due livelli (Comitato Scientifico, vedi autori; e Rete di ricerca SVIAT, vedi Box1) si erano avviate le azioni per svilupparee validare uno strumento di misurazione della qualità percepita dell’apprendimento clinico
(a) per tutti i contesti frequentati dagli studenti in- fermieri: ospedali, residenziali e di comunità;
(b) adattabile ai diversi modelli tutoriali universi- tari presenti nel territorio nazionale (studenti affidati auntutoruniversitariochefrequentaanchelaclinica; studente affidato ad un infermiere di reparto che ha ricevuto preparazione ed incarico specifici; studente affidato al teamo all’infermiere coordinatore),6-7
(c) da proporre a livello nazionale anche per altre professioni e coinvolgendo anche gli studenti Erasmusal fine di procedere ad una validazione internazionale che è in corso; (d) capace di considerare anche il punto di vista degli studenti che sono stati generalmente esclusi
nelle validazioni degli strumenti disponibili2 e, infine, (e) parsimonioso nel numero di item: sono numerosi oggi i questionari a cui gli studenti devono
rispondere in ambito accademico.

Obiettivo di questo contributo è (a) presentare lo strumento nel suo sviluppo metodologico riportando anche la sintesi delle prove di validità emerse, ed (b) offrire una serie di raccomandazioni per il suo utilizzo.

Metodi

Dopo aver ottenuto l’approvazione del Comitato Etico dell’Università degli studi di Milano, è stato sviluppato uno strumento sulla base: a) di quelli disponibili in letteratura e validati anche in altre professioni; b) della letteratura sull’apprendimento clinico, e c) dell’esperienza di un gruppo multidisciplinare di esperti che includeva anche studenti3. Per la sua validazione è stato chiesto il supporto alla Commissione Nazionale dei Corsi di laurea in Infermieristica(CdSI) della CPCLPS che aveva invitato a partecipare allo studio tutti i corsi italiani (43 università, 208 sedi). In ciascuna sede erano eleggibili gli studenti che avevano concluso o stavano per concludere un’esperienza continuativa di tirocinio; mentre non lo erano gli studenti che avevano interrotto l’esperienza di tirocinio, che avevano svolto il tirocinio all’estero o che non avevano dato il loro consenso. Dopo aver illustrato le finalità dello studio, lo strumento è stato somministrato con modalità decise localmente (cartacea o piattaforma online). Per esplorare, (a) l’affidabilità test-retest; (b) la validità di criterio e (c) la validità discriminante3 in alcune sedi sono stati inclusi i Tutor, in altre lo strumento è stato somministrato due volte a distanza di una settimana, e in altre ancora è stato somministrato contemporaneamente al CLES (Clinical Learning Environment and Supervision) ed il CLES+T (Clinical Learning Environment + nurse Teacher)3; per un sottogruppo di studenti erano stati raccolti gli esiti dei tirocini (superato/non superato, nonché la valutazione ottenuta intrentesimi) espres- sa dai Tutor Universitari e Clinici.
Nella prima fasedi sviluppo dello strumento8 erano state sviluppate alcune raccomandazioni di utilizzo che sono state riviste nel corso di una conferenza di rilevanza nazionale svoltasi il 25 giugno 2019 presso l’Università di Verona sul tema “Il tirocinio nei CdS in Infermieristica e qualità dell’apprendimento clinico”, in cui la rete di ricerca SVIAT con la Commissione Nazionale dei CdSI alla presenza anche di numerosi componenti di altre commissioni nazionali CPCLPS ha dibattuto il suo concreto utilizzo alla luce dell’esperienza di alcune Università dopo oltre un
anno di concreta applicazione.

Risultati

Lo strumento CLEQI

Hanno partecipato allo studio di validazione oltre 10,000 studenti rendendo disponibili 9,607 questionari provenienti da 27 sedi universitarie sulle 43 (62.8%) italiane censite nell’anno accademico 2015/16.

Al momento della compilazione gli studenti partecipanti stavano svolgendo tirocini mediamente di cinque settimane (Deviazione Standard [DS] 2.81) in cui erano stati affidati in larga parte a un infermiere di riferimento (5090; 53.0%), in misura inferiore al team degli infermieri (3804; 39.7%) e al coordinatore della struttura/servizio che li assegnava di volta in volta agli infermieri in turno (405; 4.2%). In minima parte lo studente era stato seguito dal Tutor Universitario (165;1.7%) o era stato affidato all’infermiere coordinatore (93; 12.0%) (missing: 49; 0.5%). Complessivamente, il 67.7% (6506) aveva espresso la valutazione sul tirocinio ospedaliero appena concluso; il 30.1% (2892) per quello svolto in comunità e in minima parte (1.6%; 153) in casa di riposo (missing: 56, 0.6%). Le prove di validità condotte sullo strumento CLEQI sono sintetizzate nella Tabella 1.
Sulla base di tali prove, lo strumento nella sua versione definitiva è composto da 22 item e cinque fattori (Tabella 2) che riflettono quanto la letteratura suggerisce nella progettazione e conduzione dell’insegnamento
clinico e non la “piacevolezza dell’ambiente” : (1) il primo fattore misura la qualità delle strategie tutoriali attivate4-6 ovvero che cosa viene attivato nell’ambiente per facilitare i processi di apprendimento; (2) il secondo fattore misura le opportunità di apprendimento, nelle quali lo studente percepisce fiducia, possibilità di fare anche in autonomia, di sentirsi libero/a di esprimere le proprie opinioni e ricevere adeguata supervisione; (3) il terzo misura la sicurezza e la qualità dell’assistenza: gli studenti apprendono anche dai modelli, tramite imitazione di buoni e cattivi esempi e confrontando ciò che hanno appreso in teoria con quanto vedono nella
pratica; (4) il quarto fattore rileva quando la sede ha stimolato l’autoapprendimento: gli studenti universitari hanno bisogno di essere stimolati ad interrogarsi sui propri processi di apprendimento per diventare capaci di apprendere durante tutto l’arco della vita; (5) il quinto
misura infine la valutazione complessiva della qualità dell’ambiente di tirocinio. È inoltre emerso che CLEQI è uno strumento che riflette alcune esigenze specifiche del contesto formativo italiano: è ‘libero’ da modelli tutoriali predefiniti, considerata la grande variabilità nei modelli diffusi nelle diverse università6-7 e non parla dei ‘soli reparti ospedalieri’ ma si apre ai tanti e diversificati setting assistenziali (es. territorio, case di riposo).

Raccomandazioni di utilizzo
1) La valutazione della qualità dei tirocini e dell’insegnamento clinico riflette una componente del sistema di valutazione complessivo della qualità di un CdS: la sua progettazione ed implementazione deve essere coerente ad esso, pertanto si raccomanda di:

  • Valutare se lo strumento è congruente al sistema complessivo di valutazione della qualità adottato dal CdS e se la sua introduzione è
    compatibile con gli altri strumenti e metodi di valutazione attivati: lo strumento valuta se ed in quale intensità sono presenti nell’esperienza
    clinica degli studenti i fattori che influenzano gli esiti dell’apprendimento clinico; pertanto, responsabilizza gli studenti ad una valutazione critica, non tanto ad esprimere il grado di soddisfazione o meno della propria esperienza;
  • Esplorare se lo strumento è congruente con la rilevanza pedagogico-educativa attribuita ai tirocini: nei contesti in cui i tirocini non sono
    progettati e governati; in cui le sedi non sono aiutate a crescere nella loro capacità tutoriale e di facilitazione dei processi di apprendimento
    clinico; oppure in cui gli studenti frequentano sedi di tirocinio senza alcuna ‘regia’, è preferibile posticipare l’uso dello strumento per dedicare energie alla preparazione e allo sviluppo dei prerequisiti essenziali per un tirocinio di qualità;
  • Condividere con le strutture di Ateneo (Presidio della qualità, Struttura di monitoraggio della qualità della didattica o altre strutture, Nucleo di valutazione) le finalità dello strumento,la sua possibile integrazione nel processo di assicurazione della qualità, le modalità di rilevazione dei dati e il loro utilizzo, in analogiaa quanto già avviene per la valutazione della didattica;
  • Verificare il supporto delle strutture/uffici di Ateneo preposti ai sistemi di valutazione e la loro disponibilità ad assicurare il sostegno nel tempo: va evitato un carico di lavoro aggiuntivo sulle risorse tutoriali distaccate del CdS, ad esempio attivando in autonomia sistemi di valutazione che rischiano di sottrarre tempo al
    tutorato degli studenti che in alcune sedi è già molto critico;
  • Considerare anche il carico valutativo chiesto agli studenti (ad esempio, TECO-D, TECO-T, valutazione della qualità della didattica): il
    CLEQI è uno strumento parsimonioso, composto da soli 22 item, e questo dovrebbe facilitare la compilazione; tuttavia, in molti Atenei, oltre ai questionari sulla didattica gli studenti sonochiamati a valutare molti altri aspetti che possono gravare sugli studenti.

2) La valutazione della qualità dei tirocini e dell’insegnamento clinico deve essere (a) progettata e condotta con le sedi, (b) capace di supportare scelte o interventi di miglioramento e (c) utile allo sviluppo della qualità ed alle scelte pedagogiche. Pertanto, si raccomanda di:

  • Presentare lo strumento CLEQI alle direzioni delle aziende o strutture della rete formativa di riferimento, ai Coordinatori ed ai tutor/assistenti di tirocinio, illustrandone le finalità e l’utilizzo che verrà effettuato dei dati e fornire/presentare annualmente i risultati complessivi;
  • Incoraggiare le sedi di tirocinio attive e quelle potenziali ad utilizzare lo strumento quale griglia di autovalutazione o valutazione nella
    fase di accreditamento iniziale e in quelle continue;
  • Presentare lo strumento agli studenti ad inizio anno, in prossimità dei tirocini, indicandone finalità, struttura, ragioni per cui viene utilizzato, le modalità di raccolta ed utilizzo dei dati;
  • Gestire in modo efficace la rilevazione
    • [1] Stabilire la frequenza delle rilevazioni bilanciando
      l’esigenza di un monitoraggio sistematico con l’impegno richiesto agli studenti nella compilazione dello strumento e di elaborazione dei dati: ad esempio, CdS a bassa numerosità di studenti possono somministrare il CLEQI al termine di ogni tirocinio; diversamente, CdS ad elevata numerosità, possono orientarsi verso una unica rilevazione all’anno in concomitanza ad esempio, dell’ultima esperienza di tirocinio;
    • [2] Identificare le esperienze di tirocinio da esporre a valutazione sulla base dei bisogni di monitoraggio, le risorse disponibili e la finalità della raccolta dati: ad esempio, possono essere esposte a valutazione solo le esperienze di lunga durata, o anche quelle brevi; possono essere tenute ‘sotto controllo’ strutture di tirocinio percepite come critiche, ed evitato il monitoraggio di quelle percepite come eccellenti. Tuttavia, va evitata la valutazione di esperienze di tirocinio osservazionali
      o opzionali in cui lo studente non sviluppa competenze;
    • [3] Denominare in modo accurato le sedi di tirocinio
      e proporle all’inizio dello strumento per una compilazione accurata da parte dello studente: evitare l’indicazione libera del
      nome della sede da parte dello studente per le successive difficoltà a categorizzare correttamente ed evitare di indicare le sedi come macro-aree (ad esempio dipartimento di Medicina) che non permettono valutazioni a livello di singola unità; inoltre l’elenco delle sedi va verificato ed aggiornato annualmente al fine di allinearla con l’evoluzione delle aziende sanitarie;
    • [4] Assicurare l’anonimato in coerenza con altre forme di valutazione in uso (ad esempio sulla didattica) per lasciare libertà agli studenti di esprimere la loro opinione; tuttavia, se lo
      studente vuole/desidera indicare anche il nome del Tutor o della Guida/Assistente per le eccellenti o povere competenze tutoriali
      (ad esempio, in uno spazio bianco dedicato), si suggerisce di responsabilizzare lo studente ad indicare il proprio nome: in questo caso, infatti, la valutazione assume le caratteristiche
      anche di valutazione individuale, e pertanto lo studente va aiutato ad assumersi le sue responsabilità;
    • [5] Accompagnare gli item dello strumento con una scheda anagrafica capace di raccogliere qualche informazione minima: ad esempio, l’anno di corso oppure la durata del tirocinio, per poter intercettare qualche variabile individuale che può influenzare la percezione della qualità del tirocinio-insegnamento clinico. Infatti, sedi adatte agli studenti del terzo anno, possono essere inadatte per quelli del primo anno; alcune sedi possono essere efficaci anche con tirocini brevi mentre
      altre lo diventano con tirocini più lunghi. In alcuni contesti può essere utile raccogliere dati anche sulla numerosità degli studenti presenti (anche di altre professioni): infatti, le opportunità di apprendimento possono essere percepite inferiori quando le strutture sono sovraffollate;
    • [6] Somministrare lo strumento a tirocinio appena concluso, dopo la valutazione delle competenze, senza lasciar trascorrere troppo tempo per evitare distorsioni nel ricordo (es. si suggerisce la compilazione entro dieci giorni e comunque prima dell’inizio del tirocinio successivo);
    • [7] Valutare attentamente se introdurre lo strumento come obbligatorio o lasciarlo libero e riflettere attentamente sui sistemi per incoraggiare e mantenere elevata l’adesione degli
      studenti nel tempo. L’obbligatorietà della compilazione deve essere accompagnata da un sistema serio di presa di decisioni, ad esempio rispetto alle sedi che non raggiungono score ottimali: gli studenti devono poter apprezzare concretamente che le informazioni che danno sono prese in considerazione; questo li aiuta anche nel tempo ad essere responsabili delle valutazioni che producono. Per sostenere la loro adesione possono essere attivati sistemi diversi: ad esempio, valorizzarla attraverso l’attribuzione di 1 CFU tra le attività a scelta dello studente nell’ottica di sviluppare il senso di responsabilità verso i processi di valutazione della qualità; discutere con valenza annuale negli
      organi collegiali, alla presenza degli studenti, il loro punto di vista rispetto ai tirocini dando pertanto valore alla compilazione; oppure dedicare almeno una o due ore per ciascun tirocinio alla compilazione dello strumento quale attività ‘strutturata’ di riflessione critica dell’esperienza.
    • [8] Utilizzare la somministrazione dello strumento on line (tramite invio di un link all’indirizzo mail istituzionale degli studenti, oppure tramite caricamento del questionario su piattaforma elettronica di Ateneo) per evitare sovraccarico di lavoro ed agevolare l’elaborazione dei dati: l’invio automatizzato
      del link a fine tirocinio o in prossimità della sua conclusione, garantisce l’anonimato, la sistematicità delle rilevazioni e la popolazione automatizzata dei dati nel database per le successive analisi.

3) L’analisi dei dati deve informare decisioni sia da parte del CdS sia da parte delle sedi con la finalità di attivare processi di miglioramento continui. Pertanto, si raccomanda di:

  • Analizzare i dati in accordo a due linee: (a) la prima l’unità di analisi deve essere la struttura in cui lo studente ha fatto la sua esperienza di tirocinio per valutare a questo livello la sua percezione e restituire i dati alla stessa struttura; (b) la seconda, a livello più elevato (ad esempio il dipartimento o l’ospedale) per offrire una restituzione complessiva;
  • Evitare analisi quando sono disponibili poche valutazioni (es. uno o due studenti) perché sarebbero facilmente identificabili se la sede riceve il report di sintesi: si suggerisce di procedere nelle elaborazioni con > 3 studenti. Nelle sedi di tirocinio a bassa frequenza di studenti, si suggerisce di attivare altre forme di valutazione della qualità al fine di non trascurare comunque il parere degli studenti;
  • Utilizzare punteggi complessivi (ad esempio in ‘Medicina 3c’, il punteggio medio è stato di 50.5 da 0 a 66) per dare informazioni di sintesi sulla qualità dell’apprendimento clinico in un dato contesto; si raccomanda inoltre di affiancare al punteggio complessivo, l’analisi di ciascun fattore (ad esempio in Chirurgia d’urgenza il punteggio
    medio su ‘Sicurezza e qualità dell’assistenza’ era di 11.50 su 12) e anche di item (“Era garantita la sicurezza degli ospiti/degenti/residenti”, il punteggio medio era di 2 su 4) per aumentare la ricchezza informativa su punti di forza e criticità
    e supportare le decisioni.
  • Analizzare i dati che hanno una certa stabilità/omogeneità nel tempo o tra gruppi di studenti (quindi non espressione di episodi negativi) e
    discuterli nelle sedi collegiali per prender decisioni: pur non avendo ancora identificato cutoff, valori ≤ a 22, indicano una sede che ha estremo bisogno di riflettere sul suo ruolo nella formazione degli studenti. Punteggi molto bassi nel fattore ‘Sicurezza e qualità dell’assistenza’ devono suggerire la sospensione dei tirocini se
    non sono evidenti progetti di miglioramento che espongano gli tudenti a modelli di pratica sicuri ed accettabili. D’altra parte, dove i
    punteggi sono molto alti (ad esempio, > 44), sono presenti buone pratiche di insegnamento clinico che dovrebbero essere valorizzate e considerate di esempio per altre sedi più in difficoltà;
  • Analizzare i dati insieme ad altre fonti informative: lo strumento restituisce informazioni circa la qualità percepita dagli studenti rispetto all’apprendimento clinico, che devono essere lette tenendo conto delle variabili di contesto e del flusso di dati qualitativi che provengono anche dai Tutor Didattici, dati Tutor Clinici o dai Coordinatori delle sedi di tirocinio (che hanno segnalato, ad esempio, un momento particolare della vita del reparto a causa di cambiamenti
    interni): pertanto, si raccomanda di presentare e discutere i risultati delle rilevazioni con tutti gli attori coinvolti nel processo formativo;
  • Monitorare nel tempo l’evoluzione delle valutazioni e decidere la loro effettiva necessità: sono tante le valutazioni che oggi i CdS stanno
    realizzando ed una attenzione alla parsimonia va dedicata. Le valutazioni sono raccomandate solo se aiutano a prendere decisioni: i dati sulla qualità del tirocinio devono essere utilizzati dal Coordinatore dei tirocini come dati ‘di cruscotto’. Non sono gli unici da presidiare ma devono far parte di un sistema integrato di valutazione assieme ad altri elementi, ad esempio la frequenza degli incidenti critici (rischio biologico) che accadono in una struttura, la frequenza degli incident report segnalati dall’ospedale per la stessa sede con il coinvolgimento degli studenti e così via. Per le strutture che hanno aspetti critici, ad esempio sulla sicurezza dei pazienti o sulle opportunità formative, va tenuto monitorato questo aspetto; per altre invece che hanno sempre score molto alti, potrebbe essere allentata la valutazione e decisa con frequenza meno intensa; oppure monitorata con valutazioni effettuate dai Tutor Didattici che si sono dimostrate affidabili nella capacità di intercettare la qualità delle sedi di tirocinio;
  • Assicurare alle sedi di tirocinio la possibilità di ricevere dei report di sintesi personalizzati per conoscere i punti di forza e le criticità del loro contesto, offrendo così la possibilità di intraprendere azioni di miglioramento. Qualora, per mancanza di strutture di supporto, non fosse possibile elaborare tali report, è etico assicurarli almeno alle sedi i cui punteggi non hanno raggiunto i valori soglia considerati.

4) I dati devono essere divulgati nell’ambito delle strategie di diffusione dei dati di qualità del CdS considerando tuttavia la rilevanza degli stessi nel rapporto con le strutture di tirocinio. Si raccomanda pertanto di:

  • Discutere i dati almeno una volta all’anno negli organi collegiali del CdS, nel gruppo di revisione della qualità, e tra i Tutor Universitari e di Tirocinio al fine di intraprendere azioni di miglioramento e/o di valutarne l’efficacia a fronte delle azioni intraprese;
  • Presentare in forma aggregata i dati a fine o inizio di ogni anno accademico ai Dirigenti delle Professioni Sanitarie e ai Coordinatori delle sedi di tirocinio (es. area ospedaliera, area domiciliare) quale feedback complessivo del loro impegno, evidenziando i risultati positivi e proponendo azioni di miglioramento rispetto ai punti di debolezza, o comunicando gli esiti raggiunti a fronte di azioni di miglioramento attivate;
  • Diffondere i dati aggregati nella pagina web del CdS, dove sono indicati gli esiti dell’opinione degli studenti sui docenti: si suggerisce di pubblicare anche i risultati sulla qualità percepita dell’apprendimento clinico in tirocinio, indicando in forma
    anonima i punteggi medi per ciascun fattore, non riportando né la sede né l’azienda, almeno che questo non sia stato preventivamente discusso e concordato con le stesse.

Conclusioni

Con una rete ampia, denominata ‘SVIAT’, sostenuta dalla Conferenza Permanente dei Corsi di laurea delle Professioni Sanitarie, è stato sviluppato, validato e diffuso uno strumento di valutazione della qualità dei tirocini denominato CLEQI, ‘Clinical LEarning Quality Evaluation Index’ che misura la presenza e intensità di alcuni fattori documentati quali precursori di un apprendimento significativo. Lo strumento è già diffuso e implementato in molte università e costituisce pertanto la base di confronto tra sedi di uno stesso CdS e tra corsi di studio diversi; può essere utilizzato liberamente, senza chiedere alcuna autorizzazione.
Le sue potenzialità sono state riconosciute anche da altre professioni dell’area sanitaria che hanno attivato percorsi di validazione. Oltre ad informare sulla qualità dei processi di apprendimento attivati in una sede di tirocinio, lo strumento si è dimostrato utile nell’identificazione delle strategie di miglioramento e nell’individuazione del fabbisogno formativo dei Tutor o Assistenti/Guide di tirocinio.
Lo strumento va implementato in accordo ad un set di raccomandazioni di utilizzo al fine di una sua efficace integrazione nell’insieme del sistema di valutazione di qualità di un CdS.

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Cita questo articolo

Palese, A., et al, Clinical Learning Quality Evaluation Index per la valutazione della qualità dell’apprendimento clinico degli studenti infermieri e raccomandazioni di utilizzo, Medicina e Chirurgia, 83, 3685-3693, 2019. DOI: 10.4487/medchir2019-83-3

Affiliazione autori

Alvisa Palese, Luca Grassetti, Irene Mansutti – Università di Udine;
Giulia Randon, Anita Bevilacqua, Federica Canzan, Adriana Dal Ponte, Franco Mantovan,Oliva Marognolli, Morena Tollini, Lucia Zannini, Anna Brugnolli, Luisa Saiani – Università di Verona;
Pietro Altini, Valerio Dimonte, Raffaela Nicotera – Università di Torino;
Carla Benaglio – Universidad Del Desarrollo Santiago, Cile;
Laura De Biasio, Adriana Fascì – Università di Trieste;
Anne Destrebecq, Benedetta Gambacorti, Stefano Terzoni – Università di Milano;
Silvia Grosso – Università di Padova;
Sandra Montalti – Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori, Meldola, Forlì-Cesena

Corrispondenza: Alvisa Palese, Università di Udine, alvisa.palese@uniud.it

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISMn.82, 2019, pp. 3668-3672

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca ANVUR

Come ogni anno il passaggio fra il mese di Maggio e quello di Giugno vede importanti scadenze giungere alla propria conclusione: accreditamento dei Corsi di Studio di nuova istituzione e Dottorati di Ricerca, questi ultimi in numero cospicuo stante la naturale scadenza quinquennale del XXX ciclo. Nutrita la richiesta di Innovatività da parte dei Dottorati di Area CUN 6 ma anche 5 e 7. Questo è il primo anno di applicazione delle nuove Linee Guida per l’accreditamento e per questo motivo, onde facilitare l’adeguamento delle istituzioni alla norma si è deciso di concerto con il MIUR di concedere una deroga. Questa è giunta a firma del Capo Dipartimento in data 27 Maggio e concede l’accreditamento a tutti quei Corsi il cui scostamento rispetto ai requisiti A4a e A4b non supera il 10%.
Da segnalare che da quest’anno l’INPS mette a disposizione 100 borse di dottorato per studi di carattere innovativo in ambito di Industria 4.0 e di studi sociali che potrebbero rivestire un certo interesse anche in Area Sanitaria. Il MIUR renderà presto disponibile il bando relativo.
Ancora presente la tendenza all’istituzione di nuovi Corsi di Studio in Medicina e Chirurgia in lingua inglese che peraltro hanno tutti ottenuto l’accreditamento da parte di ANVUR. Il fatto segna indubbiamente un successo dell’Area Medica agli effetti di una sempre crescente internazionalizzazione di questi Corsi di Studi.
E’ partito il progetto Disabilità di concerto fra ANVUR e Sottosegretariato alle Disabilità e Famiglia alla Presidenza del Consiglio: il progetto prevede un impegno significativo all’interno delle Università in favore del superamento di tutti i possibili ostacoli verso la fruizione più ampia possibile della formazione superiore da parte di queste categorie.
Il 2 Maggio si è costituito ufficialmente a Roma il Consorzio di Valutazione fra Agenzie europee indipendenti (ERIEC) per i processi di valutazione delle infrastrutture di ricerca facenti parte di ERIC (European Research Infrastructure Consortium). Prima rete in valutazione sarà quella delle Infrastrutture Cliniche: ECRIN (Europen Consortium of Research Infrastructire Network) di cui fa parte per l’Italia l’Istituto Superiore di sanità. Aderiscono al Consorzio Italia, Francia e Spagna.
Il 24 Maggio si è chiuso il rapporto del Tavolo Tecnico, cui ha partecipato l’Agenzia, presso il MIUR, relativo alla stesura di un documento di impegno da parte dell’Italia sulla Scienza Aperta e che contribuirà alla costruzione del European Science Cloud (EOSC). Tale documento fra l’altro andrà ad integrarsi con il Piano Nazionale della Ricerca in studio in questo momento al Ministero e comunque segna un importante primo passo verso la massima condivisione di ogni passaggio del processo di produzione della conoscenza per giungere alla più ampia fruibilità di ogni dato e risultato della ricerca.
Prof. Paolo Miccoli
Presidente Consiglio Direttivo ANVUR

Consiglio Universitario Nazionale

Nel mese di aprile si è insediato il CUN rinnovato nella metà dei suoi componenti.
È stato eletto Presidente il Prof Antonio Vicino professore ordinario di Ingegneria (area 09 CUN). E’ stato nominato vice presidente il Prof Mario Amore professore ordinario di psichiatria (area 06 CUN). Nella prima adunanza il CUN ha ricevuto la visita ed il saluto del Ministro On. Marco Bussetti e successivamente del capo del Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca, Prof. Giuseppe Valditara che ha illustrato in grandi linee quelle che saranno le priorità del Ministero per il prossimo anno. Nella prima adunanza del nuovo CUN, il 5 giugno 2019 , è stata formulata la “ Raccomandazione in merito alle modifiche alla tempistica per l’accesso ai benefici per il diritto allo studio introdotte dal DL n.4 del 28 gennaio 2019,” in cui si raccomanda che il Ministero si adoperi nel dare la più ampia, completa e tempestiva informazione in primo luogo ai maturandi e alle loro famiglie nonché agli studenti universitari circa le nuove tempistiche con cui inoltrare le richieste per i benefici suddetti, utilizzando tutti i canali informativi istituzionali.
E’ stata inoltre prodotta una mozione che riguarda le Facoltà di Medicina proposta dalla nostra area ed accolta dal Consesso all’unanimità “MOZIONE SULLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE MEDICA” in cui, intervenendo nel dibattito delle ultime settimane rispetto al cosiddetto DL “Calabria” il CUN rileva che ai fini di un’adeguata formazione l’inserimento dei presidi ospedalieri e delle strutture territoriali del Servizio sanitario nazionale nella rete formativa delle specializzazioni mediche non può prescindere dal possesso dei requisiti strutturali e di qualità di cui al provvedimento al DI 68/2015 ed al DI 402/2017; che la rete formativa, oltre a dover essere definita su base regionale o interregionale, in base a specifici Accordi o Protocolli d’Intesa promossi dalle Università interessate, deve rispondere ai criteri qualitativi e quantitativi definiti nel DI 68/2015 e nel DI 402/2017;
che, nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 38, comma 3, del D.Lgs. n. 368/1999, lo specializzando inserito nella rete formativa assume piena responsabilità solo al termine del percorso formativo; che in ogni caso lo specializzando non può essere impiegato in autonomia nella assunzione di competenze di natura specialistica, ma necessita di un costante affiancamento da parte del tutor che, indicato dal Consiglio della Scuola, avrà piena responsabilità degli atti medici svolti dallo specializzando in formazione; che il DL n. 35 del 30 aprile 2019, qualora approvato in via definitiva nella formulazione predetta, interromperebbe il percorso formativo dello specializzando con effetti negativi sulla qualità dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese, fino ad oggi universalmente riconosciuta come una delle migliori al mondo, con inevitabili ricadute negative sulla salute dei cittadini; e chiede al Sig. Ministro il Suo autorevo le intervento affinché venga stralciato l’art. 12 del DL n. 35 del 30 aprile 2019 relativamente a quanto attiene alle Specializzazioni Mediche, per garantire una formazione sanitaria di elevata qualità, sotto la guida del sistema universitario, che con la sua rete formativa garantisce ai cittadini criteri di qualità e appropriatezza di diagnosi e cura.
Infine, sono terminate le revisioni dei corsi di studio.
Manuela Di Franco
Segretario Generale CUN

Conferenza Permanente Delle Classi Di Laurea Delle Professioni Sanitarie Presidente Prof. Luisa Saiani

I lavori della Giunta della Conferenza neoinsediata si stanno intensificando. Nella sua seconda seduta del 20 maggio 2019, sono stati discussi punti di particolare rilevanza, quali:
(a) l’elaborazione di alcuni requisiti di qualità dei Master professionalizzanti in fase di attivazione; (b) il proseguimento del confronto sulle lauree Magistrali delle 4 classi per analizzare il loro valore e individuare il loro possibile sviluppo anche alla luce delle innovazioni sui Master di 1° livello, (c) la pianificazione del Meeting annuale 13-14 settembre 2019; (d) e il proseguimento delle attività pianificate per il triennio 2018-2021.
Sul tema centrale dello sviluppo dei Master, la Giunta ha dibattuto i requisiti fondamentali che dovrebbe possedere un Master al fine di assicurarne il valore abilitante delle competenze specialistiche. A tal fine sono state analizzate le esperienze di altri Paesi in tema di accreditamento dei Master. Sono quindi stati ampiamenti discussi gli indicatori di qualità e sviluppata una prima bozza di documento che è in fase di consultazione e approvazione; al termine del processo, tale documento sarà inviato all’Osservatorio Permanente. Senza dubbio lo sviluppo dei Master con proprio ordinamento richiederà una importante riflessione sulle Lauree Magistrali su cui l’attenzione della Conferenza è continua attraverso un gruppo di lavoro.
La Giunta ha dibattuto la questione della presenza di offerte formative da parte di Università Straniere in qualità di libere Università o con accordi convenzionali con rilascio di titoli congiunti nei profili professionali delle professioni sanitarie. Considerato l’elevato impegno sostenuto dagli Atenei italiani per l’istituzione, l’attivazione, lo svolgimento e il mantenimento anche attraverso i processi di accreditamento dei Corsi di Studio delle professioni sanitarie basati peraltro sull’analisi puntuale del fabbisogno espresso dalle Regioni e la stretta consultazione delle parti sociali, a cui seguono requisiti strutturali e di offerta definiti dalla norma al fine di assicurare la qualità formativa attesa, la Conferenza ha chiesto ai competenti Organi che

(a) siano richiesti alle Università straniere che desiderano e/o che hanno attivato percorsi formativi in Italia, gli stessi requisiti di accreditamento vigenti per i Corsi di Studio italiani, quali l’evidenza di una dotazione di strutture didattiche, di un corpo docente di ruolo per quantità e SSD, e di strutture assistenziali adeguate a quantità e tipologia di DRG in coerenza ai Corsi integrati ed ai SSD inclusi nell’ordinamento del Corso di Studio;
(b) gli Atenei italiani che rilasciano titoli congiunti con Università straniere siano tenuti a indicare nella propria offerta didattica (Scheda SUA) tale peculiarità dandone piena evidenza anche in accordo ai processi di accreditamento vigenti (AVA 2.0);
(c) siano applicate alle Università straniere che hanno sedi in Italia, autonome o con rilascio di titolo congiunto, le stesse regole di accesso programmato per numero di posti, procedure, data e contenuti delle prove di ammissione, in accordo alle normative Ministeriali vigenti.
Nella fase di pianificazione Meeting della Conferenza (13 e 14 settembre 2019, Bologna), è stata progettata una ‘sessione POSTER’ che vorrebbe raccogliere esperienze di miglioramento e/o di ricerca (a) su processi formativi innovativi nei Master; (b) sui sistemi di valutazione delle competenze avanzate; (c) sulla presentazione di progetti per il riconoscimento degli ECM per le delle attività tutoriali. A breve sarà diffuso il programma e le modalità di presentazione degli abstract.
Le Commissioni Nazionali (che si ricorda sono 22, ciascuna con proprio Presidente, Vicepresidente e segretario/a), stanno infine lavorando intensamente anche organizzando incontri formativi di estrema qualità.
Il Segretario generale
Prof. Alvisa Palese

GLOBAL HEALTH WORKFORCE CRISIS UNA CRISI CHE RIGUARDA TUTT

Una minaccia globale alla salute della popolazione

Reclutamento e stabilità d’impiego dei professionisti della salute sono problematiche che interessano tutti. Ognuno di noi condivide l’interesse nel trovare soluzioni durature che permettano di affrontare le future sfide in campo sanitario; tutti, infatti, prima o poi saremo pazienti e come pazienti meriteremmo l’accesso ad un’assistenza sanitaria di alto livello, prestata da professionisti qualificati. Allo stesso modo, i professionisti della salute necessitano di un ambiente supportivo al fine di prestare un’assistenza adeguata alla domanda che va evolvendosi in termini di quantità e qualità.
Molti paesi dell’Unione Europea stanno riportando difficoltà sia nel reperire ed addestrare, nonchè nel mantenere sul proprio territorio il personale sanitario. Il problema è complicato dalla congiunzione di più fattori coesistenti: da un lato il bilancio quantitativo e qualitativo dei professionisti e delle competenze da loro possedute rispetto alle esigenze effettive, dall’altro variabili come la distribuzione geografica degli stessi, il mutamento demografico e l’organizzazione dei sistemi sanitari1.
Questa problematica diventa sempre più urgente dal momento che la domanda di assistenza sanitaria aumenta linearmente con l’invecchiamento della popolazione ed al contempo l’offerta sanitaria si riduce a causa dell’alto numero di pensionamenti.
Con l’incremento dell’aspettativa di vita, l’invecchiamento della popolazione avanza e i profili patologici cambiano; ciò richiede un adattamento da parte dei professionisti della salute e dei sistemi sanitari. Si stima che in Europa la popolazione al di sopra dei 65 anni incrementerà da 85 a 151 milioni e il numero dei grandi anziani (oltre gli 80 anni) da 22 a 61 milioni entro il 20602.
Nonostante l’adozione del modello euro peo “Salute 2020”, i paesi della regione europea dell’OMS non hanno instaurato politiche all’altezza, precludendo così il raggiungimento della Universal Health Coverage.
La Commissione Europea ritiene che senza misure appropriate vi sarà una carenza di circa 1 milione di professionisti della salute in Europa entro il 2020.
Allo stesso tempo, l’instabilità economica che permane nell’Unione Europea sta determinando l’esodo dei professionisti da alcuni paesi in favore di altri. Ciò configura una situazione in cui alcuni paesi si delineano come veri e propri bacini di risorse lavorative che, sfuggendo all’impiego locale, vanno ad arricchire sempre più la forza lavoro altamente specializzata di paesi che portano avanti politiche di impiego più attrattive. Ad un livello geografico più ristretto, l’esodo colpisce anche le aree rurali la cui offerta sanitaria si sta impoverendo sempre di più a vantaggio dei centri cittadini che beneficiano dell’afflusso dei professionisti.
Tra le tante cause del fenomeno ne ravvisiamo una che ci interessa per primi in quanto studenti in medicina: la carenza di collaborazione tra l’organizzazione sanitaria, che impiega i professionisti, e le istituzioni universitarie. Ciò spesso esita in un’incongruenza tra le necessità di salute del territorio e la distribuzione e disponibilità di competenze professionali.
Il SISM Segretariato Italiano Studenti in Medicina, insieme ad altre associazioni europee nel contesto della International Federation of Medical Students’ Associations (IFMSA), sta promuovendo l’impegno di tutti gli stakeholders in tale ambito al fine di sensibilizzare popolazione e decisori a trovare soluzioni organiche e risolutive.
A tal fine, la nostra associazione è stata tra le tre promuoventi di un documento che configura la Global Health Workforce Crisis come priorità della regione europea dell’IFMSA3.

Uno sguardo alla situazione italiana
Anche il nostro Paese si trova coinvolto in questa crisi globale. L’analisi della situazione odierna ci segnala che ormai da tempo abbiamo oltrepassato la soglia di una vera e propria emergenza nazionale. Ai fini di questa panoramica prenderemo in considerazione solo la classe medica, parte numericamente minoritaria della categoria delle professioni sanitarie ma ad oggipiù colpita dal fenomeno. La carenza di medici specialisti che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni ha origine certamente multifattoriale, ma la programmazione attuata ad oggi si è dimostrata insufficiente a soddisfare le esigenze di salute della popolazione.
L’esodo dei medici ospedalieri, la carenza di formazione specialistica, il pensionamento e l’uscita dei professionisti verso la sanità pubblica produrrà un ammanco di circa 16.500 specialisti nel periodo 2018-20254. La gran parte delle discipline specialistiche subirà questa carenza, ma per alcune di esse il gap sarà maggiore costituendo una emergenza già nel breve termine.

Imbuto formativo ma non solo
In Italia circa 10.000 studenti di medicina si laureano ogni anno, si formano quindi circa 10.000 medici, ma il numero di contratti postlauream per l’accesso alla formazione specialistica nel 2018 è stato di 7.000, insufficiente quindi a coprire la richiesta di specialisti rispetto al numero di laureati. Con un semplice calcolo, questo significa che ogni anno 3.000 medici rimangono esclusi automaticamente, creando così l’imbuto formativo.
A questo si aggiunge la carenza di vocazione5 per alcune scuole di specializzazione (chirurgia toracica, generale, vascolare, ortopedia, traumatologia, medicina d’urgenza, anestesia e rianimazione) a discapito di altre che invece sono sature (chirurgia plastica, dermatologia, oculistica, oftalmologia, pediatria, cardiologia) per ragioni che spesso sfuggono ad un’analisi oggettiva ma che certamente comprendono la maggior appetibilità degli sbocchi professionali e la maggiore esaltazione delle stesse materie durante il percorso di studi.
Inoltre, il peggioramento delle condizioni di lavoro6 (orario di lavoro prolungato, aumento del carico di lavoro, malattie professionali e rischio clinico, retribuzione non adeguata7), ha spinto numerosi medici a lasciare gli ospedali pubblici in favore di quelli privati.

Il settore pubblico si ritrova sempre più povero di personale formato e di alto livello (si conta che solo il 75% dei specialisti decide di lavorare presso un’azienda sanitaria pubblica8). L’impoverimento qualitativo dei servizi pubblici rischia, nel lungo periodo, di spingere sempre più pazienti verso il settore privato, mettendo in ulteriore difficoltà il SSN.
Come se non bastasse la curva di pensionamento raggiungerà il suo culmine tra il 2018 e il 2022, a causa di una popolazione professionale che risulta essere particolarmente anziana.
La conseguenza diretta dell’imbuto formativo è un sovraffollamento di giovani medici al test di specializzazione. Molti di essi sono tentati dal lasciare, o lasciano, il nostro Paese, rimpinguando i sistemi sanitari di altre nazioni, in particolare Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia. L’investimento per la loro formazione scolastica ed universitaria, costa allo stato italiano circa 150.000/200.000 f per medico, investimento che, in queste prospettive, risulterebbe quindi a fondo perduto, non ricevendo nessun ritorno di salute per la popolazione nazionale.
Altro aspetto preoccupante è il possibile crollo della qualità della formazione, conseguente al velocizzarsi del turn-over. Provvedimenti che mirano a velocizzare l’ingresso dei giovani medici nel mondo del lavoro, rischiano infatti di minare l’aspetto formativo del percorso specialistico.

Il nostro impegno
Come associazione di studenti in medicina, non possiamo che prendere atto della situazione ed impegnarci al fine di sensibilizzare le istituzioni competenti a tutti i livelli ad affrontare concretamente la crisi per permettere l’elaborazione di politiche apposite.
Il nostro agire si svolgerà9 essenzialmente su un fronte interno alla nostra federazione ed uno esterno, inteso come attività di advocacy istituzionale. Cisiamo proposti di promuovere iniziative student-led dirette all’accrescimento della consapevolezza in merito a questa crisi all’interno della società civile, promuovendo la diffusione dei dati relativi alla conseguente insufficienza e mal distribuzione dell’assistenza sanitaria.
Con sguardo critico, ci siamo anche proposti di indagare eventuali implicazioni dei nostri progetti di scambio internazionale al fine di valutare se essi costituiscano un fattore di rischio per l’incremento dell’esodo dei professionisti. Ciò sempre nell’ottica di scongiurare l’aggravamento della disuguaglianza dell’assistenza sanitaria nel mondo.
A nostro avviso, altro obiettivo da perseguire è promuovere l’accreditamento delle nostre istituzioni universitarie presso le agenzie internazionali riconosciute e la condivisione delle buone pratiche in termini di gestione dei curricula formativi. Sul fronte esterno ci siamo proposti di incoraggiare le istituzioni europee ad elaborare piani di sorveglianza e rilevazione che restituiscano dati verificati sull’attuale situazione. È nostro obiettivo incoraggiare i governi a collaborare con le associazioni di categoria al fine di promuovere ricerche che stabiliscano i bisogni di salute in termini qualitativi e quantitativi, nonché adattare i curricula medici al fine di includere sempre più tematiche come la disuguaglianza e i determinanti sociali in salute per offrire ai futuri professionisti le competenze richieste ad affrontare le sfide del
domani.
Al fine di scongiurare l’esodo è, inoltre, necessario promuovere una sorveglianza sui fattori che mettono a rischio le condizioni lavorative dei professionisti e risolvere gli ostacoli organizzativi e formativi che impediscono la costituzione della classe professionale necessaria al raggiungimento dell’UHC. In particolare nell’ambito italiano, la risoluzione del cosiddetto imbuto formativo nonché la programmazione della formazione in medicina sulla base delle richieste effettive in termini di salute da parte del territorio, ci sembra essere di prioritaria importanza.
Come anche la Commissione Europea dichiara, non è possibile trovare una soluzione unica che risolva i problemi a livello dei singoli Stati, ma una serie di buone pratiche potrà dimostrarsi un fattore di successo nelle sfide che ci apprestiamo ad affrontare.

1 “Recruitment and Retention of the Health Workforce in Europe”, European Health Management Association, April 2015
2 The 2009 Ageing Report: Underlying Assumptions and Projection Methodologies for the EU-27 Member States (2007-2060), Joint Report prepared by the European Commission (DG ECFIN) and the Economic Policy Committee (AWG)

3 Health Workforce European Regional Priority for the term 2019/2020 proposal così come discussa durante lo European Regional Meeting dell’ IFMSA San Pietroburgo 2019

4 Fonti CAT 2016
5 https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-07-12/ nel-2023-oltre-11mila-medici-fuga-servizio-sanitarionazionale-173703.shtml?uuid=AE4Qe1KF&refresh_ ce=1
6 Decreto legislativo n. 66 dell’8 Aprile 2003

7 https://ni/articolo.php?articolo_id=33360
8 Rapporto FIASO 2018
9 Health Workforce European Regional Priority for the term 2019/2020 proposal così come discussa durante lo European Regional Meeting dell’ IFMSA San Pietroburgo 2019

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISM

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

Il mese di Marzo si conclude con una importantissima acquisizione rappresentata dalla chiusura del processo di accreditamento delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria, processo che ha visto più di un attore coinvolto, fra cui anche l’ANVUR, per quello che riguarda l’indicatore di qualità del profilo scientifico del Collegio di Docenza delle Scuole. Non ci nascondiamo che tale valutazione potrà comportare qualche sacrificio per alcune di esse né ci nascondiamo che questa Presidenza abbia esperito anche un tentativo, peraltro legato ad un confronto franco con l’Osservatorio, per attutire gli effetti di una valutazione quantitativa non sempre facile da accettare, come del resto talora avviene rispetto agli indicatori AGENAS; rimane però che un certo livello di rigore in-ocato dai Rappresentanti degli Specializzandi abbia trovato un ascolto doveroso da parte dell’Osservatorio stesso il cui Presidente Roberto Vettor mai è venuto meno al suo impegno e alla sua piena adesione ai valori più alti dell’Accademia.
Altro tema di grande importanza è il processo di revisione sui Dottorati di Ricerca, il cui primo atto si è tradotto nella stesura delle nuove Linee Guida che il Ministero ha emanato il mese scorso dopo una attenta concertazione con ANVUR: esso contiene significativi mutamenti rispetto soprattutto ai requisiti per l’ingresso nel Collegio di Docenza e per la nomina a Coordinatore del Corso di Dottorato. Tutto questo però deve trovare una più ampia e adeguata collocazione all’interno di una riscrittura del Decreto Ministeriale 45, già iniziata oltre un anno fa e che si spera di portare a termine, di concerto fra ANVUR e MIUR, abbastanza rapidamente, fatta salva l’approvazione da parte del Consiglio di Stato i cui primi rilievi sono stati però già stati presi in considerazione. Fra gli altri aspetti innovativi di interesse dell’Area Medica c’è prima di tutto una definitiva risistemazione del rapporto fra iscrizione contemporanea alla Scuola di Specializzazione ed il Corso di Dottorato, oggi meglio definita e sulle prerogative del Consiglio della Scuola rispetto all’intero processo che vedono una loro efficace precisazione.

Di grande interesse ancora per la nostra Area tutta la parte relativa ai Dottorati Innovativi ed in particolare, al loro interno, ai Dottorati a carattere Industriale. In tale settore saranno previste importanti novità quali ad esempio la possibilità dell’ingresso di imprenditori in sovrannumero nel collegio di docenza del Dottorato, la possibilità meglio sistematizzata di iscrizione per i dipendenti delle Imprese e dei relativi finanziamenti da parte di queste ultime. Viene altresì ridotto il numero minimo di borse necessarie per attivare un consorzio di dottorato e si stabilisce una quota fissa e non modificabile del numero di posti senza borsa.

Prof. Paolo Miccoli Presidente Consiglio Direttivo ANVUR

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

La Giunta della Conferenza Permanente delle Classi di Laurea della Professioni Sanitarie si è insediata il 28 gennaio a Roma: inizia concretamente un triennio importante dopo le votazioni dello scorso settembre che hanno definito le nuove Presidenze, Vice-Presidenze e componenti delle 22 Commissioni Nazionali dei Corsi di Laurea Triennale e delle 5 Commissioni Nazionali di Corsi di Laurea Magistrale.
Nel suo insediamento, numerose sono state le questioni affrontate di cui si riporta una sintesi:
Master approvati dall’Osservatorio Permanente: è stato articolato il percorso che si è concluso il 17 dicembre 2018 nell’Assemblea dell’Osservatorio MIUR in cui dopo ampia e dettagliata discussione si sono approvate 92 tipologie di Master, di cui: 8 Trasversali, 10 Interprofessionali e 84 specialistici. In particlare si ricorda che:

  • Master Trasversali: sono rivolti a tutte o parte delle professioni sanitarie con contenuti prevalentemente organizzativo-gestionali, didattici e di ricerca. Per questi Master il percorso didattico può essere unico per i professionisti ma con CFU dedicati per l’applicazione alla specifica area professionale.
  • Master interprofessionali: sono rivolti a due o più professioni su tematiche cliniche a forte integrazione interprofessionale. Il piano didattico deve prevedere oltre a CFU comuni tra le professioni, anche CFU dedicati all’approfondimento di aspetti e competenze specifici per ciascuna professione.
  • Master specialistici di ciascuna professione: rappresentano lo sviluppo di competenze specialistiche di ogni professione.
    Tali Master sono stati presentati in gennaio alla riunione della CRUI da parte del Presidente dell’Osservatorio, prof.Novelli. Il 30 gennaio 2019, dopo una ulteriore elaborazione da parte del Comitato di Presidenza che ha previsto anche il completamento degli obiettivi formativi, il testo è stato inviato a tutti i componenti dell’Osservatorio e il 13 marzo 2019, la Direzione Generale del Ministero della Salute Dr. Ugenti, ha trasmesso “per opportuna informativa” il documento finale al Comitato di settore Sanità delle Regioni.
  • Si tratta di un passaggio importante per lo sviluppo delle competenze specialistiche delle professioni sanitarie e il loro progressivo riconoscimento. Per gli Atenei sarà ora cruciale lavorare in funzione di un livello più avanzato di organizzazione dei Master rispetto a quanto realizzato sino ad ora attraverso ordinamenti didattici strutturati considerata la natura ‘abilitante’ degli stessi. Nell tabella 1 è sintetizzata l’evoluzione dei Master, da quelli preesistenti a quelli neoapprovati.
Tabella 1. Master delle professioni sanitarie: situazione passata (censimento al 2013) e prospettica

Sviluppo delle competenze sulle Cure Palliative e Terapia del Dolore. La Conferenza Permanente aveva già emanato una propria Mozione di indirizzo, facendo propri i contenuti della Circolare Ministeriale sul tema. Ha inoltre partecipato al tavolo tecnico istituito presso il Ministero. Per monitorare l’avanzamento delle competenze da sviluppare nei Corsi di Laurea nella direzione raccomandata dalla Circolare e dalla successiva Mozione è stata avviata una survey nazionale. A breve saranno disponibili i risultati.
Medicina di genere. Per intraprendere iniziative concrete è stato avviato un gruppo di lavoro stabile. È stata data indicazione a ciascuna Commissione Nazionale di (a) sviluppare le tematiche sensibili ad una declinazione di genere nell’ambito della scheda SUA e (b) incoraggiare l’attenzione alla medicina di genere anche tra i docenti. A tal fine sarà proposta una sessione specifica di approfondimento nel Meeting Annuale della Conferenza.
Winter e Summer School: Si sono realizzate la Summer e la Winter School (luglio 2018; gennaio 2019) che hanno coinvolto 120 Coordinatori/Responsabili/Direttori delle Attività Formative Professionalizzanti dei Corsi di Laurea delle professioni sanitarie. Hanno partecipato 17 profili nella prima e 12 nella seconda edizione sui 22 presenti. Preziosa ed efficace la faculty (Stefano da Dalt, Valerio di Monte, Adriano Ferrari, Oliva Marognolli, Angelo Mastrillo, Patrizia Massariello, Bruno Moncharmont, Giulia Randon) che ha attivamente contribuito al successo dell’iniziativa condotta dal Presidente e dal Segretario della Conferenza.
Manuale per la Formazione ECM del 6 dicembre 2018. Sono in fase di analisi le potenziali ricadute e le strategie per armonizzare l’applicazione dei contenuti del nuovo Manuale che prevede la possibilità di riconoscimento ECM anche per le attività di ricerca (es. pubblicazioni) nonché per il tutoraggio individuale. In particolare, i professionisti sanitari che svolgono attività di tutoraggio individuale in ambito universitario, nei corsi di formazione specifica in medicina generale compresi per quest’ultimo corso il direttore del coordinamento e il direttore delle attività didattiche integrate, seminariali o pratiche, maturano il diritto al riconoscimento di 1 credito formativo ogni 15 ore di attività. Sono esclusi dal riconoscimento dei crediti per attività di tutoraggio individuale gli assegnatari di uno specifico incarico istituzionale di insegnamento relativo al corso per il quale si chiede il riconoscimento dei crediti, anche a titolo gratuito, ad eccezione degli incarichi conferiti ai professionisti impegnati nei corsi di laurea relativi alle professioni sanitarie.
TECO D e T. La Conferenza sta proseguendo il progetto in collaborazione con l’ANVUR. A tal fine si è tenuto un seminario alla presenza dell’ANVUR presso l’Università di Verona in cui è stata anche presentata una guida su come costruire ‘buone domande’ e su come implementare il TECO D e T. Oltre a quelli già avviati, si stanno proponendo la Commissione Nazionale dei CdS in Logopedia e Ostetricia che stanno avviando le fasi preliminari per l’implementazione del TECO D e T anche per i loro studenti.
Nel mese di marzo la Presidente ha inviato allANVUR la nuova composizione del Gruppo di lavoro TECO-D/Professioni Sanitarie (Tabella 2). Con l’occasione è stata ribadita la relazione tra ANVUR e Conferenza per evitare che l’attività di promozione e sostegno assicurata dalla Conferenza e dalle Commissioni non sia relegata a un ruolo prettamente organizzativo, perché soprattutto per il TECO D è desiderio partecipare attivamente a fasi elaborative, di ricerca e pubblicazione. Questo progetto che si realizza grazie a un importante sostegno di ANVUR e CINECA può mantenere la sua validità nel tempo soltanto se le Commissioni Nazionali tengono alta la tensione pedagogica per modulare continuamente il core curriculum, oltre che garantire riservatezza dei quesiti e qualità del gruppo di docenti che elaborano il test. La Conferenza ha inoltre invitato l’ANVUR a restituire i dati complessivi sui singoli item per poter intervenire sul processo formativo.

Tabella 2. Nuova composizione del Gruppo di lavoro TECO-D/Professioni Sanitarie

Problematiche emergenti: sono state affrontate le seguenti problematiche a cui sono in fase istruttoria o giò seguite azioni concrete (es. mozioni):

  • Richieste di trasferimento e/o riconoscimento percorsi pregressi da parte di soggetti che hanno completato o che stanno frequentando Corsi di studio all’estero e vorrebbero transitare in Italia (ad esempio con ammissione al secondo anno).
  • Commi 283-bis a 283-septies Legge n. 145 del 2018: deroga ai professionisti in ambito sanitario – anche in assenza del titolo idoneo all’iscrizione ai rispettivi albi professionali, di continuare a svolgere la loro attività, se hanno svolto la stessa per almeno 36 mesi, anche non continuativi, nel corso degli ultimi 10 anni.
  • Decreto 31 gennaio 2018, art. 2 di modificazioni del Decreto 19 febbraio 2009 riguardante le lauree magistrali della riabilitazione – ambito disciplinare caratterizzante ‘Scienza della logopedia’.

All’insediamento della Giunta ha portato i suoi saluti anche la prof. Basili Stefania, Presidente della Conferenza Permanente dei Corsi di Laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia che, oltre a confermare l’importanza della sinergia tra le Conferenze, ha espresso anche la disponibilità ad ospitare presso la pagina web della stessa Conferenza (http:// presidenti-medicina.it/) i contributi specifici della Conferenza delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

Il Segretario Generale

Prof. Alvisa Palese, Università degli studi di Udine

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISMn.79, 2018, pp. 3541-3544

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

All’inizio del mese di Agosto il MIUR ha emanato il decreto contenente le soglie per l’abilitazione Scientifica Nazionale (ASN): come da noi segnalato quindi nella rubrica del numero precedente, il processo seguirà sostanzialmente il cronoprogramma previsto dal Ministero e consentirà di rispettare le scadenze utili a permettere a tutti i Professori Ordinari che siano in ruolo fino al 31 Ottobre, e che ne abbiano titolo, di partecipare all’estrazione per la carica di Commissario prima della collocazione a riposo.

Le scadenze per la presentazione delle domande per gli aspiranti Professori Ordinari e Professori Associati andrà conseguentemente a termine verso la fine dell’anno.

A questo proposito si precisa anche che ANVUR ha pubblicato il 25 Settembre la lista definitiva e aggiornata delle riviste, sia quelle scientifiche che quelle di fascia A utilizzate per il raggiungimento delle ricordate soglie all’interno delle Aree non bibliometriche.

L’Agenzia ha iniziato, come da norma, dal primo Ottobre la verifica dei requisiti dei docenti che hanno fatto la domanda per commissari.

Si ricorda che nella stessa data il Ministro Bussetti ha anche firmato i decreti relativi all’FFO e ai Costi Standard previo parere di ANVUR per entrambi.

Il 10 di Ottobre terminerà anche il processo di valutazione dei progetti ammessi ad usufruire delle borse di dottorato aggiuntive finanziate nell’ambito del progetto PON. Si ricorda che tali finanziamenti dell’Unione Euro-pea sono destinati esclusivamente agli Atenei del Sud e delle Isole. Un numero cospicuo, sicuramente maggioritario, di queste borse fa proprio riferimento alle Aree CUN 5, 6 e 7. La lista degli esperti valutatori era stata compilata nel Luglio scorso.

Continua nel frattempo il lavoro dell’Osservatorio delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria al cui fianco ha lavorato l’Agenzia nell’elaborazione dell’Indicatore ANVUR di qualificazione scientifica del Collegio dei Docenti delle Scuole stesse.

Il 25 Ottobre l’Osservatorio ha proceduto ad un’au-dizione del Presidente di ANVUR: si è discusso sulle possibili modifiche che è ragionevole introdurre rispetto all’Indicatore per renderlo più flessibile soprattutto per quei Ricercatori ed Associati che vengano chiamati alla fascia superiore. ANVUR raccomanda, in pieno accordo peraltro con l’Osservatorio, che anche i Ricercatori di tipo B possano entrare a far parte del Collegio di Docenza della Scuole e partecipare così al calcolo dell’Indicatore: su questo aspetto però si pone la necessità di una riscrittura del relativo Decreto Interministeriale.

Il 18 Luglio a Parigi si è svolto un incontro presso l’HCERES, Agenzia di Valutazione francese delle Univer-sità e della Ricerca, per stabilire la fondazione di un Con-sorzio fra Agenzie Valutatrici Europee, di cui farà parte ANVUR insieme all’Agenzia Spagnola ed Olandese per ef-fettuare la valutazione quinquennale di ECRIN (European Clinical Research Infrastructures Network).

I lavori di valutazione inizieranno con una nuova riunione che si terrà il 22 Ottobre a Madrid.

Prof. Paolo Miccoli

Presidente ANVUR

 

Consiglio Universitario Nazionale

Nell’ adunanza precedente la pausa estiva Il CUN ha espresso il proprio parere sulla proposta ANVUR con-cernente l’aggiornamento dei valori soglia degli indicatori ASN.

Esaminato il documento di accompagnamento alle tabelle contenenti i nuovi valori soglia per l’ASN elaborato dall’ANVUR, il CUN premette di ritenere comunque prioritario che si assicurino continuità e stabilità alle procedure di abilitazione, e ribadisce di non condividere la procedura adottata da ANVUR che conferma di fatto la logica delle “mediane” dell’ASN 2012-13, in contrasto con lo spirito della legge 240/2010 (come modificata dal decreto-legge n. 90/2014).

Il Consiglio esprime comunque apprezzamento per gli interventi migliorativi che l’ANVUR ha apportato alla procedura – alcuni dei quali erano stati peraltro suggeriti dal CUN nel parere del 26 luglio 2016 – e formula osservazioni su aspetti sia generali che particolari, riferiti rispettivamente alle aree bibliometriche e alle aree non-bibliomentriche.

Il CUN ha espresso parere favorevole, con osservazioni, sullo schema di decreto recante i criteri per il riparto del FFO delle Università per l’anno 2018, sottolineando come lo schema rifletta, con minime variazioni, la struttura dei decreti relativi ai FFO dell’ultimo triennio (25/7/2018 www.cun.it).

Nella seduta del 4 settembre, il CUN ha incontrato esponenti di Confindustria – Giovanni Brugnoli (Vice Presidente per il Capitale Umano), Pierangelo Albini (Direttore area lavoro, welfare e capitale umano) e Ric-cardo Di Stefano (Vice Presidente dei giovani imprendi-tori) – per discutere il tema della formazione professionalizzante (iniziative già adottate, in via sperimentale e in fase di progettazione).

Concluse le consultazioni dei soggetti interessati, il CUN ha esaminato e discusso le prime proposte formulate dagli otto gruppi di lavoro designati al fine di elaborare le proposte istitutive delle nuove classi di Laurea Magistrale e di stabilire su quali classi già esistenti effettuare una manutenzione.

Il 6 novembre il CUN sarà convocato, in seduta pub-blica, presso l’Ateneo di Torino.

Nel corso della sessione sarà presentato lo stato di avanzamento delle proposte fino ad allora elaborate dal CUN per la costituzione di nuove classi di laurea e gli interventi di manutenzione delle classi esistenti, al fine di realizzare un adeguamento dell’offerta formativa del sistema universitario italiano coerente con le esigenze dei contesti culturali, sociali ed economici.

Il 26 settembre il Viceministro On.le Lorenzo Fioramonti ha incontrato il Consiglio ed ha espresso l’impegno a incrementare le risorse per l’Università e la Ricerca.

Prof. Manuela Di Franco

Consigliere CUN Area 06, Segr. Generale

 

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

 

Si apre un nuovo triennio: breve report delle elezioni Durante il Meeting Annuale presso l’Università di Bologna che affrontava quest’anno ‘Lo sviluppo scientifico e specialistico delle professioni sanitarie’ alla presenza di oltre 300 partecipanti, si sono tenute il 28 e il 29 settembre scorso le elezioni delle cariche delle 26 Commissioni Nazionali di cui si compone la Conferenza. Ciascu-na Commissione, dopo essersi riunita ed aver discusso le attività svolte nell’ultimo quadriennio, ha raccolto le candidature e quindi provveduto alle elezioni dei mem-bri in rappresentanza dei Docenti Universitari che svolgono funzioni di Presidente/Coordinatore dei Corsi di Studio; dei Docenti delle Discipline Professionalizzanti con funzioni di Direttore/Responsabile delle Attività Formative Professionalizzanti, nonché dei Docenti dei SSD di riferimento. Quindi, sono stati elette le cariche di ciascuna Commissione sintetizzate nella tabella 1.

La Professoressa Luisa Saiani dell’Università di Verona è stata confermata all’unanimità Presidente della Conferenza Permanente dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e sarà affiancata dalla Prof.ssa Alvisa Palese dell’Università di Udine nel ruolo di Segretario Generale e dal Dott. Angelo Mastrillo dell’Università di Bologna nel ruolo di Segretario.

La carica di Vice-Presidente Vicario e di ulteriori Delegati/Referenti saranno individuati nella prima riunione della Giunta che si terrà a breve ed in cui verrà discusso anche il piano degli impegni.

Nell’Assemblea conclusiva che ha tracciato alcune priorità di lavoro, è stato espresso un caloroso augurio ai neo-eletti affinché sia un triennio di successo; è stato espresso un altrettanto caloroso ringraziamento a tutti i componenti delle Commissioni Nazionali uscenti per la dedizione con cui hanno sostenuto le diverse iniziative e promosso lo sviluppo della qualità dei Corsi di Laurea delle professioni sanitarie.

Alvisa Palese

Segretario Generale della Conferenza Permanente

 

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

Il SISM e la Social Accountability

Il SISM è membro ufficiale della IFMSA (Interna-tional Federation of Medical Students’ Associations). La Federazione, nata nel 1951, rappresenta, connette, impegna e ispira ogni giorno oltre 1,3 milioni di stu-denti in 127 nazioni. Essa si riunisce due volte l’anno nella sua “General Assembly”.

 

Ad agosto, a Montreal, si è tenuta la 68esima Ge-neral Assembly durante la quale circa mille giovani studenti di medicina provenienti da oltre cento nazio-ni si sono riuniti. In tale contesto essi hanno potuto incontrarsi e creare una strategica rete internazionale, riconoscendosi nelle similitudini delle loro realtà, ma anche arricchendosi delle diversità che il multiculturalismo di un evento del genere può offrire. Il tutto formandosi e confrontandosi su tematiche chiave di Medical Education, Salute Pubblica, Salute Riproduttiva, Salute Globale e sviluppando quei talenti trasversali così utili e così trascurati che rispondono al nome di Soft Skills.

Durante l’evento insieme a diversi ospiti, abbiamo potuto riflettere sulla Social Accountability (SA) e le sfide ad essa associate (il cambiamento climatico, l’AMR, le medicina delle migrazioni…).

L’OMS definisce la SA delle Facoltà di Medicina come “l’obbligo che esse hanno nell’orientare l’educazione, la ricerca e le attività di servizio nei confronti delle priorità di salute che riguardano la comunità, la regione e/o la nazione che esse hanno il mandato di servire. Priorità che sono identificate insieme ai go-vernanti, alle organizzazioni di salute, ai professionisti della salute e alla popolazione.” (WHO 1995).

La SA ha come dimensioni la Qualità (in grado di soddisfare sia le aspettative professionali che quelle della comunità), l’Equità (l’opportunità per tutti di accedere ai servizi), la Rilevanza (i problemi più impor-tanti localmente sono affrontati prima), le Partnership (il tener conto di tutti gli stakeholders) e l’Efficienza (miglior impatto sulla salute al minor costo possibile).

Tali indicatori dovrebbero essere presi in considerazione insieme ai descrittori di Dublino quando si programmano e si aggiornano dei corsi universitari per garantire agli studenti, futuri medici, quelle co-noscenze, abilità e competenze relazionali che permettano loro di avere un impatto positivo sulla salute delle persone della loro comunità.

Il SISM nell’organizzare le sue attività cerca di ispirarsi a tali principi perché crede fortemente che “L’insegnamento della medicina non esiste per dare agli studenti un modo per vivere, ma per assicurare la salute alla comunità.” (Rudolf Virchow, fondatore della medicina sociale).

L’IFMSA ha messo a disposizione un’agile guida sulla Social Accountability comprensiva di un utile e rapido “assessment tool” consultabile visitando “https://ifmsa.org/social-accountability”

Giuseppe Agresti

Liaison Officer on Medical Education issues 2018

SISM – Segretariato Italiano Studenti in Medicina

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISMn.78, 2018, pp.3506-3512

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

Questi mesi come ogni anno sono stati densi di scadenze per ANVUR: forse la più importante per il mondo medico è la finalizzazione degli accreditamenti delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria che è esitata nel relativo decreto che fissa la data per il Concorso Nazionale al 17 Luglio. Nella penultima settimana di Giugno è stato anche raggiunto l’accordo sul numero e la distribuzione delle borse in Conferenza Stato Regioni per cui il processo si è appunto avviato al termine con il lusinghiero risultato di avere l’esame di ammissione prima della pausa estiva. ANVUR esprime ovviamente la propria soddisfazione a riguardo dell’adeguamento sempre crescente delle Scuole all’indicatore ASN che riflette come noto la qualificazione scientifica del Collegio Docente rispetto al numero di soglie raggiunte nell’esercizio appunto dell’ Abilitazione Scientifica Nazionale.

Il 20 Giugno sono stati poi approvati con relativa delibera i Corsi di nuova istituzione fra cui non pochi riferibili all’Area Medica in generale, alcuni dei quali in lingua inglese. La lista è già disponibile per tutti gli Atenei nel sito loro dedicato.

Nella stessa seduta si è provveduto ad approvare la lista definitiva dei dottorati accreditati con particolare riferimento alla loro qualifica di innovatività declinata nelle tre specifiche categorie di internazionalizzazione, interdisciplinarietà e intersettorialità. Questa parte del processo valutativo si è sviluppata indipendentemente dal semplice accreditamento generale dei dottorati che invece era già stato portato a termine a fine Maggio come previsto.

Prosegue il lavoro in Agenzia per la determinazione delle soglie da proporre al MIUR: si ricorda che il Ministero emana il decreto soglie su proposta dell’ANVUR e sentito il CUN; dall’uscita del decreto gli aspiranti Commissari hanno sessanta giorni di tempo per fare la domanda di immissione nella lista dei sorteggiabili che verrà poi validata da ANVUR.

Questo potrebbe portare a finalizzare l’intero processo entro l’Autunno permettendo così l’apertura di questa prima finestra concorsuale. Il MIUR ad ogni modo prevede di emanare il decreto soglie entro la metà di Luglio allo scopo appunto di permettere l’attuazione del crono programma nei termini sopra indicati.

Il 20 Giugno inoltre il Consiglio Direttivo ha esaminato ed approvato la lista degli Esperti Disciplinari, come da relativo bando, destinati a formare i panel che esamineranno le richieste di borse di dottorato aggiuntive finanziate nell’ambito del progetto PON. Si ricorda che tali finanziamenti dell’Unione Europea sono destinati esclusivamente agli Atenei del Sud e delle Isole.

Il 12 Luglio avrà luogo la presentazione del consueto Rapporto biennale di ANVUR: l’evento si terrà, come nella scorsa occasione, all’Auditorium Antoniano in Viale Manzoni. Tale evento è una importante occasione per tutto il mondo accademico per osservare da vicino lo stato della formazione superiore, della Ricerca e della Terza Missione non solo degli Atenei ma anche degli Enti Pubblici di Ricerca.

Prof. Paolo Miccoli

Presidente del Consiglio Direttivo ANVUR

 

Consiglio Universitario Nazionale

I primi di maggio il CUN ha concluso il lavoro istruttorio ed ha elaborato un modello generale – per la classificazione dei saperi e per la manutenzione delle classi di corso di studio – che possa essere portato al confronto con i soggetti del sistema universitario, suoi destinatari, ed essere poi ulteriormente sviluppato negli aspetti di dettaglio e applicativi.

Il parere (2 maggio 2018, n. 22) che il CUN ha approvato è articolato in tre sezioni. Nella prima, dopo un’analisi del percorso che ha condotto all’attuale sistema di classificazione dei saperi, il CUN propone un nuovo modello, informato a considerazioni culturali e funzionali nonché a criteri di semplificazione e razionalizzazione.

Nella seconda sezione, dopo una descrizione dell’evoluzione del sistema delle classi dei corsi di studio, propone un modello per la sua manutenzione che risponda agli obiettivi indicati di aggiornamento, flessibilità e internazionalizzazione. Tale modello è congruente con il sistema di classificazione dei saperi proposto nella prima sezione. Infine, nella terza sezione il CUN indica quali interventi di adeguamento e di coordinamento sostanziale del contesto normativo siano necessari ad assicurare al modello proposto una disciplina di sviluppo coerente con le logiche e con le ragioni che lo informano. Il 29 maggio 2018, presso la Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è svolta la presentazione del Parere generale del 2 maggio 2018, n. 22, con il quale CUN , in attuazione del mandato ricevuto dalla sede ministeriale, ha proposto il nuovo modello per l’aggiornamento e la razionalizzazione della classificazione dei saperi accademici e del sistema delle classi di corso di studio, nel quale sono state portate a sintesi e a composizione le esigenze espresse dalle diverse Comunità scientifiche.

Alla giornata di presentazione e dibattito sono intervenuti, oltre alla Presidente CUN, Carla Barbati, e ai componenti del CUN, il Capo Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca Marco Mancini, il Presidente CRUI Gaetano Manfredi, il Presidente ANVUR Paolo Miccoli e il Presidente CNGR Andrea Lenzi e, inoltre, i rappresentanti delle Comunità scientifiche che, con interventi e osservazioni, hanno animato un importante dibattito che apre le successive fasi di interlocuzione.

E’ possibile visionare le slides sul sito www.cun.it.

Il CUN, nel proseguire le attività di ascolto e di confronto funzionali alla migliore definizione e implementazione del modello proposto per l’aggiornamento e la razionalizzazione del sistema delle classi di studio, dà avvio a un ciclo di audizioni con i soggetti interessati al fine di acquisire elementi valutativi in merito alla possibile formulazione di nuove classi di laurea e di laurea magistrale come proposto nel Parere generale 2 maggio 2018, n. 22. (www.cun.it) Nel periodo febbraio-maggio 2018 il CUN, tramite l’attività istruttoria della III Commissione Permanente “Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della Formazione Universitaria”, ha vagliato gli ordinamenti di 1074 Corsi di Laurea e Laurea Magistrale (l’anno precedente ne erano stati esaminati 949). Si tratta di quasi un quarto dell’intera offerta formativa universitaria italiana. Nello stesso periodo il CUN ha inoltre esaminato l’ordinamento di 31 Scuole di Specializzazione di area medica, tutte di nuova istituzione, e l’ordinamento di 1 Scuola di Specializzazione dell’area dei Beni Culturali.

Nelle ultime adunanze il CUN si è occupato anche dei passaggi di settore scientifico-disciplinare in seguito ad una nota che la Direzione Generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle Istituzioni della formazione superiore del MIUR, ha trasmesso, in data 29 maggio 2018, ai Rettori e ai Direttori Generali delle Università statali e non statali in merito ai passaggi di settore. La nota fa riferimento ai Professori di recente immissione in ruolo che, a pochi mesi dalla presa di servizio, chiedono il passaggio a un Settore Concorsuale (SC) diverso da quello in cui sono stati assunti. “Si tratta, in alcuni casi, di docenti che provenendo da un SC e da una qualifica inferiore sono chiamati nella qualifica superiore ma in altro SC, salvo poi chiedere di essere reinquadrati nel SC originario in cui però non hanno ottenuto l’ASN per la qualifica superiore”.

A fronte di ciò, la nota richiama l’attenzione affinché le richieste di passaggio di SC siano anzitutto presentate dopo un congruo termine di tempo che giustifichi una mutata esigenza dell’ateneo in termini di ricerca e di didattica.

A tale proposito il CUN, viste le sempre più numerose richieste di acquisire pareri relativamente ai passaggi di SSD di ricercatori assunti con contratto a tempo determinato, al fine di ampliare gli elementi per valutare la congruenza tra l’attività di ricerca svolta dal ricercatore con quella ricompresa nel SSD verso il quale si chiede il passaggio, nell’adunanza del 13 giugno ha adottato una determinazione, rivolta a tutti gli Atenei, nella quale sottolinea l’opportunità che ai documenti richiesti per i passaggi di settori dei docenti di ruolo sia allegato, nel caso dei ricercatori a tempo determinato, il contratto stipulato con l’Ateneo. La determinazione sarà inviata a tutti i Rettori delle Università italiane e, per conoscenza, al Ministro, nonché pubblicata sul sito CUN, nell’apposita finestra informativa dedicata alle procedure per i passaggi di settore.(www.cun.it). Questo anche considerando quindi la produzione scientifica dell’interessato oppure il possesso dell’Abilitazione scientifica nazionale nel SC in cui il docente chiede di essere inquadrato.

Nel mese di Luglio termineranno le audizioni con i soggetti interessati al fine di acquisire elementi valutativi in merito alla possibile formulazione di nuove classi di laurea e di laurea magistrale come proposto nel parere generale 2 maggio 2018, n. 22, di interesse dell’area medica il 24 luglio 2018, ore 15:00-17:30 è prevista l’audizione dei soggetti interessati per classe di laurea magistrale in “Neuroscienze”.

Prof. Manuela Di Franco

Consigliere CUN Area 06, Segr. Generale

 

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Sono numerosi gli eventi che hanno caratterizzato la vita della Conferenza Permanente delle Professioni Sanitarie negli ultimi mesi.

  1. a) È stata lanciata la Summer School (vedi Box 1) dedicata ai Coordinatori/Direttori/Responsabili delle attività formative professionalizzanti di nuova nomina. Dopo la prima importante esperienza di pionieri che hanno contribuito a creare ed a costruire gli allora Diplomi Universitari, oggi si stanno affacciando nuove generazioni di Coordinatori/ Direttori/Responsabili (hanno infatti assunto diverse denominazioni nel contesto italiano) che spesso (a) non dispongono di un sistema di tutorship – perché nella prevalenza dei contesti è una funzione unica; (b) non dispongono di fonti su cui prepararsi perché la funzione è spesso ricca di sapere prassico, contesto-dipendente, influenzato anche dalle attese del Presidente del corso di laurea e dei docenti di riferimento. Per questo è nata l’esigenza di disegnare e creare una scuola di alta formazione, di natura residenziale: dopo un percorso di progressiva legittimazione nel contesto universitario, questo ruolo sta sollecitando continui ripensamenti anche in accordo alle istanze crescenti del setting accademico, degli studenti, delle professioni e dei servizi. Si sono infatti evoluti negli anni i principi entro i quali è attesa la performance professionale, ma anche i criteri di reclutamento, le modalità operative, le responsabilità e le interconnessioni all’interno ed al di fuori del setting accademico. Comprendere il contesto in cui il ruolo è inserito, riconoscere le tappe storiche più importanti della sua evoluzione e individuare le competenze necessarie per svolgere efficacemente il ruolo, sono le finalità principali che la Summer School si propone. Creare una rete di Coordinatori/Direttori/Responsabili per scambiare buone pratiche ed esperienze e continuare a costruire il sapere professionale da mettere a disposizione delle future generazioni sono finalità non secondarie che la Summer School si popone di affrontare. La Summer School si svolgerà il 10 e 11 luglio in una struttura residenziale del veronese; il percorso è in fase di accreditamento ECM e le iscrizioni sono già al completo. Una nuova edizione sarà realizzata probabilmente in autunno per soddisfare le numerose richieste pervenute.
  2. b) Si è conclusa la prima sperimentazione su scala nazionale della trasformazione del Progress Test in TECO-D (sistema di valutazione delle competenze disciplinari) e l’avvio del TECO-T (sistema di valutazione delle competenze trasversali, literacy e numeracy) per i Cds di Fisioterapia, Infermieristica e Tecnici di Radiologia Medica con la collaborazione dell’ANVUR e il supporto di CINECA. Gli studenti, i CdS e gli Atenei stanno ricevendo i dati di esito in forma individuale ed aggregata. Hanno nel frattempo chiesto di poter sviluppare il proprio TECO-D le Commissioni nazionali degli Igienisti dentali; dei Tecnici della riabilitazione psichiatrica; dei Tecnici ortopedici; dei Dietisti; dei Terapisti della psicomotricità; di Ostetrica/o; di Logopedia.

Si tratta una innovazione davvero importante che non solo ha migliorato la qualità e l’affidabilità dei Progress Test (su cui, prima della sua trasformazione in TECO -D sono state realizzate prove di validità, difficoltà e ‘tenuta’ delle domande) ma anche creato e stabilizzato un sistema informatizzato di somministrazione ed elaborazione dei dati, arricchendo il monitoraggio anche rispetto a come gli studenti procedono sulle competenze trasversali che costituiscono ambito importante della formazione universitaria.

  1. c) Sono state assunte all’unanimità due importanti Mozioni:

1) la prima inerente alle Cure Palliative ed alla Terapia del Dolore: la mozione è stata assunta in accordo alla profonda convinzione della Conferenza di potenziare la formazione degli studenti su queste problematiche nonché alla Circolare Ministeriale che ha sintetizzato i lavori del Tavolo tecnico presso il Ministero della Salute ed in cui si raccomandava la Conferenza di operare come peraltro già efficacemente realizzato dalla Conferenza dei Corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Con tale Mozione, la nostra Conferenza ha raccomandato

– i Coordinatori/Presidenti dei Corsi di Laurea in Infermieristica, Infermieristica Pediatrica, Fisioterapia e Terapia Occupazionale di integrare i piani di studio con specifiche attività/ programmi formativi in materia di cure palliative e di terapia del dolore, in accordo alla Circolare Ministeriale;

– i Coordinatori/Presidenti di sensibilizzare alla tematica delle cure palliative e della terapia del dolore tutti gli studenti dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie delle quattro classi al fine di assicurare, nei diversi momenti di presa in carico multidisciplinare, la più elevata qualità delle cure;

– i Coordinatori/Presidenti dei Corsi di Laurea Magistrale di tutte le classi, con particolare riferimento alla prima ed alla seconda classe, di includere nei propri ordinamenti didattici opportunità didattiche mirate affinché i futuri professionisti sanitari prestino, nella loro pratica clinica, nel management, nella ricerca e nella formazione professionalizzante degli studenti, la più elevata attenzione a queste problematiche;

– le Commissioni Nazionali dei Corsi di Laurea Triennali e Magistrali di monitorare l’evoluzione degli ordinamenti didattici anche fornendo supporto alla definizione degli obiettivi formativi, dei programmi e delle modalità di valutazione da includere nelle prove finali, declinando le indicazioni contenute nella Circolare – Allegato 3 – più volte richiamata.

2) la seconda rispetto alla numerosità minima dei CdS: con il Decreto Ministeriale MIUR del 12 dicembre 2016 n. 987 l’indicazione specifica sulla numerosità minima per i CdS delle professioni sanitarie è stata omessa mentre è stata mantenuta quella attinente alla numerosità massima. Nell’esperienza maturata dai CdS prima della rimozione del vincolo di cui sopra, in particolare dai Corsi che formavano a profili molto specialistici ed a cui era affidata una limitata quantità di posti, la presenza di 10 studenti assicurava una efficacia formativa in quando consentiva, tra gli altri, la creazione di una comunità studentesca, l’individuazione di un sistema di rappresentanza, una didattica innovativa facilitata dalle dimensioni, nonché la possibilità di negoziare sedi e risorse tutoriali dedicate anche in coerenza con le risorse economiche previste dai Protocolli di intesa fra Regioni e Università. Dalla rimozione del vincolo, è emersa una diffusa percezione di perdita dell’efficacia formativa oltre che una oggettiva percezione di disequilibrio tra i ‘requisiti minimi docenti’ necessari per assicurare la sostenibilità del CdS ai sensi della normativa vigente e la numerosità degli studenti, disequilibrio che può aggravarsi negli anni successivi al primo per effetto anche di poche carriere non regolari. Inoltre, con il sistema di autovalutazione, valutazione, accreditamento AVA 2.0 è stata attribuita particolare importanza ai dati di regolarità del percorso di studio e agli indicatori da essi derivati: specificatamente, nel caso di variabilità nella numerosità minima tra un anno accademico e l’altro, ma anche per CdS localizzati in aree geografiche attigue, tali indicatori possono subire variazioni importanti anche per effetto di uniche o poche carriere non regolari. Pertanto, dopo ampia discussione la Giunta all’unanimità ha chiesto ai competenti organi ministeriali di considerare

– una revisione dell’allegato D del DM 987 del 12 dicembre 2017, per reintrodurre la numerosità minima per i CdS delle professioni sanitarie;

– nel numero di 10 (dieci) la numerosità minima dei CdS delle Lauree e Lauree Magistrali delle Professioni Sanitarie.

La Conferenza si sta preparando al Meeting Annuale che si terrà il 28 e il 29 settembre 2018 a Bologna ed in cui si terranno le elezioni delle cariche.

Alvisa Palese

Segretario Generale della Conferenza Permanente

 

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie Presidente

Prof. Luisa Saiani

Segretario Generale Prof. Alvisa Palese

 

Summer School

per Neo-Coordinatori/Direttori/Responsabili della didattica professionalizzante dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie Verona, Centro San Fidenzio Via Pradelle, 62 10-11 luglio 2018

 

Programma

Martedì 10 Luglio 2018

 

9.30

Arrivo e registrazione partecipanti

 

10.00 – 10.30

Il ‘senso’ che vorremmo dare a questa Summer School

 

10.30 -12.30

Appartenere alla comunità accademica italiana di Medicina e dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

Storia e finalità della Conferenza Permanente delle Lauree Sanitarie .

Decreti istitutivi dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

Luisa Saiani, Valerio Dimonte ‘I numeri’ delle lauree sanitarie e la programmazione dei fabbisogni Angelo Mastrillo

 

14.00- 18.30

Dimensioni della funzione di direzione e coordinamento delle attività formative professionalizzanti Docente di disciplina Luisa Saiani Coach del team tutorato Patrizia Massariello Progettista e manager delle attività professionalizzanti Giulia Randon

 

Sessioni di lavoro in sottogruppi tutorati, alternati da momenti di plenaria

Dopo cena

Le possibili derive della funzione: alcune ‘patologie’, sintomi premonitori, meccanismi fisiopatologici e danni

Alvisa Palese

 

Programma

Mercoledì 11 Luglio 2018

 

8.30 – 9.30

Il sistema di governo dei Corsi di Laurea nel contesto dell’università e di una filosofia di collegialità Bruno Moncharmont

 

9.30 – 12.00

Tra kit di ‘sopravvivenza’ e strategie di efficacia del Coordinatore Consensus Conference sui Tirocini Stefano da Dalt Consensus Conference valutazione competenze Oliva Marognolli Consensus Conference sull’Esame Abilitante Valerio Dimonte

 

13.30 – 16

Preparare il rientro e chiusura dei lavori Intervista ad un Presidente “Strategie di integrazione Presidente- Coordinatore” Criteri di autovalutazione di un Coordinatore/Direttore Riflessioni sugli apprendimenti

 

ACCREDITAMENTO

Il percorso verrà accreditato nel sistema ECM.

 

SEDE E ASPETTI ORGANIZZATIVI

La partecipazione è gratuita e offerta dalla Conferenza Permanente dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie. A carico dei partecipanti saranno le spese di vitto e alloggio (circa 70 e). L’evento sarà organizzato in forma residenziale nei dintorni di Verona e le informazioni per come raggiungere la sede saranno trasmesse con la conferma di iscrizione.

 

COMITATO SCIENTIFICO E RELATORI

Luisa Saiani – Presidente Conferenza PLPS; Alvisa Palese – Segretario Generale Conferenza; Angelo Mastrillo – Segretario Conferenza; Valerio Dimonte – Pres. Com. Naz CLI Univ Torino; Stefano Dadalt – Coordinatore Attività Professionalizzanti Univ Udine; Oliva Marognolli – Coordinatore Attività Professionalizzanti Univ Verona; Patrizia Massariello – Coordinatore Attività Professionalizzanti Univ Torino; Giulia Randon – Coordinatore Attività Professionalizzanti Univ Verona; Bruno Moncharmon – Vice-Presidente Vicario Conferenza Permanente Corsi di Laurea Magistrali a ciclo unico in Medicina e Chirurgia

 

MOTIVAZIONI E PARTECIPANTI

La Summer School è dedicata prioritariamente a colleghi che sono stati nominati nell’ultimo triennio nella funzione di coordinatore/direttore/ responsabile delle attività didattiche professionalizzanti; tuttavia saranno accettate, qualora disponibili, le richieste di coloro che hanno una più consolidata esperienza nella funzione.

Questo ruolo si è via via inserito e legittimato nel contesto universitario, caratterizzandosi per le sue peculiarità in continua evoluzione, anche in accordo alle istanze crescenti del setting accademico, degli studenti, delle professioni e dei servizi sanitari.

Negli anni si sono evoluti i principi entro i quali è attesa la sua performance ma anche i criteri di reclutamento, le modalità operative, le responsabilità e le interconnessioni all’interno e al di fuori del setting accademico. Dopo la prima importante esperienza di molti pionieri che hanno contribuito a creare e a costruire questi spazi professionali, oggi si stanno affacciando nuove generazioni di Coordinatori/Direttori, che spesso non dispongono di un sistema di tutorship – perché nella prevalenza dei contesti è una funzione unica- ma anche perché la funzione è spesso ricca di sapere prassico, contesto- dipendente.

 

OBIETTIVI DELLA SUMMER SCHOOL

  • comprendere il contesto in cui il ruolo è inserito
  • riconoscere le tappe storiche più importanti della sua evoluzione
  • individuare le competenze necessarie a svolgere efficacemente quanto atteso dal sistema
  • creare una rete di Coordinatori/Direttori ed appartenervi per scambiare pratiche, esperienze e continuare a costruire il sapere professionale da mettere a disposizione delle future generazioni.

Per l’iscrizione e la registrazione all’evento collegarsi al link SummerSchool2018 o trasmettere via mail il modulo allegato a jessica.longhini@univr.it entro il 25 giugno 2018

 

CONFERENZA DEI CORSI DI LAUREA DI SCIENZE MOTORIE

La Conferenza dei corsi di laurea di Scienze Motorie è stata istituita nel 2013 ed è composta dai referenti (presidenti o coordinatori) degli 89 corsi di laurea presenti in 36 sedi universitarie.

L’area didattica delle scienze motorie comprende una laurea triennale (L22- Scienze e Tecniche delle attività motorie e sportive) e tre lauree magistrali (LM47 – Sport Management, LM67 – Attività preventive ed adattate; LM 68 – Scienze dello sport) complessivamente presenti in tutte le regioni ( ad eccezione di Valle d’Aosta e Basilicata) con un numero complessivo di nuovi iscritti di circa 10000 unità all’anno.

Si tratta quindi di una realtà che, per quanto recente (i primi corsi di laurea universitari nelle scienze motorie sono stati avviati ad inizio del duemila) si è pienamente affermato nel sistema italiano. Molti di questi corsi fanno riferimento nelle proprie sedi alle locali scuole/facoltà di medicina da cui derivano anche una parte non piccola dei docenti, come è ragionevole attendersi data la rilevanza dell’are biomedica per la formazione di laureati che devono primariamente occuparsi di movimento umano nelle sue diverse espressioni, non solo per l’ambito motorio-sportivo ma anche per i contesti educativo e ri-educativo.

Le scienze motorie hanno anche sviluppato uno specifico ambito di competenza didattica e scientifica rappresentato dei settori disciplinari M-EDF/01 e M-EDF/02 oggi raggruppati nell’area CUN 6 entro il settore concorsuale 06/N2 con la denominazione di Scienze dell’esercizio fisico e dello sport.

Questi settori contano oggi circa 170 docenti incardinati nelle varie fasce, con una netta prevalenza di ricercatori, come è logico ed anche coerente attendersi per un contesto scientifico di nuova istituzione.

Pur essendo il completo sviluppo e la piena maturità di questi settori ancora lontani va segnalato che la ricerca italiana nell’ambito delle scienze motorie ha già acquisito una significativa collocazione internazionale con una crescita esponenziale delle pubblicazioni prodotte nei laboratori di ricerca presenti nei vari corsi di studio.

Il legame tra ricerca e didattica trova una buona espressione nella gran parte delle sedi seppure lo sviluppo dei corsi di studio, avvenuto di fatto solo negli ultimi 10 anni, abbia certamente risentito del periodo complesso ed in parte anche problematico vissuto dal nostro sistema universitario nazionale e della ridotta presenza di un background scientifico comparabile a quello presente per molti altri ambiti di studio.

La continua relazione con molte aree biomediche e la possibilità che ci è stata offerta di essere presenti all’interno delle Conferenze di medicina sono ulteriori e continui stimoli che i corsi di scienze motorie intendono cogliere in modo pieno e produttivo al fine di accelerare nel percorso di piena integrazione nel sistema accademico, senza tuttavia disperdere quegli aspetti peculiari e caratterizzanti il significato dell’esercizio fisico e dello sport nel contesto della promozione della salute e della cura, che sono stati costruiti in questi anni e che rappresentano una peculiarità ed un valore aggiunto che confidiamo possa essere sempre più compreso ed apprezzato.

 

Giunta della Conferenza

Presidente

Federico Schena Verona

 

Vice Presidente

Antonio Palma , Palermo

 

Segretario Giuseppe

Calcagno, Campobasso

 

Componenti

Laura Capranica, Roma Foro Italico

Francesco Casolo, Milano Cattolica,

Fabio Esposito, Milano,

Giuliana Gobbi, Parma,

Laura Guidetti, Roma Foro Italico

Ludovico Magaudda, Messina

Claudio Orizio, Brescia

Alberto Rainoldi, Torino

 

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

Il progetto scambi Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM): un’occasione per fare esperienza di Salute Globale Ogni anno più di 13000 studenti in tutto il mondo partono per vivere un’esperienza di tirocinio in un Paese estero grazie all’ International Federation of Medical Students’ Associations (IFMSA): il progetto, creato e gestito da studenti per studenti, è un’occasione per crescere umanamente e professionalmente, ma anche un modo per creare relazioni con futuri medici e dar vita a una rete mondiale di professionisti della Salute.

Nato nel 1952 in Belgio e diffusosi in Italia all’inizio degli anni ’70, fino ad arrivare a un network di 104 Paesi partecipanti a inizio 2018, il Progetto Scambi ha come “mission” quella di offrire agli studenti di Medicina di tutto il mondo la possibilità di partire per un mese di tirocinio in un ospedale universitario all’estero.

I valori e principi alla base dell’identità del progetto sono quindi accessibilità, equità, qualità accademica, apprendimento interculturale e Salute Globale.

Non è volontariato, non é “un elective”: é uno scambio bidirezionale. Più di 800 studenti partono dall’Italia ogni anno, e altrettanti ne arrivano: è uno scambio di conoscenze e competenze professionali, umane e culturali.

In un mondo in cui i confini politici e geografici diventano via via più labili, in cui i flussi migratori sono inarrestabili, in cui non esiste quasi più la malattia endemica di un solo Paese perchè gli aerei viaggiano più veloci del ciclo vitale di un virus, in cui le risorse e competenze ci sono ma sono spesso mal distribuite, è impossibile non parlare di Salute Globale, della quale questa esperienza offre un breve scorcio agli studenti.

Non viene data loro l’opportunità di sentirsi superiori o inferiori, ma solo di mettersi in discussione, imparare di più da se stessi nel confronto col diverso, creare nuove idee per migliorare il nostro sistema sanitario e offrire propri spunti e riflessioni nei Paesi in cui si va.

Vogliamo fare tornare studenti ispirati, motivati, con la voglia di cambiare (in meglio) il proprio Paese e il mondo. Ecco perché è indispensabile offrire agli studenti un approccio alla medicina più ampio e comprensivo.

Ecco perché è necessario parlare di Salute Globale, integrarla nei Corsi di Laurea e offrire agli studenti la possibilità di provarla sulla propria pelle.

Allo stesso tempo questo progetto ci offre la possibilità di accogliere studenti provenienti da America, Asia, Africa, Medio-oriente per mostrare loro tutto ciò che il nostro sistema sanitario può offrire: eccellenza, qualità, equità.

I nostri tutor hanno la possibilità di lasciare un segno indelebile nella crescita dei futuri medici che partecipano al progetto: assumere il ruolo di mentori e insegnare loro per quattro settimane come diagnosticare e curare patologie tipiche del nostro Paese e delle nostre latitudini.

Per assicurare la qualità del programma si parte da un’attenta selezione degli studenti in uscita, basata su un test di lingua, media dei voti, pubblicazioni e collaborazioni con il SISM.

Vengono poi formati tramite dei momenti di educazione informale al Pre-Exchange Training, in cui vengono affrontati temi quali Intercultural Learning, Salute Globale e Etica medica. Durante il tirocinio, poi, gli studenti compilano giorno per giorno l’handbook – un diario clinico aggiornato con le competenze apprese – e alla fine, se rispettate tutte le regole del progetto (frequenza, compilazione evaluation form, ecc.) ottengono un certificato ufficiale di partecipazione al programma.

E per migliorare di anno in anno, oltre all’evaluation form, viene chiesto agli studenti di compilare un impact assessment, per poter valutare l’incremento di competenze apprese durante il mese di clerkship e l’impatto del progetto nella sua complessità.

Un’esperienza di Salute Globale è un apporto essenziale alla formazione professionale e umana dello studente di medicina come futuro professionista della salute; inserirla in un contesto più ampio di corsi, workshop e, in generale, di approccio a uno studio e una pratica più “globali” della Medicina è di fondamentale importanza in un mondo che, a partire proprio dalla salute, diventa ogni giorno più interconnesso.

Giorgia Soldà

National Exchange Officer for Outgoings 2018

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISMn.77, 2018, pp. 3573-3576

Notiziario – News 

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

Il mese di Aprile reca una serie di adempimenti molto importanti agli effetti dell’accreditamento dei Corsi di Dottorato di Ricerca: si ribadisce intanto che, diversamente da quanto poteva sembrare ad una prima disamina della tempistica relativa al riaccreditamento quinquennale dei Dottorati stessi, la scadenza quinquennale non sarà quest’anno ma il prossimo anno. Quindi erano tenuti ad avviare la pratica di accreditamento solo i dottorati di nuova istituzione o quelli che avevano modificato oltre il 20% del Collegio di docenza, o che avevano sostituito il Coordinatore. La chiusura della banca dati è stata spostata al 6 aprile (nella prima versione si diceva che la banca dati sarebbe stata chiusa il 21 marzo) e pertanto ANVUR sarà tenuto a chiudere la propria valutazione entro il 5 maggio. Ricordiamo che esiste la possibilità da parte degli Atenei di presentare le proprie controdeduzioni nelle due settimane successive al giudizio di ANVUR, il che dovrebbe comunque consentire una approvazione finale dell’accreditamento dei Corsi di Dottorato da parte del Consigli Direttivo entro la fine del mese di Maggio .

Il 14 Marzo ultimo scorso si è tenuta una importante riunione dell’Intercollegio dei Professori di Area Medica cui ha partecipato anche il Presidente dell’ANVUR: è stata questa l’occasione per puntualizzare fra l’altro la posizione e l’impegno dell’Agenzia nei confronti di due importantissimi temi quali l’avvio della nuova tornata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) e soprattutto la revisione, in corso in questi giorni da parte del MIUR, per il tramite dell’Osservatorio Nazionale, del riaccreditamento delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria .

A questo proposito si ricorda che non sono previsti cambiamenti nell’ambito dell’Indicatore A di ANVUR e nel contempo si ribadisce che per essere accreditata ogni Scuola deve poter disporre all’interno del proprio Collegio di Docenza di almeno due professori, ordinari o associati dei Settori Scientifico Disciplinari caratterizzanti la disciplina .

Ricordo altresì che solo su questa tipologia di docenti viene calcolato l’Indicatore A di ANVUR che esprime il livello di qualità della ricerca del Collegio di Docenza .

ANVUR ha poi ribadito il proprio ruolo nell’ambito dell’esercizio ASN che consiste nel calcolare i valori soglia, aggiornati alla finestra temporale presa in considerazione, il cui raggiungimento consente la partecipazione al giudizio di idoneità. L’Agenzia si è già attivata attraverso la stipula dei contratti con le due consuete e principali banche dati: Scopus e WoS .

Lo scorso 16 Marzo si è tenuta presso la sede CRUI a Roma il lancio e la prima riunione operativa di APEnet, il network fra gli Atenei e gli Enti Pubblici di Ricerca che opera nel campo delle attività di “Public Engagement”. L’evento è stato co-organizzato con ANVUR. Ricordo che il public engagement, che caratterizza “l’insieme di attività organizzate istituzionalmente dall’ateneo o dalle sue strutture senza scopo di lucro con valore educativo, culturale e di sviluppo della società e rivolte a un pubblico di non specialisti”, fa parte di uno dei due grandi capitoli in cui è suddivisa la Terza Missione delle Università e precisamente quello relativo alla Produzione di Beni Pubblici. Di esso è parte integrante e direi addirittura caratterizzante la Tutela della Salute Pubblica, attività questa che distingue in modo estremamente significativo gli Atenei che fanno formazione medica da tutti gli altri.

Prof. Paolo Miccoli Presidente del Consiglio Direttivo ANVUR

Consiglio Universitario Nazionale Notizie dal CUN

La Sig. Ministra Valeria Fedeli ha inviato alla Presidente del Consiglio Universitario Nazionale una lettera, in data 11/01/2018, con la quale, tenuto conto delle considerazioni in più occasioni svolte dal CUN e dallo stesso Ministero circa la struttura dei settori scientifico-disciplinari e concorsuali e la necessità di una loro drastica semplificazione in ordine alla correlata flessibilità delle Classi di corsi di studio adeguata al contesto internazionale, ha conferito al Consiglio Universitario Nazionale il mandato a elaborare analisi e proposte atte a superare le criticità relative all’offerta formativa per Classi diLaurea e Laurea Magistrale, per come si definiscono a fronte dei mutamenti culturali e professionali intervenuti nei contesti, nonché all’articolazione dell’attuale classificazione dei saperi in direzione di un aggiornamento che la renda meno rigida e più aderente agli sviluppi culturali oltre che funzionale e coerente con gli indirizzi europei. In attuazione del mandato così conferito, la Presidente ha costituito, una Commissione Speciale “Semplificazione e aggiornamento dei saperi”, rappresentativa delle quattordici aree disciplinari CUN, con funzioni istruttorie e di studio in materia di organizzazione dei saperi accademico-disciplinari per le finalità della ricerca e della didattica .

Il 1° febbraio 2018 si è svolto presso la sede del CNR, Piazzale Aldo Moro 7, Roma, il convegno “L’Università forma il futuro. Giornata sulla modernizzazione dell’offerta formativa universitaria”, organizzato dal Consiglio Universitario Nazionale con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e AlmaLaurea. La giornata, aperta dalla Sig. Ministra Valeria Fedeli e introdotta dagli interventi della Presidente CUN, del Presidente CRUI e del Presidente AlmaLaurea, ha visto relazioni e interventi di componenti CUN, CRUI, AlmaLaurea, oltre a una tavola rotonda con esponenti del mondo delle professioni .

Le conclusioni sono state svolte dal Capo Dipartimento per la Formazione e per la Ricerca, Prof. Marco Mancini. I materiali della giornata sono visibili sul sito www.cun.it .

Il CUN, in osservanza del mandato conferito dalla Sig.ra Ministra, in questi mesi ha esaminato tramite l’attività istruttoria svolta congiuntamente dalla Commissione speciale “Semplificazione e aggiornamento della classificazione dei saperi” e dalla Commissione permanente “Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della formazione universitaria”, le criticità proposte dall’attuale sistemazione dei saperi accademici che, in forza di provvedimenti normativi adottati in tempi e per finalità differenti, risulta articolata su quattro livelli: settori scientifico-disciplinari e relative declaratorie; settori concorsuali e relative declaratorie; macro settori; aree disciplinari CUN.

In esito a queste analisi, il CUN ha approvato le prime linee portanti di un nuovo modello che, pur assicurando la sostenibilità del sistema in tutte le sue funzioni, possa risolvere le principali problematiche esistenti .

In merito alla classificazione dei saperi e alla revisione delle classi di laurea e di laurea magistrale nel segno di un aggiornamento e di una internazionalizzazione dell’offerta formativa che possa rispondere alla necessità, fra le altre, di identificare percorsi professionalizzanti per il rilascio di titoli a ciclo breve, il CUN ha rilevato l’opportunità di immaginare nuove classi di laurea e di laurea magistrale .

In particolare, con riferimento alle classi di laurea magistrale, il CUN sta valutando l’opportunità, per quanto riguarda le scienze della vita, di attivare nuove classi dedicate a Data Science, alle Neuroscienze e scienze cognitive. Al contempo, il Consesso ha condiviso la necessità di sottoporre a manutenzione le classi di laurea e di laurea magistrale già presenti in modo da aumentarne la flessibilità, garantendo comunque la possibilità di prosecuzione dell’offerta formativa esistente .

È stato terminato l’esame degli ordinamenti di nuova istituzione ed è in corso l’esame dei Corsi da adeguare .

Prof. Manuela Di Franco, Consigliere CUN Aera 06, Segr. Generale

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

La riunione di Giunta si è tenuta il 18 dicembre a Bologna. Dopo aver ripreso gli impegni emersi in Assemblea del Meeting della Conferenza Annuale che si era tenuta sempre a Bologna lo scorso settembre, si sono dibattute le linee operative per il 2018. Le elezioni delle cariche della Conferenza si terranno in occasione del Meeting annuale fissato per il 28 e il 29 settembre 2018. Saranno eleggibili i Presidenti/Coordinatori in carica o che sono stati appena eletti e che assumeranno il mandato nell’anno accademico 2018-19. Nel Meeting saranno affrontate, tra le altre, le tematiche inerenti la Medicina di Genere, con una relazione introduttiva sull’argomento anche in accordo alla Legge appena approvata; e quelle relativa alle efficaci strategie di insegnamento pertinenti ai ‘nativi digitali’ al fine di aiutarli ad apprendere in modo significativo .

Conferenza Stato-Regioni, dei Ministeri e del CUN, l’esigenza di rivedere gli attuali piani di studio delle Lauree Magistrali nell’ambito delle regole vigenti; è infatti in fase di definizione da parte di un gruppo di lavoro di una proposta di ‘manutenzione’ delle LM nelle lauree sanitarie capace di valorizzare la flessibilità dei percorsi e le nuove istanze delle professioni e del sistema sanitario .

Rispetto agli importanti risultati della collaborazione ANVUR/CINECA con le Commissioni nazionali di CdS in Fisioterapia, Tecnici di Radiologia ed Infermieristica (> 6,300 studenti) per la realizzazione del TECO D e del TECO T hanno avviato i lavori di adesione al progetto anche le Commissioni di: Igienisti dentali; Tecnici della riabilitazione psichiatrica; Tecnico Ortopedico; Dietisti; Terapisti psicomotricità; Ostetrica/o; e Logopedia. La partecipazione degli studenti avverrà dopo approvazione del progetto ‘TECO D & T’ da parte degli organi collegiali di ciascun Ateneo .

Infine, su invito della dr. Rossana Ugenti, Direttrice generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Sanità, la Conferenza ha partecipato ai lavoro della 6th and 7th of February 2018, “Planning for Health Professions: How to act on skills needs in Brussels”. Il progetto vuole iniziare a riflettere non solo sulla quantità di professionisti ma anche sulle competenze che un paese dovrebbe possedere nella sua health-care work-force per sviluppare un sistema coerente e bilanciato. Nelle diverse relazioni è stata scelta come emblematica la competenza relazionale di cui vi è un importante bisogno di accrescimento non solo nelle metodologie didattiche, ma anche nella possibilità concreta di applicare queste competenze nella pratica considerato che gli ambienti organizzativi difficili determinano questa competenza tra quelle più missed. Sempre su invito della dott.ssa Ugenti, la Conferenza ha partecipato moderando una sessione al meeting internazionale “Investimenti nel settore Salute e Invecchiamento, Fondi europei e Risorse Umane: la prospettiva post 2020”, che ci si è tenuto il 18 e 19 gennaio presso il Ministero della salute. Il 44% dei cittadini europei ha competenze digitali insufficienti e, tra questi, anche gli operatori sanitari; a tal proposito la Commissione EU ha deciso di formare 2 milioni di persone entro il 2020 modernizzando anche la formazione di base e continua per accrescere non solo competenze tecniche ma anche di e-leadership .

Alvisa Palese Segretario Generale

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

L’Emergency Medicine Simulation Seminary è una winter school in Medicina di Emergenza ideata e organizzata dalla Sede Locale di Genova del SISM, la cui prima edizione si è tenuta dal 22 al 26 gennaio 2018 presso il centro di Simulazione Avanzata in Medicina (SimAv) dell’Università degli Studi di Genova .

L’evento, patrocinato dall’Università di Genova, dalla SSMeF, SIPeM e SIMMED, è stato improntato all’internazionalità; ben 15 dei 26 partecipanti provenivano da: UK, USA, Honduras, Slovacchia, Ungheria, Siria, India, Turchia e Bulgaria, tutti afferenti agli ultimi tre anni del corso di studi; il seminario si è pertanto tenuto in lingua inglese, con l’ausilio di studenti madrelingua laddove necessario .

Le attività si sono svolte in contesti di macro e micro simulazione, con un’agenda costruita intorno alle principali skills di Medicina d’Emergenza necessarie ad un futuro medico: in particolare i partecipanti si sono cimentati in laboratori hands-on dedicati all’acquisizione di competenze specifiche in suture, drenaggio di ascessi, intubazione tracheale, accessi vascolari centrali e periferici e misurazione della PVC, drenaggio toracico, detensione di PNX e realizzazione di medicazioni semplici e avanzate per il trattamento di ulcere e ustioni .

La maggior parte del seminario è stata incentrata sulle tecniche di ALS, con particolare attenzione al Crisis Resource Management che ne ha costituito la peculiarità. Abbiamo inoltre deciso, data l’importanza sempre maggiore che rivestono, di dedicare una porzione di agenda all’utilizzo di tecniche ecografiche: non limitandoci all’uso della FAST, ma approfondendo il campo dell’US polmonare grazie all’intervento di un formatore internazionale di grande esperienza .

Il SISM ha attivamente contribuito a questa foltissima agenda con un training in “Bleeding Control”, tenuto da Soci formatori dell’American College of Surgeons, e con la sessione di Medicina dei Disastri, da anni fiore all’occhiello della nostra associazione, che anche in questo contesto ha saputo distinguersi per la sua qualità ed efficacia .

L’organizzazione di questo evento ha permesso di andare oltre le diverse esperienze delle parti coinvolte: in particolare l’abilità del SISM ha permesso un’efficace gestione logistica dei partecipanti e la possibilità di mettere in gioco le proprie competenze didattiche, realizzando sessioni di peer education di cui il training in “Bleeding Control” e la Medicina dei Disastri costituiscono un chiaro esempio .

L’esperienza dei docenti del SimAv ha permesso, nonostante le difficoltà di una didattica in lingua, che studenti provenienti da contesti e culture mediche differenti e con un livello di preparazione spesso non confrontabile riuscissero ad approcciarsi con successo a così numerose e variegate attività favorendo il confronto e la condivisione continua tra i partecipanti .

Il riscontro è stato eccellente da parte di tutti i partecipanti, con una valutazione di 4,6/5 e nessuna valutazione inferiore a 4/5; è stata inoltre effettuata la valutazione delle singole attività didattiche mediante l’utilizzo del Maastrict CTQ per rendere solidi e oggettivi i dati raccolti .

Felicitandoci per il successo di quello che ha costituito il primo tentativo Italiano di organizzare una scuola internazionale in ambito medico da parte di studenti ci auspichiamo che l’iniziativa possa essere mantenuta e sviluppata negli anni a venire .

Dott. Andrea Calandrino, Presidente EMSS
Dott.Alessio Riitano, Vice-Presidente EMSS Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISMn.76, 2017, pp.3441-3444

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

Nella seduta del Consiglio Direttivo del giorno 15 novembre u.s. sono stati approvati in via definitiva gli elenchi degli aventi diritto ai finanziamenti riservati ai Professori Associati e Ricercatori, finanziamento noto come Fondo di Finanziamento alle Attività di Base della Ricerca – Anno 2017 (FFABR 2017)

Nella stessa seduta si e proceduto all’esame preliminare dei progetti atti a formare la graduatoria relativa ai “dottorati innovativi” PON a caratterizzazione industriale. In esito alle risultanze delle valutazioni effettuate dall’ANVUR attraverso Panels costituiti ad hoc nelle diverse Aree CUN borse aggiuntive di dottorati verranno assegnate agli Atenei del Sud cui sono appunto riservati tali fondi a valere su di un finanziamento dell’Unione Europea. Le domande pervenute sono 609 e si prevede di chiudere la procedura entro il mese di Novembre al più tardi.

All’inizio del mese di Ottobre u.s. e scaduto il termine per la presentazione dei progetti da parte dei Dipartimenti di eccellenza a suo tempo selezionati sulla base della graduatoria compilata da ANVUR (indicatore ISPD): tali progetti serviranno a determinare i progetti che avranno accesso al finanziamento quinquennale predisposto e che andrà a premiare i primi 200 Dipartimenti.

Lo scorso 9 Novembre il Tavolo predisposto dall’Agenzia Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha formalmente chiuso i suoi lavori, lavori cui hanno attivamente partecipato rappresentanti di ANVUR, CUN, CRUI CNGR e CODAU. L’ANAC, a seguito dei lavori, formulerà un apposito documento destinato a contenere un importante numero di indicazioni volte a favorire la massima trasparenza nell’ambito delle funzioni proprie degli Atenei Italiani.

Nella stessa data (9 e10 novembre) presso la sede dell’ANVUR, e da questa organizzato congiuntamente con il CNR, si e tenuto un incontro molto importante nell’ambito delle attività del G7 denominato: ”G7 working group on research assessment”: sono stati esaminati temi quali la Terza Missione, la Ricerca Mainstream ed Offstream, Valutazione delle Infrastrutture di Ricerca. Ha chiuso i lavori il professor Massimo Inguscio Presidente del CNR.

Sempre nel mese di Novembre si sono altresì chiusi i lavori del Gruppo costituito presso l’ANVUR allo scopo di operare una indagine conoscitiva sulle Professioni e Professionalità nelle Università Italiane.

Al Tavolo hanno partecipato rappresentanti delle Aree 06, 07, 08, 09, 11b,12 e 13. Tali lavori sono esitati in un voluminoso Libro Bianco che sarà presentato a tutto il mondo accademico nel corso di un evento pubblico che si terra il giorno 12 DICEMBRE p.v. presso l’Auditorium Antoniano di Viale Manzoni a Roma.

Per finire si segnala che una Commissione ANVUR creata ad hoc all’interno dello stesso Consiglio Direttivo ha ultimato la stesura delle Linee guida per l’accreditamento iniziale e periodico delle Scuole Superiori a Ordinamento Speciale. Tali linee guida, create per definire procedure e criteri valutativi per gli accreditamenti stessi, dopo opportuno confronto con il MIUR, saranno oggetto di un’approvazione definitiva ad opera del Consiglio Direttivo.

Prof. Paolo Miccoli Membro Consiglio Direttivo ANVUR

 

Consiglio Universitario Nazionale

Dopo la pausa estiva in un incontro tra il CUN e il Capo Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca, Prof Mancini, sono state presentate all’Aula le posizioni del MIUR e lo stato delle decisioni ancora in corso in relazione ai seguenti temi: la classificazione dei saperi in relazione alla valutazione della ricerca e alla struttura dell’offerta formativa; le direttrici del dibattito attuale sul reclutamento; le potenzialità e i limiti del reclutamento attraverso le chiamate dirette; la distinzione tra reclutamento e progressione di carriera; la revisione delle classi di laurea; lo stato del finanziamento pubblico all’Università; la mobilita del personale tra Atenei e tra Atenei ed Enti di ricerca.

Il 25 ottobre 2017 la Ministra Valeria FEDELI ha firmato il decreto che ricostituisce l’Osservatorio nazionale per il Diritto allo studio universitario. L’Osservatorio, i cui membri resteranno in carica per tre anni, avrà il compito di presentare proposte per migliorare le prestazioni in materia di diritto allo studio produrre, entro il mese di marzo di ogni anno, una relazione sull’attuazione del diritto allo studio a livello nazionale; realizzare analisi, confronti e ricerche su criteri e metodologie, con particolare riferimento alla valutazione dei costi di mantenimento agli studi, nonchè dei risultati ottenuti; creare un sistema informativo per l’attuazione del diritto allo studio.

Alla fine di ottobre e stato fornito un parere su “Analisi e proposte circa il DDL “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” Il CUN ha approvato un testo con il quale, ricordando di avere piu volte segnalato la necessita di destinare all’Università pubblica adeguate risorse finanziarie per consentirle di esercitare la sua funzione istituzionale e, in generale, per valorizzare il ruolo dell’istruzione e della conoscenza come strumenti per la crescita individuale e collettiva e per lo sviluppo del Paese, constata ancora una volta con rammarico la mancanza nel disegno di legge di un piano complessivo per il sostegno del sistema universitario e per la risoluzione delle criticità già da tempo evidenziate.

Pertanto, nella convinzione che il disegno di legge presentato il 29 ottobre preveda misure che avranno un impatto significativo sulle politiche gestionali degli Atenei pubblici del prossimo triennio, chiede alla Ministra FEDELI che nella formulazione del testo definitivo della legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” si tengano in considerazione le osservazioni contenute nel testo approvato al fine di adeguare le risorse, attualmente non sufficienti, al raggiungimento dello scopo strategico di sostenere il sistema universitario pubblico.

Il 9 novembre e stata pubblicata sul sito www.cun.it la Guida alla scrittura degli ordinamenti didattici (A.A. 2018/19) che tra dicembre ( nuove istituzioni) e febbraio (modifiche di ordinamenti gia approvati) dovranno pervenire al CUN per il consueto esame.

Il 10 Novembre la professoressa Carla Barbati, in qualità di Presidente del CUN, e intervenuta alla tavola Rotonda prevista nell’ambito del convegno organizzato dal Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca del MIUR. Alla giornata, che e stata aperta dagli interventi del Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, e della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, hanno partecipato anche gran parte dei consiglieri del CUN.

Di particolare interesse per l’area medica e stato il parere formulato l’8 novembre sullo” Schema di revisione del regolamento n. 445/2001 concernente gli esami di Stato di abilitazione per medico chirurgo” che sposta il tirocinio post-laurea propedeutico all’esame di abilitazione, all’interno del corso di laurea.

Infine la Commissione V del CUN ha effettuato una raccolta e una disamina dei Regolamenti relativi al tema della selezione e/o valutazione dei Professori di I e II fascia, ex art. 18 e 24 c. 6 della legge 240/2010. A distanza di quasi sette anni dall’approvazione della legge emergono alcuni aspetti critici in alcune procedure, riguardo sia l’organizzazione delle Commissioni sia i requisiti dei candidati. Le osservazioni su queste criticità sono contenute in un documento in via di approvazione, che sarà corredato dalla raccolta dei Regolamenti raccolti dalla Commissione. Ulteriori approfondimenti sul sito www.cun.it

Prof. Manuela Di Franco Consigliere CUN Aera 06, Segr. Generale

 

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

Notizie dalla Giunta della Conferenza Nazionale delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie Numerosi sono gli impegni assunti a Bologna nell’ultimo Meeting che stanno impegnando la Conferenza Permanente delle Classi di lauree delle Professioni Sanitarie in questi mesi.

Dal punto di vista istituzionale, sta proseguendo sui processi di ‘manutenzione’ delle Lauree Magistrali in accordo alla Mozione CUN (https://www.cun.it/ homepage/evidenza/per-un-aggiornamento-e-per-una- maggiore-flessibilita-delle-classi-di-laurea-e-dilaurea- magistrale/). Il documento gia presentato al Meeting di Bologna, e stato ulteriormente sviluppato a partire dai contributi pervenuti; inoltre, anche alla luce dell’esigenza di valorizzare le competenze specialistiche e di contribuire in modo proficuo alle attivita dell’Osservatorio Permanente delle Professioni presso il Ministero, la Conferenza sta ipotizzando linee di indirizzo sulla progettazione dei Master specialistici e di coordinamento.

Dal punto di vista ‘pedagogico’ e emersa l’esigenza di sviluppare linee guida/documenti di consenso -come peraltro già elaborati in passato- per guidare l’azione tutoriale a favore di studenti non performanti e/o con problemi di salute/disabilita, alla luce dei contributi emersi durante il meeting di Bologna (disponibili nel sito) e dei nuovi indicatori AVA che enfatizzano l’importanza di progressioni di carriera regolari.

La Conferenza Permanente ha inoltre attivato la progettazione della Summer School da offrire ai tutor didattici con ruoli di responsabilità/direzione delle attività di tirocinio di nuova nomina al fine di armonizzare gli standard formativi sul territorio nazionale.

Informazioni in tal senso verranno diffuse a breve.

Non da ultimo, importante evoluzione in questi mesi ha avuto la trasformazione del Progress Test in TECO-D e TECO-T per i CdS in Fisioterapia, Infermieristica e Tecnici di Radiologia. Da tempo la fattibilità del Progress Test era considerata a rischio per la mancanza di un sistema informatizzato capace di garantire analisi e restituzione dei dati in tempi utili sia agli studenti sia ai CdS. L’ANVUR, con l’intervento del Consigliere Prof. Paolo Miccoli, aveva suggerito alla Conferenza Permanente nel suo Meeting 2016 di partecipare alla sperimentazione TECO T già attiva dal 2012 sulla valutazione delle competenze trasversali acquisite dagli studenti durante gli studi universitari. Grazie a questo primo invito, l’Ufficio di Presidenza aveva sviluppato ulteriori rapporti di collaborazione con il Prof. Miccoli e la Vice-Presidente ANVUR Prof.ssa Raffaella Rumiati ipotizzando a fianco del Test TECO-T (finalizzato a rilevare le competenze trasversali negli ambiti di: literacy, numeracy), la trasformazione del Progress Test in Test TECO-D (90 minuti, finalizzato a rilevare le competenze disciplinari specifiche ed elaborato dai Gruppi di lavoro ‘Progress test’ delle diverse Commissioni della Conferenza). L’ANVUR, nell’ambito degli obiettivi di monitoraggio delle competenze trasversali degli studenti universitari, ha accolto il progetto TECOD – il Progress Test dei CdS con esperienza di sperimentazione; ha attivato le relazioni con CINECA per la gestione del test su piattaforma informatica; ha partecipato alla definizione di regole, tempi e modalità per la somministrazione del TECO in aule universitarie informatiche con adeguata sorveglianza per assicurare riservatezza del test. L’ANVUR ha anche offerto continuo monitoraggio e valutazione della qualità delle domande dei test (es. indici di difficoltà; normalizzazione degli score) e gestirà insieme a CINECA il ritorno dei dati a piu livelli: Studente (attestato di esecuzione Progress Test e score), CdS, Ateneo e Conferenza Permanente.

Quest’ultima, che ha promosso lo sviluppo del Progress Test con le Commissioni Nazionali, si impegna ad ampliarne la diffusione, a) mantenendo la ‘paternità’ progettuale, pedagogica, di contenuto e metodologica del Sistema Progress Test; b) promuovendo e sostenendo le 22 Commissioni nella individuazione di referenti e Gruppi di Lavoro per costruire un set di domande specifiche a partire dal core-curriculum; c) promuovendo tra i CdS l’adesione al progetto, la ricerca di strategie per il reclutamento, la motivazione e forme ‘premianti’ per gli studenti partecipanti. Le Commissioni nazionali costituiscono le sedi privilegiate dove saranno analizzati i risultati e individuate azioni di miglioramento (piani di studio, programmi). In questa fase del lavoro nuove Commissioni oltre a quelle già avviate stanno elaborando il proprio ‘Progress Test’ al fine di trasformarlo in TECO-D dopo aver approvato l’adesione negli organi collegiali di Ateneo.

Il processo di riflessione critica per migliorare l’offerta si completa anche quest’anno con l’importante lavoro di Angelo Mastrillo che ha diffuso l’elaborato ‘Dati sull’accesso ai corsi e programmazione posti nell’ A.A. 2017-18’. E stato infine attivato un gruppo di lavoro coordinato dalla prof. Donatella Valente sulla Medicina di Genere che si raccorderà anche con le altre conferenze per sviluppare indicazioni armoniche. Nella prossima primavera la Giunta si riunirà per procedere con la ricca agenda di impegni.

Alvisa Palese Segretario Generale

 

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM Outcomes Congresso Nazionale SISM e Auguri

Alla fine di questo 2017 il SISM-Segretariato Italiano Studenti in Medicina vuole condividere con voi due importanti outcomes del proprio lavoro di quest’anno.

Durante il Congresso Nazionale, tenutosi a Tirrenia, Pisa, dal 9 al 12Novembre 2017, sono stati adottati dall’Associazione, due importanti Documenti.

Carta dei Valori Con questo documento il SISM ha voluto delineare, nero su bianco, il proprio profilo di Identità Associativa e raccogliere i principi che ci guidano in ogni attività e nel rapporto con altre Associazioni ed Enti. La Carta dei Valori e stata approvata dopo un anno di intenso lavoro che ha coinvolto i Soci a piu livelli ed e quindi frutto di tutto ciò che e stato fatto in passato, e che ha portato l’Associazione alla consapevolezza presente.

Al suo interno sono descritti gli Scopi Sociali del SISM, la Vision e la Mission delle Aree Tematiche e i Valori individuati dai Soci, che definiscono quindi la cornice etica entro cui sempre cerchiamo di operare: Apartiticità ed Indipendenza, Democraticità, Unita, Uguaglianza, Promozione della Legalità e della Trasparenza, Sostenibilità e Tutela Ambientale, Interprofessionalità e Interculturalità, Uguaglianza, Unita, Formazione e Competenze, Ruolo Politico e Sociale del SISM e diffusione delle Conoscenze.

Policy Statement “Cambiamento Climatico e Salute” Il SISM, vista la situazione attuale, sempre più ha sentito la necessita di affrontare temi quali Sostenibilità ambientale e il contrasto al Cambiamento Climatico, le implicazioni che questo fenomeno ha sulla Salute e le disuguaglianze da esso generate.

Per questo si e giunti all’adozione di questo nuovo Policy Statement.

In esso e sancito l’impegno del SISM ad intraprendere azioni a livello Locale e Nazionale, volte alla diffusione di informazioni e alla creazione di consapevolezza riguardo a questa tematica, sia negli Studenti in Medicina, come futuri professionisti della Salute, sia nella cittadinanza tutta. L’impegno e volto inoltre alla collaborazione con Associazioni che abbiano, in questo contesto, obiettivi comuni, e ad intraprendere ed appoggiare azioni di advocacy in linea con i propri valori Associativi.

Infine, internamente, il SISM si impegna a svolgere le proprie attività ed i propri eventi in un’ottica di Sostenibilità ambientale e a continuare il processo di formazione e progettualità interna.

Questo Policy Statement rappresenta per il SISM un nuovo punto di partenza, un’assunzione di responsabilità ed un impegno ulteriore per la promozione della Salute.

I due documenti sono scaricabili dal sito www.sism.org, nella sezione Downloads.

Federica Viola Presidente Nazionale SISM 2017

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISM

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

In data 14 Giugno u.s. si è riunito presso il MIUR il Tavolo degli Accessi Programmati per i CdS di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Medicina Veterinaria.

Dopo una discussione, cui ha preso parte anche ANVUR, i numeri proposti dal Ministero della Salute, emersi dalla precedente trattativa con la Conferenza Stato-Regioni, sono stati ritoccati per permettere il sostanziale mantenimento del numero degli accessi riferiti al precedente anno accademico.

Il 19 Luglio u.s. si sono invece completati i lavori con la definitiva riunione del medesimo Tavolo per quanto riguardava la trattativa sui numeri degli studenti iscrivibili ai CdS delle Professioni Sanitarie. Sia pur dopo un vivace dibattito con i Rappresentanti di alcune Regioni l’accordo si è chiuso con generale soddisfazione.

Dal canto suo ANVUR ribadisce , in analogia con quanto già espresso l’anno precedente, la presenza di una decisa discrepanza verificatasi anche quest’anno, all’interno di alcune delle professioni sanitarie, fra offerta formativa e richieste da parte della Conferenza Stato-Regioni e di alcune associazioni di categoria, con casi significativi di una incapacità da parte degli Atenei di soddisfare con la propria offerta formativa le necessità di queste ultime.

All’inizio del mese di Agosto ANVUR ha reso noti ai Magnifici Rettori coinvolti nel processo di accreditamento delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria i valori dell’Indicatore A che valuta la qualificazione scientifica dei relativi Consigli di Docenza.

Si ricorda che la banca dati utilizzata da ANVUR per fornire l’indicatore A di performance all’Osservatorio nazionale – indicato nell’Allegato 4 del Decreto Interministeriale n° 402 del 13 giugno 2017 – è loginmiur per quanto riguarda i prodotti da considerare, e Scopus per il calcolo del raggiungimento dei tre valori soglia rilevanti (numero di articoli, numero di citazioni e h index). Per entrambi i database, la data di aggiornamento delle informazioni è fissata al 31 maggio 2017.

Per quanto concerne gli addetti, da controlli effettuati con CINECA, quelli attribuiti alle Scuole sulla base degli SSD sono quelli visibili in Offerta Formativa che gli Atenei hanno inserito al momento della compilazione delle schede dei requisiti disciplinari nel periodo di apertura della banca dati per l’accreditamento: dal 27 giugno al 10 luglio 2017 CINECA ha quindi fornito i dati di ANVUR direttamente all’Osservatorio, che ha effettuato la valutazione Nel mese di Luglio è scaduta la domanda di finanziamento individuale riservata ai Ricercatori e Professori Associati: le relative linee guida erano state licenziate da ANVUR e contenevano due importanti novità che interessano e forse in futuro interesseranno sempre di più l’Area Medica. Tali novità consistono nella normalizzazione del coefficiente assegnato rispetto al numero degli Autori del prodotto di ricerca presentato.

Tale normalizzazione fa riferimento ai corrispondenti SSD.

Inoltre è stato introdotto un meccanismo premiale a partire dalla posizione degli Autori: al momento solo il primo ed ultimo nome sono stati presi in considerazione per tale meccanismo.

Dobbiamo segnalare che il risultato rispetto alle adesioni attese è stato piuttosto deludente per gli addetti dell’Area 06 eleggibili: solo il 40% dei Ricercatori e il37,3% dei Professori associati ha compilato la domanda. A titolo di confronto il dato percentuale medio di tutte le Aree CUN è stato rispettivamente del 59% e 56%.

Per finire segnaliamo che l’Agenzia ha predisposto la nuova scheda SUA-TM per la rilevazione delle attività di Terza Missione degli Atenei. Da sottolineare soprattutto i sostanziali mutamenti intervenuti nel settore della Tutela della Salute: è auspicabile che questo consenta una significativa miglior valorizzazione di queste Attività non solo nei suoi aspetti commerciali ma anche per quelli di public engagement in cui i Dipartimenti di Area Medica sono da sempre molto attivi. La scheda è attualmente in valutazione presso il MIUR.

Prof. Paolo Miccoli Membro Consiglio Direttivo ANVUR

 

Consiglio Universitario Nazionale

Tra i temi di cui il CUN si è occupato da tra maggio e agosto si sottolinea la conclusione dell’esame degli ordinamenti universitari pervenuti durante il periodo febbraio – aprile. Il CUN ha esaminato 122 ordinamenti di nuova istituzione di Corsi di Laurea o Laurea Magistrale, di cui 16 nell’ area sanitaria, e 827 ordinamenti modificati di Corsi di Laurea o Laurea Magistrale, di cui 62 nell’area sanitaria.

Nel mese di giugno, con una nota congiunta, la Presidente del Consiglio Universitario Nazionale e il Presidente del Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca hanno comunicato la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto tra i due organismi, nel segno della cooperazione istituzionale per il sapere scientifico e accademico. Per il CUN, sono stati designati, con riferimento alle tre macroaree CUN, i professori Guido Baldassarri (Social Sciences and Humanities), Francesco Laquaniti (Life Sciences) e Antonio Vicino (Scienze e tecnologie formali e sperimentali); per il CNGR, parteciperanno al gruppo di lavoro la professoressa Patrizia Bisiacchi, il professor Marco Li Calzi e la professoressa Genoveffa Tortora. Ne faranno inoltre parte, d’ufficio, la Presidente del CUN Carla Barbati e il Presidente del CNGR Andrea Lenzi. Il gruppo avvierà le analisi sul sistema e i metodi per il riconoscimento e la sistemazione dei saperi e delle discipline accademiche nella consapevolezza delle loro ricadute sulle procedure di reclutamento e sull’organizzazione della didattica universitaria nonché della necessità che l’attività di ricerca sia inquadrata in maniera riconoscibile nei contesti sovranazionali. Questo comporterà, per il CUN, la necessità di una organizzazione interna che funga da sede di elaborazione/sintesi delle riflessioni svolte dall’organo, in tutte le sue componenti disciplinari, volto alla migliore rappresentazione ai componenti del Gruppo di Lavoro delle analisi che saranno svolte in CUN. I gruppi di lavoro hanno già iniziato le riunioni.

A luglio relativamente alle Scuole di Specializzazione di Area medica è stato formulato il parere con il quale si chiede che il D.I. n. 68/2015 venga modificato con l’integrazione di alcuni settori mancanti. In particolare per la Scuola di specializzazione in Ortopedia e traumatologia si dovrà provvedere a inserire i SSD MED/16 (Reumatologia) e MED/26 (Neurologia) fra le discipline affini o integrative; per la Scuola di Specializzazione in Oftalmologia si dovrà invece provvedere a inserire il SSD MED/03 (Genetica medica) fra le attività di base.

Sono stati esaminati, e ratificati i pareri di adeguamento alle osservazioni del CUN di Ordinamenti didattici di circa 1200 Scuole di specializzazione di area sanitaria; E’ stata approvata una Raccomandazione in relazione all’avviso che ANVUR ha pubblicato (con delibera del 14 giugno scorso) e che disciplina la procedura e definisce i criteri e gli indicatori per la formazione dell’elenco dei beneficiari del finanziamento alle attività base di ricerca. Con questo documento il CUN segnala come taluni aspetti della procedura valutativa, quali il punteggio assegnato per tipologia di prodotto o per prodotti con più autori, richiedano una verifica puntuale in quanto innovativi rispetto ai criteri di valutazione sin qui impiegati e validati, soprattutto ove si intendesse proporne l’impiego su più vasta scala.

Altri argomenti di lavoro , non di diretto interesse dell’area medica , hanno riguardato il parere sul decreto per la formazione degli insegnanti della scuola secondaria e la costituzione di in tavolo di lavoro MIUR- MIBACT per la formazione superiore nell’ambito dei beni culturali.

Il 3 agosto, con convocazione straordinaria, il Consiglio Universitario Nazionale si è espresso sullo schema di decreto recante i criteri per il riparto del fondo di finanziamento ordinario (FFO) delle Università per l’anno 2017. Il parere è complessivamente favorevole con alcune osservazioni (disponibile su: www.cun.it).

Manuela Di Franco Consigliere CUN Aera 06, Segretario Generale

 

Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

La Conferenza Permanente delle professioni si prepara al Meeting Annuale di Bologna Alla vigilia del Meeting di Bologna che si terrà il prossimo 22 e 23 settembre, la Conferenza sta portando avanti le linee di lavoro decise dalla Giunta, profondendo particolare impegno su: • Rapporti di collaborazione con l’ANVUR per mettere a sistema il Progress Test, da tempo in fase sperimentale nei CdL in Infermieristica e Fisioterapia e prossimamente anche nei CdL per Tecnici di Radiologia. Il Progress Test, dopo la validazione condotta di concerto all’ANVUR rispetto alla formulazione delle domande, alla loro validità e così via, entrerà a far parte del sistema TECO in qualità di ‘TECO-D’ (disciplinare). Gli accordi presi con ANVUR, nonché le questioni metodologiche, saranno discussi in seno alla Conferenza.

  • Il processo di analisi critica e revisione approfondita delle logiche curricolari delle Lauree Magistrali, una tematica che da anni viene sollevata da più parti. Il processo ha aggregato un gruppo numeroso di componenti delle diverse Commissioni nazionali che si sono incontrati lo scorso 6 giugno a Verona al fine di riflettere sull’evoluzione dei bisogni di laureati magistrali da parte del sistema formativo, approfondire le possibili piste curricolare ed attivare un processo di consenso allargato sui cambiamenti attesi. Il gruppo di lavoro, guidato dalla Prof. Saiani, ha elaborato una proposta che è stata diffusa all’attenzione di tutte le commissioni nazionali per raccogliere pareri/contributi e sarà presentata in seno al Meeting di Bologna per essere poi discussa con rappresentanti delle istituzioni.
  • Apprensione emersa da parte di alcune Commissioni Nazionali per la definizione dei posti disponibili.

L’estate è stata caratterizzata da due momenti salienti: il primo avvenuto il 28 giugno ha compreso la definizione dei posti provvisori, il secondo avvenuto il 10 agosto ha previsto l’approvazione dei posti definitivi. Ai lavori dell’apposito Tavolo tecnico del MIUR ha nuovamente preso parte Angelo Mastrillo, per la Conferenza e per l’Osservatorio. In accordo con la Conferenza ha cercato di addivenire ad una razionale ripartizione dei 24.069 posti (-1.126 dei 25.195 dello scorso anno, cioè -4,5%). La prevalente applicazione della riduzione lineare sul Potenziale formativo dichiarato dalle Università, ha generato aumenti e riduzioni fra le varie Professioni e le varie Università e acceso un importante dibattito non ancora concluso. Inoltre, il MIUR ha reintrodotto la numerosità minima di posti inferiore a 10 (partendo da 5), nonostante il parere contrario espresso ripetutamente sia dalle Regioni e che dalla rappresentanza delle Professioni.

Dal punto di vista tecnico questo introduce una importante disparità tra gli studenti rispetto ai requisiti minimi di docenti universitari tra coloro che saranno solo in 30 ed avranno a disposizione 5 docenti universitari e coloro che invece saranno in 75 o più ed avranno la stessa dotazione di docenti universitari.

  • Preparazione del Meeting: la questione cruciale sarà la “diversità” quale potenziale ricchezza. Saranno affrontate le diversità formative, etiche, culturali e linguistiche degli studenti; le diversità nelle performance (con particolare riferimento agli studenti non performanti); la diversità di genere e la diversità delle condizioni di salute. Le tematiche saranno affrontate tra letteratura ed esperienze applicative con l’intento, soprattutto sulle questioni più critiche, di sviluppare approcci e linee di riferimento comuni e condivise.

Alvisa Palese segretario generale

 

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

The Italian DREEM: analisi del learning environment in sei Corsi di Laurea italiani

Il panorama italiano è piuttosto variegato per quanto concerne la Formazione Medica. Nonostante il Ministero dell’Istruzione e la Conferenza Permanente dei Presidenti dei CLM di Medicina e Chirurgia abbiano lavorato molto per renderli più omogenei, le differenze tra i Corsi di Laurea sono ancora molte.

Con l’obiettivo di analizzare tali differenze, un gruppo di studenti del SISM, provenienti da diversi atenei (Roma Sapienza, Pisa, Ferrara, Bologna, Napoli Federico II, Padova), ha quest’anno deciso di proporre a livello nazionale il Dundee Ready Education Environment Measure (DREEM).

Il DREEM è un questionario ampiamente usato in letteratura internazionale che valuta la percezione degli studenti riguardo il learning environment, ovvero quell’insieme di caratteristiche fisiche, culturali e metodologiche che caratterizzano il loro Corso di Laurea e la loro università. Considera elementi quali il rapporto degli studenti tra di loro e con i docenti, l’atmosfera durante le lezioni, l’organizzazione dei corsi e la vita dello studente al di fuori del contesto puramente universitario.

All’atto pratico, durante il mese di settembre, il DREEM verrà diffuso via Internet, dagli studenti del SISM, in sei università italiane: due del Nord (Torino e Monza), due del Centro (Roma Sapienza e Perugia) e due del Sud (Campobasso e Bari). Il target sono gli studenti dal quarto al sesto anno, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 20% del totale degli iscritti per anno. I dati verranno poi condivisi con la Società Italiana di Pedagogia Medica, che si è gentilmente resa disponibile per aiutarci nella validazione del questionario e nell’interpretazione dei dati.

Una volta conclusasi tale fase, i dati verranno riportati in Conferenza Permanente e il DREEM potrà essere utilizzato anche in altre università, in modo da poter riconoscere gli elementi del learning environment da implementare e garantire una formazione in un ambiente che faciliti e supporti gli studenti al meglio.

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

Adolfo Mazzeo

Liaison Officer on Medical Education issues 2016/17 – SISM

Federica Balsamo

Incaricato Locale Sede Locale di Napoli Federico II 2016/17 – SISM

Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dal SISM, dalle Conferenze Permanenti dei Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarien.74, 2017, pp. 3376-3677

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

Stagione questa densa di impegni istituzionali per l’ANVUR. Il primo aspetto che riguarda da vicino il mondo della Medicina è il varo dell’Indicatore per la valutazione del livello scientifico dei Collegi di Docenza delle Scuole di Specializzazione in ambito sanitario. Accanto quindi agli indicatori ed ai requisiti AGENAS, l’Osservatorio delle Scuole ha approvato e fatto proprio anche l’indicatore di qualità scientifica proposto da ANVUR. Esso, dopo una discussione molto ampia e trasparente con l’Osservatorio stesso, risulta essere formulato in questo modo:

  • indicatore discreto, ottenuto mediando sui professori ordinari, associati e ricercatori che risultano docenti negli SSD caratterizzanti la tipologia, denominato indicatore A in grado di tener conto della produzione scientifica com-plessiva: in particolare, esso assume per ogni docente valori pari rispettivamente a 0; 0,4; 0,8; 1,2 a seconda che il docente componente del collegio superi 0, 1, 2 o 3 valori soglia relativi alla propria Fascia di riferimento, calcolati per il settore concorsuale di riferimento, secondo quanto disposto nel DM n. 602, 29 luglio 2016. I valori soglia per ciascuna Fascia sono i seguenti:
  • per i professori di prima fascia, quelli relativi ai Commissari;
  • per i professori di seconda fascia, quelli relativi ai professori ordinari;
  • per i ricercatori, quelli relativi ai professori associati.

I requisiti minimi relativi alla capacità di ricerca saranno ritenuti soddisfatti se l’indicatore ASN sull’intero colle-gio assumerà valore pari o superiore a 0,7.

Si precisa ulteriormente che anche i partecipanti al bando per l’insegnamento nelle Scuole di Specializzazione provenienti dal Sistema Sanitario Nazionale sono tenuti a raggiungere almeno una delle tre soglie ASN.

Pur comprendendo bene l’impegno da parte delle Scuole, anche da un punto di vista strettamente amministrativo gestionale, l’accoglienza molto positiva da parte dell’ambito studentesco credo che possa confortare soprattutto l’Osservatorio nelle scelte effettuate, che riaffermano comunque un ruolo fondamentale della valenza scientifica all’interno di una struttura formativa che, giova ripeterlo,è equiparata in questo ambito al Dottorato di Ricerca. Simile riflessione d’altra parte ANVUR ha aperto nei confronti delle Scuole di Specializzazione di Psicologia che, seppur non allineate oggi alle Scuole di ordine sanitario, sono estremamente vicine e congruenti con l’impegno terapeutico e diagnostico nel generale sistema della salute nel nostro paese.

Tutti ricorderanno dalla rubrica del numero precedente la responsabilità dell’Agenzia nel formulare il calcolo di un apposito “Indicatore Standardizzato della Performance Dipartimentale” (IPSD), atto a determinare la posizione degli stessi nella distribuzione nazionale della VQR nei rispettivi settori scientifico disciplinari, allo scopo di attribuire, ad ognuno il relativo ISPD. Questo è destinato al finanziamento quinquennale dei dipartimenti di eccellenza delle università statali, così come individuati e selezionati ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2 delle “Norme in Materia di Università e di Ricerca” della legge finanziaria (legge 232/2016) . Lo stesso articolato poi al comma 318 demanda al giudizio di una Commissione ministeriale di sette membri, appositamente costituita, l’emanazione finale della graduatoria di tali Dipartimenti destinati pertanto al finanziamento. Da parte di ANVUR, cui spettava l’indicazione di tre nominativi da cui il MIUR avrebbe estratto due dei sette membri, erano stati forniti in data 8 Maggio u.s. i profili dei seguenti ricercatori, in ordine alfabetico:

  • Prof.ssa Maria Esteban;
  • Prof. Carlo Sirtori;
  • Prof. Giulio Tononi.

La scelta del MIUR è caduta sui primi due scienziati.

Paolo Miccoli
Membro Consiglio Direttivo ANVUR

 

Consiglio Universitario Nazionale

Nel Mese di marzo 2017, dopo il parziale rinnovo del CUN e l’elezione della Presidente, è stata rinnovata l’organizzazione interna del Consiglio, con la definizione degli assetti organizzativi . E’ stata costituita la Giunta di Presi-denza di cui fa parte il Prof. Mario Amore, sono state rin-novate le Commissioni permanenti e sono stati costituiti il “Gruppo di Lavoro per la Comunicazione” e “ la Commissione speciale “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione” e il Gruppo di lavoro “ITC e lauree professionalizzanti.”

Nel periodo febbraio -maggio 2017, il CUN, tramite l’attività istruttoria della III Commissione Permanente «Politiche per la valutazione, la qualità e l’internazionalizzazione della Formazione Universitaria», ha vagliato gli ordinamenti di 949 Corsi di Laurea e Laurea Magistrale, di 5 Scuole di Specializzazione di area medica, di 1 Scuola di Specializzazione di area psicologica e di 2 Scuole di Specializzazione dell’area dei beni culturali. Sono stati esaminati 122 ordinamenti di nuova istituzione di Corsi di Laurea o Laurea Magistrale e 1 ordinamento di nuova istituzione di una Scuola di Specializzazione dell’area dei beni culturali. Sono stati esaminati 827 ordinamenti modificati di Corsi di Laurea o Laurea Magistrale e 5 ordinamenti di Scuole di Specializzazione di area medica aperte a non medici, 1 ordinamento di Scuola di Specializzazione di area psicologica e 1 ordinamento di Scuola di Specializzazione dell’area dei beni culturali.

Nell’adunanza del 3 maggio si è svolta l’audizione del Presidente del Comitato nazionale dei garanti per la ricerca (CNGR), prof. Andrea Lenzi. Nel corso del suo intervento il prof. Lenzi ha affrontato: 1) il tema della revisione del-la classificazione degli ambiti disciplinari e della scienza proponendo un modello in cui alle tre grandi macro -aree proposte dal CUN (simili alle ERC e ricomprendenti le 14 aree CUN) si affianchino i SSD, con le declaratorie sostitu-ite da parole chiave, non univoche ma libere in virtù della multidisciplinarietà e interdisciplinarietà della scienza; a questo proposito ha fatto riferimento a quanto già prefigu-rato in occasione del Convegno “Università e sistema pae-se: per un governo partecipato dello sviluppo” organizzato dal CUN nel giugno del 2008; 2) il tema delle procedure di reclutamento locale da parte degli Atenei.

Nel corso di questi mesi sono stati prodotti diversi documenti come quello sulla Legge di Bilancio 2016 e finanziamento ordinario delle Università: alcune analisi e proposte del CUN con il quale il CUN chiede alla Ministra, Sen. Valeria Fedeli, che nella formulazione del decreto ministeriale di assegnazione del FFO per il 2017 e negli analoghi provvedimenti per gli anni successivi si tengano in considerazione le osservazioni proposte alla sua at-tenzione, al fine di ridurre gli effetti distorsivi che taluni provvedimenti già approvati potrebbero avere in futuro sul finanziamento pubblico del sistema universitario e un testo sulle Linee Guida 2017 per l’accreditamento dei corsi di dottorato: prime osservazioni del CUN. (Nota MIUR n. 11677 del 14 aprile 2017) con il quale il CUN, rimettendo alla sede politico-amministrativa la valutazione delle criti-cità evidenziate e l’adozione degli eventuali provvedimenti di competenza, formula talune prime osservazioni, urgen-ti, in merito alle Linee Guida 2017 per l’accreditamento dei corsi di dottorato che, a distanza di soli tre anni dalle precedenti Linee Guida (Nota MIUR n. 436 del 24 marzo 2014), introducono nuovi criteri.

Tra le mozioni approvate si segnalano Mozione “Per un aggiornamento e per una maggiore flessibilità delle classi di laurea e di laurea magistrale” con la quale il CUN, attualmente impegnato nell’esame degli ordinamenti didattici presentati dagli Atenei italiani, constatando quanto le esigenze rappresentate dalle comunità accademiche trovino sempre più difficilmente risposta nel quadro di regole che disciplinano attualmente l’esercizio dell’autonomia didattica, chiede alla Ministra Fedeli il man-dato a presentare proposte di manutenzione delle classi di laurea e laurea magistrale, a dieci anni dalla loro definizio-ne per opera dei DD.MM. del 16 marzo 2007 a norma del DM 22 ottobre 2004, n. 270 e di particolare interesse per l ‘Area Medica la mozione del 18/05/2017. Mozione CUN sulle modalità di ammissione alle Scuole di specializzazione di area sanitaria, con la quale il Consiglio Universitario Nazionale, accogliendo favorevolmente l’annuncio relativo alla semplificazione dell’ammissione alle Scuole di Specia-lizzazione di Area Medica contenuto in una nota dell’Ufficio stampa del MIUR diffusa il 13 maggio 2017, si raccomanda che le modifiche alle modalità di accesso al concorso non determinino ritardi nell’avvio delle attività delle Scuole, che nelle prove di accesso si valorizzino sia le diverse attitudini degli studenti e il loro percorso formativo, e inol-tre che le borse di studio siano utilizzate razionalmente e completamente. Il Consiglio Universitario Nazionale racco-manda altresì di chiedere ai candidati l’indicazione di un numero prefissato di scelte, limitato ma ragionevolmente ampio, differenziate in due Aree, e infine auspica che sia preservato il principio di assegnare una parte del punteggio finale attribuito ai candidati al curriculum dei loro studi universitari, ivi compresa la tesi di laurea.

Manuela Di Franco
Consigliere CUN Aera 06

Segr. Generale

Conferenza permanente dei Presidenti dei corsi di laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentaria

Il giorno 7 aprile 2017 presso l’Aula Asclepio del Centro Congressi San Raffaele in Via Olgettina 58, Milano, si sono svolti i lavori della Conferenza Permanente dei Presiden-ti dei Corsi di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria Conferenza. Il Presidente della Conferenza ha presentato “Il Progress test 2017 in Odontoiatria: attese e risultati”. Per la prima volta, infatti, il 29 marzo 2017 si è svolto il Progress test anche per i studenti dei Corsi di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria.

Nel prossimo numero della rivista verrà dato ampio spazio ai risultati del primo Progress Test dei Corsi di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria Italiani.

Prof. Lorenzo Lo Muzio

Presidente della Conferenza Permanente dei Presidenti dei Corsi di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi dentaria

 

Notizie dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie

La Conferenza Nazionale dei Corsi delle Lauree Sanitarie e delle Lauree Magistrali sta vivendo una primavera intensa che porterà al Meeting del 22 e 23 settembre p.v. una importante svolta su una serie di questioni-chiave.

Una svolta per il Progress Test: la sinergia con l’ANVUR. L’ufficio di Presidenza ha incontrato il prof. Miccoli, il dott. Cecchi e il dott. Ciolfi dell’ANVUR. Dal 2008 il progress test stato utilizzato dalla Commissione Nazionale di Fisioterapia (team leader Pillastrini), di Infermieristica (team leader Brugnolli) e di Logopedia (team leader Budriesi). Mentre in questi ambiti lo stato della sperimentazione è avanzato, altre Commissioni si stanno attrezzando per sviluppare un proprio Progress Test (es. Tecnici di Radiologia Medica), quale strumento di miglioramento continuo della forma-zione e di feedback agli studenti, ai docenti, ai tutor sulla preparazione dei propri candidati per individuare azioni di miglioramento. Fin dal 2012, con una propria mozione, la Conferenza aveva chiesto agli organi competenti di avere supporto dal punto di vista informatico e per la elaborazio-ne dei dati. Nella necessità di transitare da una fase basata sulla disponibilità ad una messa a sistema del processo, anche al fine di produrre risultati comparabili, la Presiden-za e il prof. Pillastrini hanno incontrato in fasi diverse i rappresentanti dell’ANVUR che stanno lavorando sul TE-CON e su TECOD. In tali incontri è emersa la possibilità concreta di collaborare con ANVUR che assicurerebbe la costruzione di una piattaforma gratuita attraverso CINECA su cui trasferire i progress test, e quindi l’elaborazione dei dati e la loro restituzione. Gli studenti parteciperanno al TECOD (ovvero il progress test) ed anche al TECON. Tale collaborazione non genererebbe costi aggiuntivi agli Ate-nei partecipanti. La sinergia con ANVUR è già stata avviata e nel meeting di settembre saranno esposte le modalità della collaborazione e riferiti i lavori delle Commissioni (Fisioterapia, Infermieristica) che hanno sottoposto il pro-prio progress test alla valutazione analitica delle sue pro-prietà all’ANVUR.

È necessario considerare le specificità delle lauree sa-nitarie nel sistema AVA. Nel processo AVA, Scheda SUA e documenti di riesame ciclico, non emerge la specificità di alcuni indicatori di qualità ed efficacia formativa dei CdS delle professioni sanitarie; pertanto, la Giunta, dopo articolato dibattito ha deciso di inviare all’ANVUR (Presidente prof. Graziosi e Consigliere Miccoli) e per conoscenza alla Dott.ssa Maria Letizia Melina – Ministero dell’Università ed alla Dott.ssa Rossana Ugenti – Ministero della Salute, nonché al CUN ed ai Presidenti delle altre Conferenze, una nota in cui si afferma che i Corsi dell’Area Sanitaria stanno affrontando il processo di autovalutazione, valutazione ed accreditamento con molto impegno ed energia nella considerazione dell’alto valore strategico per sviluppare la qualità della formazione dei professionisti da mettere a di-sposizione al sistema Paese. Ha segnalato l’esigenza di rap-presentare efficacemente le peculiarità dei CdS dell’area sanitaria negli strumenti di valutazione ed accreditamento in uso: in posizione preminente, rispetto ad altri elementi, il fatto che i CdS sono espressione di una forte integrazio-ne tra Ministeri della Università e quello della Sanità che, attraverso le Regioni, mette a disposizione le risorse; non seconda, la componente professionalizzante ed abilitante dei corsi, sviluppata principalmente attraverso il tirocinio la cui importanza è segnata anche dalla quantità di crediti (=60) svolti presso strutture del Sistema sanitario, conven-zionate o accreditate, sotto la guida di professionisti sanita-ri esperti. Sulla base di queste premesse, si sono suggeriti i seguenti aspetti di attenzione nella valutazione a distanza ed in loco dei documenti SUA, riesame e riesame ciclico:

Considerato che i fabbisogni dei CdS sono definiti a livello nazionale e regionale con cadenza annuale e plurien-nale e che i profili di competenza attesi sono disciplinati da decreti ministeriali, non sono proprie di questi corsi la definizione del fabbisogno di posti programmati e dei pro-fili di competenze attraverso indagini di mercato. Tuttavia, si suggerisce di verificare che il CdS si attenga alle indicazioni di fabbisogno formulate dalle Regioni ed al profilo di competenza atteso dai decreti ministeriali in materia.

Per quanto attiene alle consultazioni delle parti sociali al fine di dibattere l’appropriatezza del curriculum e le scelte da intraprendere rispetto ai bisogni emergenti, si suggerisce di considerare che queste includano almeno: a) le organizzazioni rappresentative del mondo delle professioni (Collegi/Ordini/Associazioni) e dei servizi (Dirigenti delle professioni Sanitarie), b) nonché i settori lavorativi emergenti (es. case di riposo, privato, libera professione) dove spesso i neoassunti iniziano il loro percorso lavorativo.

Si suggerisce inoltre di orientare i CdS ad una consulta-zione almeno triennale, ovvero a ciclo formativo concluso, al fine di poter meglio registrare eventuali problematiche ed intraprendere successive azioni di miglioramento su una coorte consistente di laureati, soprattutto per i CdS a numerosità limitata.

Per quanto attiene alla indispensabile componente professionalizzante di questi CdS, si raccomanda di valutare e verificare che ciascun corso abbia effettivamente a disposizione un direttore/coordinatore delle attività formative professionalizzati appartenente al profilo del corso di studio; si raccomanda inoltre di valutare la presenza di tutor professionali dedicati al corso, appartenenti al medesimo profilo come indicato nei protocolli Regione-Università. In tale verifica, si suggerisce di considerare se è definita una quantità di tempo tutoriale “dedicato” alla didattica professionalizzante (compresi i laboratori). Pertanto, nell’indicatore R1.C ‘competenza ed aggiornamento dei propri docenti’ nonché ‘reclutamento e qualificazione’ si suggerisce di considerare anche la componente professionalizzante messa a disposizione dalle regioni. Non da ultimo, per la loro rilevanza, si suggerisce che nel gruppo di riesame sia presente il Direttore/coordinatore delle attività formative professionalizzanti e di tirocinio.

In accordo ai contenuti del Decreto Interministeriale del 19 febbraio 2009 che prevedono almeno 3 CFU di attività di laboratorio registrati anche in carriera dello studente, si chiede di verificare la presenza di laboratori dedicati ai CdS delle professioni sanitarie per effettuare simulazioni precliniche; poiché le attività formative professionalizzanti (tirocini) compongono 1/3 del percorso formativo, si raccomanda di valutare – in analogia a quanto accade per i programmi dei moduli /insegnamenti- la presenza di almeno i seguenti aspetti:

 

  1. la struttura del sistema di responsabilità: la presenza di un Direttore/coordinatore delle attività formative professionalizzanti/di tirocinio; di tutor dedicati messi a disposizione in larga misura del sistema sanitario regionale, o laddove possibile, dall’università o da esterni;
  2. la rete formativa, che dovrebbe essere riportata pubblicamente sul sito web del CdS, e reperibile anche trami-te apposito link nella scheda SUA;
  3. i meccanismi di programmazione, gestione e valutazione del tirocinio con particolare rifermento agli obiettivi di competenza attesi ed ai sistemi di valutazione delle competenze raggiunte dagli studenti;
  4. il sistema tutoriale individuato per accompagnare gli studenti nell’apprendimento pratico, nonché le strategie formative attivate per preparare i tutori ad assistere efficacemente gli studenti in tirocinio;
  5. il sistema di valutazione utilizzato per rilevare siste-maticamente, in analogia alla didattica, la qualità delle esperienze di apprendimento in tirocinio (opinioni de-gli studenti sui tirocini).

Si suggerisce infine di verificare che i CdS raccolgano dati sui punti di forza e di miglioramento con le modalità che ritengono più efficaci (questionari on line, conferenze annuali, audit su incidenti critici) dalle aziende sanitarie/ ospedaliere e dalle altre strutture della rete formativa (in convenzione o di cui al protocollo di intesa). Si suggerisce di valutare che in tali processi di valutazione siano coinvolti stakeholder aziendali, referenti organizzativi per gli stage, tutor clinici nelle forme che ciascun CdS definirà con le proprie aziende partner e all’interno dei protocolli di intesa. Si suggerisce di verificare che i CdS includano quanto emerso tra le azioni di miglioramento dei propri documenti di riesame e ne monitorizzino comunicando l’esito nell’anno successivo.

Inoltre, poiché la Conferenza ha prodotto documenti di indirizzo (Consensus Conference sugli standard attesi per le attività formative professionalizzanti; per la valutazione delle competenze cliniche/tecniche) e guidato sperimentazioni didattiche (es. progress test) a cui via via i CdS hanno aderito, si suggerisce di tenerne in considerazione. L’implementazione di tali processi costituisce elemento di qualità dei CdS perché basati sul confronto con buone pratiche documentate in letteratura o di benchmarking tra sedi per promuovere il miglioramento continuo.

E’ necessario rivedere le modalità di ammissione alle Lauree Magistrali delle professioni sanitarie: È stata definita una proposta di modifica delle modalità di accesso alle lauree magistrali che appare necessaria sulla base dell’esperienza di questi anni e dell’evoluzione dei bisogni dei servizi. In particolare, la Giunta ha proposto ai com-petenti organi ministeriali di continuare a prevedere ac-cessi in deroga al numero programmato e prescindendo dall’espletamento della prova selettiva per favorire la qualificazione di professionisti che già occupano posizioni apicali nel sistema sanitario e/o incarichi di docenza profes-sionalizzante in ambito universitario. Questi, – in base alle normative attuali – dovranno gradualmente regolarizzare la propria posizione attraverso l’acquisizione della laurea magistrale attinente. Poter contare su docenze a contratto qualificate anche con la laurea magistrale, nonché su posi-zioni apicali in possesso di questa avanzata qualificazione, questo passaggio appare strategico per gli effetti positivi che potrà avere sui Corsi di studio e sul sistema sanitario nel suo complesso. Diversamente, non sembra più ne-cessaria l’ammissione in deroga di “coloro che risultino in possesso del titolo rilasciato dalle Scuole dirette a fini speciali per dirigenti e docenti dell’assistenza infermieri-stica ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 1982”, perché si ritiene esaurita questa esigenza. Inoltre, rispetto ai titoli di accesso (pre-requisiti), la con-ferenza ha proposto di non attribuire alcun punteggio ai titoli (Diploma regionale 5 punti, Diploma Universitario 6 punti, Diploma di Laurea 7 punti) poiché costituiscono requisiti di accesso alla laurea magistrale. La Conferenza ha inoltre proposto di valorizzare l’esperienza professionale prestata sia nei servizi sanitari pubblici che privati, come pure l’esperienza di direzione o coordinamento dei servizi; e di distribuire i punteggi in modo omogeneo tra le clas-si (attualmente diversificati per la prima) attribuendo i 20 punti disponibili tra:

  1. titoli accademici o formativi di durata non inferiore a sei mesi (max 8 punti);
  2. attività professionali certificata nella funzione apicale o di coordinamento di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea magistrale di interesse idoneamente documentate e certificate, presso servizi sanitari e socio-sanitari sia pubblici che privati (max 6 punti);
  3. attività professionali certificata nell’esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea magistrale di interesse, idoneamente documentate e certificate, presso servizi sanitari e socio-sanitari sia pubblici che privati (max 6 punti).

Infine, la Giunta ha suggerito di realizzare la selezione nel mese di settembre in analogia alle altre procedure al fine di assicurare l’immediato avvio dell’anno accademico e il suo completo svolgimento. La nota è stata spedita alla Dott.ssa Maria Letizia Melina, Direttore della D.G. per lo studente, lo sviluppo e l’internalizzazione della formazione superiore, Ministero dell’Università e della Ricerca ed alla Dott.ssa Rossana Ugenti, Direttore Generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie Ministero della Salute.

Infine, la Giunta ha suggerito di realizzare la selezione nel mese di settembre in analogia alle altre procedure al fine di assicurare l’immediato avvio dell’anno accademico e il suo completo svolgimento. La nota è stata spedita alla Dott.ssa Maria Letizia Melina, Direttore della D.G. per lo studente, lo sviluppo e l’internalizzazione della formazione superiore, Ministero dell’Università e della Ricerca ed alla Dott.ssa Rossana Ugenti, Direttore Generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie Ministero della Salute.

Esiti del monitoraggio adeguamento delle prove fi-nali alla nuova circolare ministeriale. E’ stata monitorata l’applicazione della Circolare del 29 settembre us in cui i Ministeri dell’Università e della Salute che, prendendo atto delle Linee guida di indirizzo in materia approvate il 12 settembre 2013 dalla Conferenza, ha precisato che la prova pratica “può svolgersi secondo due modalità alternative: a) simulazione pratica, strutturata in modo da permettere al candidato di dimostrare di aver acquisito le conoscenze e le abilità pratiche, tecniche e relazionali inserite nel conte-sto operativo previste dal profilo; e, b) prova a domande a risposta chiusa e aperta su casi clinici o situazioni paradig-matiche della pratica professionale”. Tale Circolare precisa che entrambe le modalità potranno essere integrate con un colloquio orale in accordo alle Associazioni/Collegi di categoria mentre NON sono considerate valide eventuali prove scritte con quiz valutativi delle sole conoscenze te-oriche. Dal monitoraggio condotto, tutti i corsi di laurea si stanno via via allineando a questa modalità.

Le nuove priorità di lavoro. La Giunta ha discusso su tematiche rilevanti/prioritarie trasversali ai vari CdS su cui attivare documenti o iniziative di indirizzo. In particolare è emersa l’esigenza di avviare la revisione delle Lauree Magistrali: si è già te-nuta una riunione con il CUN Area medica per esplorare possibili spazi di sviluppo degli ordinamenti delle lauree magistrali, con finalità di consultazione tecnica. È stato quindi attivato un gruppo di lavoro per raccogliere sugge-rimenti al fine di arrivare ad un progetto sperimentale; progettare l’alta formazione – Summer School per neo-coordinatori/direttori: è necessario offrire un percorso di alta formazione per i coordinatori/direttori e tutor dei corsi di laurea al fine di diffondere i materiali della conferenza, fidelizzare ma anche di condividere ed accrescere strumenti e metodi di miglioramento della qualità della for-mazione. La proposta sarà presentata durante il Meeting di settembre.

Alvisa Palese,
Segretario Generale

Segretariato Italiano Studenti in Medicina – SISM

Il SISM, l’Etica Medica e il Workshop sul Conflitto di Interessi nella Pratica Medica

L’Etica rappresenta un solido fondamento della Pratica Medica: è la base che guida e nutre le scelte e le azioni consapevoli che ciascun professionista della Salute pone in essere nell’esercizio della propria professione.

In quanto Associazione di competenza che persegue l’obiettivo di migliorare la formazione dello studente di Medicina, il SISM da circa un decennio si interroga su questioni di Etica, cercando di formare una classe di medici che siano in grado di esercitare la propria professione in maniera critica, tenendo conto del contesto sociale, culturale ed economico che li circonda. D’altronde, lo stesso Codice di Deontologia Medica mette l’accento sui principi di libertà ed indipendenza della professione, nonché sul divieto a soggiacere ad interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura; è necessario, quindi, che anche la formazione universitaria sia intrisa di tali principi.

Dal 2010, nel SISM è attivo un progetto che forma gli Studenti su una specifica tematica etica, ovvero il Conflitto di Interessi nella Pratica Medica. Ogni anno, in un Workshop di tre giorni, studenti formatisi ad hoc ed esperti del settore formano altri studenti riguardo le generalità e la vastità di tale fenomeno, per renderli consapevoli di come l’industria del farmaco abbia per propria natura interessi diversi da quelli del medico e di come quest’ulti-mo ne possa essere facilmente influenzato entrandone in contatto. Il SISM ritiene necessario che un futuro medico sia in grado di comprendere e capire i meccanismi che potrebbero mettere la Salute del paziente e la Salute pubblica in secondo piano. Tramite un questionario somministrato prima di frequentare il Workshop ed a conclusione dello stesso, nelle edizioni passate si è potuto constatare un significativo ampliamento delle conoscenze in merito a tale argomento. La totalità dei partecipanti ritiene che tale tema debba essere inserito nel percorso formativo, avvertendo, quindi, una forte necessità di apprendere quanto più possibile sul Conflitto di Interessi, in modo da riconoscerlo e saperlo affrontare.

Dott.ssa Federica Viola Presidente Nazionale 2017 – SISM

Dario Genovese National Officer on Public Health 2016/17 – SISM

Alice Silvestro National Officer on Human Rights and Peace 2016/17 – SISM

Notiziario

AMEE 2016 a Barcellona

l’innovazione nell’educazione medica

Il congresso

Anche quest’anno, dal 27 al 31 Agosto 2016, si è tenuto a Barcellona il Congresso internazionale della International Association for Medical Education (AMEE – https://www.amee.org/home), sicuramente uno dei più importanti eventi di pedagogia medica internazionale. A questo congresso, il sedicesimo di una lunga serie, hanno partecipato ben 3.500 delegati da 92 paesi del mondo (Fig. 1). Alcuni paesi hanno contribuito con un numero elevatissimo di partecipanti, altri (Angola o Antigua and Barbuda,ad esempio) con un numero molto limitato; la delegazione Italiana era composta da un numero molto limitato, ma qualificato di partecipanti (escluso chi scrive). I partecipanti comprendevano un elevatissimo numero di Presidi, Vice-Presidi, Presidenti di Corso, ma anche Docenti e 357 studenti, tra cui, ovviamente, alcuni Italiani (Fig. 2).

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Il Congresso, come al solito molto ricco di eventi, ha offerto 11 sessioni plenarie (Fig. 3), 25 Simposi tematici, 505 comunicazioni brevi, 54 “research papers”, 12 “PhD reports”, 915 poster (Fig. 4) e ben 68 Conferenze organizzate in forma di “Workshops”, con un altro grado di interattività e discussione tra i partecipanti.

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Le sessioni più importanti erano inoltre visibili in diretta streaming sul sito AMEE, con un allargamento notevole della platea mondiale. Era chiaro che la partecipazione al Congresso avrebbe dovuto prevedere una accurata selezione degli eventi da seguire (a parte le 11 sessioni plenarie, vi erano poi ben 18 eventi in simultanea); partecipando ad una sessione, si aveva il rammarico che se ne sarebbero perse tante altre altrettanto interessanti.

A corollario degli eventi scientifici debbono essere citati anche l’elevatissimo numero di espositori, comprendente non solo l’industria, ma anche altre Società scientifiche nella pedagogia medica o prestigiose Università (Harward, ad esempio).

Non potendo essere esaustivo nel descrivere un evento così grande per dimensioni e per qualità (chi avesse curiosità può consultare l’abstract book sul sito AMEE) mi limiterò a ricordare le due letture iniziali, e una nuova iniziativa: “Wisdom of our Crowd”.

Il riferimento alle due letture plenarie iniziali

La lettura plenaria iniziale tenuta da Graham Brown-Martin (Education Design Labs, UK), potente innovatore nel campo pedagogia e della tecnologia, è stata un eccitante viaggio nel mondo del futuro, dell’innovazione, del “Learning Re-Imagined”, pensando al futuro dei prossimi 80 anni. Là dove il Docente non sarà sostituito dalla tecnologia, ma da un docente che debba essere padrone della tecnologia; da un docente che, nei contesti sociali diversi, sappia essere in grado di saper riconoscere e promuovere l’eccellenza degli altri, con questo impegno: “the purpose of education is to equipe our children with the skills to reimmagine society, to meet the challenges of their generation, for the benefit of all”.

Non abuserò della pazienza di chi legge, ma credo sia interessante anche riportare una citazione di Paulo Freire (1990), fatta da Brown-Martin durante la sua relazione, e che definisce un ruolo per il docente; citazione innovativa in quegli anni, altrettanto innovativa anche oggi dopo 26 anni: “The Teacher is of course an artist, but being an artist does not mean that he or she can make the profile, can shape the students. What the educator does in teaching is to make it possible for the students to become themselves”. Ritengo ancor più importante questa citazione, quella di un grande pedagogista ed educatore del passato, quando essa costituisce la base del pensiero di un grande innovatore di oggi; debbo, però, far anche notare come, quando tale citazione viene proposta da un grande innovatore perché essa può essere ancora innovativa oggi, è pur vero che forse, nel mondo, su questo tema, tante cose sono ancora da fare.

L’insegnamento non è un FedEx, afferma sempre Brown-Martin, alludendo ad una pur molto efficiente agenzia di consegna pacchi internazionale, quanto invece esso deve essere considerato “as reconstruction, rather than as a transmission of knowledge”.

Molto interessante infine, ai fini di un futuro dibattito, la sua personale dicotomia tra le attuali politiche di insegnamento (Global Education Reform Movement) e quelle che lui definisce “politiche alternative”: Teaching core subjects VS broad and creative learning; standardization VS personalization; Test-based accountability VS professional responsibility; Market-based management VS Educational leadership; data and control VS collaboration and trust. Sono fermamente convinto, a questo riguardo, che quelle sopra descritte non debbano essere considerate come “alternative”, ma che tra i due modi di vedere l’insegnamento del futuro debba essere messo in campo il massimo sforzo per individuare il giusto punto di incontro verso l’alternativa, non dimenticando necessariamente quanto di buono vi sia nell’attuale modo, già avanzato, di pensare.

Anche la seconda lettura, tenuta da Glenda Eoyang (Human Systems Dynamics Institute, USA), è stata molto interessante e dedicata alle teorie sull’incertezza. L’incertezza è infatti una costante della vita nelle professioni mediche, anche se appare raramente nei programmi educativi per gli operatori sanitari. La teoria e la pratica per operare con l’incertezza sono stati a lungo relegati nel mondo dell’intuizione e della fortuna. Al contrario, gli sviluppi recenti nelle scienze del caos e della complessità hanno introdotto approcci rigorosi e disciplinati per poterla affrontare. In questa lettura sono stati trattati i principi fondamentali della dinamica dei sistemi umani e tre distinzioni fondamentali che informano teoria e pratica per migliorare i risultati educativi degli studenti, i risultati delle prestazioni per la salute pubblica e i risultati riguardanti la salute dei singoli pazienti.

Wisdom of our Crowd

La saggezza della nostra folla, tradotto letteralmente, è stato un modo interessante di porre dei quesiti molto generali al termine delle letture plenarie, acquisendone immediatamente le risposte ottenuti attraverso i sistemi multimediali dei comuni telefonini. La conduzione del sondaggio è stata condotta nell’aula delle riunioni plenarie, pertanto le risposte comprendono un grande numero di docenti presenti.

Vi riporto, sinteticamente, tre domande di ordine molto generale, e le percentuali più significative delle risposte.

La prima domanda era: “What is the role of lectures in the medical education programme?” Il 42,5% delle risposte era “Some traditional lectures replaced with alternative approaches”, mentre il 43,6% rispondeva: “the majority of all traditional lectures replaced by alternative approaches”. E’ ovvio dedurne una scarsa importanza per le lezioni teoriche, oggi ancora largamente usate nel nostro sistema didattico.

La seconda domanda era: “What is the most important attribute of a good teacher?” In questo caso vi era una assoluta maggioranza (80,7%) su una delle alternative proposte: “A passion for teaching students and supporting their learning”. Anche questa è una affermazione da condividere assolutamente con i nostri Docenti Italiani, nella convinzione che a tanti di loro questa qualità non manchi.

La terza domanda era centrata sull’uso della multimedialità nel proprio lavoro di docente. Era chiesto: “Which of the following do You make most use in your teaching programme?”. Le opzioni e le relative percentuali di risposta erano: Twitter (2,3%); Facebook (10,6%); You Tube (34,7%); Skipe (6,0%); Other Platform (29,2%); None (17,6%). Anche in questo caso, prevale una maggioranza significativa, pari all’82,4%, di docenti che utilizzano tecnologia multimediale, mentre il 17,6% dichiara di non usare alcuna multimedialità. Credo che una simile percentuale potremmo averla se rivolgessimo la stessa domanda ai nostri Docenti Italiani.

Giuseppe Familiari

Notizie dal Consiglio Universitario Nazionale

Tra ottobre e novembre il CUN ha si è occupato di diversi argomenti. Nella adunanza di metà ottobre è stata formulata una raccomandazione sui  «Dottorati Innovativi, attuazione del Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020 e indicazioni con riferimento al DM n.552/2016 (art. 10, comma 1, lett. e) » contenente alcune indicazioni preliminari e in via di definizione sulla caratterizzazione dei Dottorati Innovativi, nell’intento di collaborare al processo di definizione dei Dottorati Innovativi stessi, propone alcune le osservazioni allo scopo di favorire l’integrazione e l’armonizzazione dei principi richiamati dal documento dell’Unione Europea sui ‘Principles for Innovative Doctoral Training’  nei dottorati esistenti. Un’altra raccomandazione ha riguardato il Decreto legislativo recante semplificazione delle attività degli Enti Pubblici di ricerca (Atto Camera 329)”Il CUN ha approvato un testo con il quale ha chiesto che siano estese al sistema universitario le semplificazioni previste per le attività degli Enti Pubblici di ricerca e che, anche per le Università statali, sia anticipata al 2017 la possibilità di assunzione del personale fino al 100% delle risorse liberatesi con le cessazioni e si provveda alla separazione del fondo di finanziamento ordinario da quello premiale.

Il Consiglio si è inoltre espresso su un altro argomento di grande attualità.

E’ stato infatti approvato un testo con il quale, vista la previsione contenuta nella legge di stabilità 2016 (art. 1, commi 207 e ss l. n. 208/2015) con la quale s’istituisce un Fondo per le «Cattedre universitarie del merito Giulio Natta», confermando le valutazioni in precedenza espresse sulle disposizioni dedicate all’università contenute nella legge di stabilità 2016, sottopone in urgenza all’attenzione della Ministra Giannini alcune considerazioni, chiedendo che di queste si faccia interprete presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Su questo stesso argomento il CUN ha successivamente ha approvato un testo con il quale esprime apprezzamento per l’attenzione prestata dal Consiglio di Stato alle esigenze  di promozione e libertà della ricerca scientifica e di tutela delle autonomie universitarie, condividendone le preoccupazioni. Ribadisce inoltre che ogni intervento sull’articolazione e la sistemazione dei saperi e delle discipline è assegnato dalla legge alle competenze del Consiglio Universitario Nazionale.

Il CUN ha poi approvato un testo nel quale, in riferimento alla sua Determinazione del 10/09/2014 sui passaggi di settore scientifico-disciplinare e concorsuale dei ricercatori a tempo determinato, precisa che la richiesta di passaggio di SSD possa ritenersi ammissibile nel caso in cui il passaggio sia richiesto verso un SSD la cui declaratoria sia coerente con le attività di ricerca previste dal contratto.

Infine Il Consiglio Universitario Nazionale, visto il disegno di legge recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019», ha approvato un testo con il quale, pur manifestando apprezzamento per il maggior impegno finanziario dello Stato a favore del sistema universitario, esprime preoccupazione per la crescente centralizzazione delle scelte di destinazione dei finanziamenti, per la tendenza alla verticalizzazione delle determinazioni che investono il settore dell’Università e della Ricerca e all’accentramento dei processi decisionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; il testo evidenzia inoltre gli aspetti del disegno sotteso agli interventi della legge di bilancio, nel settore Università e Ricerca, sia quelli meritevoli di positive valutazioni sia quelli che, invece, suscitano perplessità.

Si ricorda inoltre che tra il 19 ed il 25 gennaio 2017 le votazioni per l’elezione dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale, in rappresentanza delle seguenti aree scientifico – disciplinari : 01,  02, 04, 06, 08, 11 e 14.

Per ciascuna delle predette aree sono eletti :

– n. 1 professore di I fascia;

– n. 1 professore di II fascia;

– n. 1 ricercatore, anche a tempo determinato.

Le votazioni avranno luogo tra le ore 9,00 e le ore 17,00, escluso il sabato. Il giorno 25 gennaio 2017 le operazioni di voto termineranno alle ore 14.00.

Quindi anche l’area Medica dovrà nuovamente eleggere i propri rappresentanti.

Manuela Di Franco

Consigliere CUN area 06, Segretario Generale

Agenzia Nazionale della Valutazione e della Ricerca – ANVUR

In questa settimana l’Agenzia Nazionale della Valutazione e della Ricerca (ANVUR) consegna al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca , senatrice Stefania Giannini i dati relativi alla seconda VQR, imponente esercizio di valutazione della ricerca all’interno del sistema universitario e degli Enti di Ricerca vigilati dal MIUR. Questa senza dubbio la novità più rilevante dal “pianeta ANVUR”. Nel mese di Dicembre i dati saranno resi noti dal Ministero mentre le relazioni, sia quelle per Area CUN che quella generale appariranno nel mese di Febbraio.

Sono disponibili sul relativo sito ministeriale, da pochissimi giorni, i “titoli e relativi criteri di valutazione per l’attribuzione dell’Abilitazione alle funzioni di professore” che ciascuna Commissione era tenuta a scegliere fra gli undici del bando, in numero non inferiore a 6 ma di cui il candidato è tenuto a soddisfarne non meno di 3.

Il giorno 30 Novembre andranno a definitiva approvazione da parte del Consiglio Direttivo le Linee Guida relative all’Accreditamento Periodico delle Sedi  delle Università e dei Corsi di Studio. Il documento diventa quindi parte integrante del sistema di Accreditamento-Valutazione-Autovalutazione, noto come AVA. Si ricorda che l’accreditamento  viene concesso dal MIUR dopo un verifica di qualità basato sui criteri definiti appunto dall’ANVUR. L’accreditamento è almeno quinquennale per le sedi e almeno triennale per i Corsi di Studio.

La nuova AVA o AVA 2.0 si distingue per una ampia revisione dei Requisiti e degli Indicatori di Qualità. I Requisiti sono scesi da 7 a 4 ed altre modifiche sono state introdotte per giungere ad un giudizio finale più equilibrato e di più agevole interpretazione finale.

Nel corso del 2017, applicando appunto i nuovi requisiti di AVA 2.0, riprenderanno le visite alle sedi da parte dei CEV (Comitati Esperti Valutatori): per facilitare il passaggio dai requisiti di AVA 1.0 ad AVA 2.0 le visite saranno concentrate nel corso del secondo semestre dell’anno. Verranno visitati fra gli altri alcuni fra i più grossi Atenei italiani come Bologna e Napoli Federico II. Per garantire al massimo la migliore qualità dei CEV è stato fatto un bando per il reclutamento di circa 100  nuovi Esperti di Sistema: il bando è scaduto da poco e la Commissione nominata ad hoc procederà alla scelta finale prima della metà di Dicembre.

Proseguono poi i lavori del Gruppo di Lavoro sulle Professioni e Professionalità, nato sul presupposto della necessità di valorizzare il contenuto professionale di vaste aree dell’Università e sulla convinzione che non  bastino la valutazione della ricerca e della didattica, ma che sia invece opportuno affiancare loro anche una specifica valutazione della presenza e della qualità della professionalità nell’Università. Il GdL terminerà entro Dicembre i lavori relativi alle Professioni di Veterinaria e di Agraria mentre sono in fase avanzata le acquisizioni dei pareri nelle altre Aree (Medicina, Giurisprudenza, Ingegneria, Architettura ecc.).

E’ anche iniziato un processo di censimento delle Scuole di Specializzazione in Psicologia che dovrebbe portare ad un percorso valutativo da parte dell’ANVUR sia delle Scuole pubbliche di appartenenza universitaria che di quelle private.

Per finire vorrei qui ribadire il ruolo cruciale che la componente tecnico-amministrativa degli Atenei riveste in tutti questi processi valutativi. Tale componente deve oggi essere valorizzata all’interno della intera filiera di questi processi e per questo motivo è improrogabile la necessità di far emergere con maggior forza il Ciclo della Performance come uno degli aspetti qualificanti delle attività dell’ANVUR.

Paolo Miccoli

Direttivo ANVUR

Conferenza permanente dei Presidenti di Consiglio di CLM in Medicina e Chirurgia

Attività Editoriale

“Dottori, domani. Storie, dialoghi e riflessioni per una nuova educazione alle cure” e l’ultimo libro che il nostro past Presidente Luciano Vettore ha scritto con la collaborazione di Giacomo De Vecchio ed il contributo di Giuseppe Parisi

“Dottori, domani” considera con stile narrativo le basi pedagogiche e i problemi concreti che riguardano l’insegnamento e l’apprendimento nelle Scienze della salute e della cura in Italia. Tutti i capitoli – con l’intento di stimolare nei lettori una riflessione creativa – iniziano con un racconto, proiettato in un futuro abbastanza prossimo, nel presupposto che la formazione di oggi deve rispondere adeguatamente alle domande di salute che incontreranno i professionisti di domani; segue un dialogo tra gli autori, che fa emergere gli aspetti problematici narrati nel racconto; ogni capitolo si conclude con numerosi approfondimenti teorici di natura pedagogica e con una sintesi dei contenuti.

Il libro si propone come il primo testo italiano dedicato alla “formazione dei formatori” in ambito sanitario.

Antonio Delfino Editore, Roma – ottobre 2016

264 pagine,  E 18; anche in formato e-book

Acquisibile anche da Amazon

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Valentina Gazzaniga, che coordina la rubrica di Scienze umane di questa rivista, ha curato insieme ad A. Piccioli, P. Catalano, il volume Bones. Orthopaedic Pathologies in Roman Imperial Age. (Springer-Verlag Gmbh, 2015). Il libro presenta i risultati di studio di un gruppo di ricerca interdisciplinare composto da antropologi, ortopedici e storici della medicina, che hanno ricostruito la storia delle pratiche ortopediche nella Roma di età Imperiale, lavorando su una estesa campionatura di materiali ossei provenienti dagli scavi di necropoli romane di età imperiale curati dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma. L’uso combinato di fonti osteologiche e mediche, insieme all’impiego tecniche di imaging di recentissima generazione,  ha consentito di tracciare un quadro chiaro delle patologie orto-traumatologiche nella Roma Imperiale e delle tecniche medico-chirurgiche e degli strumenti impiegati per la loro correzione. L’omogeneità del campione studiato e l’alto numero di individui esaminati costituisce un importante valore aggiunto del testo.

Bones. Orthopaedic Pathologies in Roman Imperial Age, a cura di V. Gazzaniga, Springer-Verlag Gmbh, 2015).

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Medicina nei secoli ospita nel suo Supplemento speciale del 2016 una serie di articoli apparsi su questa rivista tra il 2014 e il 2016  nella rubrica dal titolo Libri che hanno fatto la storia della medicina. Il volume omonimo presenta, nel loro contesto storico, le opere più significative dall’antichità ai nostri giorni di alcuni grandi medici e scienziati, da Ippocrate a Oliver Sacks passando per Galeno, Avicenna, Al Zahrawi, Andrea Vesalio, William Harvey, Marcello Malpighi , Bernardino Ramazzini, Giambattista Morgagni, Rudolph Virchow, Claude Bernard, Augusto Murri e  gli Autori americani dell’ultimo DSM. Il volume si apre con la presentazione di Andrea Lenzi e di Giovanni Danieli e si chiude con la post-fazione di Gilberto Corbellini.

I libri che hanno fatto la storia della medicina. A cura di Giovanni Danieli e Valentina Gazzaniga. Medicina nei Secoli –Arte e Scienza, Supplemento speciale 2016, Sapienza Università Editrice, 2016, ISBN 978-88-98533-97-8)

Conferenza permanente delle Classi di Laurea delle Professioni sanitarie

Dopo il Meeting di Bologna dello scorso settembre, in cui sono stati affrontati e discussi gli aspetti di sostenibilità dei Corsi di studio delle professioni sanitarie a vent’anni dalla loro attivazione, nonché i processi di accreditamento ANVUR, le Commissioni Nazionali stanno affrontando le tematiche prioritarie definite nella loro programmazione.  Tra i numerosi aspetti emersi negli ultimi due mesi, riteniamo importante segnalare due importanti novità di interesse trasversale:

  1. a) In accordo all’impegno assunto dalla dott.ssa Ugenti nel corso del Meeting annuale della Conferenza, al fine di assicurare il corretto svolgimento delle prove finali dei Corsi di Laurea delle professioni sanitarie, tenuto conto delle Linee di Indirizzo approvate in materia dalla nostra Conferenza (12 settembre 2013) ed acquisito il parere favorevole dell’Osservatorio Nazionale delle professioni sanitarie (28 settembre 2016), con Circolare Interministeriale dello scorso 30 settembre us sono state definite indicazioni operative. In particolare, come riporta la Circolare, “la prova finale dei Corsi di Laurea è unica; si compone di due momenti di valutazione diversi, cioè di una prova pratica e di una prova che consiste nella redazione dalla tesi e della conseguente dissertazione. La prova pratica può svolgersi secondo due modalità:

1) simulazione pratica, strutturata in modo da permettere al candidato di dimostrare di avere acquisito le conoscenze e abilità pratiche, tecniche e relazionali inserite nel contesto operativo previsto dal proprio profilo professionale;

2) prova con domande a risposta chiusa e a risposta aperta su casi clinici o situazioni paradigmatiche della pratica professionale.

Entrambe le modalità possono essere integrate con un colloquio ove la Commissione – in accordo ai Collegi/Associazioni di categoria – lo ritengano necessario. Pertanto NON sono considerate valide eventuali prove scritte con quiz valutativi delle sole conoscenze teoriche”.

La Circolare è stata inviata a tutti i Presidenti di Commissione nazionale di Corsi di studi triennali con preghiera di assicurarne la più ampia diffusione.

  1. b) È possibile fare qualche bilancio sulle prove di ammissione ai Corsi di Studio delle lauree sanitarie. Mastrillo ha prodotto un articolato report, disponibile sul sito de Il sole 24 Ore Sanità del 20 ottobre 2016, in cui evidenziano i seguenti aspetti:

1) le domande (vendi tabella 1) sono rimaste stabili rispetto all’anno accademico precedente. Si sono infatti registrate 86.709 domande di ammissione ai 22 corsi di laurea delle Professioni sanitarie, mentre l’anno precedente vi era stato un calo del -2,2% mentre due anni fa del -16,2%. Quindi, i corsi delle professioni sanitarie stanno registrando una media di 3.4 candidati/posto (in generale) per i complessivi 439 corsi di studio (-4 rispetto all’aa precedente) e le complessive 719 sedi (diminuite da 741, -22 rispetto all’anno precedente). Nella tabella sono descritte le domande pervenute per ciascun profilo professionale.

2) Il tasso di occupazione, a un anno è invece in aumento del 2.2%, dal 61% del 2011 e 2012 al 63% del 2014, come da elaborazione di Mastrillo sui dati rilevati da Alma Laurea.

Alvisa Palese

Segretario generale