L’ENPAM tutela gli studenti del quinto e sesto annon.71, 2016, pp. 3216-3218

Abstract

Early registration with Enpam allows students in their final years of medicine and dentistry to benefit from the pension and social security coverage offered by the Foundation. This is an initiative designed to help young people by giving them the security of being covered in difficult situations or when they need help in their personal or professional life. In addition to the strong solidarity it offers, this initiative is an important tool for strategic long-term planning: it is a possible alternative to the shifting forward of the retirement age as a solution to assuring the stability of social security systems; it is a tool that aims to guarantee adequate future pensions; and finally, it demonstrates faith and esteem in the potential of young people. Students who would like to register in advance can also count on the various strategic support initiatives offered by Enpam such as favourable mortgages for the purchase of a primary home.

Parole chiave: Studenti – Previdenza – Assistenza

Key-words: Students – Security – Assistance

Articolo

Il valore di essere previdenti

La Legge di stabilità ha introdotto la possibilità per gli studenti di medicina e odontoiatria del quinto e del sesto anno del corso di laurea di iscriversi facoltativamente all’Enpam, l’Ente di previdenza e di assistenza dei medici e degli odontoiatri. L’iscrizione precoce all’Enpam consente ai futuri professionisti di beneficiare da subito di tutte le garanzie previdenziali e assistenziali della Fondazione al pari degli altri professionisti già abilitati.

Questa misura, diventata norma con la Legge di stabilità, è stata proposta dall’Enpam e fa parte di un piano più ampio per riprogettare il sistema di welfare in modo da garantire i medici e gli odontoiatri non solo nel momento del pensionamento ma durante l’arco della vita professionale. Per potersi iscrivere però è necessario che il regolamento Enpam venga approvato dai ministeri vigilanti con un provvedimento atteso, sperabilmente, per l’inizio dell’anno accademico. Nei paragrafi seguenti spieghiamo le ragioni da cui Enpam è partita per arrivare a questa proposta e i vantaggi di un’iscrizione “anzitempo”.

La Fondazione Enpam in breve

L’Enpam è la cassa di previdenza e di assistenza dei medici e degli odontoiatri italiani. È una Fondazione senza scopo di lucro, con personalità giuridica di diritto privato, con oltre settant’anni di storia. Siamo l’ente pensionistico primario di alcune categorie come per esempio i medici di famiglia, i liberi professionisti e gli specialisti ambulatoriali. I medici e gli odontoiatri che lavorano come dipendenti (per esempio degli ospedali, delle case di cura private, delle Asl) hanno, invece, come cassa di previdenza principale l’Inps (ed ex Inpdap); mentre all’Enpam versano i contributi minimi dovuti con l’iscrizione all’Ordine ed eventualmente quelli sul reddito da libera professione nel caso svolgano anche questo tipo di attività. Ai dipendenti l’Enpam assicura una pensione di base, a cui si aggiunge anche quella maturata con la libera professione, e l’assistenza. Gli iscritti attivi sono 361mila, i pensionati 101mila.

Con il nuovo Statuto, entrato in vigore nel 2015, tutti gli iscritti hanno diritto di voto e tutte le categorie professionali sono rappresentate negli organi collegiali.

Sul futuro dei giovani una visione strategica

La sostenibilità di un sistema pensionistico è la capacità di una Cassa previdenziale di assicurare le pensioni e l’assistenza nel lungo periodo, nell’ottica di un patto tra generazioni subentranti.

Con la riforma delle pensioni entrata in vigore a gennaio 2013, l’Enpam ha dimostrato la sostenibilità del sistema per i prossimi cinquant’anni e oltre, come richiesto dal decreto Salva Italia. Una volta messe al sicuro le prestazioni istituzionali si è reso necessario proseguire il lavoro per poter garantire ai giovani condizioni ugualmente favorevoli rispetto alle generazioni precedenti.

Sul versante delle pensioni future ci sono alcuni elementi confortanti: la Fondazione Enpam ha un criterio di calcolo più favorevole rispetto al contributivo del sistema pubblico. Inoltre il meccanismo di valorizzazione dei contributi consente all’iscritto di conoscere fin da subito l’importo dell’assegno che ha maturato grazie ai suoi versamenti.

Una questione invece a cui è bene prestare attenzione è soprattutto l’adeguatezza del flusso dei contributi, quanto a importo e numero di anni di anzianità. I dati dell’Enpam dimostrano infatti che la capacità reddituale del libero professionista ad oggi diventa “adeguata” solo a partire dai 37 anni di età, mentre sostanzialmente è rimasta invariata l’età media d’iscrizione all’Ordine. In poche parole i futuri medici e dentisti continuano a essere puntuali nel laurearsi e abilitarsi ma hanno difficoltà a stabilizzarsi professionalmente. Una criticità che riguarda il mercato del lavoro su cui la Fondazione ha deciso di intervenire con investimenti sulla ricerca, sull’healthcare, sull’assistenza territoriale e sulla promozione dei corretti stili di vita, e con una visione strategica, includendo i giovani professionisti prima possibile nel sistema di tutele previdenziali e assistenziali dell’Enpam.

A quest’ultimo riguardo quello che è parso subito l’anello “debole” su cui intervenire è l’ingresso tardivo nel mondo del lavoro per i medici e gli odontoiatri, dovuto a un percorso formativo lungo, che rischia di diventare sempre di più una condizione di svantaggio da più punti di vista. Sul piano economico, perché le difficoltà del mercato del lavoro hanno allungato i tempi per poter arrivare poi a una stabilità professionale e del reddito. Sul piano delle tutele, perché si acquisiscono tardi le garanzie previdenziali e assistenziali che normalmente partono di diritto con l’iscrizione all’Albo.

Per di più, in uno scenario demografico caratterizzato dalla longevità crescente, non si può pensare di continuare a spostare in avanti l’età pensionabile come la panacea che risolve tutti i problemi di tenuta dei sistemi. Bisogna cioè uscire da una “prospettiva dell’emergenza” e ragionare in chiave previsionale e strategica con un’alternativa che favorisca veramente i giovani, come quella appunto di poter anticipare l’inizio della storia previdenziale.

Tutta la previdenza e assistenza Enpam

In altri Paesi europei gli studenti che lavorano in corsia hanno una remunerazione. In Svezia ad esempio già dal quarto anno di corso, gli studenti esercitano nelle strutture ospedaliere e percepiscono uno stipendio.

Anche in Italia la formazione professionalizzante inizia prima della conclusione del corso di studi, al quinto e sesto anno di università, ma da noi non è prevista alcuna remunerazione. Non potendo intervenire direttamente su questo, l’Enpam ha proposto e ottenuto dal Governo di estendere le garanzie previdenziali e assistenziali agli studenti senza attendere dunque il momento dell’abilitazione e dell’iscrizione all’Ordine, con la quale scatta automaticamente e obbligatoriamente anche l’iscrizione alla Fondazione. È la prima volta in Italia che si introduce una misura di questo tipo e senza alcun onere per lo Stato.

L’iscrizione all’Enpam per gli studenti sarà facoltativa. Non sarà necessario pagare subito ma si potrà scegliere di farlo anche dopo tre anni, e a rate. Le tutele invece scatteranno fin da subito per cui gli studenti potranno contare su:

– una pensione d’invalidità

– una pensione per i familiari in caso di decesso

– le prestazioni assistenziali

– il mutuo agevolato Enpam per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa

– aiuti economici in caso di nascita di un figlio

Il vincolo solidaristico della Quota A Enpam

Gli studenti del quinto e del sesto anno del corso di laurea, che vorranno anticipare il loro ingresso nella Fondazione Enpam, verranno iscritti alla Quota A del Fondo di previdenza generale.

La Quota A è la gestione pensionistica obbligatoria per tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’Ordine. È un fondo pensato per venire incontro soprattutto alle necessità dei giovani perché a fronte di un contributo ridotto garantisce una copertura previdenziale che non ha confronti con altri sistemi di primo pilastro.

I versamenti sono dovuti dal mese successivo all’iscrizione all’Ordine fino al compimento dell’età per la pensione di Quota A.

L’importo del contributo varia in funzione dell’età. Fino a trent’anni il versamento è minimo (meno di 20 euro al mese). Ogni quinquennio si passa a uno scaglione successivo fino ad arrivare alla cifra intera che si paga solo dopo aver compiuto quarant’anni, così per esempio nel 2016:

Ä 1432,06 all’anno per chi ha più di 40 anni

Ä   775,42 all’anno dai 35 anni fino ai 40

Ä 413,21 all’anno dai 30 anni fino ai 35

Ä 212,88 all’anno per chi ha meno di 30 anni di età

Tutti pagano in più 59 euro di contributo di maternità.

La Quota A dà diritto a tutte le prestazioni della previdenza obbligatoria e cioè: una pensione di base al raggiungimento dei requisiti, l’indennità di maternità, una pensione di circa 15mila euro (minimo) in caso di invalidità, le prestazioni dell’assistenza tradizionale e strategica. Inoltre, in caso di decesso dell’iscritto prima del pensionamento, assicura al nucleo familiare una pensione senza che siano richiesti requisiti minimi di anzianità contributiva.

Per gli studenti del quinto e del sesto anno i contributi saranno la metà di quelli chiesti a chi ha meno di 30 anni: per esempio quest’anno sarebbero meno di 9 euro al mese (in tutto 106 euro all’anno). Non si dovrà pagare il contributo di maternità anche se saranno comunque previsti aiuti economici in caso di nascita di un figlio. Non sarà necessario versare subito la contribuzione per essere iscritti e far scattare la copertura previdenziale e assistenziale. Il meccanismo è quello del prestito d’onore per cui si potrà versare anche dopo tre anni dall’iscrizione e a rate.

Verso un welfare integrato

L’iniziativa della Fondazione è una delle operazioni messe in campo per riprogettare un welfare di categoria. L’obiettivo è di facilitare la vita dei medici e degli odontoiatri con interventi di sostegno alla professione – per abbattere i costi assicurativi, creditizi, sanitari, di previdenza complementare –  e di sostegno alle esigenze abitative.

Sono state anche proposte misure per favorire il ricambio generazionale. Per i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta che hanno già maturato i requisiti per la pensione anticipata, è stato previsto un incentivo verso una sorta di pensionamento part-time che, allo stesso tempo, permette ai giovani medici di entrare negli ambulatori affiancandosi ai titolari. Il progetto si chiama App che sta per “Anticipo della prestazione pensionistica”. Per il professionista che aderisse all’App la carriera proseguirebbe su un doppio binario, per metà prenderebbe la pensione anticipata e per l’altra metà continuerebbe a esercitare l’attività ordinaria. Contemporaneamente si creerebbe un posto di lavoro per un giovane medico che fin dal primo giorno di lavoro potrebbe arrivare a un compenso calcolato sulla metà dei pazienti assistiti, mentre si sa che in caso di apertura di un nuovo ambulatorio i tempi per avviare l’attività e avvicinarsi a un numero congruo di pazienti sono decisamente lunghi.

L’impegno della Fondazione Enpam proseguirà a tutto campo per garantire la sostenibilità del sistema e l’equità tra le generazioni, investendo proprio sui giovani, in termini di occupazione, di crescita economica e benessere.

Bibliografia

Cita questo articolo

Malagnino G.P., L’ENPAM tutela gli studenti del quinto e sesto anno, Medicina e Chirurgia, 71: 3216-3218, 2016