Notizie dalla Conferenza Permanente di CLM in Medicina e Chirurgia

Autori: Amos Casti

Conferenza Permanente dei Presidenti

di CLM in Medicina e Chirurgia

Roma, 9 giugno 2014

Il giorno 09 giugno 2014 i lavori della Conferenza vengono aperti dal Presidente della Conferenza che rende omaggio ai Presidenti del volume “La costruzione dell’omeopatia” del Prof. Andrea Bellelli dell’Università La sapienza di Roma.

Il Prof. Lenzi riferisce: sul problema delle ammissioni al Corso di Laurea per il quale verrà predisposta una apposita mozione, sul documento per la semplificazione delle schede AVA, sulla direttiva Europea per la laurea di cui riferirà il collega Zucchi, e sul rinvio della prossima riunione della Conferenza organizzata dal collega di Sassari.

Il Prof. Zucchi illustra la direttiva europea 2013/55/UE che prevede che : “La formazione medica di base comprende almeno cinque anni di studio complessivi, che possono essere espressi in aggiunta anche in crediti ECTS equivalenti, consistenti in almeno 5500 ore d’insegnamento teorico e pratico svolte presso o sotto la supervisione di un’università.”  Per ovviare a questo problema propone due ipotesi che specifica con esempi e calcoli puntuali: la prima consiste nel modificare a livello dell’ordinamento il numero di ore di insegnamento per CFU che comporterebbe un totale complessivo di 5619 ore, e la seconda consente in prospettiva di attivare un percorso di laurea abilitante e comporta un totale di 5570 ore. Nel secondo caso, oltre alla modifica del regolamento è necessario anche un ripensamento del piano degli studi per rispettare l’equilibrio fra i diversi ambiti disciplinari.

La Prof. Basili presenta i risultati preliminari ottenuti da 30 Corsi di Laurea di una indagine sugli appelli e sbarramenti nelle varie Sedi; il numero di appelli  “ufficiali” istituiti/erogati  nell’anno accademico è in media di  7, con un massimo di 10, mentre per quanto attiene gli sbarramenti e le propedeuticità la situazione è molto variegata e non facilmente riassumibile.

Le Proff. Roberta Pacifici e Maria Caterina Grassi illustrano lo stato dell’arte sul tabagismo e la dipendenza da nicotina, ed inoltre come formare una cultura medica per l’epidemia da fumo del XXI secolo; in questo contesto è importante il ruolo della formazione del medico.

Di notevole interesse è la relazione del Prof. Paolo Falaschi su “Osteoporosi una patologia ed una emergenza sociale senza distinzione di genere e di specialità: cosa inserire nel core curriculum”. Egli ritiene che nel Core Curriculum del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, l’insegnamento dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dell’osso, deve coinvolgere insegnamenti in tutta l’area formativa: Anatomia/Istologia, Fisiologia, Fisiopatologia e tutto il Triennio clinico con l’obiettivo di tendere a formare il “bone specialist”.

Vengono illustrati i punti qualificanti della mozione relativa all’accesso ai CdLM in Medicina e Chirurgia a.a. 2015-2016 e consistenti in: scelta irrinunciabile del numero programmato, orientamento formativo negli ultimi tre anni della Scuola Secondaria Superiore, l’importanza della “valutazione” del percorso scolastico e di un metodo di selezione che la Conferenza sta producendo e infine l’inconfutabile difficoltà, in caso di selezione dopo il primo anno di corso, a dover gestire un numero elevatissimo di studenti, in relazione alle carenze di personale docente e di strutture che si verrebbero a determinare, con conseguente forte diminuzione della qualità della formazione stessa (allegato).

Il Prof. Caruso riferisce brevemente sullo stato dell’arte relativo al Core Curriculum ed il coinvolgimento dei Presidenti nella sua attuazione. La proposta importante è quella di uniformare i verbi delle UDE in sette classi: cognitive mnemoniche, cognitive argomentative, abilità tecniche, competenze interpretative, competenze cliniche, competenze comunicativo-relazionali e competenze gestionali e per queste sono indicati i verbi preferiti da utilizzare a meno che non sia richiesto un verbo o espressione molto specifica.

La pillola pedagogica sulla “formazione per competenze” è brillantemente commentata dal Prof. Consorti, che dopo la definizione di competenza e la definizione di competenze cliniche di primo e di secondo livello, propone quindi di ripensare il core curriculum con un orientamento verso le competenze per identificare: a) le competenze di primo livello e accorpare le UDE semplificandole, e b) un possibile sistema di milestones, intermedie, come controllo di qualità del processo di formazione, finali come outcome del CLM (= abilitanti), e proiettate verso il “tronco comune”.

Il Prof. Della Rocca riferisce sullo stato di avanzamento delle “Site Visit”, che risulta molto positivo.

Infine, viene presentato il sommario della rivista Medicina e Chirurgia 63 del 2014.

 

Amos Casti

 Segretario della Conferenza

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