Analisi delle attività di orientamento universitario svolte negli Atenei Italianin.85, 2020, pp. 3797-3801, DOI: 10.4487/medchir2020-85-7

Abstract

Parole chiave: Orientamento universitario, abbandono degli studi, qualificazione, istituti superiori, ordini dei Medici provinciali

Keywords: university orientation, dropout rates, qualification, higher education institution, Provincial Medical Associations

Un’azione mirata congiunta del Ministero dell’istruzione e di quello dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica può consentire di svolgere efficaci attività di informazione e orientamento, per ridurre gli abbandoni, l’eccessivo prolungamento degli studi, e stimolare la partecipazione attiva degli studenti nell’ambiente scolastico e nelle facoltà. Tutte queste azioni sono rese indispensabili alla luce dei cambiamenti nella società e nel mercato del lavoro. Per comprendere come le università italiane gestiscano l’orientamento universitario, è stato distribuito un questionario con 33 domande riguardanti l’organizzazione dell’orientamento universitario nelle varie università italiane. Hanno partecipato alla nostra indagine 30 Presidenti dei corsi di laurea in medicina e chirurgia di vari atenei. I risultati ottenuti indicano come vi siano rapporti soddisfacenti con gli Istituti di istruzione superiore e con gli Ordini dei Medici Provinciali, anche se questi sono principalmente focalizzati su iniziative di informazione ed orientamento (100/60%) e meno indirizzati in percorsi di formazione specifica nelle diverse tipologie (60/12%). Emerge anche la necessità di implementare le iniziative di supporto psicologico alla scelta (36%). L’orientamento, nelle sue varie dimensioni (diffusione di informazioni, formazione, facilitazione delle scelte e supporto per l’inclusione negli ambienti di studio e di lavoro), deve essere inserito nel quadro delle iniziative di riforma delle scuole e delle università; ciò richiede una forte connessione istituzionale tra scuole e università e tra queste e altre entità pubbliche e private che si impegnano in processi di qualificazione professionale.

Abstract

A joint targeted action of the Ministry of Education and the Ministry of University and Scientific and Technological Research, can enable effective information and guidance activities to be carried out in order to reduce dropout rates, excessive extension of studies, and to stimulate the active participation of students in the school environment and faculties.

All these actions are made indispensable in the light of changes in society and the job market. In order to understand how Italian universities manage university orientation, a questionnaire with 33 questions concerning the organization of university orientation in the various Italian universities was distributed. 30 Presidents of the degree courses in medicine and surgery of various universities participated in our survey. The results obtained indicate that there are satisfactory relations with higher education institutions and with the Provincial Medical Associations, even if these are mainly focused on information and orientation initiatives (100/60%) and less addressed in specific training courses in the different types (60/12%). It also emerges the need to implement initiatives of psychological support to the choice (36%). Orientation, in its various dimensions (dissemination of information, training, facilitation of choices and support for inclusion in study and work environments), must be included in the framework of the reform initiatives of schools and universities; this requires a strong institutional connection between schools and universities and between these and other public and private entities that are involved in professional qualification processes.

Articolo

Introduzione

L’Unione Europea ha conferito un ruolo strategico all’università, alla formazione e all’orientamento per una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva proponendosi di realizzare uno sviluppo economico basato sulla conoscenza (Comunicazione della Commissione [COM (2010) 2020] https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2010/IT/1-2010-2020-IT-F1-1.Pdf). Fin dal suo lancio nel 2010 e si è tradotta nel programma “Istruzione e Formazione 2020” (2009/C119/02) (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:C:2009:119:FULL&from=HR).

Di molto interesse risulta essere anche la Circolare Ministeriale n.43 del 15 aprile 2009, che ha fissato da tempo le coordinate delle attività di orientamento in ambito scolastico, sottolineando la necessità di un “passaggio da una prassi di orientamento di tipo quasi esclusivamente informativa e limitata ai momenti di transizione e decisione, ad un approccio olistico e formativo per cui l’orientamento investe il processo globale di crescita della persona, si estende lungo tutto l’arco della vita, è presente nel processo educativo sin dalla scuola primaria ed è trasversale a tutte le discipline” (https://www.istruzione.it/archivio/web/istruzione/cm43_09.html).

I principi su cui l’attività di orientamento si dovrebbe fondare sono quindi rappresentati da due importanti pilastri:

1. considerare l’orientamento come un lungo processo formativo attraverso il quale i giovani maturano le competenze per scegliere il proprio futuro e partecipare attivamente con maggiore efficacia negli ambienti di studio;

2.Diffondere, durante il percorso di studio, non solo informazioni, ma soprattutto formazione, che aiutino lo studente nel suo cammino universitario.

Su questi due principi si basa, ad esempio, il progetto di “orientamento in rete” dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nato nel 1999 e continuamente aggiornato ed ampliato nel tempo (Longo et al., 2019).

Considerando la fondamentale l’importanza dell’orientamento, e le scarse pubblicazioni presenti nella letteratura internazionale (Ellaway et al., 2014), abbiamo proposto una survey nazionale sulle attività di orientamento svolte oggi in Italia, allo scopo di porre l’attenzione su quanto viene svolto, sul nostro territorio, in tema di transizione scuola-università.

Lo scopo è quello di porre delle basi conoscitive sistematiche, in modo da poter promuovere iniziative efficaci e che seguano le indicazioni della Comunità Europea.

Materiali e metodi

L’analisi delle attività di orientamento universitarioattualmente presenti in Italia, è stata condotta mediante somministrazione di un questionario compilato online attraverso il servizio Moduli di Google. Il questionario è stato inviato via e-mail tramite link ipertestuale ai Presidenti dei Corsi di Laurea di Medicina e Chirurgia dei diversi atenei italiani. Il questionario era articolato su 33 quesiti, divisi in 6 sezioni:
a) esistenza di rapporti con gli istituti secondari e gli ordini dei medici;
b) tipologie di attività di informazione e orientamento in atto;
c) tipologie di attività formative in atto;
d) costi delle attività di formazione;
e) gestione delle attività di orientamento;
f) durata dei corsi di formazione e orientamento (Tabelle 1-6).

Risultati

I corsi di laurea in medicina e chirurgia in linguaitaliana che hanno partecipato alla nostra indagine sono 30 su un totale di 49, il numero totale di studenti gestiti dai corsi di laurea esaminati è di 7.618 su un totale di 10.807 (anno accademico 2019-2020). In particolare, hanno risposto al questionario i seguenti Corsi di Laurea in medicina e chirurgia in lingua italiana: Bologna, Brescia, Catanzaro, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, Genova, Insubria Varese, Messina, Milano polo centrale, Milano San Paolo, Milano Bicocca, Milano San Raffaele, Modena e Reggio Emilia, Napoli Federico II, Napoli secondo Ateneo Luigi Vanvitelli Napoli e polo Caserta, Padova, Parma, Perugia, Piemonte Orientale, Pisa, Roma Sapienza Corsi A-E e Sant’Andrea, Roma Tor Vergata, Roma Campus Biomedico, Salerno Baronissi, Trieste, Verona.

Nelle Tabelle 1-6 sono riportati i dati relativi ai risultati delle varie sezioni del questionario. I risultati sono espressi come percentuali di risposte positive alla domanda posta.

Discussione

I risultati della nostra indagine possono essere considerati rappresentativi della realtà nazionale, poiché abbiamo analizzato il 61,2% dei corsi di laurea in medicina e chirurgia in lingua italiana, frequentati dal 70,5 % del totale degli studenti immatricolati nell’anno accademico 2019-2020.

L’analisi della modalità dei rapporti intrattenuti dagli atenei con gli istituti secondari e gli ordini dei medici (Tabella 1) mostra come la totalità degli atenei abbia rapporti con gli istituti superiori di secondo grado, tuttavia la percentuale scende molto se si considerano le convenzioni (solo il 60%) e scende ulteriormente (40%) quando si valuta la presenza di reti. Sono da apprezzare i progetti PCTO-Asl, percorsi di orientamento e laboratori specifici all’interno dell’offerta formativa, che permettono agli studenti di acquisire competenze spendibili nel cammino universitario. Sebbene questi progetti siano portati avanti da un gruppo ancora piccolo di atenei (16%) rappresentano sicuramente una buona opportunità per intensificare i rapporti scuola-università. In moltissimi indirizzi scolastici si è recentemente attivato il liceo biomedico che prevede la stipula di convenzioni con Atenei o con l’Ordine dei Medici. Attualmente, solo il 24% degli Atenei dichiara di avere attive convenzioni con licei con curvatura biomedica, mentre il 60 % degli Atenei italiani dichiara di avere convenzioni con l’Ordine dei Medici provinciale con il fine dell’orientamento universitario.

I risultati concernenti le tipologie di attività di informazione e orientamento svolte dagli atenei (Tabella 2) mostrano che tutti gli atenei svolgono giornate dedicate all’orientamento, sebbene tali attività vengano svolte principalmente presso le loro sedi (100%), e in misura minore presso gli istituti superiori (84%).

Una recente innovazione è stata quella dell’introduzione di questionari di orientamento nei portali degli atenei, portata avanti, per il momento, dal 60% delle sedi esaminate. Circa il 50% delle sedi considerate sta attuando un nuovo progetto: “Una giornata da matricola”, nel quale gli studenti delle superiori hanno la possibilità di assistere ad alcune lezioni del primo anno del corso di Laurea di Medicina. Gli studenti delle superiori, immersi nella realtà di una giornata universitaria, saranno maggiormente consapevoli della loro scelta. Le attività di orientamento e tutorato, svolte mediante uno sportello dedicato (SORT) sono messe in atto solo dal 36% degli Atenei. Questa percentuale dovrebbe essere incrementata, infatti la presenza di Psicologi che siano in grado di supportare gli Studenti nella loro scelta, anche per quanto riguarda l’aspetto motivazionale ad essa legato, aiuta a prevenire gli abbandoni del corso di studi.

Le diverse tipologie di attività formative svolte dagli atenei sono state esaminate nella Tabella 3; queste attività sono volte a colmare il gap di conoscenze e competenze richieste per l’accesso universitario. I nostri dati mostrano come molti atenei italiani abbiano predisposto piattaforme di e-learning con materiale didattico scaricabile (52%) simulazioni e test (48%) o semplicemente simulazioni (60%), durante le quali lo studente può auto valutarsi prendendo coscienza delle proprie attitudini, della propria preparazione e impegnarsi ad integrarla e potenziarla in relazione alle richieste dell’accesso universitario. Solo il 40% degli Atenei organizza corsi in presenza al termine delle lezioni scolastiche, e solo il 12% di essi organizza corsi in presenza durante il periodo scolastico. Molto utile per gli studenti è la possibilità, fornita dal 44% degli atenei, di svolgere l’esame di inglese scientifico prima dell’esame di Maturità. I risultati mostrano che almeno la metà delle sedi considerate deve migliorare le attività in e-learning e anche quelle in presenza durante il periodo estivo, e che la maggior parte delle sedi (78%) devono impegnarsi ad organizzare attività formative durante l’anno scolastico.

Per quanto riguarda il costo dei corsi di formazione (Tabella 4), dalla nostra indagine emerge come il 28% delle sedi considerate offra questi corsi gratuitamente, mentre altri Atenei chiedano quote minime (soprattutto se considerate alle migliaia di euro richieste dai privati) che variano dai 50 ai 100 Euro, e solo nel 20% dei casi siano superiori a 100 Euro.

La gestione dei corsi (Tabella 5) risulta essere maggiormente in carico all’Ateneo (52%), mentre meno coinvolte direttamente sembrano essere le Facoltà (36%). E’ presente la figura di un management didattico specifico (52%), il cui coordinamento è maggiormente in carico ad un Docente Universitario (24%), anche se in alcuni casi esso è affidato ad un Docente di Scuola Superiore (16%) o ad altre figure (12%).

La durata dei corsi di formazione (Tabella 6) evidenzia come la metà delle sedi considerate organizzi corsi di durata inferiore alle 40 ore, mentre la restante parte organizza corsi più corposi, fino ad un massimo di 70 ore ed oltre. Anche in questo casosi registra una differenza significativa nella consistenza dell’offerta formativa proposta, in relazione a risultati di apprendimento molto probabilmente diversi, ma tutti da analizzare in dettaglio.

Conclusioni

Nostri Studi precedenti mostrano una relazione positiva tra attività di orientamento di tipo prevalentemente formativo e motivazionale che si manifesta inizialmente nell’esito favorevole al test di ingresso (Falaschi et al., 2002; 2007; 2013; Familiari et al., 2002, 2006) e, successivamente, nella presenza di migliori risultati nella progressione e nella qualità accademica, soprattutto nei primi due anni del Corso di Medicina e Chirurgia (Familiari et al., 2004; Falaschi et al., 2011; Eleuteri et al., 2016; Longo et al., 2019). Deve essere inoltre essere notato come anche attività di e-learning siano da considerarsi molto utili nell’offrire un adeguato supporto di preparazione ai test di ingresso per Medicina e Chirurgia (Falaschi et al., 2006; Familiari et al., 2017; Longo et al., 2018; Longo et al., 2019). Questo studio mette in evidenza come oggi, in Italia, sia molto ben sviluppato l’orientamento di tipo informativo e di indirizzo, mentre debba essere ampliato quello di tipo formativo. Anche non molto presenti sembrano essere i servizi di tipo psicologico, di aiuto e di sostegno per quegli Studenti che non hanno ancora ben chiaro se intraprendere gli studi in area medica.

Allo scopo di favorire le interazioni scuola-università, è necessaria una forte integrazione fra le istituzioni educative (scuole ed università), auspicando la costituzione di una “rete” reale di relazioni e di iniziative comuni sulla base del principio della corresponsabilità di tutti rispetto ai problemi.

PCTO, POT e liceo biomedico rappresentano sicuramente due momenti importanti per creare questa rete, e che debbono essere implementati nell’immediato futuro. In questi ambiti stanno nascendo diverse attività che permettano agli studenti di frequentare il mondo universitario, di conoscerlo e di integrare le proprie conoscenze e competenze sanando il gap tra scuola e università, che è causa dei fenomeni di dispersione, dell’abbandono e del ritardo nella conclusione degli studi universitari.

In ultima analisi, il solo l’orientamento informativo ci sembra essere poco utile, è invece di grandeutilità un orientamento di tipo formativo, che comprenda lo sviluppo di competenze trasversali (soft skills), utili agli studenti per definire e poi gestire un proprio progetto di sviluppo professionale, mettere al centro dell’attività la soggettività di ogni studente, per aiutarlo ad esplorare i propri obiettivi, gli interessi e le proprie potenzialità, individuando nel mondo esterno alla scuola gli spazi e i contesti futuri di apprendimento e di studio che meglio rispondono alle proprie aspirazioni e caratteristiche.

L’orientamento deve essere ormai considerato un cammino, un percorso che inizia nel terzo anno della scuola superiore e termina nei primi anni dell’università. Gli atenei negli anni passati hanno già organizzato attività per gli Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA), tutorato peer to peer, sportelli SORT, ma è necessaria un’azione più capillare che non sia presente solo nel mondo universitario nei primi anni di corso, ma che sia calata anche nella realtà scolastica e che fortifichi lo studente rendendolo partecipe della vita universitaria già dagli anni del secondo biennio e dell’ultimo anno di scuola superiore.

Bibliografia

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– Longo F, Farulla C, Elia M, Familiari G. Moodle come piattaforma per la preparazione ai test di accesso alle facoltà biomediche: il progetto orientamento in rete Atti Moodle Moot 2018.

Cita questo articolo

Longo F., et al., Analisi delle attività di orientamento universitario svolte negli Atenei Italiani, in Medicina e Chirurgia, 85, 3797-3801, 2020. DOI: 10.4487/medchir2020-85-7

Affiliazione autori

S. Basili – Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Università di Roma La Sapienza

F. Longo – Facoltà di Medicina e Psicologia, Università di Roma La Sapienza, MIUR, IIS G. De Sanctis

C. Farulla, C. Barbaranelli, M. Elia – Facoltà di Medicina e Psicologia, Università di Roma La Sapienza

M. Relucenti, G. Familiari – Facoltà di Farmacia e Medicina, Università di Roma La Sapienza

Preparare i giovani “insieme”: un esempio di continuità Scuola-Universitàn.83, 2019, pp. 3680-3684, DOI: 10.4487/medchir2019-83-2

Il Progetto Orientamento in Rete di Sapienza: riallineamento dei saperi minimi.

Abstract

La formazione continua svolge un ruolo fondamentale nel campo biomedico, non solo per promuovere azioni di recupero rivolte agli studenti iscritti ma anche per gli studenti delle scuole superiori cercando di attirare i migliori tra loro. Seguire lo sviluppo di metodi di insegnamento innovativi è uno strumento necessario non solo per aggiornare le conoscenze teoriche dello studente, ma anche per l’acquisizione di  abilità trasversali  applicabili all’attività di studio quotidiana. L’iniziativa prevede lo sviluppo di un corso di orientamento e riallineamento delle conoscenze minime per le Facoltà con accesso programmato all’area biomedica per gli studenti della Scuola Secondaria. Il progetto prevede interventi di continuità educativa tra Scuola Secondaria e Università sia ininglese che in italiano, integrando la preparazione sui contenuti necessari per superare i test di accesso. L’aspetto caratterizzante del progetto è stata la creazione di un’enorme rete di scuole, all’interno della quale sono state messe in comune risorse, insegnanti e studenti. Il successo dei corsi è stato valutato confrontandola percentuale di ammessi sul numerodi studen- ti iscritti ai corsi e tenendo conto del progressivo aumento del numero di partecipanti al test di am- missione e dei risultati accademici nei primi anni del corso di studi.

Continuous training plays a fundamental role in the biomedical field, not only to promote recovery actions aimed at enrol- led students but also for high school students trying to attract the best among them. Following the development of innovative teaching methods is a necessary tool not only for updating the student’s theoretical knowledge, but also for the acquisition of transversal skills applicable to the daily study activity. The initiative provides for the development of a course of orientation and realignment of the minimum knowledge for the Faculties with programmed access to the biomedical area for secondary school students. The project includes educational continuity interventions between Secondary School and University both in English and in Italian, integrating the preparation on the contents necessary to pass the admission tests. The characterizing aspect of the project was the creation of a huge network of schools, within which resources, teachers and students were pooled.
The success of the courses was assessed by comparing the percentage of admitted students on the number of students enrolled in the courses and considering the progressive increase in the number of admission test participants and academic results in the first years of the course.

Parole Chiave: scuola secondaria, orientamento.
Key Words: secondary school, orientation

Articolo

Introduzione e struttura del progetto

I percorsi di orientamento si inseriscono strut- turalmente nell’ultimo anno di corso della scuola secondaria di secondo grado, anche utilizzando gli strumenti di flessibilità didattica e organizzativa previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. (DL 14/1/2008 n.21).
L’orientamento deve coniugare: conoscenza delle attitudini, capacità e competenze personali, corretta e diffusa informazione sul sistema universitario e sulle prospettive del mercato del lavoro, orientamento come processo sistematico e non intervento sporadico.
Il progetto Orientamento in Rete, programma di orientamento e formazione, parte da questi presupposti, ponendo alla base l’incremento del successo formativo, in una prospettiva di continuità tra scuola secondaria ed università attraverso l’impegno sinergico delle due strutture educative sui problemi relativi alla didattica e alla formazione, che riguardano sia la scuola che l’università (Falaschi et al., 2002, 2006; Familiari et al., 2004, 2006).
Il progetto di Sapienza, organico alle tre attuali Facoltà di area medica presenti in Sapienza Università di Roma (Farmacia e Medicina, Medicina e Odontoiatria, Medicina e Psicologia), nasce nel 1999 quando i docenti delegati per l’orientamento delle allora due Facoltà di Medicina e Chirurgia della Sapienza, proposero un accordo con la Scuola Superiore che prevedesse la realizzazione, da parte dell’Università e della Scuola secondaria, di un programma comune di attività per consentire agli studenti delle penultime e ultime classi delle scuole superiori di effettuare scelte universitarie motivate e consapevoli. Viene così stipulato un Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione, Provveditoratoagli Studi di Roma e l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma nel 10/6/99, poi rinnovato nel 2003 tra MIUR – USR Lazio e Università Sapienza di Roma. Sicuramentenel 1999 questa iniziativa è antesignana, ma entro qualche anno diventerà fondamentale per gli studenti, desiderosi di esercitarsi, praticare quiz e ripassare argomenti di teoria che non hanno trattato nel percorso liceale (Familiari et al., 2002).

Il progetto “Orientamento in rete” si basa su una concezione formativa dell’orientamento;  è coerente infatti con il contenuto dell’art. 2 della Legge 11 gennaio2007, n. 1 “Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in mate-ria di raccordo tra la scuola e le università” riguardo alla realizzazione di appositi percorsi di orientamento finalizzati alla scelta, da parte degli  studenti, di corsi di laurea universitari e alla necessità di potenziare il raccordo tra scuola euniversità ai fini di una migliore specifica formazione degli  studenti rispetto al corso di laurea prescelto (Falaschi et al., 2002, 2006; Familiari et al., 2004, 2006).

I docenti della scuola secondaria diventano i mediatori di tale processo, in stretto collegamento con i docenti universitari, nel difficile compito di adeguare ed integrare i contenuti del percorso di studi secondario al livello corrispondente ai prerequisiti dei curricula universitari. Il progetto offre agli studenti l’opportunità di conoscere le richieste universitarie che provengono dalle diverse Facoltà dell’area biomedica (Falaschi et al., 2002, 2006; Familiari et al., 2004, 2006). Con il passare degli anni il progetto si evolve e si adegua ai tempi e ai nuovi decreti ministeriali. Nel 2016 viene fatta una convenzione con l’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Roma e si trasforma nel “Cammino verso la Medicina”. Cambia la struttura del progetto: non solo un corso di preparazione, ma un vero cammino annuale di informazione, orientamento, formazione e tutoraggio che permette agli studenti di riallineare i loro saperi, prepararsi ai test, orientarsi ed infine comprendere se la loro scelta è dettata da una motivazione estrinseca oppure da una motivazione intrinseca e fortemente voluta (Familiari et al., 2017; Longo et al., 2018; Familiari e Longo, 2019).

Viene introdotto “Vivi una mattina universitaria”: i Corsi di Laurea di Medicina e Chirurgia sono aperti a piccoli gruppi di studenti selezionati dalle scuole, che possono partecipare a una mattinata di lezioni, per vivere da vicino l’esperienza del mondo universitario. E’ una giornata di stage ideata per far avvicinare gli studenti nella realtà universitaria, stabilire relazioni e comunicare con i propri pari (peer to peer), ponendosi domande e trovando le risposte nelle aule universitarie. Gli studenti vengono accompagnati ed inseriti nelle aule universitarie da un tutor Sapienza e hanno la possibilità di seguire le lezioni del primo e secondo anno di Medicina (Familiari et al., 2017; Longo et al., 2018; Familiari e Longo, 2019). Nell’ambito delle iniziative di orientamento viene data agli studenti la possibilità di compilare gratuitamente un questionario di autovalutazione psicoattitudinale, “Conosci Te Stesso”, al fine di incrementare la consapevolezza della scelta verso i corsi di laurea delle Facoltà dell’area biomedica. Il questionario, realizzato e validato dal Prof. Caprara e dal Prof. Barbaranelli della Facoltà di Medicina e Psicologia, della Sapienza Università di Roma, è costituito da 260 domande articolate in tre sezioni: profilo di personalità, orientamento accademico e orientamento professionale (Barbaranelli et al., 2014, 2016).

Risultati

  1. Esiti nelle prove di ammissione.

L’analisi degli esiti delle prove d’ammissione, relativi agli studenti frequentanti i corsi in presenza, è stata effettuata tenendo conto anche del numero dei partecipanti alle prove stesse e calcolando la percentuale degli ammessi rispetto al totale degli studenti frequentanti i corsi estivi (calcolata sui corsisti partecipanti alle prove di ammissione delle varie Facoltà dell’area biomedica). Per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria e per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese le graduatorie fornite dal CINECA sono nazionali e in ordine decrescente, mentre per le altre Facoltà Biomediche si è fatto riferimento a coloro che si sono immatricolati alla Sapienza Università di Roma. Rispetto agli iscritti si è verificato il previsto fenomeno della dispersione già riscontrato negli anni passati e riferito sia a coloro che, rispetto all’iscrizione, mutano la scelta universitaria sia a coloro che non hanno frequentato i corsi con continuità e/o che non risultano rintracciabili nelle graduatorie analizzate. Inoltre, non sono stati considerati nell’analisi tutti gli studenti che hanno frequentato il quarto anno di scuola superiore, in quanto non hanno ancora conseguito il Diploma di Maturità e coloro che hanno seguito i corsi più di una volta. L’eterogeneità dell’utenza ormai proveniente da tutta Italia e di diverse età ha reso difficile l’analisi che è stata condotta non solo sugli ammessi alle facoltà dell’Università di Roma “La Sapienza”, ma anche presso altri Atenei (Tabella 1). La percentuale degli studenti ammessi ai corsi di laurea, inrapporto ai partecipanti, deve considerarsi, nel complesso, di buon livello (Falaschi et al., 2002, 2007, 2011, 2013).

2. Gradimento del corso

E’ stato somministrato ai partecipanti un questio- nario di gradimento del corso per indagare la qualità percepita della proposta formativa. Gli studenti che hanno risposto al questionario sono pari ad una media del 75 circa dei partecipanti ai corsi estivi, di cui il 50 è dato dagli studenti che hanno frequentato i corsi in lingua italiana presso la sede del Policlinico Umberto I. Dall’analisi dei dati risultachelafrequenza è stata mantenuta nei corsi estivi, dimostrando interesse al Progetto. Il livello di gradimento complessivo dei corsi è da considerarsi medio-alto. Solopochi stu- denti (circa il 10 dei partecipanti) ha aderito anche alla fase invernale del Progetto svolto online e presso le scuole. La maggior parte degli studenti proviene dal Liceo Scientifico e dal Liceo Classico (65%). Anche quest’anno molti studenti provengono anche da Istituti professionali e tecnici, Licei linguistici e delle Scienze Umane.

Gli indicatori complessivi di base, concernenti la qualità percepita ed il gradimento dei corsi in presenza, collocano questa realtà entro un range di valori oggettivamente elevati in sé.

I giudizi espressi sui corsi  in presenza  appaio- no stabili nel tempo (dati confrontabili dal 2003 al 2018). La valutazione rispetto ai corsi erogati risulta positiva. In particolare, si riportano gli aspetti che si sono rilevati maggiormente significativi (Grafico 1).

3. La performance accademica nei primi anni di corso.

Nell’ambito di una ricerca osservazionale retrospettiva, tutt’ora in corso, su un vasto campione di studenti che hanno seguito i corsi del Progetto Orientamento in Rete e di altri che non lo hanno seguito negli ultimi sei anni accademici, è stato dimostrato che gli studenti che hanno aderito al nostro progetto, hanno potuto superare gli esami del primo anno di corso di Laurea (Fisica medica, Chimica e propedeutica Biochimica, Biologia e genetica) ai primi appelli ottenendo i risultati migliori in termini di votazione ottenuta nell’esame (Grafico 2) (Eleuteri et al., 2016).

Discussione

Le richieste del mondo del lavoro in ambito sanitario fanno sì che un sempre maggior numero di studenti provenienti dai percorsi liceali si indirizzi verso tale settore, creando i presupposti di un innalzamento dei livelli di preparazione in entrata per i corsi di laurea con positiver i percussioni sui livelli di prestazione professionale futura. E’ da tutti condiviso che negli ultimi anni di scuola secondaria sia fondamentale attivare iniziative per sostenere lo studente nella scelta universitaria, dapprima aiutandolo ad identificare le proprie attitudini e fornendo una conoscenza articolata dell’offerta didattica, successivamente consentendogli di approfondire quei contenuti disciplinari che costituiscono i prerequisiti indispensabili per affrontare al meglio gli studi universitari. Il progetto Orientamento in rete, nei venti anni di sperimentazione sul campo, ha messo a punto un modello organizzativo per realizzare concretamente la continuità educativa e didattica tra scuola secondaria e università. Uno dei punti di forza del progetto è costituito dalla capacità di adeguarsi, grazie alla struttura modulare dei corsi, alle nuove richieste normative e ministeriali che ne- gli ultimi anni hanno visto mutamenti continui nella definizione della data delle prove di ammissione e della loro struttura, delle modalità di valutazione del votodi diploma, delle graduatorie nazionali (Falaschi et al., 2002, 2006; Familiari et al., 2002, 2004, 2006, 2017; Longo et al., 2018; Familiari e Longo, 2019).

Esso prevede che il perseguimento delle finalità prefissate avvenga mediante la costituzione di un team operativo che dia visibilità e concretezza all’azione formativa proposta esviluppata dalla scuola, e che realizzi anche la correlazione con le altre scuole del territorio.

Le finalità sono quelle di contrastare i fenomeni della dispersione, dell’abbandono e del ritardo nella conclusione degli studi universitari, di promuovere iniziative in collaborazione con il MIUR nel campo dell’orientamento universitario per la realizzazione di interventi di natura non solo informativa ma soprattutto formativa ed infine di favorire il successo formativo, in una prospettiva di continuità tra scuola secondaria, università ed altre istituzioni locali. L’obiettivo è quello di creare un raccordo tra scuola secondaria e università attraverso interventi miranti all’acquisizione dei saperi minimi per integrare e allineare il curricolo di scuola secondaria e materie insegnate nel primo anno delle facoltà universitarie.
Il carattere diversificato della proposta di orientamento formativo consiste nell’articolazione delle attività su più livelli: nelle scuole, online, nelle aule universitarie, durante le quali lo studente può autovalutarsi prendendo coscienza delle proprie attitudini, della propria preparazione e impegnarsi ad integrarla e potenziarla in relazione alle richieste dell’accesso universitario (Falaschi et al., 2002, 2006; Familiari et al., 2002, 2004, 2006, 2017; Longo et al., 2018; Familiari e Longo, 2019).

Conclusioni

Il progetto nasce dall’esigenza di risolvere la discontinuità tra Scuola secondaria ed Università, prendendo in esame anche le problematiche legate alla programmazione dell’accesso universitario. Nello svolgimento di attività di orientamento universitario l’obiettivo principale è quello di garantire il diritto allo studio per tutti gli studenti, assicurando che ciascuno sia messo nella condizione di esprimere le proprie potenzialità. Ciò può essere realizzato rivisitando ed integrando i contenuti degli studi secondari per renderli coerenti ai percorsi universitari, potenziando la capacità di autovalutazione degli studenti, la conoscenza dell’offerta universitaria, degli sviluppi professionali di ciascuna area disciplinare e delle dinamiche del mercato del lavoro.

La longevità del Progetto “Orientamento In Rete”, oggi strutturato come “Cammino verso Medicina”, si basa su un modello accuratamente monitorato e senz’altro riproducibile in quanto la struttura organizzativa e didattica è rigorosa e stabilita con precise procedure.


Grafico 1 – Gradimento del progetto. Dati elaborati dal Centro Mesiv (Metodi e Strumenti Informatici per la Valutazione) di Sapienza Università di Roma

Grafico 2. – Votazioni ottenute negli esami del primo anno di Medicina e Chirurgia. Gli studenti che hanno partecipato ai corsi di orientamento in rete hanno ottenuto votazioni significativamente migliori negli esami di chimica e propedeutica biochimica, biologia e genetica, fisica medica.

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Cita questo articolo

Longo F., Farulla C., Eleuteri S., Relucenti M., Barbaranelli, C., Elia M., Basili S., Familiari G., Preparare i giovani “insieme”: un esempio di continuità Scuola-Università. Il Progetto Orientamento in Rete di Sapienza: riallineamento dei saperi minimi, Medicina e Chirurgia, 83, 3680-3684, 2019. DOI: 10.4487/medchir2019-83-2

Affiliazione autori

M. Relucenti; G. Familiari – Facoltà di Medicina e Farmacia, Università di Roma La Sapienza;
F. Longo – Facoltà di Medicina e Psicologia, Università di Roma La Sapienza, MIUR, IIS G. De Sanctis;
C. Farulla; S, Eleuteri; C. Barbaranelli; M. Elia – Facoltà di Medicina e Psicologia, Università di Roma La Sapienza;
S. Basili – Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Università di Roma La Sapienza