Dalle idee ai fatti. Una proposta (realizzata) per l’introduzione di un percorso longitudinale di Medicina Generale nel curriculum di un Corso di Laurea in Medicinan.63, 2014, pp.2842-2844, DOI: 10.4487/medchir2014-63-3

Abstract

The aims of the plan were: a) to promote interaction and collaboration between Academic and Primary Care structures in order to give students not only scientific but also human and social competences; b) to enlarge the vision of the job opportunities across the country among future young doctors, in particular as regards General Medicine. The educational project is planned to begin from the fourth year of the course, integrating field experience with formal university courses, according to the invitation formulated in the training workshop organized by the Gruppo di Studio Innovazione Pedagogica for the Conferenza Permanente dei Presidenti di CLM in Medicina. Moreover, a further step in our training proposal has led to insert the General Medicine within the residency program in Public Health, in the setting of the module of Primary health care. 

Articolo

Introduzione

Da alcuni anni è presente nel percorso formativo degli studenti del Corso di Laurea “C” in Medicina dell’Università di Roma La Sapienza una proposta mirata per l’insegnamento della Medicina Generale agli studenti che si avvicinano al termine della loro formazione. Nel tempo, è emersa l’opportunità di un approccio più precoce ai temi pertinenti l’assistenza primaria, che nel presente e nel futuro rappresenta sempre più il maggior campo di impiego del giovane laureato.

Riferendoci al Programma dell’atelier “L’integrazione nel territorio del sistema delle cure: ricadute sul processo formativo” (Firenze, 5 Ottobre 2012), abbiamo cercato di realizzare alcuni tra i punti emersi nel corso di quell’evento formativo1,2, ed in particolare:

– la relazione medico-famiglia-paziente, con tutte le implicazioni della visita domiciliare;

– la relazione interprofessionale tra i diversi professionisti della salute, che trova ambiti privilegiati nel territorio;

– la metodologia didattica dell’approccio clinico per problemi, che include tanto problemi di salute del singolo paziente, che problematiche di epidemiologia e prevenzione dell’intera popolazione;

– l’approccio privilegiato al paziente fragile, in un contesto di prevalenza di problemi di salute cronici assai diverso da quello nosocomiale;

– l’insegnamento sul campo della struttura e delle funzioni del sistema sanitario nazionale e delle cure primarie;

– l’insegnamento dei principi del management sanitario e della sostenibilità dell’impegno sanitario sul territorio;

– un approccio più sistematico di quanto sia possibile realizzare nel nosocomio ai principi della salute globale e della medicina delle migrazioni.

Non ultimo, ci è sembrato opportuno mostrare allo studente in Medicina l’importanza della gestione del benessere e della salute della popolazione, che rappresenta un modo per migliorare la qualità (ed accrescere la quantità) delle vocazioni rispetto alla medicina di base e per innescare una preparazione remota all’impegno attivo sul territorio”3.

Nell’ambito del corso di Metodologia Medico-Scientifica: Sanità Pubblica, che accompagna gli studenti nella loro formazione dal quarto anno di corso del nostro CCLM, si è dato spazio alla medicina territoriale, identificabile con l’assistenza primaria, attraverso la figura specifica del Medico di Medicina Generale. Attraverso quest’ultimo si cerca di realizzare un percorso di conoscenza e di formazione in questo campo, così da permettere una scelta “criteriata” con una formazione non solo didattica ma anche pratica, lavorando sul rapporto medico-paziente non solo dal punto di vista clinico e scientifico ma anche dal punto di vista dell’approccio olistico, peculiare dell’attività territoriale4.

Risulta chiaro che ciò non può essere trattato, spiegato e assimilato in alcune ore di didattica frontale. Tenendo conto delle possibili limitazioni di una sola didattica frontale in questo ambito, si è ritenuto importante permettere allo studente di avere un vissuto esperienziale sia nell’ambulatorio del Medico di Medicina Generale che a casa del Paziente, per poter non solo vedere ma condividere i due setting “extra-nosocomiali” specifici della Medicina di Famiglia.

Grazie alla collaborazione e alla disponibilità di varie figure accademiche, senza le quali non sarebbe stato possibile realizzare il percorso pratico e didattico, nell’anno accademico 2013-2014 siamo riusciti a coinvolgere gli studenti di tre anni di corso in varie fasi di conoscenza e di esperienza pratica. Aderendo sempre all’invito dell’incontro di Firenze, si è cercato di distribuire il più possibile l’esperienza nel corso degli anni, non limitandoci solo all’ultimo anno di corso quando gli impegni degli esami e della Tesi di Laurea non consentono una serena adesione a proposte che invitano ad avvicinarsi al mondo delle Cure Primarie.

Al quarto anno, esperienza già in essere dallo scorso anno accademico, abbiamo realizzato un incontro con gli studenti nel corso di Metodologia Medico-Scientifica: Sanità Pubblica in cui, nell’ambito dell’interazione tra discenti, il docente di Sanità Pubblica e il medico di Medicina Generale, hanno delineato insieme un primo approccio alla medicina territoriale. Si è cercato di creare interesse mostrando prospettive future, non conosciute da tutti in quel momento temporale della loro formazione.

Questo lavoro preliminare ha dato i suoi frutti nella risposta degli studenti del V anno di corso con la partecipazione ad un internato elettivo sulla visita a domicilio del paziente nel territorio. La proposta aveva come base di partenza alcune ore di didattica frontale per far conoscere la realtà territoriale, le problematiche dei pazienti cronici e fragili, che richiedono un intervento domiciliare programmato, e la borsa del medico di medicina generale con la strumentazione che utilizza nella sua pratica quotidiana5.

La lezione, assolutamente interattiva, ha messo a confronto l’immaginario dello studente con la realtà pratica in una alternanza di novità tecniche e di criticità di costi e di gestione.                                                                                                                                         Con non poca sorpresa hanno aderito ben sessanta studenti, un numero che ha costretto a modificare e ad allargare la possibilità di partecipazione nel setting del domicilio, con la realizzazione di una proposta che impegna il periodo da Marzo a Settembre, offrendo così ad ogni studente la possibilità non solo di partecipare ad almeno due accessi domiciliari, ma anche di seguire con un contatto telefonico i pazienti fragili durante i mesi di Luglio e Agosto. In questo modo gli studenti hanno modo di conoscere e partecipare a ciò che il Medico di Medicina Generale svolge attivamente nella prevenzione degli effetti delle ondate di calore sui soggetti sensibili nel territorio.

Inoltre, a partire dell’anno accademico 2012-2013, durante il primo semestre del sesto anno di corso, tutti gli studenti del corso di Management sanitario (Corso integrato di Metodologia Medico-Scientifica: Sanità Pubblica II), all’interno del quale sono inserite 6 ore didattica frontale in Medicina Generale, vengono coinvolti nello svolgimento delle Attività Formative Professionalizzanti. Infatti, gli studenti (in piccoli gruppi di 2/4) entrano per una giornata nel setting principale della Medicina Territoriale: l’ambulatorio.

L’accesso a porta libera dei pazienti e la non selettività dei casi proposti, consentono ad ogni gruppo di vivere un’esperienza diversa e diversificata negli aspetti patologici, sociali e culturali. La disponibilità di due mattine complete ogni settimana ha permesso di lavorare insieme senza creare affollamento e confusione con soddisfazione non solo degli studenti ma anche dei pazienti che gradiscono e partecipano attivamente a questo momento formativo.

Il gradimento degli studenti si è concretizzato nella richiesta di alcuni di loro di poter ripetere l’esperienza ambulatoriale per un periodo più lungo e quindi, grazie sempre alla disponibilità dei coordinatori di semestre, è stato realizzato un internato elettivo nel periodo di assenza di lezioni. Due studenti alla volta per una settimana hanno condiviso l’attività ambulatoriale non solo come spettatori, hanno partecipato alla visita medica e discusso sui casi ragionando in termini di problem solving, facendo così esperienza sia nella diagnostica, sia nell’ambito terapeutico e, non ultimo, anche nel contesto burocratico.

Parallelamente al programma fin qui descritto riguardo il Corso di Laurea, da quest’anno anche i Medici Specializzandi in Igiene e Medicina Preventiva hanno in programma nel loro corso di studi  due seminari, al primo e al quarto anno di  Specializzazione, inerenti l’approccio territoriale e il confronto con la Medicina Generale. E questo per ottemperare al meglio il dettato del nuovo ordinamento delle Scuole di specializzazione, dove per la Scuola in Igiene e Medicina preventiva si fa esplicito riferimento al fatto che il Medico in formazione specialistica deve acquisire professionalità e competenze relative all’organizzazione dell’assistenza primaria6.

Dalle idee ai fatti: il progetto esposto si sta delineando sempre più nei contorni e nei contenuti, con la disponibilità a collaborare alla formazione non solo scientifica ma anche umana e sociale. Si permette così ai medici del futuro di avere una visione sempre più ampia sulle possibilità e sulle modalità di lavoro che offre il territorio ed in particolare la Medicina Generale, ormai fortemente inserita nell’attività curricolare dello studente che segue il percorso formativo nel nostro Corso di Laurea.

Bibliografia

1) Gallo P, Consorti F, Della Rocca C, Familiari G, Casacchia M, Mitterhofer AP, Nati G, Padula MS, Pagano L, Sacchetti ML, Saitto C, Vago G, Valanzano R, Vantini I, Vettore L: L’integrazione del territorio nel sistema delle cure. Ricadute sul processo formativo. Med. Chir. 58: 2599-2605, 2013.

2) Gallo P, Becchi MA, Consorti F, Della Rocca C, Familiari G, Furlan PM, Palmeri A, Palumbo C, Valanzano R: L’integrazione del territorio nel sistema delle cure. Parte 2a – Proposta di un curriculum “verticale”. Med. Chir. 59: 2642-2649, 2013.

3) Gallo P, Consorti F. Studio individuale e studio guidato. Concetti, bisogni e approcci, Medicina e Chirurgia, 58: 2599-2605, 2013. DOI:  10.4487/medchir2013-58-9

4) WONCA. La definizione europea della Medicina Generale/Medicina di Famiglia, edizione 2011 (accessibile su  http://www.woncaeurope.org/sites/default/files/documents/Definizione%20WONCA%202011%20ita_A4.pdf)

5) Agenzia Italiana del Farmaco. Nella borsa del Medico di Medicina Generale. Bollettino d’informazione sui Farmaci 2008; XV (4): 186-188.

6) M.I.U.R. Riassetto delle Scuole di specializzazione di area sanitaria. Gazzetta Ufficiale n. 258 del 5-11-2005- Suppl. Ordinario n.176.

Cita questo articolo

gallo P., Pagano L., Marceca M., et al, Dalle idee ai fatti. Una proposta (realizzata) per l’introduzione di un percorso longitudinale di Medicina Generale nel curriculum di un Corso di Laurea in Medicina,  Medicina e Chirurgia, 63: 2842-2844, 2014. DOI:  10.4487/medchir2014-63-3

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