Cosa cambia con la laurea abilitante per la Professione medica. Sezione 3: Tra progress test e training testn.79, 2018, pp. 3524 DOI: 10.4487/medchir2018-79-3

Autori: Pietro Gallo

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Uno dei migliori risultati ottenuti dalla Conferenza Permanente dei Presidenti di CCLM in Medicina (CPPC-CLM) è quello del progress test, un complesso di 300 do-mande a risposta multipla sottoposto a cadenza annuale a tutti gli studenti dei Corsi di Laurea in Medicina (dal 20061) e in Odontoiatria e Protesi Dentaria (dal 20172). Gli straordinari risultati di questo test hanno infatti ispi-rato gli estensori del D.M. del 9 maggio 2018, n. 58 del MIUR.

Come è enunciato nel DM, la prova scritta dell’esame di stato assumerà la forma di un test con domande a scel-ta multipla non note in anticipo ai candidati.

La CPPCCLM ha deciso di fornire agli studenti italiani, per il prossimo 14 novembre 2018, una prova scritta mol-to simile a quella che comporrà la prova scritta dell’esa-me di stato, preparando un training testche li alleni ad affrontare il nuovo esame di stato. Il training testavrà caratteristiche formali che lo avvicinano al nuovo esame di stato: sarà composto da 200 domande, ripartite in 50 formulate su argomenti riguardanti le conoscenze di base nella prospettiva della loro successiva applicazione pro-fessionale e 150 allestite su argomenti riguardanti la ca-pacità di applicare le conoscenze biomediche e cliniche alla pratica medica e nel risolvere una serie di problemi clinici.

Nel contempo, la CPPCCLM ha inteso di non inter-rompere la pratica del Progress Test, anche nel rispetto del meccanismo premiale conferito da numerosi CLM italiani agli studenti che eseguono il test.

Si è così giunti alla decisione di somministrare un uni-co progress/training testagli studenti in Medicina.

In questo modo, per gli studenti degli anni di corso dal I al IV si otterrà il risultato di non interrompere la lunga e proficua catena del progress teste per gli studenti del V e del VI sarà un’occasione per un training test, ovvero un allenamento in vista del futuro esame di stato.

Tuttavia, il passaggio dal progress al training test ha imposto una serie di modifiche nella confezione del test.

In primo luogo, il training testdeve allenare gli stu-denti al superamento di un esame di stato nazionale e quindi non è più possibile estrarre le domande attingen-do a grandi e qualificate banche-dati internazionali per-ché è diventato quanto mai necessario attenersi stretta-mente al core curriculumdei corsi di laurea in Medicina, elaborato dalla CPPCCLM. A questo scopo la Conferenza ha impegnato tutti i Presidenti di CLM a fornire in modo riservato una serie di domande aderenti a ciò che effettivamente si insegna nei nostri CLM.

Ma si è imposta anche un’altra sostanziale modifica rispetto al classico progress test.Quest’ultimo, infatti, per valutare il progressodell’apprendimento dello studente da un anno di corso all’altro è necessariamente basato sulle disciplineinsegnate nei vari anni di studio. Uno dei risultati maggiormente utili del progress test è stato proprio quello di osservare come evolva la conoscenza disciplinare dello studente. Ad esempio, è stato possibile verificare in termini obiettivi che se è vero che l’acquisi-zione delle conoscenze delle scienze di base ha un picco nei primi tre anni di corso, questa prosegue fino al VI anno, quando lo studente ne coglie l’applicazione in ambito clinico.

Al contrario, il citato DM del 9 maggio 2018 si prefigge lo scopo di valutare le competenze in uscita dello studen-te, quali la capacità di prendere decisioni e risolvere pro-blemi, e si preoccupa di controllare l’acquisizione delle scienze di base principalmente tramite la loro ricaduta sulla competenza clinica. Di conseguenza, nel training test– rispetto a lprogress test – non solo è mutato numero e distribuzione delle domande ma si è imposta una contestualizzazione clinica delle stesse.

Nel commissionare le domande di base si sono quindi privilegiate le formulazioni problematiche e nel chiedere le domande cliniche non si è andati “per discipline” ma per macroaree di contesto clinico (“in nosocomio”, “in ambulatorio”, “in emergenza/urgenza”, “nel territorio”).

In conclusione, ci siamo trovati di fronte ad una sfida ardua ma non per questo meno affascinante. L’analisi dei risultati ci dirà quanto avremo colto nel segno.

Pesa, tuttavia, su questo training testla data di som-ministrazione (il 14 Novembre). Questa è stata scelta per una continuità con il progress test,che si è sempre tenuto nel medesimo periodo, ma se dovessimo valutare l’impat-to di una ancora incompleta conoscenza della discipline proprie del VI anno, sarà probabilmente utile riproporre il solo training test(per gli studenti del V e VI anno) nella Primavera 2019.

Bibliografia

  1. Tenore A, Basili S., Lenzi A: Il Progress Test 2016. Med. Chir 75: 3386-3390, 2017.
  2. Crocetta C, Brindisi M, Lo Muzio L: Analisi dei Risultati del Progress Test 2017 dei Corsi di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Med. Chir. 78: 3487-3493, 2018

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Gallo P., Cosa cambia con la laurea abilitante per la Professione medica. Sezione 3: Tra progress test e training test, Medicina e Chirurgia, 79: 3524, DOI: 10.4487/medchir2018-79-3.

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