La Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica Senese. Quindici anni di attivitàn.57, 2013, pp.2555-2563, DOI: 10.4487/medchir2013-57-7

Abstract

Introduction: Public Universities and private schools in all countries have substantially expanded the postgraduate course as a sign that degree is often not sufficient to ensure access to employment;
Aim: to present the experience of a Siena Post-Graduate Public Health School (SPGPHS) from 1996-2011
Activity: We made a review of the Italian legislation governing the postgraduate training and we studied the structure of post graduate schools in Public Health in several italian and foreign prestigious Universities.
Results: the SPGPHS was attended by about 1200 students from all the Italian regions. 320 scientific papers were published and/or presented al national/international conferences; SPGPHS has also proven to be able to completely finance itself.
Conclusion: postgraduate universities courses are becoming very important and attenders range widely in age. Many students undertake Postgraduate courses to improve their work position, to attain Continuing Medical Education credits, but at the same time, to gather multidisciplinary scientific knowledge and to acquire professional skills. SPGPHS has proven to be able in financing itself responding to the market logic which is guided by performance and efficiency aspects.

Articolo

Introduzione

Il Dirigente di Sanità Pubblica necessita di competenze tecnico-professionali, relazionali ed organizzative multidisciplinari, la cui acquisizione è demandata alla formazione post-laurea. Peraltro, nel panorama nazionale, poche sono le realtà in grado di coprire a 360° con la propria offerta formativa il dominio culturale della Sanità Pubblica.

Ancora nel 1990 il compianto Prof. Pinchera affermava:“La formazione post laurea costituisce una parte fondamentale nella preparazione del professionista e tuttavia non ha finora ricevuto attenzione adeguata dall’Università, che invece dovrebbe esserne un autorevole erogatore”. Nei più di 20 anni da allora trascorsi, solo le Scuole di Specializzazione (SS), di interesse quasi esclusivamente medico, ed i Dottorati di Ricerca (DR), anch’essi a target abbastanza limitato, hanno trovato una congrua, seppur migliorabile, strutturazione. Per quanto previsti fin dal Regio Decreto n°1592 del 1933, i Corsi di Perfezionamento (CP) non sono mai decollati come attività “nobile”, cosicché, nel 1999 l’ordinamento universitario italiano importa il concetto di Master (M), che all’estero rappresentava, da lustri, il prodotto didattico di punta di molti Dipartimenti. Conferma la scarsa attenzione nostrana al settore post-laurea il fatto che l’Università ed in particolare le Facoltà di Medicina, pur teoricamente produttrici di Corsi di Alta Formazione (CA) e di Aggiornamento, si siano lasciate marginalizzare dal programma Educazione Continua in Medicina (ECM), avviato alla fine degli anni ‘90 dal Ministero della Salute ed oggi presidiato dalle Regioni. Le ragioni di ciò vanno, a nostro avviso, ricercate principalmente in due ordini di problemi:

1) una mentalità burocratica tenta, da sempre, di proiettare gli schemi ben acquisiti dell’organizzazione didattica pre-laurea (vocata ad erogare titoli, con valore legale, a studenti junior, non direttamente paganti tariffe di mercato) basata su una didattica di cui è cardine la lezione magistrale e la cultura accademica consolidata (Fig.1a), al post-laurea (rivolto per lo più a studenti senior, paganti in proprio) che dovrebbe basarsi su una didattica teorico-pratica immediatamente derivata dal divenire continuo della ricerca scientifica e dell’esperienza sul campo. (Fig.1b).

Fig. 1 – Caratteristiche differenziali dell’attività didattica universitaria

2) l’abitudine a sopravvivere nella “riserva” creata dal valore legale dei titoli di studio e dai finanziamenti centrali, porta a sottostimare l’importanza dei prodotti formativi vocati al libero mercato, quali sono, o dovrebbero per lo più essere, quelli post-laurea, attraverso i quali il professionista-cliente individualizza il proprio curriculum e acquisisce skill immediatamente spendibili. Il principio del “pago di tasca, quindi pretendo” spiazza l’autoreferenzialità che è male tipico, non solo dell’Università, ma dell’intera pubblica amministrazione italiana. L’utente, senior e pagante, di questi prodotti è, infatti, dotato di una capacità critica che non hanno gli utenti dei Corsi di Laurea (e delle stesse SS).

Di fatto, per quanto riconosciuto di pari nobiltà accademica dalla Magna Charta di Bologna (1988) e dalle dichiarazioni congiunte dei Ministri dell’Educazione dei diversi stati europei (Sorbona 1998, Bologna 1999) il livello postgraduate è ancora alla ricerca in Italia, di un proprio modello di riferimento e di un sistema creditizio distinto da quello undergraduate.

Un ulteriore problema, come accennato, si profila a chi si occupa più specificamente di formazione in Sanità Pubblica:

3) la multidisciplinarietà dell’ambito culturale di riferimento e la interprofessionalità dell’ambito operativo. Già nel 1800 il dominio culturale delI’Igiene (che all’Università di Siena veniva insegnata come “Medicina Pubblica”) era impregnato di contenuti economici oltre che preventivi. Da sempre la Sanità Pubblica si basa sul supporto giuridico. Le competenze ambientali, impiantistiche, organizzative, educative, statistico-epidemiologiche, ecc. ed il ruolo di interfaccia che il Professionista di Sanità Pubblica tipicamente esercita fanno sì che diverse professionalità trovino cimento in questo campo.

Raccolto, a suo tempo, l’appello del Prof. Pinchera Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Bari, 2008) abbiamo presentato i primi risultati alla nostra sperimentazione organizzativa e didattica: la “Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica Senese” (SPLSPS). Occorre chiarire che con il termine di “Scuola”, ci riferiamo ad un concetto antecedente la Legge 30 dicembre 2010 n. 240 e riferito ad un cloud coordinato ma non formalizzato di attività accademiche istituzionali. Apriamo ora la nostra ormai quindicennale esperienza alla valutazione esterna e ad un confronto più allargato.

Obiettivi

– architettare e sperimentare un modello di riferimento per l’organizzazione didattica universitaria post-laurea;

– promuovere l’integrazione multidisciplinare ed interprofessionale nella formazione e nella ricerca scientifica in tema di Sanità Pubblica.

Attività

In Fig. 2 è descritta l’evoluzione dell’offerta formativa in oggetto. Previa analisi e frequenza di diverse realtà esterne, nazionali ed internazionali, a partire dai primi anni ‘90, abbiamo costruito un sistema basato su una ventina di Short Courses (attività d’aula tematica, nella quale si sviluppa l’integrazione didattica multidisciplinare e l’interazione poliprofessionale), che possono essere fruiti singolarmente come CA, spesso accreditati nell’ambito del programma di Educazione Continua in Medicina), o, come Moduli variamente articolati, nell’ambito di diverse attività didattiche post-laurea, anche in mutuazione: SS, DR, M, CP.

Fig. 2 – Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica Senese: evoluzione dell’offerta formativa (barre) e quote di iscrizione riscosse (linea)

Nell’anno accademico 1995/96 prendeva corpo il CP in Programmazione ed Organizzazione dei Servizi Sanitari, che si proponeva specificamente di integrare con contenuti organizzativi e manageriali (sviluppati in tre Moduli di nuova istituzione) gli insegnamenti della SS in Igiene e Medicina Preventiva (attiva, presso la nostra Università, dal 1969) tradizionalmente impegnata soprattutto su temi infettivologici, ambientali e di metodologia epidemiologica. A tale integrazione partecipavano le seguenti strutture della nostra Università:

– Laboratorio di Programmazione ed Organizzazione dei Servizi Sanitari

– Laboratorio per l’Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni-Scuola per Funzionari e Dirigenti Pubblici

– Dipartimento Studi Aziendali;

Il successo, anche economico, di questo Corso ci ha motivato e supportato nello sviluppo delle ulteriori iniziative: dall’anno accademico 1998/99 il CP in Direzione e Gestione delle Aziende Sanitarie, dall’anno accademico 2002/03 il M di II livello in Health Services Management, dall’anno accademico 2004/05 il M di I livello in Management delle Professioni Sanitarie.

In Fig. 3 è schematizzata la struttura generale che la nostra offerta didattica è andata acquisendo. Come si vede, la crescente complessità dei prodotti completa i Moduli (a prevalente contenuto teorico o teorico-pratico), con stage e attività professionalizzanti (svolte in sede o nell’ambito di una rete di strutture convenzionate) eminentemente pratiche e con lo sviluppo di ricerche e progetti, per lo più oggetto di Tesi tutorate, discusse alla fine dei percorsi formativi. I tratteggi, riportati come “nuove proposte”, alludono alle sinergie in atto o possibili, con altri Dipartimenti nello strutturare ulteriori offerte didattiche condividenti alcuni Moduli.

Fig. 3 – Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica Senese: struttura generale dell’offerta didattica

In sintesi questo è l’impegno richiesto dai diversi prodotti:

Moduli-Short Courses (5 giorni d’aula, 4 CFU)

CP (6 mesi, 18 CFU)

M I e II livello (un anno, 60 CFU)

DR (3 anni, 180 CFU)

SS (5 anni, 300 CFU)

Uno Short Course-Modulo prevede: attività d’aula, laboratori didattici (dimostrazioni, esercitazioni, workshop), dopo cena (caminetti scientifici e moonlight sessions), integrati da formazione a distanza e studio individuale.

Il nostro modello organizzativo si basa in massima parte sulla residenzialità, in ragione dei seguenti vincoli/opportunità:

– relativo isolamento di Siena dalle principali vie di comunicazione;

– disponibilità di una sede versatile e prestigiosa direttamente gestita dall’Università: la trecentesca Certosa di Pontignano,

– la concentrazione delle attività consente l’acquisizione dei crediti formativi post-laurea a studenti lavoratori, quali di fatto sono i Professionisti (spesso in posizioni intermedie o apicali del Servizio Sanitario), che afferiscono ai nostri prodotti;

– sviluppo di una maggiore interattività discente-discente-docente-docente anche al di fuori dell’aula.

Questi i Moduli attivati:

– Basi di eziopatogenesi e prevenzione – Basi di informatica e statistica in sanità – Epidemiologia e programmazione sanitaria – Sistema informativo sanitario – Economia e scienza dell’organizzazione – Scienze giuridiche e sociali – Economia, gestione e controllo delle aziende sanitarie – La gestione amministrativa e finanziaria delle aziende sanitarie – Risorse umane in sanità: tecniche direzionali – Primary Health Care: dal mito all’organizzazione – Tecnica ospedaliera: dal risk management alla clinical governance – Igiene ambientale, abitativa ed urbana – Igiene e sicurezza nell’ambiente di lavoro – Igiene degli alimenti e della nutrizione – Tutela e gestione della risorsa idropotabile – Promozione della salute – Il laboratorio di sanità pubblica – Metodologia epidemiologica – Statistica avanzata applicata all’epidemiologia – Epidemiologia e prevenzione delle malattie infettive – Epidemiologia e prevenzione delle malattie cronico-degenerative – Qualità, comunicazione e marketing in sanità – Emergenze di sanità pubblica e collaborazione internazionale

Risultati

Circa 1200 Discenti (medici, infermieri, tecnici sanitari, dirigenti amministrativi, sociologi, economisti, biologi, veterinari, farmacisti, ecc.), di tutte le Regioni italiane, hanno frequentato nostri corsi dal 1996 al 2011.

La produzione scientifica della SPLSPS consta ad oggi di circa 320 lavori scientifici, per lo più sviluppati come Tesi e poi pubblicati e/o presentati in Convegni nazionali ed internazionali: essi sono frutto di interazione tra le diverse discipline (epidemiologia e sanità pubblica, economia politica ed aziendale, giurisprudenza, sociologia/psicologia, ecc.) e professionalità di Discenti e Docenti.

Nella figura 4 è altresì riportato l’ammontare delle quote di iscrizione ai M, CP e Short Courses in oggetto annualmente riscosse dalla nostra Università (linea continua): si nota un trend in costante crescita (fino al 2004) che testimonia la bontà delle proposte, sempre basate su un’attenta disamina dei bisogni, svolta in sinergia con le Associazioni Scientifiche e Professionali interessate.

Sottolineiamo che il CP “Programmazione ed Organizzazione dei Servizi Sanitari” è stato da noi istituito prima che il DPR 10 dicembre 1997 n. 484 disciplinasse i Corsi di Formazione Manageriale per l’accesso alla Dirigenza dei Servizi Sanitari delle ASL, anticipando quasi perfettamente i requisiti dallo stesso prescritti.

L’integrazione dei due CP in “Programmazione ed Organizzazione dei Servizi Sanitari” ed in “Direzione Gestionale delle Aziende Sanitarie” che ha dato origine al M di II livello in “Health Services Management” soddisfa alle prescrizioni del D.M. 1 agosto 2000 “Disciplina dei Corsi di Formazione dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie”.

Sottolineiamo altresì che il M di I livello in “Management per le professioni sanitarie” è stato da noi istituito prima che la Legge 1 febbraio 2006 n.43 prescrivesse per le figure apicali delle Professioni Sanitarie un “Master di I livello in Management/Coordinamento”.

Dal 2005 in poi si nota una contrazione delle  domande di iscrizione, che riteniamo di poter spiegare, almeno parzialmente, con:

– la nascita di attività formative concorrenti;

– la diminuzione dei fondi e delle risorse stanziati dalle Aziende Sanitarie per la formazione dei loro dipendenti;

– la crisi economica in atto.

Detto income economico (oltre 3 milioni di euro!) ha dimostrato la capacità di totale autofinanziamento della Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica Senese.  Occorre dire che la Scuola, nei suoi primi anni di attività, ha fruito della sponsorizzazione della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Banca Toscana per circa 10.000 euro equivalenti e di un finanziamento della Fondazione MPS (euro 30.000 nel 2004). Ogni anno circa il 15-20% delle tasse di iscrizione sono state trattenute  dall’amministrazione universitaria ed una quota analoga (avanzi di gestione) ha finanziato l’attività di ricerca. Le principali spese sono costituite da:

– retribuzioni docenti, viaggio, vitto e alloggio (21%)

-contratti di collaborazione (16%)

-materiale didattico e di segreteria (9%)

-attrezzature didattiche (2%).

In Fig. 4 è riportata la stima dell’indotto economico per la città di Siena sviluppato dalla SPLSPS. E’ stato calcolato il numero di soggiorni di studenti residenti al di fuori delle province di Siena, Arezzo e Grosseto attribuendo a ciascuno di loro una spesa di 50 euro. Si tratta, evidentemente, di una stima minimale, in base alla quale si desume un indotto di circa 1,5 milioni di euro in 15 anni.

Fig. 4 – Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica: indotto economico per la città di Siena

Conclusioni

La formazione “post graduate” è un ambito di attività che non può essere sottovalutato dall’Università, perchè è meno sensibile al calo demografico (che condiziona gli accessi ai Corsi di Laurea) e perché interessa un bacino di utenza non limitato ad una ristretta  fascia di età 20-30 anni.

L’Università italiana solo da poco tempo,  costretta dalla crisi economica, sta imparando a raccogliere l’opportunità offerta dai prodotti post-laurea, più direttamente “esposti al mercato” (CP, CA, M): essi costituiscono un oggettivo banco di prova per la libertà e la qualità dell’insegnamento, nonché per la pubblica imprenditorialità, che le Università, attraverso i propri Dipartimenti, dovrebbero sviluppare per rendersi veramente autonome, come da tempo previsto. La vitalità di questi prodotti è, e sarà sempre più, essenziale per la sopravvivenza e l’indipendenza accademica, che dovrà, prima o poi, dimostrare capacità di autosostenersi economicamente.

La riaffermazione del ruolo cardinale dell’Università in questo settore, intrinseco alla sua mission, non può prescindere dalla competitività della propria produzione sia sotto il profilo della qualità – efficacia didattica che sotto quello dell’efficienza erogativa – costi. L’Università deve saper riprendersi quella importante fetta di mercato oggi in gran parte occupata da enti che non hanno la diretta gestione della formazione tra le proprie priorità istituzionali.

La organizzazione “modulare” dell’attività didattica d’aula, da noi sperimentata, che ne consente  la mutuazione da parte di diverse attività post-laurea ed agevola la “capitalizzazione” di crediti formativi, “fidelizza”, per periodi potenzialmente lunghi, all’Università un’utenza professionale dotata di elevata, stimolante capacità critica. Essa risulta, altresì, funzionale all’applicazione della nuova regolamentazione  delle SS mediche (es. mutazione di attività didattiche di “Tronco Comune”, ex D.M. 1 agosto 2005) ed all’assolvimento in qualità (grazie alla disponibilità di risorse finanziarie che consentono di remunerare contributi didattici non esclusivamente locali) dell’obbligo di garantire agli studenti almeno 200 ore di didattica frontale per ogni anno di corso.

Riteniamo che il modello organizzativo da noi messo a punto, per le sue positive valenze, debba uscire dalla fase sperimentale e trovare anche in Italia un ambito di applicazione più ampio, peraltro non limitato alla Sanità Pubblica.

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Cita questo articolo

Nante N., Battista G., Sancasciani S., et al., La Scuola Post-Laurea di Sanità Pubblica Senese Quindici anni di attività, Medicina e Chirurgia, 57: 2555-2563, 2013. DOI:  10.4487/medchir2013-57-7