Notizie dall’ANVUR, dal CUN, dalla Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, dal SISMn.83, 2019, pp. 3706-3708

Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca – ANVUR

La novità più rilevante a riguardo delle attività dell’Agenzia è rappresentata dal rapporto ricevuto questa primavera da parte dell’ENQA (European Network of Quality Assurance). In esso si evidenzia come ANVUR sia stata ammessa a pieno titolo in qualità di Membro effettivo all’interno della rete di Assicurazione della Qualità in Europa. Tale risultato positivo giunge dopo una intera settimana di visita effettuata lo scorso mese di Novembre da una Commissione dell’Istituzione presso la nostra Agenzia. Il risultato assume una importanza notevole in quanto pone anche l’Italia nella pienezza della propria rappresentanza all’interno del complesso sistema di assicurazione della qualità della docenza che rende possibile e legittima l’equiparazione dei nostri titoli di studio di formazione superiore in Europa. Va altresì ricordato che presupposto assoluto di tale adesione sia la piena e completa autonomia e indipendenza delle singole Agenzie Nazionali.
Nel mese di Luglio ANVUR ha fornito il proprio parere favorevole sul decreto del MIUR relativo ai:

Criteri di ripartizione del FFO dell’anno 2019.

Riguardo all’assegnazione della quota premiale (articolo 3 e Allegato 1), la bozza di decreto mantiene la struttura del 2018 con riferimento ai risultati della VQR (peso 60) e alle politiche di reclutamento (peso 20) , con i dati aggiornati del triennio 2016-2018). Si incrementano poi in misura importante i fondi destinati agli incentivi per le chiamate dirette di docenti e ricercatori esterni (art. 5), passando da € 14 milioni a € 17 milioni. Si ritiene tale intervento particolarmente significativo per favorire l’ingresso soprattutto di docenti stranieri nel nostro sistema universitario.
Analogo parere favorevole è stato fornito dall’Agenzia rispetto allo:

Schema di Decreto recante le Linee generali di indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2019-2021

Molte sono le novità interessanti contenute nello schema ma per quanto riguarda l’Area Medica si invi- ta a prendere in attenta considerazione quanto scritto con riferimento alla possibilità di istituire nuovi corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chi- rurgia previsto nel piano triennale. ANVUR ha ritenuto doveroso però sottolineare che la verifica sui requisiti preveda sempre una puntualissima valutazione dell’organico di docenti a disposizione e del piano delle relative assunzioni; la disponibilità di docenza qualificata, oltre che di strutture didattiche e sanitarie in grado di offrire agli studenti una adeguata qualità del percorso formativo sono aspetti di primaria im- portanza per il conferimento di una laurea il cui im- patto sociale, i nostri lettori non potranno che essere d’accordo, non è secondo a nessun altro.

Prof. Paolo Miccoli
Presidente Consiglio Direttivo ANVUR

Consiglio Universitario Nazionale

Il 19 giugno scorso, il Presidente del CUN Antonio Vicino e la Consigliera Chiara Occelli, insieme a rappresentanti dell’ANVUR e della CRUI, sono stati auditi in Commissione Cultura della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame in sede referente delle proposte di legge in materia di reclutamento e stato giuridico dei ricercatori universitari e degli enti di ricerca. L’audizione è stata trasmessa in diretta dalla web tv della Camera .Durante i lavori dell’ultima sessione il CUN ha ripreso le riflessioni in materia di reclutamento e stato giuridico dei ricercatori, sia all’interno delle Commissioni 1 e 5 che nelle sedute plenarie di aula.
Il 26 giugno 2019, con un Addendum alla Mozione del 5 giugno 2019, della quale si è riferito nel precedente resoconto, il CUN chiede di essere convocato, insieme alla CRUI, alla Conferenza dei Presidi e all’Intercollegio dei Professori di Medicina all’istituendo tavolo tecnico che preparerà il decreto interpretativo del Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 35 “Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria” e di essere consultato tempestivamente in merito ad eventuali passaggi normativi di modifica nel percorso formativo delle scuole di specializzazione di area medica.
Due sono stati gli importanti pareri formulati pri- ma della pausa estiva:
nel primo il CUN ha espressoil suo parere di competenza sullo schema di Decreto Ministeriale recante i criteri per il riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università statali per l’anno 2019. Nel testo, il CUN apprezza l’aumento di circa l’1,7% rispetto all’anno precedente del FFO complessivo (dai circa 7,327 miliardi di euro del 2018 ai circa 7,450 miliardi del 2019) che si aggiunge all’incremento di circa il 5% già avvenuto nel corso del 2018 rispetto all’anno precedente. Tuttavia, osserva come tale dote di risorse non sia ancora sufficiente per gestire le esigenze del sistema dell’istruzione superiore e della ricerca, così da poterne garantire il corretto funzionamento, anche in un’ottica di comparazione internazionale. Rileva altresì come, pur nella legittimità di scelte politiche volte a destinare le risorse al raggiungimento di scopi specifici, l’incremento di finanziamento totale, pari a circa 469 milioni nell’ultimo biennio, sia interamente dedicato a interventi specifici vincolati (principalmente relativi ai dipartimenti di eccellenza e ai piani straordinari per RTDb) mentre la somma di quota base, premiale e perequativa è in costante diminuzione ormai da molti anni. Tale andamento pone un serio interrogativo circa la sostenibilità economica prospettica delle missioni istituzionali delle Università, anche tenuto conto dei maggiori oneri conseguenti al positivo superamento del blocco pluriennale delle retribuzioni. Nel ribadire l’insufficienza complessiva delle risorse pubbliche destinate al sistema universitario, il CUN chiede che siano recepite le proprie osservazioni all’interno dello schema di decreto esprimendo comunque un parere complessivamente favorevole sui criteri di riparto.

Nel secondo il CUN ha espresso il suo parere di competenza sullo schema di decreto con il quale sono state definite le linee generali d’indirizzo della programmazione universitaria per il triennio 2019- 21 e gli indicatori per la valutazione periodica dei risultati. Il CUN rileva come lo schema di decreto rifletta sostanzialmente la struttura del decreto sulla programmazione triennale precedente. Dalla Programmazione emerge che una parte del FFO è dedicata ad azioni di programmazione autonomamente individuate dagli atenei. Tuttavia, rileva come la valorizzazione dell’autonomia responsabile sia limitata da una valutazione sui soli indicatori riportati nella tabella 4 dell’allegato 1. Il Consiglio sottolinea inoltre l’improprio inserimento nel decreto sulla programmazione triennale di potenziali forzature sulla veste giuridica delle università non statali o la possibilità per le scuole di alta formazione di diventare università. Esprime parere complessivamente favorevole pur sottolineando alcune criticità sugli artt. 3 e 6 e, relativamente a tali specifici punti, esprime parere negativo.
La prossima adunanza sarà il 3, 4, 5 settembre2019.
Sul sito www.cun.it sono disponibili on line tutti i documenti prodotti dal CUN.

Manuela Di Franco
Segretario Generale CUN

Tirocini: tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare

Il tirocinio è un momento essenziale all’interno del progetto formativo dei futuri medici. Nella visione elaborata dalla nostra associazione, questo non deve limitarsi ad essere esclusivamente il versante applicativo di conoscenze apprese nell’ambito accademico di studio ma costituirsi come momento formativo integrato in un più ampio progetto formativo. Le caratteristiche peculiari di questa occasione formativa, prodotte dall’incontro con il paziente, con il personale ospedaliero e contraddistinte dall’imprevedibilità delle situazioni, permettono allo studente di trasformare gli apprendimenti pregressi in conoscenza operativa.

Non di meno, questo momento costituisce arricchimento e continuo stimolo all’aggiornamento anche per tutti gli attori coinvolti nel progetto formativo: tutor, personale medico e sanitario.
La realtà odierna è contraddistinta da una estrema eterogeneità organizzativa. Bisogna ammettere che la reale qualità formativa di questo momento differisce da Scuola a Scuola ma anche nell’ambito della stessa, differisce da polo ospedaliero oppure da un responsabile all’altro, portando lo studente a seguire autonomamente taluni medici e porre domande a chi sembra disposto a rispondergli. Questa attività prende il nome di shadowing, e spesso non viene fatta alle spalle dei medici più esperti, e con bagaglio esperienziale maggiore, ma seguendo i giovani medici o gli specializzandi che risultano più vicini agli studenti.
Durante il tirocinio il punto cruciale della formazione dello studente è costituito dall’acquisizione di alcune abilità quali la capacità di riflettere e di elaborare nuove conoscenze, integrandole con quelle già possedute. Per raggiungere questi obiettivi è importante una programmazione fortemente integrata tra l’insegnamento teorico e quello clinico.
Nella realtà dei fatti ciò non avviene sempre portando ad una situazione di disorientamento per lo studente che, trova un’oggettiva disparità tra le sue competenze e le sue conoscenze. Egli, infatti, si trova a fronteggiare una realtà pratica, su cui non ha avuto un’adeguata formazione, poiché, il suo percorso di studi predilige il sapere (knows), rispetto al saper fare (knows how).
Esempio potrebbe essere la raccolta anamnestica, in cui vi è una differenza tra il sapere cosa sia un’anamnesi, e saperla raccogliere, ed è proprio nel tirocinio che lo studente dovrebbe dimostrare una padronanze delle competenze apprese (show how) durante il suo percorso formativo, al fine ultimo di riuscire a raccogliere effettivamente la storia clinica del paziente (do).
Il tirocinio per il futuro medico però non può partire dal presupposto semplicistico che si impara facendo, ma di fondo vi è bisogno di consapevolezza del proprio ruolo. E’ in questa ottica che la funzione del tirocinio diviene quella di trasformare il bagaglio culturale el’immagine della professione in competenza relazionale (attitude), disciplinare (knowledge) e operativa (skills), in funzione del proprio ruolo (awareness).
Questo sistema operativo pone lo studente al cen- tro della formazione, in cui i tutor svolgono una funzione chiave in quanto sono gli unici interlocutori in grado di interagire con gli studenti nei quattro ambiti sopracitati. Tuttavia ciò pone dei problemi attuativi, poiché vi è la necessità numerica di molti tutori in grado di armonizzare il loro impegno clinico con quello formativo.
Il tirocinio non è un periodo in cui lo studente mette in pratica ciò che ha appreso in teoria, quanto piuttosto una fase di maturazione professionale e di acquisizione di un grado maggiore di confidenza con la professione.
Il tirocinio professionalizzante richiede una metodologia di insegnamento-apprendimento denominato learning in action, basato sulla centralità del paziente che costituisce l’aspetto essenziale ed irrinunciabile di tutto il progetto formativo. E se mentre il tutorato cognitivo ha nel problem based learning il punto di riferimento culturale e metodologico, il tutorato clinico si struttura soprattutto sul competency based learning, ovvero su un apprendimento basato sull’acquisizione di competenze.
La finalità principale del tirocinio professionalizzante risulta essere la gestione complessiva del paziente (Patient management), ed è sempre nel tirocinio che lo studente può sviluppare l’intelligenza emotiva, cioè la capacità di riconoscere le proprie ansie ed insicurezze di fronte alla malattia, al dolore ed alla morte.

Nell’ottica di una laurea abilitante e di un tirocinio professionalizzante vi è la necessità che ci siano dei metodi di valutazione oggettivi e degli obiettivi da raggiungere comuni a tutti gli studenti. L’assessment, inteso come valutazione delle conoscenze e competenze mediche apprese nel corso dei sei anni di studi, èil mezzo che ci assicura che lo studente sia realmente preparato. Per rendere efficace una valutazione, devono esserci obiettivi chiari e precisi, in modo da poterli misurare oggettivamente.
Come possiamo assicurarci che le abilità mediche vengano apprese dagli studenti?
L’OSCE (Objective Structured Clinical Examination): utilizza la simulazione di risoluzione di casi cli- nici in cui lo studente deve mettere in atto specifiche abilità pratiche, gestionale e relazionali. La simulazione riesce a raggiungere il terzo gradino (shows how) della piramide di Miller e poter quindi valutare se lo studente è davvero pronto a metter in pratica le proprie abilità in situazioni reali.
Il medico deve essere pronto e sicuro ad intervenire in diversi contesti e con persone differenti, deve riuscire a prendere decisioni ed assumersi le responsabilità delle decisioni prese, per questo motivo la formazione di un medico è un processo complesso e multidisciplinare, che va monitorato e valutato in ogni contesto e nei differenti modi. Solo attraverso un’attenta pianificazione e struttura dei tirocini, potremo garantire la giusta preparazione dei giusti professionisti della salute.
Ci sono tuttavia ancora tante domande aperte sul metodo più corretto e adatto e numerosi ostacoli organizzativi e legislativi da affrontare. Come associazione che da sempre si occupa di contribuire all’avanzamento qualitativo della formazione medica riconosciamo che fino ad ora tanto si è fatto ma ancora più progressi vanno ricercati e non bisogna mai smettere di interrogarsi se i metodi usualmente adottati siano i più appropriati. E’ per questo che periodicamente forniamo la nostra visione e le nostre richieste agli organismi competenti e confidiamo che i mondi accademico e clinico si aprano sempre più ai feedback che provengono da chi dei tirocini è il protagonista, ovvero lo studente.

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