Il futuro del Medicon.71, 2016, pp. 3214-3215

Abstract

It is time to look at the future and understand what doctors,, what patients and what type of medicine we are going to encounter inside our National Health Service.

Doctors must provide information so patients will live according to correct life styles.

The reasons why medicine is becoming more and more complex are examined.

Appropriateness, innovation, chronicity, welfare and sustainability are the main issues to consider.

Medical humanities must be part of teaching, and will help future doctors to have a better relationship with the patients of the future.

Parole chiave: Appropiatezza – Cronicità – Medicina delle complessità 

Key-words: Appropriateness – Chronicity – Medicine of complexity

Articolo

E’ necessario guardare al futuro, individuare quale sarà la figura del medico, come sarà il paziente e quale medicina potrà realizzarsi all’interno del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

I parametri da prendere in considerazione sono tanti, complessi e in costante evoluzione.

L’ambiente di vita e di lavoro, i livelli di istruzione e di equità sociale sono determinanti fondamentali della salute individuale e collettiva. Il medico deve sempre più collaborare all’attuazione di idonee politiche educative, di prevenzione e di contrasto alle disuguaglianze alla salute, promuovendo e favorendo l’adozione di corretti stili di vita, informando sui fattori di rischio. Il medico deve adoperarsi per favorire l’uso appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni. La comunicazione alle persone deve essere pertinente. Sono norme tratte dal Codice di Deontologia del medico, revisionato nel 2014, ed in particolare dell’articolo 5, che tratta di promozione della salute, ambiente e salute globale1.

L’evoluzione del quadro demografico e sociale e caratterizzato da una maggiore longevità rispetto al passato. In Italia gli anziani costituiscono già il 20% della popolazione. Ma il numero è destinato ad aumentare, in tutto il mondo, ed i sistemi sanitari non sono pronti a fronteggiare questa evenienza.  L‘aumento di età della popolazione si associa ad un incremento di malattie croniche. Si modifica il  quadro epidemiologico, con incremento della prevalenza del diabete. Va aumentando l’obesità tra gli adulti.

Nel mondo, ma anche in aree diverse del nostro paese, si evidenzia grande variabilità se si considerano indicatori quali l’aspettativa di vita, il benessere soggettivo, l’equità.

Andrebbe modificata l’aspettativa di salute. La  definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che parla di benessere fisico, mentale e sociale – vale a dire di completo benessere – andrebbe trasformata in una definizione più dinamica e funzionale: salute come capacità di adattamento, capacità di adattarsi e gestire se stessi2.

Le cure sono sempre più personalizzate e costose, l’innovazione del settore biomedico è in crescita, le risorse sono sempre più limitate.

La professione medica vede una netta prevalenza delle donne medico, in assenza di adeguate organizzazioni che possano consentire una serena genitorialità, in un contesto che vede denatalità (1,39 figli per donna nel 2013), scarso ricambio generazionale e progressivo invecchiamento della popolazione3.

La interazione/integrazione con le Professioni sanitarie deve far sempre più sviluppare un lavoro in team, con obiettivi comuni, compiti e competenze interdipendenti, con condivisione delle informazioni, degli impegni e delle responsabilità.

Nascono inevitabili elementi di criticità che vanno governati.

Il tempo di raddoppiamento delle conoscenze in medicina va assumendo ritmi incredibili: nel 2020 è previsto che raddoppino in 73 giorni4. Le conoscenze si sviluppano più rapidamente della nostra capacità di assimilarle e applicarle. Lo sviluppo professionale continuo ed il life-long learning ne devono tenere conto.

Le parole chiave che sfidano la nuova responsabilità del medico sono: appropriatezza, innovazione, cronicità, welfare, sostenibilità, contenimento, medicina delle complessità e tagli. Va salvaguardata la relazione di cura con la persona.

 

La cosiddetta medicina difensiva fornisce scarsa sicurezza; il medico è in genere molto preparato, talora poco empatico. Vi è un progresso impari tra medicina tecnologica e l’etica.

 

I giovani medici chiedono un ampliamento nell’insegnamento delle medical humanities: etica e deontologia, diritto, storia e filosofia della medicina, antropologia medica; chiedono anche di acquisire maggiori competenze per quanto concerne  sociologia e economia sanitaria.

Vi è necessità di nuovi modelli organizzativi che tengano conto dell’integrazione tra sociale e sanitario, dell’integrazione  nelle diverse fasi del percorso del paziente, dell’integrazione tra discipline e professioni, della continuità delle cure. Devono essere mantenuti standard elevati di sicurezza, efficienza e riduzione dei costi.

Il medico del futuro deve essere cosciente del proprio ruolo sociale e politico, cosciente della realtà economica, deve essere capace di ascoltare e comunicare. Deve essere capace di tener conto della dialettica tra risposta alla singola persona, ma anche alla comunità, in un contesto di salute pubblica. Deve perseverare nel miglioramento proprio e della organizzazione in cui opera.

Nell’interagire tra scienza, coscienza e sapienza, il medico del futuro deve saper aiutare a decidere, senza imporsi, autorevole ma non autoritario, tecnicamente competente e umanamente partecipe, conoscitore dell’organismo ma anche dell’uomo ammalato.

Bibliografia

1) Codice di Deontologia Medica (2014)

2) BMJ 2011;343:d4163

3) Piano Nazionale Fertilità

4) Trans Am Clin Climatol Assoc, 2011;122:48

Cita questo articolo

Chersevani, R., Il futuro del Medico, Medicina e Chirurgia, 71, 71: 3214-3215, 2016.

Comments are closed.