L’articolo si propone di presentare l’esperienza di revisione dell’ordinamento didattico del Corso di studio in fisioterapia dell’università di Brescia.
Obiettivo: al fine di migliorare la nostra proposta formativa abbiamo cercato di comprendere punti di forza e di debolezza dell’ordinamento didattico.
Metodi: abbiamo utilizzato come riferimento l’ambito “cura e riabilitazione” del documento nazionale “core competence e core curriculum” del fisioterapista (AIFI 2010). Abbiamo predisposto un questionario sugli obiettivi di competenza indicati dal core competence, chiedendo agli intervistati di esprimere -attraverso una scala da 1 a 5- il grado di preparazione fornito dal Corso per ciascuno degli obiettivi.
Il questionario è stato somministrato con modalità telematica agli studenti del terzo anno, ai neolaureati degli ultimi 5 anni e agli assistenti di tirocinio delle sedi di Brescia, Cremona e Mantova, nel periodo luglio-agosto 2019; nel mese di settembre sono stati rielaborati i risultati, che ci hanno permesso di individuare le necessarie modifiche all’ordinamento.
Risultati: i risultati sono sovrapponibili sulle tre sedi del corso e omogenei per tipologia di rispondente. Indicano con chiarezza gli ambiti di maggiore criticità. Conclusioni: il core competence si è dimostrato un buon indicatore del grado di qualità della formazione fornita dal Corso di laurea. Tuttavia, il contenuto strettamente professionale non ha consentito di estendere l’intervista ad alcuni stakeholders del CdS, come ad esempio i gestori dei servizi e gli assistiti. Per raccogliere queste od altre opinioni sarebbero necessari strumenti differenti che potrebbero adeguatamente completare l’indagine.
Parole chiave: ordinamento didattico; core competence; fisioterapia;
Abstract
This paper aims at introducing the experience of the revision of the didactic organization of the BSc in Physiotherapy at the University of Brescia.
Objective: In order to improve our training proposal, we tried to understand the strengths and weaknesses of the teaching programme.
Methods: As a reference, we used the “care and rehabilitation” area of the national paper “core competence and core curriculum” of physiotherapists (AIFI 2010). We prepared a questionnaire on the target competences indicated by the core competence, asking the interviewees to express, by using a 1 to 5 numerical rating scale, the degree of preparation provided by the course for each objective.
The questionnaire was administered electronically to third year students, to recent graduates of the last 5 years and to traineeship assistants, during the months of July and August. In September, the results were processed, which allowed us to identify the required changes to be implemented in the teaching programme.
Comparable results can be observed on the three course locations (Brescia, Cremona, Mantova) and are quite consistent according to the type of respondent. They clearly point out the most critical domains.
Conclusions: the core competence has proven to be a good marker of the quality level in the education provided by the degree programme. However, the strictly professional content did not allow to extend the interview to some other specific stakeholder of the degree course, such as the service providers and recipients. In an effort to gather these or other opinions, different tools would be needed with the purpose of completing the investigation adequately.
Keywords: didactic organization, core competence, physiotherapy.
Translated by Carro Laura and Pelizzari Nicola – May 2020
Il contesto
Il Corso di studio (CdS) in Fisioterapia dell’Università di Brescia è organizzato su tre sedi – Brescia, Cremona e Mantova, autonome nella gestione delle attività didattiche ma con un unico syllabus condiviso tra i docenti delle diverse sedi. L’attuale ordinamento didattico risale all’anno 2011 ed è il risultato della prima applicazione della legge 270/2004. In questi ultimi anni l’Università di Brescia ha attivato percorsi di miglioramento dei CdS, a partire dalle sollecitazioni dell’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), attraverso i presidi di qualità di ateneo (PQA) e i gruppi di riesame. L’impostazione secondo criteri di qualità raccomanda di raccogliere da diverse fonti i feedback sul funzionamento del CdS, e di utilizzare le azioni preventive e correttive in modo sistematico a supporto della governance del CdS. A tal fine vengono annualmente presi in esame i verbali della commissione paritetica docenti e studenti (CPDS), i giudizi degli studenti e dei docenti sulla didattica e l’organizzazione del corso, oltre alle relazioni annuali dei rappresentanti degli studenti. L’analisi di questi elementi ha suggerito di ripensare l’ordinamento didattico del CdS.
L’analisi del bisogno
Sulla base dei dati raccolti il CdS si è interrogato sulle modifiche utili a rendere il percorso di studio più aderente alle necessità del mondo del lavoro. Infatti, il mutato profilo epidemiologico della popolazione, l’evoluzione dell’organizzazione sanitaria e della tecnologia, chiedono un rinnovamento delle competenze del fisioterapista. Quali sono i bisogni emergenti? Quali le innovazioni da intercettare?
Quale dovrà essere il profilo di competenze del professionista del futuro? E soprattutto: attraverso quali strumenti è possibile individuare le necessarie modifiche all’ordinamento? Qual è il gold standard delle competenze del fisioterapista a cui fare riferimento? Abbiamo quindi cercato questionari validati relativi alle competenze fornite dai CdS in fisioterapia. La letteratura ci ha suggerito alcuni lavori sulle competenze infermieristiche, come ad esempio il modello tuning europeo, ma non abbiamo trovato nulla di simile in ambito fisioterapico. Abbiamo allora ricercato in esperienze di altri CdS, ed abbiamo trovato una relazione presentata in un convegno dell’Università di Siena (Bielli- Di Tondo 2016), che ci ha suggerito l’utilizzo del core competence e core curriculum (core integrato) per diagnosticare punti di forza e di debolezza del nostro percorso formativo.
Il core curriculum del fisioterapista (fig. n°1)
“Il Core Curriculum è il complesso di contenuti essenziali (conoscenze, competenze, abilità e comportamenti) che tutti i neo-laureati devono avere acquisito in modo completo e permanente per l’esercizio iniziale della professione” (Luciano Vettore). In particolare, il core curriculum individua gli obiettivi educativi specifici per raggiungere le necessarie conoscenze e competenze professionali.
Il core competence del tirocinio descrive invece le competenze specifiche e trasversali indispensabili per la professione. L’integrazione di questi due strumenti compone il “core integrato” del fisioterapista, pubblicato da AIFI nel 2010. Il core competence del fisioterapista si divide in 8 ambiti, ciascuno dei quali si articola in obiettivi. Ogni obiettivo prevede livelli di conoscenza specifici per ogni unità didattica, denominati “stringhe del core curriculum”. Il core curriculum prevede in totale 470 stringhe che costituiscono i prerequisiti teorici per gli obiettivi del core competence.
La scelta metodologica
1 – Scegliere le informazioni da raccogliere Abbiamo scelto di indagare unicamente l’ambito “Cura e riabilitazione” per avere informazioni sulle competenze tecniche che il CdS fornisce ai futuri fisioterapisti. L’ambito è suddiviso nelle nove aree che caratterizzano il processo fisioterapico, dall’identificazione del bisogno, alla valutazione clinica, alla realizzazione dell’intervento fisioterapico e alla verifica del risultato. Per ognuna delle aree ci sono obiettivi specifici, e a ciascun obiettivo sono sottese più stringhe. Nell’indagine sono stati presi in considerazione tutti gli obiettivi previsti dal core competence per l’area “cura e riabilitazione”.
Per raggiungere informazioni più dettagliate inoltre, le aree “valutazione” e “realizzazione dell’intervento” sono state declinate nelle stringhe di riferimento.
2 – Predisporre il questionario
È stato predisposto un questionario con 57 domande riguardanti obiettivi specifici e stringhe dell’ambito “cura e riabilitazione”. Il quesito era il seguente: a tuo avviso, come il CdS in fisioterapia dell’Università degli studi di Brescia prepara i futuri professionisti nei seguenti ambiti? Per le risposte è stata scelta una scala a 5 livelli, con le seguenti possibilità: per nulla, poco, discretamente, molto, moltissimo. A queste è stata aggiunta la risposta “non saprei”, perché rispetto ad alcuni ambiti specialistici, come ad esempio la riabilitazione perineale o il linfodrenaggio, non tutti i professionisti potevano essere competenti a rispondere. A titolo esemplificativo, la tabella seguente (fig. n° 2) riporta una parte della matrice del questionario: sono visibili le 9 aree indagate e 5 degli obiettivi previsti per l’area n° 7 “Realizzazione dell’intervento fisioterapico”. La matrice completa è disponibile presso il CdS.
3 – Scegliere i soggetti da intervistare
Sono stati considerati soggetti idonei a rispondere gli assistenti di tirocinio ed i tutor clinici, i neolaureati degli ultimi 5 anni e gli studenti del terzo anno, per un totale di 955 soggetti tra le sedi di Brescia, Cremona e Mantova.
Gli assistenti di tirocinio e i tutor clinici sono stati suddivisi secondo l’anzianità di servizio, +/- 15 anni di attività. Il periodo corrisponde all’incirca alla trasformazione dei corsi regionali in D.U.
Non avrebbero potuto rispondere i fisioterapisti che non seguono abitualmente gli allievi, i responsabili delle aziende sanitarie che utilizzano fisioterapisti, o altri stakeholder del CdS che non sono pertanto stati inclusi nel numero dei possibili intervistati.
4 – Realizzare l’indagine
Il questionario è stato somministrato on line attraverso il Servizio Valutazione e Reporting dell’Ateneo. Lo strumento utilizzato è stato “Lime Survey”, un prodotto open source scelto dall’Università per la sua versatilità e immediatezza nella creazione delle maschere. La costruzione del questionario ha seguito lo schema della matrice in Fig. 2 ed è stata relativamente semplice, considerato che la batteria di domande non necessitava di filtri, basati sulle risposte, in relazione ai quali proporre uno o più sottoinsiemi di quesiti. Per la somministrazione sono stati acquisiti nell’applicativo gli elenchi degli indirizzi e-mail dei soggetti selezionati secondo i criteri sopra descritti, in modo da generare per ciascuno un “link” cliccabile personalizzato, detto “token”, in grado di consentire la ripresa della compilazione dopo averla eventualmente interrotta. L’anonimato è stato garantito dal disaccoppiamento operato dal programma, in sede di salvataggio del questionario, fra “token” e risposte fornite. La finestra di compilazione è stata compresa tra il 12 luglio e il 4 agosto 2019, durante la quale agli indirizzi e-mail, per i quali il sistema non aveva ancora rilevato l’esistenza di un questionario completato, sono stati inviati fino a un massimo di due solleciti nelle ultime due settimane.
Risultati
Sul totale di 955 inviti spediti è stata avviata la compilazione di 446 questionari, di cui 430 sono stati terminati ed elaborati, così suddivisi:
– studente terzo anno: 65 (15.12%)
– neolaureato (ultimi 5 anni): 109 (25.35%)
– fisioterapista da 5 a 15 anni: 104 (24.19%)
– fisioterapista da oltre 15 anni: 139 (32.33%)
– Altro: 8 (1.86% )
– Nessuna risposta: 5 (1.16% )
Hanno risposto in buona percentuale gli studenti del terzo anno (67%), così come gli assistenti di tirocinio (243, pari al 56%).
I risultati sono stati valutati per tipologia di rispondente, sede del CdS, media di punteggio per area del processo (raccolta dati, valutazione, diagnosi fisioterapica, realizzazione dell’intervento ecc) e per settore della fisioterapia indagato (geriatrico, ortopedico, neurologico…).
La figura n° 3 mostra le percentuali di risposte suddivise per tipologia di rispondente: si evidenzia come gli studenti del terzo anno (in blu) e i neolaureati (in giallo) abbiano risposto a tutte le domande, mentre i fisioterapisti tra 5 e 15 anni (in arancio) e oltre 15 anni (in grigio) abbiano avuto difficoltà in alcune risposte. Ad esempio non hanno risposto alla domanda A3Q10 sul bambino: “enunciare i principi fondamentali di valutazione e gli strumenti dell’intervento fisioterapico nei dismorfismi”; o alla domanda A7Q2: “prestare il primo soccorso alla persona raccogliendo elementi anamnestici essenziali, rilevando i parametri vitali e effettuando le procedure BLS su manichino in condizioni di emergenza”; oppure ancora al quesito A7Q25: distinguere le indicazioni e le controindicazioni di utilizzo terapeutico di Biofeedback, F.E.S. e cinesiterapia del piano perineale.
La piccola percentuale in azzurro corrisponde ai soggetti che non si sono identificati.
La figura 4 mostra invece i punteggi medi per ciascuna domanda. Si evince un giudizio sul CdS mediamente più severo da parte degli studenti del terzo anno e dei neolaureati, più generoso da parte dei colleghi più anziani. È interessante notare che, ad eccezione della linea azzurra che riguarda la piccola percentuale di soggetti non identificati, i picchi positivi e, soprattutto, quelli negativi, sono convergenti per tutti gli intervistati: A7Q30 “ Conoscere i programmi informatici per la riabilitazione cognitiva, comunicativa, della memoria, delle eminegligenze, delle aprassie, delle acinesie del parkinsoniano “, così come A7Q13 “eseguire le manovre di base del linfodrenaggio nei diversi distretti corporei”, riportano punteggi negativi per tutte le tipologie di rispondente.
Anche le valutazioni sul trattamento neurologico non sono positive (da A7Q 14 a A7Q19). Gli ambiti relativi alla valutazione invece risultano discreti, sia nell’ambito della motricità (A3Q4) che, ad esempio, in quello specialistico geriatrico (A3Q8). In linea generale si può affermare che gli studenti ed i giovani laureati ritengono la preparazione fornita dal CdS più efficace nella valutazione del paziente rispetto al trattamento. Dall’indagine risulta inoltre che le valutazioni espresse sono sovrapponibili sulle tre sedi del CdS.
Conclusioni
La figura 5 sintetizza il risultato complessivo, obiettivo dell’indagine: la preparazione che il CdS fornisce in alcuni ambiti della fisioterapia risulta carente, mentre in altri sufficiente o discreta. L’indagine sintetizza un risultato generale, dal quale partire per un’analisi puntuale del corso.
Le lacune in bioingegneria della riabilitazione, o in riabilitazione perineale saranno colmabili inserendo ore di didattica oggi non presenti nell’ordinamento. Una diversa valutazione andrà fatta, per esempio, per l’ambito neurologico, poiché nel piano attuale sono previste molte ore di didattica ed anche percorsi di tirocinio. Cosa non sta funzionando in questo ambito? La didattica? Il tirocinio? Entrambi? Il questionario non lo spiega, sarà necessario indagare più a fondo questo ambito.
Utilizzare il core competence-core curriculum come base di partenza dell’indagine ci ha consentito di ottenere una descrizione molto puntuale delle competenze che il CdS fornisce ai futuri fisioterapisti, almeno per quanto riguarda l’ambito “cura e riabilitazione”. Lo strumento è stato quindi idoneo allo scopo, perché ha individuato gli ambiti da inserire o curare maggiormente nella definizione del nuovo ordinamento.
La formazione “core del fisioterapista”, AIFI 2010
S. Bielli, S. Di Tondo “Metodiche Vs Metodologia Riflettere sulla didattica professionale del Corso di Laurea in Fisioterapia” V^ Giornata nazionale di approfondimento di studio, Siena 2-3 dicembre 2016
Riitta Meretoja, “Nurse Competence Scale: development and psychometric testing”, Journal of Advanced Nursing, 47(2), 124–133, 2016
Bosoni, R., et al., La revisione dell’ordinamento didattico del CdS in Fisioterapia: la nostra esperienza, in Medicina e Chirurgia, 85, 3810-3816, 2020. DOI: 10.4487/medchir2020-85-9