3974 IN RICORDO DI GIOVANNI DANIELI Giovanni Danieli, un gigante di cultura, scienza ed umanità. Luigi Frati
3980 Giovanni Danieli è la Conferenza Permanente dei Presidenti di Consiglio di Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Amos Casti
3983 In ricordo di Giovanni Danieli. Eugenio Gaudio
3985 GLI ARGOMENTI DEGLI ATELIER PEDAGOGICI La valutazione perfetta: allineata, coordinata, analitica, formativa. Una sintesi dei laboratori sulla valutazione. Fabrizio Consorti et Al.
3990 Le Componenti dell’Educazione Medica Alfred Tenore et Al.
4001 IL PASSAGGIO TRA SCUOLA SUPERIORE E UNIVERSITÀ Il “Cammino verso Medicina” di Sapienza Università di Roma: un percorso in cui si insegna ad apprendere secondo le più moderne metodologie pedagogiche. Fatima Longo et Al.
4008 Prospettive evolutive dell’accesso alla formazione medica universitaria: utilità dell’analisi dei dati TOLC-MED per l’efficacia dell’orientamento in ingresso. Silvio Romano et Al.
4015 VERSO LA RICERCA E LA MEDICINA NEL TERRITORIO Orientamento in itinere per l’acquisizione delle competenze in uscita nelle scelte del post laurea: una proposta didattica per la ricerca e per la medicina del territorio. Loris Pagano et Al.
4019 DALLA CONFERENZA DELLE PROFESSIONI SANITARIE Sviluppo e validazione di contenuto di un Questionario di Valutazione delle prove d’Esame (QU.V.E.) per i Corsi di Laurea Magistrali delle Professioni Sanitarie. Sara Franchi et Al.
4029 LA STORIA DELLA MEDICINA José María Vargas (1786-1854), Primo Rettore dell’Universidad Central de Venezuela. Rafael Romero-Reverón
L’elaborazione del Voto di Laurea nel CLM in Medicina e Chirurgia e il processo continuo di revisione della CPPCLMM&C Linda Vignozzi et Al.
Quale Metodo di Valutazione, per Quale Obiettivo Formativo: la scelta degli idonei strumenti di valutazione per gli Obiettivi Formativi del CLM in Medicina e Chirurgia Alfred Tenore
Incidenti critici nella Valutazione degli Studenti: una sintesi del Laboratorio Pedagogico, riunione della Conferenza dei Presidenti di Medicina e Chirurgia di Brescia, 28-10-2022 Fabrizio Consorti et Al.
L’insegnamento delle Medical Humanities: risultati di uno studio sui Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia in Italia Lia Lombardi et Al.
Laudatio temporis acti o back to the future? Suggestioni per una formazione unit medico. Giovanni Villone
Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie triennio 2022-24: le sue basi storiche e gli impegni prioritari. Alvisa Palese et Al.
Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie: Dati sull’accesso ai corsi e programmazione dei posti nell’A.A. 2022-23 Angelo Mastrillo
Indagine sui Piani di Studio dei Corsi di Laurea in Tecniche di Laboratorio biomedico: uno studio nazionale. Tiziana Galai et Al.
Il nuovo progetto di orientamento e tutorato (POT-MOOD) coordinato dalle due conferenze permanenti dei Corsi di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria e Protesi Dentarie Stefania Basili e Livia Ottolenghi
Il primo progetto interclasse di Tutorato e Orientamento alle Professioni Sanitarie (TOP): una sfida nazionale. Luisa Romanò et Al.
Una “Survey di genere” nei CdLM italiani di Medicina e Chirurgia Linda Vignozzi et Al.
Una “Survey sulla didattica frontale di Medicina generale” nei CdL italiani di Medicina e Chirurgia Linda Vignozzi et Al.
Ruolo e funzioni del Direttore delle Attività Didattiche nei Corsi di Laurea in Tecnico di Laboratorio Biomedico: primo bilancio e proposte Gemma Rocco et Al.
Indagine sul tirocinio professionalizzante nei corsi di laurea in Tecnico di Laboratorio Biomedico Gemma Rocco et Al.
Quali sono le caratteristiche del tirocinio nei corsi di laurea magistrale delle Professioni Sanitarie? Una survey nazionale con la classe della riabilitazione Giuseppina Bernardelli et Al.
L’accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia: evidenze per la creazione di un processo di selezione. Proposte dalla Conferenza Permanente dei Presidenti CLMM&C Giuseppe Familiari et Al
Il SISM fa riferimento alla definizione di Salute Globale proposta dalla Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale (RIISG): un “approccio che mira a dare pieno significato e attuazione a una visione di salute come stato di benessere bio-psicosociale e come diritto umano fondamentale”. Da molti anni all’interno del SISM la Salute Globale occupa un ruolo di primo piano, perché in quanto approccio multidisciplinare, al di là della semplice realtà fisiopatologica, permette di disegnare e applicare politiche di salute che abbiano un approccio radicale nella risoluzione di problemi di Salute. Questo impegno è sfociato poi nella stesura del Policy Statement Approccio Globale alla Salute e alla Formazione Universitaria, approvato durante il LVII Congresso Nazionale del SISM, tenutosi nel mese di Novembre 2020. Essendo la Global Health un approccio transdisciplinare, il SISM si è dotato di due strumenti per lo studio e l’elaborazione di nuove proposte in merito: il Global Health Group (GHG), che lavora in termini di sensibilizzazione e advocacy sulla Salute Globale all’interno e all’esterno dell’Associazione, e il progetto “Laboratorio di Mondialità” (Labmond), in cui vengono analizzate specifiche tematiche inerenti la Salute Globale. Durante il 2020 il SISM ha deciso di elaborare una proposta da sottoporre alle Università ed alla Conferenza Permanente, attraverso cui intende stabilire il suo impegno nei confronti della promozione e della divulgazione dei principi della Salute Globale e dell’insegnamento della stessa. Il primo passo è strutturare il curriculum per tutti gli anni di studio secondo un approccio non esclusivamente associato alle materie del corso, bensì volto a legare le componenti attraverso l’utilizzo di un approccio alla Salute Globale. Per fare ciò le università dovrebbero stimolare la costruzione di spazi di incontro tra studenti provenienti da CdL differenti per incoraggiare una proficua Interprofessional Education, implementare il core curriculum delle scuole di medicina, inserendo competenze e conoscenze inerenti alla Salute Globale e incentivare la ricerca in materia di essa in tutti i dipartimenti. In secondo luogo, il SISM propone la promozione, all’interno delle singole Scuole di Medicina e Chirurgia, di attività didattiche elettive riguardo la Salute Globale, ma anche di opportunità formative per gli studenti in contesti diversi da quelli ospedalieri, favorendo la conoscenza delle dinamiche territoriali (Community-Based Education). Ciò può essere raggiunto anche attraverso bandi universitari sulla salute globale e sulla salute di comunità.
Infine, costruire e rafforzare i rapporti con altri enti del territorio e/o istituzioni pubbliche al fine di approfondire gli aspetti economici, sociali, ambientali che possano influire sullo sviluppo delle disuguaglianze in salute. Ciò potrebbe essere raggiunto sia attraverso proposte di tirocini in realtà di volontariato sia attraverso la valorizzazione di esperienze con associazioni di promozione sociale o di volontariato, che si occupano di salute e disuguaglianze.
Le attività formative professionalizzanti per i corsi di laurea e di laurea magistrale delle professioni sanitarie in Italia si trova ad affrontare sfide importanti a causa dell’epidemia di COVID-19 che richiede decisioni senza precedenti soprattutto per quanto riguarda le turnazioni cliniche. Secondo le leggi nazionali, subito dopo l’epidemia, il tirocinio per le professioni sanitarie era rimasto invariato; tuttavia, mentre le attività teoriche sono riprese quasi immediatamente in remoto, i laboratori e le attività professionalizzanti sono stati sospesi in tutta Italia, in gran parte per decisione congiunta delle Aziende sanitarie e delle Università per diversi motivi, principalmente legati alla necessità di garantire tirocini di apprendimento sicuri ed efficaci. Lo scopo principale di queste linee guida è quello di supportare le università per affrontare le decisioni su come riprogettare, riavviare, gestire e valutare le turnazioni di formazione clinica al momento del COVID-19 garantendo la massima qualità e sicurezza per queste esperienze a diversi livelli, vale a dire studenti, pazienti, educatori, le Aziende Sanitarie e Università. Queste linee guida sono state sviluppate attraverso un processo di consenso che coinvolge tutte le 27 Commissioni Nazionali che guidano i corsi di laurea e di laurea magistrale delle professioni sanitarie in diverse discipline e infine approvate dal Consiglio Nazionale della Conferenza Permanente il 23 aprile 2020
Parole chiave: tirocini professionalizzanti, covid-19, turnazioni cliniche, competenze
Abstract
Healthcare Professional education both at the Bachelor and at the Master levels in Italy are all facing important challenges due to the COVID-19 outbreak requiring unprecedented decisions especially with regards to clinical rotations. According to national laws, immediately after the outbreak, internship for healthcare professions had been kept left unchanged; however, while theoretical activities resumed almost immediately in remotely, skill laboratories and clinical rotations have been suspended throughout Italy, largely by joint decision of the Health Care Trusts and Universities due to different reasons, mainly related with the need to ensure safe and effective learning rotations. The main purpose of these Guidelines is to support Universities to address decisions on how to redesign, re-initiate, manage, and evaluate clinical training rotations at the time of COVID-19 by ensuring the highest quality and safety for these experiences at different levels, namely students, patients, educators, Health Care Trusts and Universities. These Guidelines have been developed through a consensus process involving all 27 National Commissions leading Bachelors and Master Degrees in different disciplines and finally approved by the National Board of the Permanent Conference on the 23rd of April 2020.
Keywords: CLINICAL LEARNING ROTATIONS, covid-19, internship for healthcare professions, competence
Articolo
1. Il contesto
Alla fine di febbraio 2020 i Corsi di Studio delleLauree Sanitarie e delle Lauree Magistrali hanno subìto una importante modificazione nelle attività didattiche, di laboratorio e professionalizzanti/stage a causa della situazione emergenziale COVID-19 che ha colpito il Paese. Da subito il DPCM (a) dell’8 marzo (…[omissis] sono sospesi [omissis] le Università ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie) e (b) del 10 aprile (art. 1, comma k, [omissis] “…sono esclusi dalla sospensione i corsi di formazione specifica in medicina generale. I corsi per i medici in formazione specialistica e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso proseguire anche in modalità non in presenza”) avevano affermato che il tirocinio per le Professioni Sanitarie poteva comunque continuare. Tuttavia, mentre le attività didattiche sono riprese quasi immediatamente in modalità a distanza, i laboratori e le attività professionalizzanti/stage sono stati sospesi in tutta Italia, prevalentemente per decisione congiunta Aziende Sanitarie/Atenei come emerge da una survey condotta da questa Conferenza.
Dopo una prima fase di consultazione interna, la Conferenza aveva partecipato allo sviluppo di una Mozione Congiunta delle tre Conferenze fatta propria il 30 marzo 2020 dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane ed avente per oggetto “Modalità di svolgimento dei tirocini di area sanitaria nel periodo di emergenza”. Nella Mozione, dopo aver evidenziato criticità in merito all’espletamento dei tirocini pratici dei Corsi di Studio delle Professioni Sanitarie e Mediche, ivi compresi quelli finalizzati al conseguimento dell’abilitazione professionale, erano state avanzate proposte per riuscire ugualmente a consentire a tutti gli interessati la conclusione del necessario tirocinio e la relativa abilitazione.
Con il Decreto-Legge 8 aprile 2020, n. 22, recante “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli Esami di Stato” e, in particolare, con l’articolo 6, comma 2, si disponeva che con appositi decreti potevano essere individuate “..modalità di svolgimento diverse da quelle ordinarie, ivi comprese modalità a distanza, per le attività pratiche o di tirocinio previste per l’abilitazione all’esercizio delle professioni di cui al comma 1, nonché per quelle previste nell’ambito dei vigenti ordinamenti didattici dei Corsi di Studio, ovvero successive al conseguimento del titolo di studio, anche laddove finalizzate al conseguimento dell’abilitazione professionale”.
Quindi, con il successivo Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca del 9 aprile 2020, art. 2 ‘Lauree delle classi delle Professioni Sanitarie’ si è definito quanto segue:
1. Con riguardo alle Classi delle Lauree delle Professioni Sanitarie gli Atenei sono autorizzati:
a) a consentire lo svolgimento di una congrua parte del tirocinio con tecniche a distanza su competenze selezionate, garantendo in ogni caso il raggiungimento del monte ore previsto e degli obiettivi formativi della classe di laurea di appartenenza dello studente;
b) a consentire la conclusione degli studi agli studenti del terzo anno estendendo ove necessario la durata ordinaria della sessione di laurea di norma prevista nel periodo ottobre-novembre.
Al successivo art. 3 ‘Attività di volontariato’ si è definito quanto segue
1. Le eventuali attività di volontariato in supporto emergenziale nell’ambito delle strutture sanitarie, svolte dagli studenti iscritti all’ultimo anno del corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia e dei Corsi di Laurea in Professioni Sanitarie, opportunamente certificate, sono valutabili dagli atenei, nell’ambito della propria autonomia didattica, in termini di CFU necessari al conseguimento del titolo di studio.
Con successiva nota del 14 aprile 2020, il Ministro dell’Università e della Ricerca nel contesto di una nuova programmazione delle attività degli Atenei ha identificato un primo schema organico di azioni in cui si prospetta alla conclusione della fase 1 di lockdown, una fase 2 presumibilmente relativa al periodo da maggio ad agosto, ed una fase 3 relativa al successivo periodo da settembre fino a gennaio 2021. In tale nota, è ribadita la necessità di garantire per le attività da svolgersi in presenza, l’adozione delle misure di sicurezza indicate nei provvedimenti emanati dalle autorità competenti.
Tra queste attività ‘in presenza’ si colloca il tirocinio.
I tirocini dei Corso di Studio delle Lauree Sanitarie e delle Lauree Magistrali costituiscono la parte irrinunciabile della formazione dei futuri professionisti della salute perché capaci di generare e consolidare le competenze attese dai profili professionali ad un livello iniziale ed avanzato e sviluppare una solida identità professionale attraverso processi di apprendimento dall’esperienza, dalla pratica e di socializzazione anticipatoria al lavoro. Per la sua irrinunciabilità e rilevanza (=60 CFU per le Lauree Triennali, 30 CFU per le Lauree Magistrale), il tirocinio è da sempre realizzato in ‘presenza’ per la totalità del monte ore previsto.
Riavviare i tirocini in un contesto profondamente mutato e riprogettarne, laddove necessario, una ‘congrua parte con modalità a distanza’, impone una visione complessiva capace di guidare scelte senza precedenti al fine di assicurare esperienze di apprendimento di qualità generatrici di competenze non inferiori a quelle apprese in ‘presenza’.
2. I principi di fondo
Sono principi di fondo di queste Linee di indirizzo:
– garantire omogeneità a livello nazionale degli esiti formativi attesi per ciascun profilo professionale, pur in una situazione emergenziale di forte differenza da sede a sede;
– assicurare la massima flessibilità delle soluzioni possibili nei diversi contesti e nei tempi individuati dai singoli Atenei/Corsi di Studio;
– limitare le misure adottate alla fase emergenziale edi estrema eccezionalità che il Paese sta vivendo.
I tirocini possono essere riavviati quando le condizioni di sicurezza per gli studenti sono garantite, ovvero laddove sono disponibili (a) dispositivi di protezione individuale, (b) contesti di apprendimento capaci di assicurare opportunità di apprendimento in sicurezza, (c) un sistema tutoriale (Tutor/Assistenti/Guide) capace di assicurare la supervisione necessaria.
3. Corsi di Laurea abilitanti alle 22 Professioni Sanitarie: gli indirizzi
I tirocini vanno riavviati considerando quattro fasi: (1) fase preparatoria, (2) fase della riprogettazione, (3) fase della realizzazione e (4) fase della valutazione.
3.1 Nella fase preparatoria di riavvio dei tirocini si raccomanda di considerare i seguenti aspetti:
– Lavorare in stretta sinergia con la dirigenza della rete formativa di riferimento del Corso di Studio (da qui in poi, CdS) nonché con il Medico Competente e il Servizio Prevenzione e Sorveglianza Sanitaria delle Aziende in convenzione.
– Attivare un’azione coordinata da parte del Coordinatore del Responsabile/Direttore della Didattica Professionalizzante con le strutture competenti sia di parte aziendale che universitaria al fine di verificare le precondizioni per avviare i tirocini.
– Assicurarsi che la decisione sia assunta congiuntamente, come espressione della condivisa responsabilità – di parte aziendale e universitaria – di assicurare la formazione professionalizzante degli studenti delle lauree sanitarie come una delle priorità del Paese.
– Esplorare con la rete di riferimento l’offerta possibile di tirocinio per condizioni di sicurezza, numerosità, contesti e livelli di supervisione nella piena consapevolezza che le condizioni preesistenti potrebbero essere profondamente mutate.
– Analizzare la fattibilità di un riavvio in ‘presenza’ valutando con le sedi della rete formativa il “il debito formativo”, ovvero la quantità di CFU/ore necessari agli studenti per completare il tirocinio tenendo conto del criterio temporale (=numero di ore mancanti rispetto alla programmazione ordinaria) e delle “competenze core” da acquisire per completare l’anno di corso. A tal fine si suggerisce di considerare
(1) i CFU attesi dal proprio ordinamento per ciascun anno di corso, quelli già realizzati e quelli mancanti;
(2) la fattibilità di un eventuale spostamento di CFU da un anno all’altro (ad esempio, dal primo al secondo) presidiandone (a) i rischi: eccesso di crediti nell’anno successivo, appesantimento delle sedi di tirocinio che potrebbero comunque avere difficoltà ad assicurare i tirocini attesi, effetto sui sistemi premiali degli studenti (ad esempio, accesso alle borse di studio), ed i (b) benefici: ridurre la pressione sulle strutture sanitarie, assicurare una ripresa graduale;
(3) l’ammontare dei CFU attesi per il tirocinio: con particolare riferimento agli studenti del terzo anno, qualora l’ordinamento didattico preveda CFU> 60 per i tirocini, dare priorità alla realizzazione di quelli obbligatoriamente attesi (=60) riprogettando in altre modalità quelli programmati in eccesso.
– Considerare nell’analisi della fattibilità anche le risorse tutoriali (Tutor di tirocinio/Assistenti/Guide) al fine di assicurare la supervisione attesa. A tal fine, concertare con le strutture dedicate alla formazione permanente pacchetti formativi ad hoc sulle competenze tutoriali per eventuali esigenze formative di neo Tutor/Assistenti/Guide.
– Considerare altresì le effettive casistiche/opportunità formative ed il loro progressivo ripristino: numerose attività assistenziali, cliniche, riabilitative, preventive o tecniche hanno subito profonde rivisitazioni nel periodo emergenziale e la loro progressiva ripresa va monitorata nel tempo anche per le finalità dei tirocini.
– Assicurare alle strutture sanitarie i tempi necessari per la riorganizzazione delle proprie unità operative/strutture anche pianificando riprese graduali e modificando la propria pianificazione didattica anticipando eventuali periodi didattici (lezioni) al fine di posticipare l’avvio dei tirocini quanto più possibile.
– Condividere l’esigenza di assicurare priorità agli studenti del 3° anno ma un’attenzione adeguata anche agli studenti del 1° e del 2° anno al fine di assicurare equità nell’accesso alle limitate opportunità formative e la possibilità di graduare l’impegno delle strutture su gruppi diversificati di studenti.
– Riconsiderare quindi la pianificazione iniziale di anno alla luce dell’offerta possibile e dell’analisi di fattibilità, rivedendo i contesti, i tempi e la numerosità degli studenti assorbibili, ed identificando la congrua proporzione di attività da realizzare con tecniche a distanza.
– Concertare le esigenze di sorveglianza sanitaria degli studenti prima di accedere, durante e dopo i tirocini, nonché la disponibilità/fornitura di dispositivi di protezione individuale e di ogni altro dispositivo necessario.
– Concertare i prerequisiti di conoscenza che gli studenti devono conseguire prima di accedere ai tirocini (ad esempio, realizzazione corso FAD ISS o altri corsi anche a valenza aziendale) integrativi di quelli obbligatori previsti in materia di sicurezza sul lavoro.
– Concordare i dati e i metodi di monitoraggio dell’andamento dei tirocini e il sistema di allerta (ad esempio, in caso di contagi) definendo preventivamente con il Medico Competente e/o il Servizio Prevenzione-Protezione opportuni protocolli di comportamento.
– Considerare l’eventualità di continue rimodulazioni della riprogettazione dei tirocini alla luce delle mutevoli condizioni, individuando un sistema snello ed efficace di contatti e consultazioni periodiche al fine di verificare se le analisi iniziali e le scelte successive rimangono valide nel tempo.
Al fine di assicurare la ripresa e scelte di fondo coerenti si raccomanda, laddove possibile, un coordinamento unitario della fase preparatoria tra tutti i CdS di uno stesso Ateneo attraverso sistemi di raccordo inter o intra-dipartimentali al fine di assicurare verso le aziende un approccio armonico – pur rispettoso delle diverse specificità.
3.2 Nella fase di riprogettazione dei tirocini si raccomanda di:
– Identificare le competenze core da raggiungere e su cui orientare la riprogettazione del tirocinio: le competenze core devono riflettere una formazione coerente al Profilo Professionale atteso ed alla Classe di Laurea di appartenenza. Per tutti i CdS, tuttavia, è ritenuta prioritaria la competenza di agire in sicurezza nei confronti di pazienti/situazioni emblematiche/casistiche. A fianco a questa, ciascun CdS individua le competenze attese (dalla Scheda SUA, da documenti nazionali o di Ateneo) e indica, a fianco di ciascuna, le modalità con cui tali competenze saranno raggiunte (tirocini in presenza o con tecniche a distanza).
– Riprogettare il ‘debito formativo’ (CFU/ore di tirocinio) in accordo all’analisi di fattibilità condotta nella fase preparatoria considerando le seguenti modalità didattiche in accordo alle condizioni/risorse locali ed alle competenze da sviluppare:
1. attività in presenza (tirocinio pratico): è l’attività da privilegiare nei contesti in cui le condizioni date lo rendono possibile. Comprendono attività al letto del paziente e quelle che, ancorché in presenza, non si esprimono a diretto contatto con il paziente o situazioni/contesti (es.: attività di back-office, gestione telefonica di informazione e flussi, sviluppo di piani educativi, riabilitativi).
2. attività con tecniche a distanza (MUR 9 aprile 2020, art .2)
2.1 e-learning: sono ricomprese le sessioni di briefing, debriefing, discussione di casi clinici, discussione di problemi a valenza etica, risoluzione di esercizi/problemi con guida/supervisione, risoluzioni di casi dati/scenari o su pazienti simulati, simulazione a distanza (casi/procedure virtuali), analisi critica di testimonianze di esperti (pazienti, operatori) sia in modalità sincronica che asincrona.
2.2 laboratorio: sono ricomprese attività di piccolo gruppo in cui gli studenti accedono ai setting (ad esempio, centro di simulazione) per apprendere competenze procedurali, tecniche, relazionali o cognitive.
2.3 studio individuale: esempio elaborare un report, realizzare un pacchetto di auto-apprendimento (corso FAD ISS).
Le attività di cui al punto 2.1, 2.2, 2.3 sono intese a ompensazione/integrazione del tirocinio in presenza e, pertanto, saranno conteggiate in quest’ultimo.
Nella riprogettazione delle attività si suggerisce di offrire un ventaglio di opportunità e di assicurare approcci diversificati capaci di stimolare i diversi stili di apprendimento e bisogni degli studenti, evitando l’ulteriore isolamento (attraverso un approccio troppo basato, ad esempio, sullo studio individuale). A tal fine si suggerisce di offrire in modo equilibrato anche in accordo alle competenze da raggiungere a. tecniche attive basate sulla realtà estesa (es. che assicurano una immersione nella realtà virtuale per la gestione di un caso), sull’ apprendimento esperienziale in gruppo (es. discussione di casi in gruppo guidati da un Tutor), e sui sistemi di informatizzati (es. casi autogestiti con sistema di intercettazione di risposte giuste/corrette tipo app);
b. tecniche a distanza sincrona (es. in co-presenza di studenti/tutor/docenti) e asincrona (che non prevedono contestuale presenza, es. video on demand, pacchetti di autoapprendimento, casi autogestiti).
– Assicurarsi che la natura delle competenze attese siano coerenti alla metodologia di apprendimento utilizzata rendendo trasparente il processo sotteso accompagnando l’elenco delle competenze alla modalità di didattica prevalente decisa: si fornisce a tal proposito un esempio.
Le attività di tirocinio con tecniche a distanza saranno:
a. attivate quando ci sono dei vincoli da parte dei servizi ad accogliere gli studenti: in tal caso, le tecniche a distanza devono essere riferite alle competenze che si sarebbero dovute raggiungere con il tirocinio previsto dall’ordinamento per l’anno di corso. Tali tecniche possono essere erogate nella misura non superiore al 15% per i profili come quello dell’Ostetrica/o che deve rispettare standard in accordo alle Direttive Europee e fino ad un massimo del 40% per altri CdS. In situazioni eccezionali causate dalla intensità della pandemia, sarà possibile ricorrere a tali tecniche in misura superiore motivandone le ragioni nonché il previsto impatto sugli esiti formativi finali;
b. obbligatorie per lo studente perché concorrono a completare i CFU previsti per il tirocinio. Un CFU di tirocinio con tecniche a distanza può impegnare lo studente per la metà del tempo nelle esercitazioni guidate e per l’altra metà per lavori preparatori o di studio successivo su mandato affidato dal Docente/Tutor.
Nella riprogettazione dei tempi per massimizzare la fattibilità dei tirocini in presenza si suggerisce di:
a. utilizzare il periodo estivo, agosto compreso, anche al fine di proteggere le strutture sanitarie dal rischio di un sovraccarico di studenti e un adeguato tempo di riorganizzazione dopo l’episodio pandemico;
b. recuperare tempo utile da dedicare ai tirocini rivedendo i periodi programmati di silenzio didattico per esami, assicurando tuttavia nelle giornate di esame la sospensione del tirocinio;
c. utilizzare il periodo autunnale vista la possibilità prevista dal DMUR di prolungare la sessione di tesi di laurea per gli studenti del 3° anno.
– Selezionare i contesti di tirocinio in accordo alla rete formativa di riferimento: nella loro identificazione si suggerisce di:
a. assicurare le condizioni di sicurezza stabilite tra le parti nella fase preparatoria;
b. offrire esperienze significative su profili di pazienti/procedure/tecniche o situazioni emblematiche all’anno di corso frequentato superando pertanto la classica articolazione dei tirocini per strutture/reparti che non necessariamente riflettono la struttura organizzativa che i servizi sanitari si sono dati durante l’emergenza. Pertanto, alla luce di una attenta analisi situazionale, potranno essere offerti tirocini in contesti anche diversi da quelli tradizionali;
c. decentrare il tirocinio, valorizzando contesti anche periferici al fine di (a) ridurre forme di sovraffollamento, nonché (b) assicurare esperienze di tirocinio prossime agli studenti agendo pertanto sugli spostamenti evitabili.
– Decidere la numerosità delle rotazioni/studenti e la durata: nella scelta della durata di ciascuna esperienza di tirocinio nonché dei contesti da frequentare si raccomanda di:
a. assicurare esperienze di tirocinio significative, di lunga durata, capaci di limitare al massimo i rischi associati a spostamenti da un contesto all’altro;
b. evitare tirocini brevi che, offrendo prevalentemente apprendimenti osservazionali, possono essere trasformati in modalità a distanza;
c. evitare una eccessiva densità studentesca attraverso accessi pianificati (vedi sezione successiva);
d. evitare forme di alternanza (ad esempio tirocinio mattina, lezioni pomeriggio) per limitare al massimo i rischi associati a spostamenti da un contesto all’altro.
– Rivedere, laddove necessario, gli strumenti di supporto all’apprendimento (schede degli obiettivi, strumenti di valutazione delle competenze) in accordo ai metodi didattici attivati al fine di assicurare coerenza del progetto complessivo.
– Pianificare l’integrazione delle modalità in presenza e con tecniche a distanza: a tal fine sono possibili più soluzioni rappresentate di seguito.
Riprogettare l’esame di tirocinio: (a) nei tempi, posticipandone la realizzazione in tempi compatibili con il completamento delle attività ripianificate, (b) nelle modalità, in accordo alla possibilità concreta di realizzarli in presenza, e nelle (c) prove, al fine di renderle coerenti a quanto realizzato. A tal fine si raccomanda di:
a. mantenere l’unitarietà dell’esame di tirocinio quale momento che certifica le competenze acquisite sia per i tirocini in presenza che con tecniche a distanza;
b. informare gli studenti sulla revisione dei tempi, delle modalità e delle prove degli esami di tirocinio.
– Discutere la riprogettazione complessiva del tirocinio negli organi collegiali competenti nonché garantire il pieno coinvolgimento delle rappresentanze studentesche al fine di (a) assicurare una responsabilità condivisa delle scelte anche sulle tecniche a distanza; (b) assicurare una bilanciata attenzione alle esigenze/attese degli studenti; (c) assumere gli atti necessari che richiedono collegialità.
– Condividere la riprogettazione con le parti istituzionali di riferimento (Ordini Nazionali e Provinciali) e gli stakeholder (ad esempio, Dirigenti delle Professioni) già coinvolti nella consultazione iniziale ed in itinere del CdS.
3.3 Nella fase di realizzazione dei tirocini si raccomanda di:
– Assicurare agli studenti la libertà di decidere se frequentare i tirocini in presenza oppure no: si raccomanda di evitare forme coercitive e di accogliere la scelta degli studenti di procrastinare l’inizio del tirocinio.
– Informare gli studenti sul processo di ripianificazione e sui principi di sicurezza da seguire durante la presenza in tirocinio.
– Definire procedure per gli studenti in caso di sintomi e necessità di sospendere il tirocinio; documentare il progetto formativo dello studente in osservanza anche degli aspetti assicurativi.
– Bilanciare la quantità di studenti per ciascun contesto al fine di evitare sovraffollamenti: per i CdS ad elevata numerosità o quelli in cui le scarse opportunità delle sedi limitano in modo importante la realizzabilità dei tirocini, tale bilanciamento può essere realizzato alternando l’attività in presenza con quelle a distanza.
– Evitare esposizione a momenti critici di sovraffollamento (negli spogliatori, nei momenti di consegna tra un turno e l’altro, nei mezzi pubblici) ad esempio posticipando l’avvio del tirocinio (dalle 700 di un tempo alle 730) e anticipandone la chiusura (dalle 1400 di un tempo alle 1300).
– Bilanciare la durata della singola giornata di tirocinio, valutandone vantaggi e svantaggi: ad esempio, contenere l’esigenza di rinnovare i DPI nei tirocini a durata limitata; oppure contenere gli spostamenti nei tirocini di lunga durata. A tal fine, per massimizzare le opportunità di tirocinio in presenza, la giornata potrebbe essere divisa in due parti: una parte nel contesto assistenziale ed una di back-office al fine di ridurre l’uso dei DPI, evitare cambi degli stessi riducendone il consumo, ed assicurare migliori condizioni per lo stesso studente (es. limitare il disagio dell’uso prolungato dei DPI).
– Assicurare un sistema di monitoraggio e sorveglianza dei tirocini in presenza al fine di individuare situazioni critiche rispetto alle attività svolte (ad esempio, studenti non impegnati in attività coerenti con le competenze attese) ed alla sicurezza.
– Assicurare un sistema di monitoraggio e valutazione dei tirocini con tecniche a distanza al fine di monitorarne l’efficacia complessiva.
– Assicurare strategie di integrazione dei due momenti formativi (tirocinio in presenza e con tecniche a distanza) al fine di garantire, anche in fase applicativa, massima coerenza del progetto formativo complessivo.
3.4 Nella fase di valutazione complessiva della riprogettazione
– Individuare sistemi di controllo e monitoraggio della qualità delle scelte pedagogiche al fine di monitorare il raggiungimento degli standard di competenza attesi.
– Monitorare e condividere le esperienze condotte al fine di rendere disponibili ai CdS della stessa Classe di Laurea o di altre Classi sperimentazioni efficaci al fine di un mantenimento elevato della qualità della formazione delle Professioni Sanitarie a tutti i livelli: a tal fine, la Conferenza Permanente si renderà promotrice di un sistema di messa in comune delle esperienze realizzate.
4. Corsi di Laurea Magistrale: gli indirizzi
Considerato che i Corsi di Laurea Magistrale hanno modalità molto articolate nell’espletamento degli stage e nella distribuzione dei CFU sui due anni, alcuni degli indirizzi e dei principi contenuti in queste Linee di Indirizzo potranno essere utili anche per la ripresa dei tirocini in questo contesto mentre altri aspetti dovranno essere decisi dalle sedi in base all’analisi della situazione locale.
5. Aspetti Conclusivi
I CdS attiveranno forme di monitoraggio e valutazione della qualità delle competenze raggiunte dagli studenti e sistemi che tengano traccia dei cambiamenti introdotti anche al fine di comprenderne l’efficacia e distinguere quali azioni stanno rispondendo ad una situazione emergenziale e quali, invece, hanno la potenzialità di trasformare il sistema formativo innalzandone la sua qualità.
Per la certificazione della frequenza al tirocinio pratico valutativo ai fini dell’esame di stato (TPVES) allo studente vengono consegnati tre libretti, uno per la frequenza in area medica, uno per la frequenza in area chirurgica e uno per la frequenza presso l’ambulatorio del medico di medicina generale convenzionato con il SSN.
Lo svolgimento del tirocinio pratico-valutativo, da parte dello studente dovrà comprendere 100 ore di frequenza; tali periodi di frequenza, compatibilmente con l’Organizzazione didattica del Corso di laurea Magistrale, non dovranno necessariamente coincidere con la durata di un mese; anche la successione tra i diversi periodi, per ogni tirocinante, sarà conseguente all’organizzazione didattica del Corso di Studi e dovrà permettere successioni diversificate nelle diverse aree, in modo da consentire il corretto svolgimento delle attività, fatto salvo che il tirocinio dal medico di medicina generale si potrà svolgere esclusivamente nel sesto anno di corso.
Alla luce dei numerosi Corsi di Laurea erogati in lingua inglese (n=14) e per garantire ai nostri studenti di poter certificare durante il loro periodo ERASMUS il TPVES, la “La Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea Magistrale in Medicina” insieme alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha deciso di tradurre in lingua inglese i 3 libretti necessari.
A seguire troverete le versioni ridotte dei libretti (i tutor ricordiamo per ogni area possono essere 4 o 5 con rispettivamente 25 o 20 ore di impegno) che riportano per ogni area solo 1 tutor che puo’ rimanere unico o cambiare nei diversi periodi.
Paolo Villari, Pasquale Abete, Giuseppe Gallina, Giuseppe Santoro, Isabella Barajon, Gianpaolo Papaccio, Maria Grazia Strepparava, Edoardo Spina, Antonio Moschetta, Davide Trerè, Trevisani Franco, Luigi Rondella, Stefano Marini, Andrea Figus, Agostino Palmeri, Agostino Gnasso, Raffaella Muraro, Tiziana Bellini, Domenico Prisco, Maria Filomena Caiaffa, Marco Frascio, Marco Ferrario, Leila Fabiani, Giovanni Montini, Manuela Nebuloni, Giulia Morace, Gabriella Cerri, Vittorio Locatelli, Antonio Lanzone, Luca Richeldi Francesco Maria Bandello, Claudio Doglioni, Fausta Lui, Mariano Intrieri, Sabino De Placido, Francesco Catapano, Marcellino Monda, Maria Luigia Randi, Lorella Franzoni, Patrizia Noris, Monica Galliano, Francesco Grignani, Sandra D’alfonso, Riccardo Ruffoli, Cristina Marmorale, Giuseppe Familiari, Antonio Angeloni , Manuela Merli , Roberta Misasi, Stefania Basili, Oliviero Riggio, Gianfranco Bosco, Daniele Santini, Paolo Pozzillo, Marcello Persico, Paolo Castiglia, M. Graziella De Montis, Roberta Siliquini, David Lembo, Roberto Luzzati, Bruno Grassi, Corrado Barbui , Bruno Moncharmont, Amos Casti, Linda Vignozzi, Andrea Lenzi, Roberto Monaco, Roberto Stella, Filippo Anelli.
(Proposta della Conferenza a cura di Sabino De Placido).
VISTO
che ai sensi del D.M. del 9 maggio 2018, n.58 del MIUR (“Regolamento recante gli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo.”), il tirocinio pratico-valutativo valido ai fini dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo (TPVES), di durata di tre mesi, deve essere espletato durante gli ultimi due anni del corso di laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, purché il candidato abbia sostenuto positivamente tutti gli esami fondamentali relativi ai primi quattro anni di corso previsti dall’ordinamento della sede,
CONSIDERATO
che il citato decreto definisce ancheche il TPVES si svolge per un numero di ore corrispondenti ad almeno 5 CFU per ciascuna mensilità articolata in tre periodi, anche non consecutivi (area Medica; area Chirurgica; ambito della Medicina Generale).
RAVVISATA
la necessità di predisporre una certificazione integrata per le rotazioni in area medica o in area chirurgica da parte “del docente universitario o del dirigente medico, responsabile della struttura frequentata dal tirocinante”, utilizzando un apposito libretto -diario articolato in una parte descrittiva delle attività svolte e in una parte valutativa delle competenze dimostrate che certifichi o meno l’idoneità.
CONSIDERATO
l’Art. 7, paragrafo 1 del REGOLAMENTO (UE) N. 1288/2013 DEL PARLAMENTO EU-ROPEO E DEL CONSIGLIO dell’11 dicembre 2013, che istituisce il programma “Erasmus+”: “La mobilità individuale ai fini dell’apprendimento sostiene, nei paesi del programma di cui all’articolo 24, paragrafo 1 [n.d., i Paesi aderenti al programma Erasmus+], le seguenti attività: a) la mobilità degli studenti a tutti i livelli dell’istruzione superiore e degli studenti, degli apprendisti e degli alunni nell’istruzione e nella formazione professionali. Tale mobilità può esplicarsi nello studio presso un istituto partner o in un tirocinio o nell’acquisizione di esperienza quale apprendista, assistente o tirocinante all’estero.”;
In attesa dell’attivazione del nuovo programma di mobilità Erasmus 2021-2027, che potrebbe prevedere la digitalizzazione delle procedure amministrative ad esso legate, si suggeriscono le seguenti norme transitorie:
Per gli studenti di Medicina e Chirurgia che usufruiscono di una borsa di mobilità Erasmus ai fini di studio (Erasmus for studies) durante il loro 5° o 6° anno le attività formative pratiche svolte all’estero possono essere riconosciute e convalidate come tirocinio pratico-valutativo ai fini dell’Esame di Stato per l’abilitazione (TPVES) tramite le stesse modalità di trasferimento crediti ad oggi in vigore purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
Inserimento dei tirocini pratico-valutativi all’in-terno del learning agreement;
Compilazione in ogni suo campo del libretto di valutazione (eventualmente tradotto in inglese) da parte di Tutor in Università ospitante;
Certificazione dell’avvenuto svolgimento e valutazione dei tirocini nel transcript of records o, nel caso in cui ciò non sia possibile, tramite trasmissione formale della certificazione agli Uffici competenti (Relazioni Internazionali, Didattica) da parte degli Uffici preposti dell’Università ospitante;
Le attività pratiche relative alla Medicina del territorio non possono essere svolte all’estero;
Il trasferimento crediti delle attività formative convalidabili come TPVES può anche essere parziale.
• Per gli studenti di Medicina e Chirurgia che usufruiscono di una borsa di mobilità Erasmus ai fini di tirocinio (Erasmus for traineeship) durante il loro 5° o 6° anno le attività formative pratiche svolte all’estero possono essere riconosciute e convalidate come tirocinio pratico-valutativo ai fini dell’Esame di Stato per l’abilitazione (TPVES) tramite le stesse modalità di trasferimento crediti ad oggi in vigore purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
Inserimento dei tirocini pratico-valutativi all’interno del learning agreement;
Compilazione in ogni suo campo del libretto di valutazione (eventualmente tradotto in inglese) da parte di Tutor in Università ospitante;
Certificazione dell’avvenuto svolgimento e valutazione dei tirocini nel traineeship certificate o, nel caso in cui ciò non sia possibile, tramite trasmissione formale della certificazione agli Uffici competenti (Relazioni Internazionali, Didattica) da parte degli Uffici preposti dell’Università ospitante;
Le attività pratiche relative alla Medicina del territorio non possono essere svolte all’estero;
Il trasferimento crediti delle attività formative convalidabili come TPVES può anche essere parziale.
(approvato in data 14 settembre 2019 nella 135ma riunione tenutasi a L’Aquila)
1 – L’architettura della CTP: Composizione e struttura:
1.1 Istituzione:
Il CCLM istituisce una Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica (CTP)
ai fini di:
• fornire supporto pedagogico alle decisioni organizzative;
• predisporre l’organizzazione e la programmazione didattica;
• organizzare e realizzare i processi di assicurazione della qualità nell’ambito del corso di studi;
• promuovere attività di aggiornamento didattico-pedagogico dei docenti.
1.2 Composizione:
La CTP è presieduta dal Presidente del Corso di studi (CdS) ed è composta da:
• docenti del corso di studi (incompatibilità con CPDS);
• studenti del corso di studio (incompatibilità con CPDS);
• personale TA della segreteria didattica coinvolto e/o esperto di gestione del CdS;
• figure qualificate in relazione alle necessità, opportunità e risorse del CdS;
• la composizione ed il numero di componenti sono definiti nel Regolamento didattico del Corso di studi nel rispetto di risorse disponibili, competenze ed esigenze di rappresentatività.
1.3 Modalità di costituzione e di nomina:
• i Componenti della CTP sono designati dal Consiglio di CdS su proposta del Presidente del CdS;
• le modalità di composizione dovrebbero garantire una continuità operativa;
• la CTP è nominata da un organo deliberante in coerenza con quanto previsto dal Regolamento generale di Ateneo;
• la CTP può articolarsi e lavorare in sottocommissioni per svolgere le differenti funzioni di mandato;
• la CTP può assumere anche le funzioni previste dal sistema AVA per il gruppo di riesame o gruppo AQ (comunque definito) (vedi anche punto 4).
1.4. Modalità di funzionamento:
• le sottocommissioni, formate da componenti della CTP, possono all’occorrenza cooptare altri componenti, anche esterni alla CTP, con competenze specifiche nell’oggetto dei lavori;
• di norma la CTP svolge una funzione istruttoria o consultiva di supporto al Presidente ed al Consiglio di CdS, attenendosi alla regolamentazione di ateneo relativa al funzionamento degli organi collegiali;
• la CTP può svolgere funzione deliberativa su ambiti specificatamente delegati dal Consiglio di CdS;
• Tutte le attività della CTP devono essere tracciabili e le delibere devono essere oggetto di verbalizzazione e rese pubbliche nell’ambito di quanto definito nella normativa “Amministrazione trasparente”
1.5 Doveri e diritti dei componenti:
• la accettazione dell’incarico da parte dei componenti della CTP implica l’obbligo di partecipazione alle riunioni convocate;
• il Regolamento didattico del corso di studi può prevedere misure finalizzate a scoraggiare l’assenteismo;
• le funzioni svolte dai componenti della CTP sono compiti istituzionali e pertanto certificate dalle Autorità accademiche come attività inerenti compiti gestionali (impegno per la partecipazione agli organi collegiali e di governo).
2 – Il supporto pedagogico alle decisioni organizzative:
2.1 Consulenza:
La CTP ha tra le sue finalità specifiche quella di fornire supporto pedagogico al CdS tenendo conto delle risoluzioni ed elaborazioni della Commissione Innovazione Pedagogica della CPPCLMMC e della Commissione Medical Education di Facoltà/Scuola (ove istituita), in conformità con le specificità locali del CLMMC.
2.2 Progettazione:
• verifica della coerenza tra obiettivi formativi del CdS e il Core Curriculum e le abilità pratiche essenziali identificati dalla CPPCLMMC;
• verifica della coerenza tra obiettivi formativi, metodi di insegnamento e prove valutative
dell’apprendimento;
• attuazione dell’integrazione longitudinale e verticale degli obiettivi formativi nei vari corsi integrati.
2.3 Innovazione:
• promozione di metodologie didattiche innovative centrate sull’apprendimento, incluse quelle suggerite dalla CPPCLMMC.
2.4 Monitoraggio:
• verifica periodica (almeno due volte l’anno) dello stato di avanzamento delle azioni volte al supporto di cui ai punti 2.2 e 2.3;
• verifica della presentazione del progetto formativo in tutti i suoi aspetti nei documenti di pubblica evidenza (percorso formativo, schede degli insegnamenti, etc).
3 – Organizzazione didattica:
3.1 Pianificazione
• definizione e verifica dell’organizzazione dei tempi e modalità di erogazione della didattica a tutti gli studenti, in conformità con l’ordinamento di sede;
• definizione e verifica dell’organizzazione dei tempi e modalità di svolgimento delle verifiche di profitto formative e sommative, favorendone uno svolgimento corretto;
• organizzazione dello svolgimento dei tirocini valutativi ai fini dell’esame di abilitazione professionale, negli ultimi due anni di corso, nel rispetto del Regolamento didattico, garantendo le rotazioni necessarie al loro corretto svolgimento;
• promozione delle attività di mobilità per l’internazionalizzazione degli studenti;
• promozione e attuazione dei percorsi di eccellenza;
• proposta di pratiche idonee per il rilevamento delle presenze degli studenti.
3.2 Coordinamento
• coordinamento dei contenuti didattici degli insegnamenti allo scopo di garantire l’efficacia formativa e il rispetto delle competenze individuali per il conseguimento degli obiettivi formativi di ciascun modulo didattico ed i necessari requisiti di pubblicizzazione;
• coordinamento dell’offerta formativa di attività didattiche elettive istruendone l’accreditamento e proponendone l’attivazione al CdS.
3.3 Orientamento
• attivazione e/o coordinamento di idonee attività di recupero e di tutoraggio per gli studenti con debito formativo in ingresso o per studenti in ritardo (orientamento in itinere);
• attivazione e/o coordinamento di attività di orientamento in entrata e in uscita per gli studenti.
4 – Assicurazione della Qualità
4.1 Gruppo di riesame o gruppo AQ
• in una appropriata composizione, la CTP può assumere la funzione di gruppo di riesame previsto dal sistema AVA;
• guida e supervisione alla gestione della documentazione relativa al sistema AVA (Scheda-SUA, Scheda di Monitoraggio annuale e Rapporto di Riesame ciclico).
4.2 Diffusione della cultura della Qualità
• promozione di una ottimale “student-faculty partnership” allo scopo del continuo miglioramento nella gestione delle attività didattiche;
• analisi dei risultati della raccolta delle opinioni degli studenti e dei laureandi;
• recepimento di quanto segnalato nella relazione annuale della CPDS;
• interlocuzione stabile con i soggetti esterni interessati al CdS (partecipazione ad eventuale Comitato di indirizzo).
4.3 Analisi e monitoraggio
• analisi e commento degli indicatori di monitoraggio annuale;
• monitoraggio delle azioni di miglioramento proposte;
• analisi e commento dei dati certificati (ingresso e provenienza, percorso didattico per coorti, laureati, internazionalizzazione).
4.4 Miglioramento continuo
• Analisi delle cause di eventuali criticità del corso di studi ed individuazione degli interventi di miglioramento e/o di innovazione, valutandone le effettive conseguenze sulla qualità della formazione, della didattica e del servizio nel Corso di studio;
• Predisposizione e coordinamento delle attività di riesame ciclico.
5 – Formazione didattico-pedagogica dei docenti:
5.1 Formazione pedagogica
promozione di attività di aggiornamento didattico-pedagogico dei docenti del CdS, eventualmente aderendo a iniziative dell’Ateneo, della Facoltà/Scuola di Medicina o della CRUI, in termini di:
• organizzazione della formazione iniziale: corsi e attività di tirocinio rivolti agli RTD di nuova assunzione;
• promozione e incentivazione della formazione continua: corsi o seminari di aggiornamento didattico-pedagogico aperti a tutti i docenti.