Formazione pedagogica continua nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia italianin.68, 2015, pp. 3105-3108, DOI: 10.4487/medchir2015-68-5

Autori: Pietro Gallo

Abstract

One of the strategic aims of the Italian Permanent Conference of the Presidents of the Undergraduate Curricula in Medicine is the continuous education of its members and, through them, of all the teachers who are engaged in the Undergraduate Curricula in Medicine.

The need for teachers’ continuous education comes from the growing understanding of students’ learning modalities and from the fast changes in the setting of medical care.

The first and most immediate recipients of the Conference educational strategy are the Conference members, i.e. the Presidents of the Undergraduate Curricula, but their formation is intended to reach the teams of educators present in the single curricula. The goal is to promote educationally grounded teaching strategies. In the different curricula, the task of ‘teaching to teach’ is assigned to Committees that are alternatively focused on teaching organization or on medical education. In both these types of committee the active presence of students is strongly recommended.

The Educational Innovation Working Group employs two main tools in order to carry out its continuous education strategy: i) educational events during the Conference meetings; and ii) the spur and support to the development of specific Medical Education Committees in the various curricula.

Educational events are lectures (given in one-day meetings) and workshops and forums (held in two-day meetings). The difference between the format of workshops and forums is that former are lead by medical education experts and the latter by the Presidents themselves, who report on their actual experiences and projects.

The proposed goals of the ideal Medical Education Committee are the formation of both teachers and teaching organizers; the promotion of continuous improvement of an educationally grounded teaching; and the advancement of both teaching excellence and research in medical education.

Articolo

Premesse

Tra gli obiettivi strategici della Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea Magistrale in Medicina (CPPCCLM) c’è la formazione pedagogica continua dei Presidenti di CLM e, tramite questi, di tutti i docenti dei CLM Italiani.

In effetti, le Facoltà di Medicina Italiane si caratterizzano da decenni1 per un’attenzione agli sviluppi della pedagogia medica, e l’approvazione di numerose riforme dell’ordinamento del Corso di Laurea in Medicina testimoniano la ricerca continua di strumenti aggiornati e sempre più efficaci per la formazione del medico.2

Oltre ad una maggiore comprensione delle modalità di apprendimento dello studente universitario, è il rapido cambiamento del mondo delle cure a imporre una revisione continua del curriculum degli studi e, di conseguenza, un aggiornamento continuo dei formatori. Dent e Harden3 hanno recentemente elencato una lista di tematiche che richiedono di essere affrontate in modo prioritario:

– Formazione orientata in base al risultato: di che tipo di medico c’è bisogno oggi?

– Valutazione del rapporto costo-efficacia: quale tipo di curriculum possiamo sviluppare con le risorse che abbiamo?

– Nuove tecnologie di apprendimento: quali cambiamenti impongono?

– Scelta di strategie formative: qual è la migliore?

– Valutazione dell’apprendimento: quali sono gli strumenti migliori?

– Staff development e professionalism: possiamo ancora tollerare un approccio amatoriale alla docenza nella facoltà di Medicina?

– Best evidence medical education: siamo in grado di giustificare le nostre strategie educative?

– Medicina sul territorio: come integrare nell’insegnamento nel CLM in Medicina l’attività professionalizzante nel nosocomio e nel territorio?

La CPPCCLM, con il supporto costante della Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM), si sente impegnata a rispondere a questi interrogativi e svolge un’attività ininterrotta di formazione rivolta a interlocutori differenti, con l’impiego di metodi e strategie diversificate.

Destinatari

Evidentemente, gli interlocutori diretti della CPPCCLM sono i Presidenti di CLM in Medicina, ma la conferenza ha inteso estendere il suo compito di aggiornamento pedagogico all’intero sistema educativo universitario della facoltà medica, con ricadute diversificate.

Destinatari: i Presidenti di Corso di Laurea

La Conferenza ha inteso svolgere la sua attività di formazione pedagogica dei Presidenti di CLM in primo luogo nell’ambito delle sue riunioni periodiche: quattro all’anno, due della durata di un giorno, centralizzate a Roma, e due della durata di due giorni, itineranti nelle differenti Sedi Italiane. Strumento essenziale di questa formazione è stato il Gruppo di Lavoro Innovazione Pedagogica, che è al momento composto da alcuni Presidenti in carica (Isabella Barajon, Milano Humanitas; Tiziana Bellini, Ferrara; Carlo Della Rocca, Roma Sapienza; Davide Festi, Bologna; Giuseppe Familiari, Roma Sapienza; Bruno Moncharmont, Molise; Oliviero Riggio, Roma Sapienza e Maurizia Valli, Pavia) nonché da alcuni esperti di Pedagogia Medica (Fabrizio Consorti, SIPeM; Pietro Gallo, Roma Sapienza; Laura Recchia, Molise; Felice Sperandeo, SISM; Maria Grazia Strepparava, Milano Bicocca e Rosa Valanzano, Firenze), scelti tra ex presidenti di CLM e autorevoli membri della SIPeM e del SISM.4

Il Gruppo di lavoro ha organizzato una lunga serie di eventi pedagogici che si svolgono nelle riunioni della Conferenza: brevi lectures (le pillole pedagogiche) nelle riunioni di un solo giorno, ed eventi più strutturati (con il formato dell’atelier o del forum) nelle riunioni di due giorni. Sono state messe a punto delle “trilogie” (una pillola introduttiva, un atelier e un forum) su tematiche di attualità: l’attività didattica professionalizzante; didattica e valutazione integrata; etica della docenza; l’integrazione nel territorio del sistema delle cure; verso una laurea professionalizzante; formazione dei docenti, dei tutor e degli studenti alla leadership e al lavoro di gruppo. Come è evidente, non siamo distanti dagli obiettivi formativi individuati come prioritari da Dent e Harden.3 Oltre ad affrontare queste tematiche, il Gruppo di Lavoro ha periodicamente organizzato un atelier formativo su tematiche “di base” del lavoro del Presidente di CLM in Medicina, intitolato il ruolo del Presidente di Corso di Laurea in Medicina.5 Si tratta di un evento formativo destinato in particolare alla “formazione iniziale” dei Presidenti appena eletti.

Destinatari: i Formatori

L’attività formativa del Gruppo di Lavoro Innovazione Pedagogica della CPPCCLM non può estendersi direttamente a tutti i docenti dei CLM in Medicina e deve quindi concentrarsi sulla formazione dei formatori. Ma ciò solleva la questione di chi possa essere incluso nel novero dei formatori nei nostri Corsi di Laurea.

La risposta più ovvia è che il compito di informare, formare e motivare il corpo docente spetta in primo luogo ai Presidenti di CLM ma è altrettanto evidente che questi, nello loro rispettive realtà, devono poi creare e formare una “squadra” di formatori.

L’attività di animazione di un CLM si svolge in due ambiti distinti anche se interconnessi: l’organizzazione della didattica e la promozione delle attività pedagogiche. In realtà, la migliore attività organizzativa è quella pedagogicamente fondata, per cui nessuno dei due ambiti sussiste senza l’altro. Se l’attenzione del Presidente si concentra maggiormente sulle attività organizzative, i formatori saranno per lui i Coordinatori Didattici (di anno o di semestre),6 che devono dare la coerenza di un progetto unitario alla struttura didattica del Corso. Se, al contrario, il centro del progetto formativo del Presidente è rivolto alla pedagogia medica, allora i formatori saranno i cultori di pedagogia medica che riuscirà a coinvolgere. Una soluzione di compromesso sta nell’investire del compito della formazione dei docenti la Commissione Tecnica di Programmazione didattico-pedagogica (CTP).7 La CTP ha inscritto nel nome che porta una duplice finalità formativa, didattica e pedagogica, ma la lezione delle on site visit ci dice che la composizione della CTP nei CLM Italiani è molto variabile. In molte Sedi la CTP è costituita, per intero o in gran parte, dai Coordinatori Didattici di semestre/anno e ciò rafforza il ruolo di formatore del Coordinatore Didattico. In altre Sedi, invece, la CTP si configura di più come una sorta di Consiglio del Presidente e, in questo caso, è più usuale trovarvi dei pedagogisti. Un elemento comune alle varie tipologie di CTP è poi la presenza di rappresentanti degli studenti e ciò apre una riflessione, abbastanza inedita nel nostro Paese, su come gli studenti possano essere non solo oggetto ma anche soggetto di formazione pedagogica. Nell’esperienza di chi scrive, la presenza di studenti nelle istanze preposte alla formazione nei CLM in Medicina è una risorsa preziosa, se non altro per fare quella analisi dei bisogni formativi che dovrebbe essere alla base di ogni intervento pedagogico. Questa presenza studentesca rappresenta anche un’eccellente strategia di formazione pedagogica remota dei futuri docenti.

I Presidenti più avvertiti sul piano pedagogico si avvalgono, per la formazione dei docenti, di una struttura specifica, quale la Commissione Medical Education (CME).8 A questa si farà riferimento più avanti.

In conclusione, la CPPCCLM non può evidentemente assumersi compiti di formazione dei formatori all’interno dei numerosi CLM Italiani, ma promuove questa formazione, tramite i Presidenti, suggerendo strategie ed illustrando, in appositi eventi pedagogici, il ruolo formativo che dovrebbe essere svolto dai Singoli Coordinatori Didattici, dalle CTP e dalle CME.

Destinatari: gli Operatori (Docenti e Tutori)

Come detto finora, la CPPCCLM non può svolgere un’attività formativa diretta a beneficio dei docenti dei CLM in Medicina. Il Gruppo di Lavoro Innovazione Pedagogica cerca di promuovere questo necessario compito formativo fornendo ai Presidenti elementi-chiave sulle caratteristiche della docenza, in termini di insegnamento/apprendimento e di valutazione dell’apprendimento. L’ultima trilogia ad essere stata programmata (formazione dei docenti, dei tutor e degli studenti alla leadership e al lavoro di gruppo) mira ad affrontare, tra l’altro, l’attualissimo tema dello staff development che ha oggi un ruolo cruciale nella promozione della didattica nei CLM in Medicina.9 Il recente riassetto organizzativo dell’Università Italiana, con la valorizzazione dei compiti didattici dei Dipartimenti a scapito delle Facoltà (o Scuole) ha avuto un impatto assai negativo sull’area medica, dove ha limitato il compito di raccordo tra i diversi Corsi di Laurea assegnato alle Facoltà senza dare una maggiore autonomia decisionale e una adeguata struttura organizzativa ai Presidenti di Corso di Laurea. È invece evidente che lo sviluppo della mission specifica di un CLM in Medicina passa attraverso la capacità del Presidente di reclutare i docenti in base ai bisogni formativi e al progetto pedagogico che si intende portare avanti.

Il Gruppo di Lavoro Innovazione Pedagogica si è inoltre speso per ribadire la necessità di una formazione differenziata e specifica dei docenti a seconda che essi svolgano un’attività didattica frontale o tutoriale a piccoli gruppi, o che insegnino nelle scienze di base o siano impegnati, invece, in attività didattiche professionalizzanti.10-12

Strumenti

Il Gruppo di Lavoro Innovazione Pedagogica si è avvalso sostanzialmente di due strumenti per portare avanti le sue iniziative: l’organizzazione di eventi pedagogici per le riunioni della CPPCCLM e un’opera di promozione affinché le Sedi si dotino di proprie istanze di formazione continua dei docenti: le Commissioni Medical Education (CME).

Strumenti: eventi pedagogici nelle riunioni della Conferenza

Come detto, la CPPCCLM ha sempre considerato la formazione pedagogica continua dei suoi membri un obiettivo prioritario e strategico. Per questo motivo, ogni riunione della Conferenza include nel suo programma un evento pedagogico, di taglio proporzionato alla durata della riunione.

Nelle riunioni di un solo giorno, l’evento pedagogico si è limitato, di regola, ad una lecture (la pillola pedagogica) tenuta da un membro del Gruppo di lavoro o da un qualificato esperto esterno, come Stefano Semplici (Etica e Salute Globale) o Maria Grazia De Marinis (L’interprofessionalità come risposta unitaria e globale ai problemi di salute: obiettivi, metodologie e contesti formativi). Negli ultimi anni, lo scopo della pillola è stato quello di introdurre il tema di una nuova trilogia.

Nelle riunioni di due giorni, l’evento pedagogico è consistito, di regola, in un miniatelier o in forum. Il formato di base è analogo: si tratta di un evento della durata di tre ore, che esordisce con una presentazione del tema generale e di quelli particolari dei laboratori paralleli, prosegue nella conduzione di 4 laboratori su argomenti complementari, e si conclude con un debriefing di restituzione in plenaria. Ciò che distingue il miniatelier dal forum è la tipologia del conduttore che anima i laboratori: nel primo caso a introdurre il tema del laboratorio è un esperto di pedagogia medica, mentre nel secondo caso si tratta di uno o più presidenti di CLM, con il compito di esporre la propria esperienza concreta, maturata sul campo. Questa differenza di formato è strategica, perché il Presidente che partecipa al laboratorio vive non di rado l’esperto come estraneo alla propria realtà concreta, e parte dall’assunto che la sua proposta sia poco realizzabile. Questa remora cade, invece, quando a presentare la propria esperienza è un altro Presidente che vive, a sua volta, le sue stesse difficoltà e contraddizioni.

Strumenti: la Commissione Medical Education

Il Gruppo di Lavoro Innovazione Pedagogica ha sempre svolto un’azione di promozione affinché le Sedi si dotino, eventualmente unendo le forze con la creazione di consorzi tra Università territorialmente vicine, di strutture dedicate alla formazione pedagogica.8 In tal senso, le finalità di una CME sono state illustrate in Conferenza tramite specifiche pillole pedagogiche e, recentemente, con il dedicare all’argomento uno dei laboratori dell’ultimo atelier “di base” (Il ruolo del Presidente di Corso di Laurea in Medicina, Portonovo di Ancona, 25 Settembre 2015).

Nella riflessione di chi scrive, una CME dovrebbe darsi quattro obiettivi prioritari:

– formare gli operatori (i docenti del CL)

– formare i formatori (gli organizzatori della didattica)

– promuovere il miglioramento continuo della didattica (pedagogicamente fondato)

– promuovere la valorizzazione della competenza didattica dei docenti e la ricerca scientifica in Pedagogia Medica (anche attingendo al contributo di altre facoltà, come Scienze della Formazione o Psicologia)

Un dibattito ancora aperto è quello sui destinatari ideali della attività formative di una CME. In un modello ad extra, la CME dovrebbe rivolgersi a tutti i cultori di formazione sanitaria presenti sul territorio, e quindi non solo ai docenti della facoltà di Medicina. In questo modo la CME potrebbe prescindere dai finanziamenti dell’Ateneo, autofinanziandosi con le proprie iniziative. Un altro vantaggio sarebbe quello di di collocare l’Università al centro della rete formativa dei professionisti della salute. Questo modello organizzativo sembra essersi pienamente imposto, finora, nella sola Università di Genova.

In un modello ad intra, la CME concentra la sua attività sulla Facoltà/Scuola di Medicina e, quindi, sui CL di Medicina, di Odontoiatria e delle Professioni Sanitarie. In questa seconda modalità organizzativa, l’azione della CME si rivolge agli organizzatori della didattica (formazione dei formatori destinata al Presidente del CL, ai Coordinatori di Semestre/Anno e a quelli di Corso Integrato); a tutti i docenti del CL (miglioramento continuo della didattica); ai futuri docenti del CL (organizzando dei corsi di abilitazione all’insegnamento universitario); ai futuri ricercatori nel campo della Pedagogia Medica (da formare mediante interazioni con le scienze della formazione).

Nel modello ad intra, gli obiettivi formativi specifici della CME dovrebbero essere:

– insegnare a insegnare, ovvero come fare:

– lezioni frontali;

– didattica a piccoli gruppi, professionalizzante o meno;

– la verifica dell’apprendimento, ecc;

ma anche:

– insegnare a organizzare la didattica, ovvero:

– pianificare il curriculum

– pianificare e organizzare un semestre integrato (possibilmente con il relativo esame di semestre)

– pianificare ed eseguire un corso integrato (con le relative prove di valutazione), ecc.

Evidentemente, tanto più una CME farà proprie le metodologie della best evidence medical education e saprà promuovere attività di ricerca pedagogica applicata alla medicina, quanto più la sua attività formativa risulterà efficace.

Infine, una CME “dedicata” a uno o più CL dovrebbe essere in grado di organizzare eventi formativi rivolti al coinvolgimento dei docenti nella risoluzione, pedagogicamente fondata, di problemi formativi specifici. In questo senso, la CME può validamente collaborare con la CTP, al servizio della vision del Presidente, per elaborare la mission del CL e per tradurla in obiettivi formativi.

Bibliografia

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11) Vettore L, Gallo P, Casacchia M, Consorti F, Della Rocca C, Familiari G, Maganza C, Porro CA, Riggio O, Vago G, Valanzano R, Vantini I e gli altri componenti della Commissione per l’innovazione pedagogica della CPPCDLMMCh: Sulle attività didattiche professionalizzanti. Med Chir 49: 2137-2142, 2010

12) Gallo P, Casoli G, Consorti F, Della Rocca C, Familiari G, Guelfi MR, Guicciardi S, Leopardi E, Lubrano R, Masoni M, Moja EA, Nicolazzi M, Riggio O, Sperandeo F, Valanzano R Vivalda I: Verso una laurea professionalizzante. 1°. Acquisizione delle competenze professionali. Med. Chir. 62: 2797-2804, 2014

Cita questo articolo

Gallo P., Formazione pedagogica continua nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia italiani, Medicina e Chirurgia, 68: 3105-3108, 2015. DOI:  10.4487/medchir2015-68-5

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