La scheda di valutazione dell’esperienza di tirocinio: uno strumento di classe. Studio osservazionale nel CLM in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, Università degli Studi di Milanon.65, 2015, pp.2942-2945, DOI: 10.4487/medchir2015-65-4

Abstract

After AVA-procedure becoming law, new systems to evaluate learning-process quality become obliged; however actually no attention is focused on clinical learning evaluation, especially as regard students perception, even though practical experience could be considered the core of students education.

Aim of this work was to create and test (period  2009/10-20012/13) a questionnaire (QVET) to evaluate students perception on their practical learning in Master Degree in Rehabilitative Health Professions.

Although students were generally satisfied, some critical situations, revealed by QVET, had been corrected during these years improving the whole process of plan-do-check the practical learning experience. QVET is a new useful instrument to improve making-decision process in practical-learning planning and it acts in keeping with AVA-procedure applications.

Articolo

Introduzione

Nella didattica universitaria, ai tradizionali sistemi di valutazione certificativa, si sono recentemente aggiunti nuovi modelli volti a misurare l’efficienza e l’efficacia della formazione, dell’organizzazione e l’impianto pedagogico al fine dell’accreditamento dei corsi di studio.

Tali modelli, introdotti con l’approvazione della legge n. 240 del 2010 e poi dal processo AVA dell’Anvur, attribuiscono maggiore valore e significato al parere espresso dagli studenti nei confronti dell’attività dei docenti e della didattica in generale mediante lo strumento dei questionari e incentivano l’implementazione di processi di valutazione e autovalutazione come misura e assicurazione della qualità.

All’Università degli Studi di Milano, oltre alla valutazione della ricerca (Ferrario, 2007) sono da tempo in essere sistemi di valutazione della didattica, recentemente adeguati alle linee guida promosse dall’ANVUR: sono stati individuati strumenti e indicatori che tengano conto di tutti gli aspetti collegati alla didattica, sia in termini di risorse (strumentali e spazi), sia di pianificazione e organizzazione dei corsi, soprattutto in termini di interazioni fra i diversi partecipanti al processo di formazione (studenti, docenti, personale di supporto).

In particolare nella Facoltà di Medicina i questionari per la valutazione della didattica sono stati introdotti in forma cartacea già dall’anno accademico 2000/01 e si compongono di due schede (rossa e bianca). La scheda rossa prevede 36 quesiti di cui 21 specificatamente dedicati alla valutazione del corso integrato; 14 sono quesiti anagrafici e 1 è di carattere informativo ed è relativo al rapporto tra crediti e carico di lavoro. I quesiti sono organizzati in cinque sezioni (insegnamento, docente, attività didattiche integrative -se previste nel corso-, carico di lavoro e dati anagrafici); lo studente può esprimere un’opinione con 4 possibili risposte (Decisamente NO; Più NO che SÌ; Più SÌ che NO e Decisamente SÌ). La scheda bianca prevede la possibilità di esprimere liberamente un’opinione relativamente ad aspetti positivi e negativi e suggerimenti. Dall’anno accademico 2011/12 le schede sono in formato elettronico, la valutazione della didattica è stata resa obbligatoria come vincolo per l’iscrizione on line agli esami curriculari ed estesa a tutti i corsi dell’Ateneo a seguito dell’obbligo di incentivare sistemi di valutazione e autovalutazione come misura e assicurazione della qualità.

Nel nostro Ateneo non sono tuttavia regolamentati sistemi per la valutazione dell’esperienza di tirocinio, nonostante esso sia fondamentale nelle Lauree sanitarie per il ruolo dell’attività e per il numero di crediti ad esso assegnati dal legislatore. Anche la letteratura documenta come sia fondamentale valutare la qualità degli ambienti di apprendimento (Tomietto et al, 2009; Brugnolli et al, 2011; Croxon et al, 2009; Kristofferzon et al, 2013).

Sono inoltre poche le esperienze di valutazione dell’esperienza di tirocinio documentate sia a livello locale dai singoli corsi (Trotta et al, 2005; Bernardelli et al, 2011) sia nazionale (Scalorbi et al, 2008; Costi et al, 2004).

Nel Corso di Laurea magistrale (CLM) in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie il tirocinio, svolto sotto la supervisione di un Tutor, ha lo scopo di avviare lo studente all’utilizzo di una metodologia progettuale nell’ambito gestionale, organizzativo, educativo, formativo e di ricerca nel settore e nella Classe. Si esplicita attraverso un progetto (PT) presentato annualmente dallo studente e approvato dal Coordinatore in un documento che riporta scopo, metodo, obiettivi e contenuti dell’attività scelta nell’ambito di una delle aree proprie del percorso magistrale. Il PT è personalizzato in quanto tiene conto del livello iniziale del discente, delle sue aspettative, dell’esperienza pregressa maturata, del background culturale e professionale (Bernardelli et al, 2013). I contenuti dell’attività svolta dovranno essere descritti in una relazione oggetto di discussione all’esame annuale.

Scopo e metodo

Lo scopo della nostra ricerca è stato quello di progettare un questionario per la valutazione dell’esperienza di tirocinio (QVET) da parte dello studente del CLM in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie quale strumento di misura dell’efficienza e dell’efficacia della formazione pratica, del modello organizzativo e dell’impianto pedagogico e trova ragione nella recente normativa che incentiva e promuove il potenziamento di un sistema di valutazione e autovalutazione.

Il questionario si compone di 41 domande ognuna delle quali prevede 4 possibili risposte con un punteggio compreso da 1 (decisamente NO), a 4 (decisamente SI). Gli ambiti indagati sono la presentazione da parte della sede ospitante e l’accoglienza; il ruolo del Tutor; l’attività di tirocinio e la valutazione. Prevede inoltre 1 domanda con risposta di tipo dicotomico (SI/NO) e 3 domande facoltative formulate con risposte aperte brevi per consentire un libero giudizio espresso in modo meno strutturato e una libera opinione, seppur soggettiva, circa gli aspetti positivi e negativi dell’esperienza vissuta. (Appendice 1). Abbiamo considerato come soddisfacenti le risposte 3 e 4 e la ricerca riporta i dati raccolti tra gli studenti del CLM in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie – Università degli Studi di Milano – nel periodo 2009/10–2012/13. La compilazione del QVET è obbligatoria dall’anno accademico 2010/11 per ciascuna esperienza di tirocinio.

Risultati

Riportiamo i dati più significativi che abbiamo osservato negli anni e che sono stati utili per la presa di decisioni nella progettazione, pianificazione e gestione del percorso formativo di tirocinio e del PT.

Nella sezione dedicata al Tutor, alla domanda “se ha chiare le competenze che lo studente della Laurea magistrale deve apprendere nel tirocinio e se ti ha guidato nella redazione della relazione finale”, anche se i giudizi sono sempre stati positivi, negli anni si è assistito ad un trend di miglioramento.

Probabilmente questo è dovuto al fatto che il Coordinatore ha cercato gradualmente un contatto sempre più diretto con le sedi e con i Tutor stessi, supervisionando e condividendo la stesura del progetto nei contenuti e nei metodi e il regolamento dell’attività. Inoltre le sedi accreditate negli anni sono cambiate e sono state escluse quelle non più rispondenti a specifici criteri di adeguatezza secondo gli obiettivi propri della magistrale (Tab. 1).

Relativamente alla compilazione della relazione, vi è un trend in miglioramento probabilmente dovuto al fatto che negli anni, con la modifica dell’Ordinamento e del piano di studi, agli studenti sono state date migliori opportunità per approfondire conoscenze e competenze teoriche e pratiche nell’ambito della metodologia della ricerca (Tab. 2).

Nella sezione dedicata al tirocinio, alla domanda “se l’organizzazione dell’attività ti ha permesso di migliorare le tue conoscenze e le tue competenze”, si è assistito ad un trend sempre più positivo, probabilmente dovuto al fatto che negli anni si è posta sempre maggiore attenzione nella scelta dei Tutor, nominati dal Coordinatore tra figure di elevata qualificazione professionale per curriculum e competenza e di riconosciuta esperienza per il ruolo e l’Ufficio, identificati anche tra i Ricercatori e i Professori di ruolo dell’Ateneo e tra ex studenti ora Dottori magistrali (Tabb. 3-4).

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Nella sezione dedicata al tirocinio, alla domanda “se l’attuale modello di tirocinio (progetto di tirocinio) è adeguato alla formazione dello studente”, si è assistito negli anni ad una sempre maggiore soddisfazione: questo predispone ad ipotizzare che il PT, definito esclusivamente di una delle tre aree specifiche della magistrale (ricerca, didattica e management) sia pertinente agli obiettivi del corso di studio (Tab. 5).

Dai dati emerge come la maggior parte degli studenti sia soddisfatta dell’esperienza vissuta (Tab. 6) e la consiglierebbe ad altri (Tab. 7). Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che al I anno lo studente compila la scheda Entering Behaviuor che intende mapparlo per formazione di base e post base, per esperienza e vissuto professionale e personale e indagarne le aspettative rispetto al percorso intrapreso in modo da definire un PT il più possibile rispondente ai bisogni formativi del discente, quindi personalizzato ma rispondente agli obiettivi del core curriculum magistrale.

Discussione

Dai risultati sembra emergere l’adeguatezza del QVET quale strumento di valutazione dell’esperienza vissuta nel tirocinio, utile per la presa di decisioni relativamente alla progettazione e pianificazione dell’attività esplicitata nel PT in una delle tre aree specifiche del percorso magistrale (didattica, ricerca e management). Il questionario è stato adeguato anche per intervenire nei processi di definizione delle sedi scelte per le convenzioni e dei Tutor.

Come altri autori riteniamo infatti importante la valutazione della soddisfazione dello studente anche nella pratica e dell’impatto di strategie tutoriali nei differenti setting educativi (Maloney et al, 2013; Palese et al, 2008).

Il processo di verifica dell’offerta formativa degli Atenei da parte dell’ANVUR rappresenta un momento storico e non dovrebbe essere considerato unicamente come un obbligo di legge o un mero adempimento formale ma come un’opportunità per una valutazione critica dell’offerta formativa e di riflessione per un miglioramento che deve avere una ricaduta oggettiva sull’offerta formativa, così come il QVET.

Un questionario simile al QVET è in corso di sperimentazione in alcuni corsi di studio dell’area della Riabilitazione e i dati, seppur mostrando una generale soddisfazione rispetto all’esperienza vissuta, sembrano far emergere alcune criticità: variabilità organizzative tra sezioni didattiche di un unico Corso di studi, sensazione da parte degli studenti che gli Assistenti al tirocinio non siano pienamente a conoscenza degli obiettivi e che talvolta non vi sia integrazione tra attività teorica e pratica, la necessità di piani di formazione per i formatori e di incontri periodici tra coordinatori e referenti delle sedi in convenzione. Questi risultati ci sembrano indicativi per la presa di decisioni progettuali anche in questi corsi di studio e quindi possiamo considerare il QVET come uno strumento di Classe.

Conclusioni

In linea generale gli studenti del CLM in Scienze Riabilitative sembrano soddisfatti dell’esperienza vissuta, così come confermato anche da altri dati oggetto di una ricerca in corso che intende studiare le opportunità occupazionali dopo la Laurea magistrale: molti studenti infatti dal PT hanno avuto occasioni di up grading come contratti di stage presso Centri di ricerca (CNR), ammissione a corsi di Dottorato e ruoli apicali (coordinamento e dirigenza di Unità Operative e Aree riabilitative e Corsi di Studio).

La scheda di valutazione dell’esperienza di tirocinio per il Corso di Laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie ci sembra uno strumento innovativo, poco documentano dalla letteratura italiana ed internazionale; trasversale, perché applicabile a tutti corsi; adeguato perchè rispondente ai principi del progetto AVA dell’Anvur; valido come strumento per la presa di decisioni nella progettazione e gestione del processo formativo di tirocinio e realizzabile, anche in considerazione del fatto che, in collaborazione con il Centro per la Tecnologia del nostro Ateneo, stiamo settando una versione on line.

Bibliografia

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9) Scalorbi S, Burrai F, La qualità del tirocinio nel Corso di Laurea in Infermieristica. Indagine sulla soddisfazione degli studenti della Sezione Formativa Bologna 1 – Croce Rossa Italiana, Università degli Studi di Bologna Prof Inferm, 61(2):67-73, 2008

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11) Trotta L, Marzano V, Cofano R, Tortorano A.M, La valutazione del tirocinio professionalizzante: modelli teorici, schede di valutazione e di autovalutazione per gli studenti del Corso di Laurea in assistenza sanitaria: l’esperienza dell’Università degli Studi di Milano Tutor, 5(3): 139-150, 2005

Cita questo articolo

Mari D., Grasso C., Freddi A., Baratelli L.K., Bernardelli G., La scheda di valutazione dell’esperienza di tirocinio: uno strumento di classe. Studio osservazionale nel CLM in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, Università degli Studi di Milano, Medicina e Chirurgia, 65: 2942-2945, 2015. DOI:  10.4487/medchir2015-65-4

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