Editorialen.71, 2016, pp. 3213

Autori: Andrea Lenzi

lenziLa Conferenza dei Presidenti di corso di laurea in Medicina ha avuto, in questi ultimi mesi, il privilegio di ospitare, quali relatori, Rappresentanti di diverse Istituzioni che operano nei campi della formazione medica e dell’assistenza sanitaria. Sono incontri nei quali l’integrazione di saperi ha portato ad acquisire nuove conoscenze e stimoli per la ricerca e l’innovazione metodologica.

Molti Relatori hanno poi messo a disposizione i loro contributi che oggi con soddisfazione presentiamo ai nostri Lettori.

In uno dei nostri appuntamenti Rossana Ugenti aveva riportato il parere del Ministero della Salute, di cui è Direttore Generale, sul tema del futuro fabbisogno di medici in Europa; su questo problema era stato istituita nel 2013 una Commissione europea con lo scopo di prevedere e quindi programmare il fabbisogno di medici negli anni. Nel progetto, che ha coinvolto partner di novanta stati europei, il nostro Ministero ha avuto assegnata una delle sette linee di attività, quella finalizzata a definire la metodologia adeguata per giungere ad una definizione esatta del numero di medici, odontoiatri, infermieri ed ostetriche necessari nel periodo 2015-2040.

Ma quale medico attende il futuro? La risposta non poteva essere data se non dalla Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, Roberta Chersevani che è stata nel contempo efficace, chiara, esauriente. La società, evoluta e modificata, si attende un medico che alla necessaria competenza associ l’umanità, che all’osservazione accurata del paziente e al ragionamento clinico unisca l’empatia, che conosca l’arte dell’ascolto e sia ben disposto all’informazione comprensibile ed alla condivisione delle scelte; un medico che curi la persona malata e non la malattia e che, nella salute, la aiuti a conservarla; un medico infine attento alle problematiche sociali e idoneo al lavoro di gruppo. Un messaggio molto apprezzato dai nostri Presidenti di Corsi di Laurea. Grazie Presidente!

Poi la voce dell’ENPAM  portata dal suo VicePresidente Gianpiero Malagnino ha presentato un’interessante proposta, ora in attesa dell’approvazione dei Ministeri vigilanti. Consiste nella possibilità offerta agli studenti del quinto e sesto anno di medicina di potersi iscrivere all’ente con una cifra contenuta nei 100 Ä/anno. Il vantaggio è quello di poter godere subito di quei privilegi previdenziali ed assistenziali che l’ENPAM offre ai professionisti iscritti. Senza dubbio quello che si può definire un buon affare. Porteremo il messaggio a tutti i corsi di laurea.

Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS e Ordinario di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università cattolica del Sacro Cuore, riferisce i dati del Centro di ricerca e di studio sulla leadership in medicina, un centro che, come dice la denominazione, inteso a definire la leadership, la sua differenziazione dal management e  il ruolo di un  leader. In una medicina che non è più individuale ma quasi sempre lavoro d’équipe, in una medicina che, con l’evoluzione dell’organizzazione sanitaria, deve sempre più interfacciarsi con altre istituzioni, vi è senza dubbio necessità di figure di leader preparati e capaci di coordinare.

Inoltre, in una società che diviene sempre più multietnica, il medico che esce dall’Università deve avere sufficiente conoscenza degli usi e costumi di popoli d’Oltremare appartenenti a confessioni religiose diverse. Non si può stabilire con essi, quando malati, un efficiente relazione di cura se non si tiene conto e non si rispettano queste diversità. Da tali considerazioni è partito Gianfranco Gensini per costituire un Gruppo interreligioso, composto da docenti di altra nazionalità e religione, un gruppo che ha svolto a Firenze attività didattica elettiva nel Corso di Laurea in Medicina per appartenenti al cattolicesimo, all’ebraismo, all’islamismo, al buddismo e all’Hindù-Hare Krishna.

I Lettori interessati troveranno nell’interno i resoconti di questi importanti dibattiti. A me non resta che ringraziare gli illustri Ospiti che hanno scelto la Conferenza quale sede idonea per incontrarsi e scambiarsi le rispettive conoscenze ed esperienze.

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