“Medicina e Chirurgia” online. Dopo tre anni un primo bilancion.65, 2015, pp.2959-2968

Nel febbraio 2012 è stata lanciata la versione online della rivista “Medicina e Chirurgia – Quaderni delle Conferenze Permanenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia”, con un sito ad essa dedicato (www.quaderni-conferenze-medicina.it). Dopo tre anni, è possibile tracciare un primo bilancio che, numeri alla mano, non può che essere positivo e confermare la giustezza della scelta effettuata.

In tre anni, sul sito sono stati pubblicati 11 numeri della rivista (attualmente, dal 54 al 64), per un totale di 145 articoli redatti da oltre 180 autori. Oltre a questi 11 numeri online, completamente navigabili al loro interno attraverso un indice interattivo, è stato creato e messo online un archivio liberamente consultabile in formato pdf di tutti i numeri della rivista, dalla sua creazione nel 1989 ad oggi.

Attraverso gli strumenti forniti da Google Analytics è possibile inoltre visualizzare una serie di informazioni relative al traffico del sito: nel 2014 il sito della rivista ha avuto oltre 11mila sessioni di visita, e quasi il doppio delle visualizzazioni (20345, per la precisione). Con sessione si indica l’accesso al sito e la navigazione attraverso di esso, mentre con il numero di visualizzazioni è indicato il numero effettivo di pagine visitate: questo ci dimostra come vi sia da parte degli utenti (oltre 9700 IP unici di visita) un interesse a navigare attraverso il sito, spostandosi da articolo ad articolo. Un altro dato interessante è stata la continua diffusione del sito: oltre a circa un 15% di visitatori abituali (“returning visitors”, ossia utenti che si sono collegati più di una volta nel corso dell’anno) vi sono inoltre circa l’85% di nuovi visitatori della rivista. Infine, un dato relativo alle provenienze dei visitatori del sito della rivista: se, come è prevedibile, la grande maggioranza proviene da indirizzi IP italiani, l’introduzione degli abstract in inglese ha aperto per la rivista una piccola ma significativa finestra su una dimensione internazionale: vi sono connessioni dal Brasile, dalla Germania, dalla Svizzera, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Francia e dalla Spagna.

Numeri incoraggianti per continuare a lavorare in questa direzione.
Senza titolo

Il Progress Test 2012n.60, 2013, pp.2699-2704, DOI: 10.4487/medchir2013-60-4

Abstract

A Progress Test (PT), currently incorporated in different American and European Medical Schools, is a longitudinal, educational assessment tool designed to give feedback to students regarding their progressive acquisition of cognitive knowledge during a learning process.  It is a written knowledge exam (usually involving multiple choice questions) that is usually administered to all students, at the same time and at regular intervals  throughout the entire academic program. The peculiarities of a PT is, first, that students cannot specifically study for it and thus their results reflect the knowledge they have been able to acquire for the specific year of study, and second, that it samples the complete knowledge domain expected of new graduates on completion of their course, regardless of the year level of the student. 

The differences between students’ knowledge levels are reflected in the test scores; the further a student has progressed in the curriculum the higher the scores. As a result, these scores provide repeated longitudinal measurements, curriculum-independent, of the objectives (in knowledge) of the entire program. 

In 2012, 80% of the Italian Medical Schools administered the seventh PT to 18,687 students enrolled throughout the 6 years of medical training.  Three hundred questions, equally divided into two groups, Basic Sciences and Clinical Sciences, were administered over a 6-hour period divided into a 3-hour morning (Basic Sciences) and afternoon (Clinical Sciences) session. The information acquired from Progress Tests is useful not only to better comprehend the progress of students but also to understand teaching programs/methods used in order to fulfill the objectives of Italian Medical Schools to introduce appropriate learning and teaching interventions aimed at continuously improving the quality of the Italian medical graduate.   

Articolo

Introduzione

Le Facoltà di Medicina e Chirurgia italiane dall’Anno Accademico 2006/2007 hanno incluso il Progress Test tra gli strumenti indispensabili per la valutazione longitudinale delle conoscenze degli studenti(1-4).  Il Progress Test (PT), già incorporato nel curriculum medico di diverse Università americane ed europee, ha delle caratteristiche peculiari che trovano i loro capisaldi nel fatto che (i) lo studente non può prepararsi specificamente per il PT e che (ii) la valutazione è basata solo sulla capacità dello studente di acquisire e ritenere le conoscenze riguardo agli obiettivi del curriculum formativo globale e non del singolo corso integrato.

La somministrazione del PT nei primi 20 giorni del  mese di novembre a tutti gli studenti dei 6 anni di corso permette di poter valutare il mantenimento delle conoscenze che sono il viatico per il raggiungimento della competenza professionale distintiva del laureato in Medicina e Chirurgia.

Come ogni anno, anche nel 2012, è stato condotto, su iniziativa della Conferenza dei Presidenti di Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, il settimo PT che si è svolto il 14 Novembre 2012.

Metodi e Risultati

Come negli scorsi anni il PT è stato composto di 300 domande a scelta multipla.  Le prime 150 domande riguardano le scienze di base e sono somministrate in 3 ore nel corso della mattina. Le successive 150 domande, somministrate nel pomeriggio, sono inerenti le scienze cliniche. Nella Tabella 1 è riportata la numerosità delle domande per aree disciplinari.  Per ogni domanda esiste una sola risposta giusta ed ad ogni risposta giusta viene assegnato un punto.  Non sono valutate le risposte sbagliate.

TAB1 TBM

Nel 2012, l’80% dei corsi di Laurea ha partecipato al PT.

Di seguito verranno riportati i risultati ottenuti nei 41 corsi partecipanti.

Al settimo progress test, 8 corsi di laurea non hanno potuto partecipare per motivi strettamente tecnici dovuti soprattutto alla difficoltà di reperire una idonea organizzazione per l’ottimo svolgimento del PT.  Da segnalare, tuttavia, che nel corso di questi anni solo 2 sedi non hanno mai partecipato al PT (Università di Pavia ed Università di Varese).

La difficoltà tecnica di somministrare il PT è dovuta soprattutto alla assoluta necessità di avere personale addestrato per l’organizzazione, la disponibilità di aule e di supporto elettronico e per la correzione dei compiti.  È da segnalare, tuttavia, che moltissime sedi provvedono da sempre alla correzione manuale con griglia degli elaborati e che questa incombenza è spesso svolta dai Docenti stessi.

Come ogni anno, su delega della Conferenza, ogni Corso di Laurea ha deciso in maniera autonoma a quale anno di corso fosse somministrato il PT. La considerazione dell’utilità di tale metodologia di valutazione è sempre più diffusa tra i Docenti ed anche quest’anno si è osservato un aumento delle sedi che hanno deciso di somministrare il Test a più anni di corso. In totale, sono stati coinvolti 194 dei 246 (79%) anni accademici nelle quarantuno sedi partecipanti.

Come riportato nella Fig. 1, ben il 56% dei corsi di Laurea ha somministrato il PT ai 6 anni di corso. Il 22% dei Corsi di Laurea ha coinvolto almeno 5 anni di corso,  il 19.5% ha coinvolto almeno 2 anni di corso.

Fig1 TBP

Nonostante la mancanza, rispetto agli anni precedenti, di 8 Corsi di Laurea, la numerosità totale degli studenti partecipanti è stata tra la più alta di questi sette anni di sperimentazione (Fig. 2). La percezione dell’importanza del PT da parte dei Presidenti e dei Docenti partecipanti al PT è stata trasferita in maniera significativa agli studenti considerando un incremento del 22% nella popolazione totale di studenti partecipanti tra il 2010 e 2012. Tale considerazione è estrapolabile soprattutto dal notevole risultato ottenuto negli ultimi anni di corso che comprendono studenti che hanno effettuato il PT già dal loro primo anno e che sono consapevoli della sua importanza e significato.

Fig2 TBM

Rispetto al 2011, c’è stato un incremento del 16% al 2° anno ma solo del 2% ed 1% al 3° e 4° anno rispettivamente. L’aumento maggiore si è verificato al 5° anno (+29%) ed al 6° anno  (+24%).

Se si considera che dopo il primo anno di sperimentazione, ossia nell’esercizio 2007, si poteva contare su una popolazione di studenti, iscritti dal 1° al 6° anno di Medicina, di 7930, nel settimo anno di esercizio, tale popolazione si è molto di più che raddoppiata (18687)  (Fig. 2).

La partecipazione degli studenti rispetto al numero potenziale degli iscritti si è sempre comunque attestata nei diversi anni intorno al 50% (Fig. 3); nel 2012 tale percentuale è stata del 50.6%

Fig3 TBM

Fig4 TBM

Nella figura 4, è osservabile che tale percentuale raggiunge valori altissimi considerando gli studenti iscritti al primo anno di corso con una percentuale che si avvicina al 68%.  Così come la numerosità degli studenti partecipanti negli ultimi due anni di corso rappresenta sicuramente la considerazione da parte dello studente del significato progettuale del PT, non vi è dubbio che questa ampia partecipazione del primo anno rappresenta la volontà del Presidente e del suo Corso di Laurea.

Analisi dei risultati per anno di corso e per tipologia di domande

Nella figure 5,6,7,8 sono riportate le percentuali delle risposte corrette in relazione alle due tipologie di esame (Scienze di base e Scienze cliniche) e confrontate con quelle ottenute nel 2011 (Figg. 5 e 6) e con la media dei 7 anni di sperimentazione (Figg. 7 e 8).

Come osservabile, le percentuali ottenute nelle domande concernenti le scienze di base  nel 2012 sono in media più basse di quelle ottenute nel 2011 con una uguaglianza o superiorità osservabile solo nel 2° e 3° anno.

Fig5 TBM

Fig6 TBM

Per quanto riguarda invece le scienze cliniche, il dato percentuale sembra essere sempre superiore rispetto a quello osservato nei diversi anni di corso nel 2011. Tale dato è confermato in tutte le discipline individuali che compongono questa porzione del PT fatta eccezione per le scienze del comportamento che hanno mostrato un significativo decremento nel numero di risposte esatte in tutti gli anni di corso.

Come osservabile nella figura 7 il dato relativo alle scienze di base sembra essere costante e riproducibile dal 2006 al 2012, tranne per gli anni 2006, 2007 e 2011 che hanno percentuale più alta di circa il 10% rispetto agli altri anni. Interessante notare che durante questi tre anni la percentuale di domande nozionistiche, rispetto a quelle deduttive, era circa il 10% in più.

Fig7 TBM

Nella figura 8, è invece da notare come l’andamento della percentuale di risposte esatte relativo alle scienze cliniche nei diversi anni di corso riflette più o meno quello delle scienze di base con un aumento di circa il 10% negli stessi tre anni (2006, 2007 e 2011) tranne per i risultati del 2012 dove, anche se la percentuale di domande deduttive era del 10% in più rispetto a quelli del 2006, 2007 e 2011, i risultati mostrano valori uguali a questi tre anni se non addirittura più alti.

Fig8 TBM

Tale osservazione era riprodotta in tutte le discipline individuali delle scienze cliniche.

Per valutare meglio questa particolare distribuzione abbiamo analizzato le diverse percentuali osservate solo considerando gli studenti iscritti al sesto anno di corso nei 35 Corsi di Laurea che hanno condotto il PT al sesto anno.

Per le scienze di base (Fig. 9) la media nazionale è stata circa del 44% con una deviazione standard di circa il 12%.

Fig. 9 - Andamento della percentuale delle risposte corrette nelle scienze di base nei 35 corsi di laurea che hanno fatto sostenere l’esame agli studenti iscritti al 6° anno.

Fig. 9 – Andamento della percentuale delle risposte corrette nelle scienze di base nei 35 corsi di laurea che hanno fatto sostenere l’esame agli studenti iscritti al 6° anno.

Ben diversa la distribuzione riguardante le scienze cliniche dove, come osservabile in Figura 10, la media era del 48% ma con una deviazione standard vicina al 20%.

Fig. 10 - Andamento della percentuale delle risposte corrette nelle scienze cliniche nei 35 corsi di laurea che hanno fatto sostenere l’esame agli studenti iscritti al 6° anno. La figura indica anche il numero di studenti che hanno sostenuto l’esame in ciascuno dei 35 corsi di laurea.

Fig. 10 – Andamento della percentuale delle risposte corrette nelle scienze cliniche nei 35 corsi di laurea che hanno fatto sostenere l’esame agli studenti iscritti al 6° anno. La figura indica anche il numero di studenti che hanno sostenuto l’esame in ciascuno dei 35 corsi di laurea.

Tale ampia deviazione standard potrebbe essere attribuibile a circa 4-5 Corsi di Laurea nei quali si sono osservate percentuali vicine al 90% di risposte esatte che non solo riguardavano gli ultimi due anni ma anche gli anni iniziali.

Tale dato, rappresenta sicuramente un outlier da non considerare ai fini del buon comportamento generale ed attribuibile a qualche particolare situazione che potrebbe aver contaminato il risultato del test e che, inoltre, potrebbe spiegare l’inaspettata aumentata differenza nella percentuale di risposte corrette nell’esame del 2012 (Fig. 8). Infatti, nella figura 11, che contiene entrambi gli andamenti per i due gruppi di domande, si potrà osservare che in quelle Facoltà con risultati nelle scienze cliniche inaspettatamente alti, la mattina (scienze di base) ha dato risultati sovrapponibile al resto d’Italia mentre il pomeriggio (scienze cliniche) c’è stato questo diverso comportamento. Purtroppo forse è da considerare che, negli ultimi anni alcune Facoltà hanno incentivato la partecipazione al Progress Test con particolare valore al fine del punteggio dell’esame di Laurea senza prendere in considerazione la particolare capacità dello studente medio di ricorrere a tecniche sopraffini per arrivare al risultato.  Questo a significare che la prossima missione della Conferenza, nel momento che la Commissione per l’abilitazione alla professione medica sta lavorando per trasferire l’esperienza del Progress Test all’esame di abilitazione, dovrà essere quella di tutelare l’ottimo e corretto svolgimento del Progress Test.

Fig. 11 - Paragone dell’andamento della percentuale delle risposte corrette sia nelle scienze di base che in quelle cliniche nei 35 corsi di laurea che hanno fatto sostenere l’esame agli studenti iscritti al 6° anno. La figura indica anche il numero di studenti che hanno sostenuto l’esame in ciascuno dei 35 corsi di laurea. Gli ovali mettono in evidenza l’enorme discrepanza tra i risultati nella parte clinica rispetto alla parte di base.

Fig. 11 – Paragone dell’andamento della percentuale delle risposte corrette sia nelle scienze di base che in quelle cliniche nei 35 corsi di laurea che hanno fatto sostenere l’esame agli studenti iscritti al 6° anno. La figura indica anche il numero di studenti che hanno sostenuto l’esame in ciascuno dei 35 corsi di laurea.
Gli ovali mettono in evidenza l’enorme discrepanza tra i risultati nella parte clinica rispetto alla parte di base.

Conclusioni

Il PT 2012 ha mostrato un aumento della numerosità degli studenti partecipanti. Dopo 7 anni di sperimentazione cominciamo veramente ad essere fiduciosi che il PT, nei Corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia in Italia, possa rappresentare un test affidabile nella valutazione delle conoscenze acquisite durante il corso di laurea.

Il tentativo di trasformare l’attuale esame di abilitazione in un Progress Test finale sta diventando una probabile realtà e forse una necessaria realtà alla luce dei “soliti” risultati dell’esame di abilitazione che anche quest’anno hanno dato delle percentuali di abilitati vicine al 99%. Questa percentuale non rappresenta una realtà e soprattutto non considera che la valutazione è una componente critica dell’insegnamento. E’ quindi mandatario, come auspicato dalla Conferenza Permanente dei Presidenti dei CLM di Medicina e Chirurgia, che il PT, ormai evenienza routinaria e capo saldo della formazione dei nostri studenti, prossimi professionisti della salute, diventi il futuro modello di un corretto esame di abilitazione. Partecipare al PT potrebbe diventare, per lo studente, uno strumento per migliorare la propria formazione (assessment drives learning) e, per il Corso di Laurea, un mezzo per migliorare l’iter educativo (assessment drives curricular improvements).

Bibliografia

1. Mennin SP, Kalishman S. (1998). Student assessment. Acad Med. 73(9 Suppl):S46-54.

2. Newble DI, Jaeger K. (1983) The effect of assessments and examinations on the learning of medical students.  Med Educ. 17: 165-171.

3. Tenore A. (2010). Il Progress Test- Considerazioni e speranze per il futuro delle Facoltà di Medicina Italiane.  Med Chir 49: 2123-2130.

4. Recchia L, Moncharmont B. (2011) Elaborazione dei dati relativi al nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi del Molise. I risultati del Progress Test. Med Chir 51: 2237-2242.

Cita questo articolo

Tenore A., Basili S., Proietti M., Il Progress Test 2012, Medicina e Chirurgia, 60: 2699-2704, 2013. DOI:  10.4487/medchir2013-60-4

Il progress Test 2011n.56, 2012, pp.2487-2509, DOI: 10.4487/medchir2012-56-5

Abstract

The Progress Test (PT) represents a longitudinal knowledge evaluation method which is currently incorporated in the medical study courses of different American and European Universities. PT recognizes particular and distinctive characteristics such as: (a) students cannot specifically study of the test but can only prepare to take the exam by continuously following and studying their individual courses on a day-by-day basis and (b) the PT covers subject matter that spans the entire 6 years of study.  These two characteristics, allow the opportunity to (a) evaluate students accumulated knowledge at any particular time in the course of their studies, and  (b) the acquisition of data about students analytical and reflective abilities.  The use of this powerful tool goes beyond the evaluation of a single medical-related discipline or subject; it concentrates on the overall objectives of the 6 years course of study by looking how knowledge is integrated and used in a holistic manner.

In 2011 medical students in Italy took the sixth PT.  45 Italian Medical Faculties participated and 13991 students, enrolled from the second to the 6th years sat for the exam all over Italy. The exam was administered, as usual, in the month November, which is close to the beginning of the academic year.  The test was composed of 300 questions, equally divided between the two groups, Basic Sciences and Clinical Sciences, each section administered over a 3 hour period for a total of 6 hours of examination time.

An analysis of the current results can best be understood by comparing them with previous PT’s and tends to give an overall national, as well as local picture that although, superficially may appear to reflect the learning outcomes of our students, underneath it all may be truly reflecting our teaching methods and content.  Data obtained from consecutive PT’s are very useful to, ultimately, better understand the principal objective of the PT which is to continuously improve both the teaching as well as learning qualities of our professors and students respectively.

Articolo

Introduzione

Il 15 novembre 2006 è stato condotto il molte Facoltà di Medicina e Chirurgia il primo Progress Test che  rappresenta un metodo di valutazione longitudinale delle conoscenze ed è attualmente incorporato nel curriculum medico di diverse Università Americane ed Europee.  Il Progress Test (PT) ha come caratteristiche peculiari che (i) lo studente non può prepararsi per il PT e che (ii) la valutazione è basata solo sulla capacità dello studente di acquisire e ritenere le conoscenze riguardo agli obiettivi del curriculum formativo globale e non del singolo corso integrato.

Il PT rappresenta quindi un metodo essenziale della valutazione del miglioramento e del mantenimento delle conoscenze durante i 6 anni di corso che porteranno poi al raggiungimento della competenza professionale distintiva del laureato in Medicina e Chirurgia.

Il 16 novembre 2011 è stato condotto il 6° Progress Test nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia, come riportato nella Tabella 1, consentendo ai Docenti delle Facoltà Italiane di Medicina e Chirurgia di aver per la prima volta una visione completa del percorso dello studente fino ai primi mesi dell’inizio del primo semestre del 6° anno.

Tabella 1- I sei anni di Progress Test

Mercoledì 15 Novembre 2006
Mercoledì 14 Novembre 2007
Mercoledì 12 Novembre 2008
Mercoledì 18 Novembre 2009
Mercoledì 17 Novembre 2010
Mercoledì 16 Novembre 2011

Nel 2006 parteciparono il 55% delle Facoltà in Medicina e Chirurgia (25 CLMMC dei 45 attivi).

Nel 2011 l’84% delle Facoltà in Medicina e Chirurgia ha partecipato al sesto PT; in particolare hanno partecipato 45 dei 51 CLMMC attivi.

Nel corso di questi 6 anni soltanto 2 Corsi di laurea non hanno mai partecipato al PT (Università di Pavia e Università di Varese).

 Progress Test 2011 – Metodi e Risultati

Come negli scorsi anni il PT è stato strutturato in 300 domande a scelta multipla; solo una risposta sulle cinque proposte è quella giusta. Le prime 150 domande riguardano le scienze di base e sono somministrate in 3 ore nel corso della mattina del giorno prescelto. Le successive 150 domande, somministrate nel pomeriggio, sono inerenti le scienze cliniche.

Nella Tabella 2, è riportata la numerosità delle domande per aree disciplinari. La distribuzione delle domande per il 2011 è stata identica a quella del 2010.

Tabella 2: Distribuzione delle domande per aree disciplinari.

Scienze di Base

Totale n=150

Scienze Cliniche

Totale n=150

Morfologia/Biologia 20 Ostetricia e Ginecologia 20
Fisiologia 25 Pediatria 30
Biochimica/Biologia Molecolare/Genetica 25 Medicina Interna e Specialistica 40
Microbiologia/Immunologia 25 Medicina Preventiva 40
Patologia Generale/Fisiopatologia 25 Chirurgia Generale e Specialistica 10
Farmacologia 15 Anatomia Patologica 10
Scienze del Comportamento 15

Dei 45 corsi di Laurea che hanno partecipato al PT nel Novembre 2011, 2 non hanno ad oggi consegnato i risultati pertanto nel momento della stesura di questo articolo verranno riportati i risultati relativi a 43 corsi.

Altra nota metodologica è quella che nello scorso esercizio del PT non è stato incluso nel campione il primo anno di corso.  Questa particolare regola è stata suggerita dalla volontà della commissione di valutare il ruolo del peso da riservare alle risposte sbagliate.  Ai fini della valutazione, in molti modelli internazionali e nazionali, viene data rilevanza anche alle risposte sbagliate considerando che tale risposte vengono scelte a caso dallo studente e possono talvolta dare dei risultati positivi dovuti alla sola casualità.

Questa scelta metodologica è stata fatta per testare la tecnica finale della preparazione e della valutazione del PT in considerazione di un suo possibile utilizzo nelle prove per l’abilitazione professionale degli studenti andando così a modificare l’attuale esame di stato.

E’ stato quindi “risomministrato” un questionario già utilizzato (esercizio 2007) in precedenza al fine di confrontare il diverso peso valutativo nel considerare o non considerare le risposte sbagliate.

 Coinvolgimento dei diversi anni di corso

Come ogni anno, ogni Corso di Laurea ha deciso in maniera autonoma a quale anno di corso fosse somministrato il PT. A sostegno della sempre maggiore comprensione dell’utilità di questo modello valutativo è da segnalare che,  come riportato nella Figura 1, ben il 65% dei corsi di Laurea ha somministrato il PT ai 5 anni di corso. Il 28% dei Corsi di Laurea ha coinvolto almeno 2 anni di corso,  il 5% ha coinvolto almeno 4 anni di corso e soltanto 1 Corso di Laurea ha coinvolto un solo anno.  L’esatta distribuzione dei vari anni di corso coinvolti in relazione a quanto successo nei 5 anni di esercizio del PT precedenti è riportata  nella Figura 2.

Come si può notare dal 2006 ad oggi si è osservato un coinvolgimento sempre più numeroso di tutti gli anni di corso con un aumento significativo (+14%) soprattutto al terzo anno.  In particolare, dei 43 CLMMC, 35 hanno condotto il test al 2° anno, 41 al 3°, 36 al 4°, 33 al 5° e 32 al 6° anno per un totale di 177 anni accademici.  La leggera flessione rispetto allo scorso anno è dovuta in parte alla mancanza della somministrazione al 1° anno di corso.

Figura 1

Figura 2

Per lo stesso motivo, la numerosità totale degli studenti partecipanti è stata leggermente inferiore a quella registrata nel 2010 (15278 vs. 13991) (Figura 3).

Figura 3

Tuttavia, analizzando i dati e considerando il totale dei partecipanti iscritti dal 2° al 6° anno, si è passati dagli 11595 dello scorso anno (2010) ai 13991 del 2011 con un incremento della numerosità totale del 21%.

Nel dettaglio, c’è stato un incremento del 32% al 3° anno (2968 vs. 3929), del 43% al 4° anno (2119 vs. 3032), del 23% al 5° anno (1527 vs. 1876) e del 18% al 6° anno (1312 vs. 1552).

Se si considera che dopo un anno di sperimentazione, ossia nell’esercizio 2007, si poteva contare su una popolazione di studenti, iscritti dal 2° al 6° anno di Medicina, di circa 5000 studenti (precisamente 5426) nel sesto anno di esercizio, ossia nel 2011, tale popolazione si è molto di più che raddoppiata (Figura 3).

La partecipazione degli studenti rispetto al numero potenziale degli iscritti si è sempre comunque attestata nei diversi anni intorno al 50% (Figura 4)

Figura 4

Nell’esercizio 2011 soltanto il 30% circa degli studenti iscritti al quinto-sesto anno di corso ha sostenuto il PT ma  oltre il 50% di studenti iscritti al 2° e 3°anno di medicina ha sostenuto il PT.

Con punte del 61.9% raggiunte dagli studenti totali iscritti al terzo anno di medicina dimostrando anche una sensibilizzazione dello studente rispetto al progress test.  Dapprima lo studente ha apprezzato il valore attribuito come ADE al PT e successivamente ha cominciato a comprendere il valore didattico di tale strumento (Figura 5).

Figura 5

 Analisi dei Risultati per anno di corso- Progress test 2011

Nella Figura 6 sono riportati i numeri relativi ai partecipanti alle due tipologie di esame (Scienze di Base e Scienze Cliniche).

Quest’anno, si è osservata una leggera tendenza alla maggiore partecipazione ai test concernenti le Scienze Cliniche anche se con minime differenze.  Nel proseguimento dell’articolo saranno riportati i risultati del PT 2011 mostrando dapprima l’andamento delle sole risposte corrette paragonandole all’esame del 2007 (successivamente, nel dettaglio, verrà trattato il confronto tra risposte corrette vs. corrette/sbagliate)

Figura 6

Prendendo in considerazione il dettaglio per singolo anno di corso, il PT 2011 ci ha mostrato che:

1)    Per il II anno la media delle risposte giuste per le Scienze di Base è 22,6% (DS: 7.4%), sostanzialmente sovrapponibile al dato determinato l’anno precedente, così come con quello determinato dalla sottomissione dello stesso esame nel 2007, con un delta di solo lo 0,2%.

A fronte di una percentuale simile sul totale delle risposte, le percentuale di risposte giuste nelle varie discipline differisce decisamente da quelle dello scorso anno, mentre risulta sostanzialmente invariata con il 2007. Per quanto riguarda invece le Scienze Cliniche, si è potuto mettere in evidenza un deciso divario rispetto al 2007, con una media del 14,7% (DS: 7,9%) rispetto al 21,2% (DS: 10,8%), con riduzione maggiore delle percentuale di risposte corrette in Ostetricia-Ginecologia, Pediatria, Medicina Interna e Chirurgia Generale, compatibile però con l’anno di corso (Figura 7 e 8).

Figura 7

Figura 8

2)  Nel III anno, i risultati ottenuti hanno mostrato una forte flessione nel numero di risposte corrette con un 32,4% (DS: 8.5%) rispetto al 2007 dove si riportava un 37,3% (DS: 10,6%) di risposte corrette. Il delta aumenta quando si prendono in considerazione le Scienze Cliniche, con un 14,7% (DS: 7,9%) contro il 21,2% (DS: 10,8%), con un calo molto marcato soprattutto nell’area dell’Ostetricia e Ginecologia (Figura 9 e 10).

Figura 9

Figura 10

3)  Nel IV anno la media delle risposte esatte nelle Scienze di Base è stata del 41,1% (DS: 7,9%), decisamente maggiore rispetto allo scorso anno, ma con un delta in diminuzione rispetto ai risultati del 2007, che si attestava al 45,7% (DS: 6,2%).

Come atteso, in questo anno di corso, si può osservare un netto aumento di risposte giuste nelle Scienze Cliniche con un 25,2% (DS: 8,6%), che però risulta essere decisamente più contenuto rispetto a quello dello scorso anno, ma soprattutto rispetto a quello del 2007 che si attestava al 30,9% (DS: 7,4%) (Figura 11 e 12).

Figura 11

 

Figura 12

 

4) Nel V anno la media per le Scienze di Base si attesta al 54,1% (DS: 6.4%) con una netta inversione di tendenza rispetto al 2007, in cui si era osservata una media del 50,2% (DS: 7,6%), che si conferma nelle Scienze Cliniche, con una media del 45,1% (DS: 9,8%) rispetto al 39,8% (DS: 11,0%) del 2007.  Come atteso rispetto agli altri anni, tutte le discipline segnano un netto aumento di risultato positivo, con la Farmacologia che recupera molto terreno rispetto agli altri esercizi. (Figura 13 e 14)

Figura 13

Figura 14

4)  Nel VI anno la media di risposte esatte, per le Scienze di Base, è stata del 54,7% (DS: 6.1%), sostanzialmente sovrapponibile al 2007 che si attestava al 54,9% (DS: 8,2%). Per le Scienze Cliniche, si denota un forte aumento rispetto all’anno precedente, con una media del 49,5% (DS: 9,0%), confermando la sovrapponibilità rispetto al dato del 2007, che arrivava al 49,3% (DS: 12,1%) (Figura 15 e 16).

Figura 15

Figura 16

Analisi delle differenze nei valori medi tra esami valutati solo con risposte corrette ed esami  valutati con risposte corrette/sbagliate.

Fino al 2010 (5° esercizio) abbiamo eseguito gli esami valutando solo le domande corrette.

Quello che è emerso nei primi 5 anni di sperimentazione, confermato anche dall’attuale, è che la percentuale di risposte corrette per anno e disciplina non cambia.

Nella mente degli ideatori del PT il modo ideale di valutazione del PT era di penalizzare i “tentativi di indovinare” la risposta corretta da parte dello studente.

La Conferenza dei Presidenti di Corso di Laurea, in occasione della centoduesima riunione, ha quindi deciso di utilizzare il PT 2011 come modello delle due diverse valutazioni.

Come è possibile osservare nei pannelli che compongono al Figura 17, lo scarto tra la percentuale ottenuta utilizzando la modalità risposte corrette rispetto a quella corrette/sbagliate si è attestato, sia nelle scienze di base che in quelle cliniche, intorno al 10%.  Lo scarto minimo osservato è stato del 9.6% nel test dedicato alle scienze cliniche nel secondo anno.  Lo scarto massimo è stato del 16.7% al quarto anno nelle scienze di base.  Alla luce di tali risultati e considerando l’importanza del Progress Test come mezzo di valutazione della progressione delle conoscenze e soprattutto del mantenimento di queste sembra trascurabile lo scarto medio del 10% rispetto alla grande validità dimostrata in questi 6 esercizi della valutazione.

Figura 17

 

Analisi complessiva (media nazionale) dal primo al sesto anno: confronto con i risultati degli anni precedenti

Il PT 2011, somministrato nella stessa forma del 2007, mentre mostra dati sostanzialmente sovrapponibili per il II anno di corso, soprattutto per le Scienze di Base, che hanno decisamente maggiore peso in questo anno, trova un netto calo di risposte corrette per gli anni centrali, III e IV.

A contraltare di ciò si mette in evidenza come negli ultimi due anni di corso, la forbice del delta si inverta e progressivamente si apra a favore del PT 2011.

Al confronto con gli ultimi due esercizi, 2009 e 2010, si può sottolineare una completa comparabilità per il II e III anno di corso, si va incontro ad un forte aumento delle risposte corrette nel secondo triennio.

Scienze di Base

In base ai dati disponibili, come osservabile nella Figura 18, i dati riferibili alle Scienze di Base mostrano una buona riproducibilità del risultato tra il 2007 e il 2011, con un andamento consensuale in base all’anno di corso. E’ possibile osservare come ci sia invece un netto miglioramento rispetto ai risultati degli esercizi 2009 e 2010, soprattutto negli anni del secondo triennio di corso, probabilmente riflettendo un miglioramento delle capacità deduttive degli studenti che si avvicinano alla fine del corso di studi. Prendendo invece in considerazione le percentuali di punteggio in base alle risposte corrette-sbagliate (Figura 19),

Figura 18

Figura 19

possiamo osservare come se nel II, III e IV anno di corso la media sia molto bassa, con delta rispettivamente del 12,7%, del 15,2% e del 16,7%, suggerendo una importante perdita delle conoscenze nella prima metà del corso di studi, i punteggi relativi agli ultimi due anni, suggeriscono un deciso rafforzamento delle conoscenze, probabilmente implementato dallo studio delle patologie integrate, che gli studenti effettuano durante il IV anno di corso. Tale dato, attestandosi attorno al 40%, rafforza quello della media delle risposte corrette, suggerendo una stabilizzazione delle conoscenze di base nei futuri medici.

Valutando solo le risposte corrette dopo 5 anni di studi sembra essere possibile ritenere il 50% delle conoscenze.  Se si da valore alle risposte sbagliate si raggiunge il mantenimento di circa il 40% delle conoscenze al sesto anno.  In effetti c’è una differenza di solo il 10% tra le due valutazioni.

Scienze Cliniche

Passando alle Scienze Cliniche, com’è osservabile nella Figura 20, continua a mantenersi costante nei primi 3 anni la percentuale delle conoscenze, non disegnando alcuna curva mantenendosi tra il 12% e il 14% poi c’è un progressivo incremento fino a circa il 45% di media, sfiorando però nel 2011 il tanto agognato 50% delle conoscenze.

Analizzando invece il PT 2011 con quelli dell’esercizio 2007, si può notare come i dati siano variamente confrontabili con anni di corso sostanzialmente sovrapponibili, altri in cui nel 2011 si sono identificate medie maggiori di risposte giuste e altri ancora in cui si sono verificate medie minori. È possibile che tale variabilità sia dovuta alla diversa numerosità del campione, considerando che nel 2011 hanno sostenuto il PT quasi tre volte il numero di studenti che lo hanno sostenuto nel 2007.

Andando invece ad analizzare la distribuzione delle medie relative alle risposte corrette-sbagliate (Figura 21), si può notare come i valori, almeno in parte, si comportino esattamente come ci si potrebbe aspettare. Vediamo infatti come al II, III e IV anno di corso le medie dei punteggi delle domande corrette-sbagliate precipitino vertiginosamente con delta superiori al 10%, riflettendo il fatto che fino a quel punto di corso gli studenti non hanno ancora affrontato i corsi integrati relativi alle Scienze Cliniche.

Figura 20

Figura 21

Osservando, invece, i dati relativi al V e al VI anno vediamo come pur essendo incredibilmente più alte le percentuali sia delle sole risposte corrette che delle risposte corrette-sbagliate, resta comunque molto elevato il delta tra i due punteggi, come ad indicare che nonostante sia aumentata la quantità delle conoscenze, resta comunque molto alta la quantità delle risposte che vengono sbagliate dagli studenti. Volendo interpretare tale dato, si può ipotizzare che nonostante si sia arricchita la quantità di nozioni degli studenti, ci sia comunque una quota importante di studenti con un perdita immediata di conoscenze, cosa che emerge ancora più fortemente andando a confrontare le medie del IV e del VI anno di corso.

Anche in questo caso, valutando solo le risposte corrette dopo 5 anni di studi sembra essere possibile ritenere il 50% delle conoscenze.  Se si da valore alle risposte sbagliate si raggiunge il mantenimento di circa il 40% delle conoscenze al sesto anno.  In effetti, c’è una differenza di solo il 10% tra le due valutazioni.

Analisi individuale delle specifiche  aree disciplinari.

La Tabella 3 riporta, in  media, le percentuali di risposte esatte nelle varie aree disciplinari nei diversi anni di corso ottenute nei CLMMC durante il PT 2011.

Per quanto riguarda le Scienze di Base possiamo osservare come, differentemente da altri esercizi precedenti, in tutte le aree disciplinari ci sia un costante progressivo aumento della percentuale delle risposte corrette, fino a valori molto buoni, come nel caso della “Microbiologia ed Immunologia” e “Patologia Generale e Fisiopatologia”, dove si raggiungono percentuali superiori al 60%.

Si può ovviamente considerare come tra le varie discipline esistano naturali differenze, soprattutto al II anno di corso, dove vediamo che la “Morfologia e Biologia”, in particolar modo, ma anche la “Biochimica, Biologia Molecolare e Genetica” e la “Microbiologia e Immunologia”, partano da valori molto più alti, che sono poi progressivamente recuperati dalle altre discipline.

Per le scienze di base, quindi, abbiamo nel 2011 un’ottima riproducibilità nella percentuale delle risposte giuste con un incremento medio del 32% delle risposte giuste dal secondo al sesto anno di corso tra il 2007 e il 2011.

Per quanto riguarda le Scienze Cliniche, si può vedere come esista un andamento molto simile a quello delle Scienze di Base, con progressivi incrementi delle percentuali di risposte corrette, con un netto stacco tra il IV e il V anno di corso. Differentemente dagli anni precedenti, in tutte le discipline si è riusciti a raggiungere un buon risultato, superiore al 40%, con diverse discipline arrivate a superare anche il 50% fin dal V anno di corso, come “Ostetricia e Ginecologia” e “Anatomia Patologica”. La “Anatomia Patologica”, riesce poi addirittura a raggiungere una percentuale superiore al 60% al VI anno di corso, recuperando i non brillanti risultati ottenuti nello scorso PT.

Fa eccezione, in questo ottimo prospetto, la “Medicina Preventiva”, che differentemente dagli ultimi anni, in questo esercizio ottiene dei punteggi molto bassi, non riuscendo nemmeno a raggiungere il 40% al VI anno di corso.

 

II

III

IV

V

VI

 SCIENZE DI BASE
Morfologia/Biologia 34.2 40.6 40.5 48.1 50.7
Fisiologia 20.2 34.4 47.6 59.4 58.8
Biochimica/Biologia Molecolare/Genetica 27.8 37.6 42.8 50.4 47.3
Microbiologia/Immunologia 21.9 42.3 52.9 63.6 62.7
Patologia Generale/Fisiopatologia 15.7 24.6 40.2 58.8 60.9
Farmacologia 12.5 19.5 29.1 47.3 49.1
Scienze del Comportamento 26.0 28.1 34.4 51.1 53.8
SCIENZE CLINICHE
Ostetricia e Ginecologia 25.4 29.6 40.1 56.8 58.0
Pediatria 9.7 12.3 21.1 39.4 44.5
Medicina Interna e Specialistica 4.9 8.1 20.4 45.5 51.6
Chirurgia Generale e Specialistica 5.7 8.6 17.6 35.4 42.6
Medicina Preventiva 10.6 12.9 21.5 36.5 38.6
Anatomia Patologica 12.9 16.4 30.9 57.2 61.5

Tabella 3: Percentuale di risposte esatte nei cinque anni del corso di laurea stratificate per aree disciplinari.

Analisi dell’incremento delle competenze al sesto anno suddivisi per CLMMC

Quest’analisi molto puntiforme e che riguarda la valutazione delle competenze al sesto anno è disponibile per 32 CLMMC (Figura 22).

I vari CLMMC sono individuati da un numero progressivo per il quale è impossibile individuarli.  Tuttavia, come è estrapolabile nella Figura 22, vi sono dei comportamenti particolarmente anomali soltanto in alcuni casi.

Figura 22

 

Conclusioni

Il PT 2011 ha mostrato un aumento della numerosità degli studenti partecipanti nonostante in questo esercizio non è stato incluso il primo anno di corso.  E’ stata osservata, tuttavia, anche quest’anno, una diminuzione progressiva del numero degli studenti partecipanti tra i vari anni di corso con una riduzione importante al sesto anno.  Questo probabilmente è dovuto alla difficoltà per gli studenti di comprendere fino in fondo il significato del PT anche se la grande partecipazione degli studenti del terzo anno fornisce l’idea di una sempre maggiore comprensione del significato del PT.   Dopo 6 anni di sperimentazione cominciamo veramente ad essere fiduciosi che il PT,  nei Corsi di Laurea Magistrali in Medicina e Chirurgia in Italia, possa rappresentare un test affidabile nella valutazione delle conoscenze acquisite durante il corso di laurea.  Sicuramente in questo esercizio è stata fugata anche la sensazione di un errore metodologico nel non valutare le risposte sbagliate.

Il tentativo di trasformare l’attuale esame di abilitazione in un Progress Test Finale sta diventando una probabile realtà  e forse una necessaria realtà alla luce dei risultati ottenuti nell’attuale esame di stato (Figura 23).

Figura 23

Sarà quindi necessario, come auspicato dalla Conferenza Permanente dei Presidenti dei CLM di Medicina e Chirurgia che il PT diventi una evenienza routinaria, capo saldo della formazione dei nostri studenti, prossimi professionisti della salute.

Bibliografia

1. Mennin SP, Kalishman S. (1998). Student assessment. Acad Med.;73(9 Suppl):S46-54.

2. Newble DI, Jaeger K. (1983) The effect of assessments and examinations on the learning of medical students.  Med Educ. ;17: 165-171.

3. Tenore A. (2010). Il Progress Test- Considerazioni e speranze per il futuro delle Facoltà di Medicina Italiane.  Med Chir 49; 2123-2130.

4. Recchia L, Moncharmont B. (2011) Elaborazione dei dati relativi al nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi del Molise.  I risultati del Progress Test. Med Chir 51, 2237-2242.

Cita questo articolo

Tenore A., Basili S., Lenzi A., et al, , Medicina e Chirurgia, 56: 2487-2509, 2012. DOI:  10.4487/medchir2012-56-5