Risultati alla prova di ammissione e rendimento al termine del primo anno di corson.71, 2016, pp. 3230-3232, DOI: 10.4487/medchir2016-71-3

Autori: Anna Bossi

a nome del Gruppo di lavoro Studio comparativo fra risultati degli immatricolati “regolari” e “in sovrannumero” Componenti effettivi: Salvatore Bozzaro (Torino-San Luigi), Gianni Cappelli (Modena e Reggio Emilia), Giuseppe Familiari (Roma La Sapienza-Sant’Andrea), Marco Krengli (Piemonte Orientale), Vittorio Locatelli (Milano Bicocca), Bruno Moncharmont (Molise), Roberta Siliquini (Torino-Molinette), Maurizia Valli (Pavia) Esperti esterni: Giuseppe Migliaretti (Torino), Alessandra Petrucci (Firenze), Anna Zolin (Milano)

Abstract

An the academic year 2014-15, a Regional Administrative Court judgement enabled a large number of students, who failed the national admission test, to enroll in the course in Medicine and Surgery Degree (MC).  To estimate to what extent the score at the admission test predicts the performance at the end of the 1st year of the course, we compared the careers of 466 students registered as supernumerary and 1326 regularly registered in eight Italian universities, taking into account the upper secondary school diploma grade and the score at the admission test.

It emerged that, on the average, the risk for supernumerary students to pass less than 3 exams is 2.01 (IC95%: 1.70-2.37) times that of regular students, indicating that the score at the admission test is able to predict the outcome of the 1st year of the MC course. Nonetheless we have to consider that the large differences between universities in the number of supernumerary students, in the curriculum and resources invested to meet the emergency impacted on the organization and implementation of lessons. It is therefore necessary to continue to monitor the careers of these students and include in the study a large number of Italian universities.

Parole chiave: Studenti – Test di ammissione – Carriera

Key words: Students – Admission test – Career

Articolo

Introduzione

La procedura di selezione per l’accesso al Corso di Laurea (CdL) a numero programmato in Medicina e Chirurgia ha presentato, sin dalla sua istituzione, notevoli criticità che hanno portato a proporne l’abolizione o, almeno, la sua sostanziale revisione: dall’introduzione, nel 2011 (Decreto Ministeriale 15 giugno 2011) di una soglia minima al di sotto della quale non è possibile l’accesso al CdL, ad un’unica e contemporanea prova di ammissione, nel 2013 (Decreto Ministeriale 24 aprile 2013, n. 334), con contenuto identico su tutto il territorio italiano, funzionale a produrre una graduatoria nazionale.

Nonostante i tentativi di coloro che si sono succeduti al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca di trovare equi criteri di selezione, le criticità di volta in volta emerse hanno spinto numerosi studenti esclusi a ricorrere, ogni anno, alla magistratura sino ad arrivare agli oltre 5000 ricorsi del 2014 dovuti a problemi legati alle modalità di conduzione della prova.

Forse anche per questo si è manifestata l’intenzione di modificare il meccanismo selettivo in essere, con l’adozione, ad esempio, del sistema francese che prevede un iniziale percorso (aperto a tutti) comune per tutti i candidati ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Farmacia ed Ostetricia seguito, al termine del primo anno propedeutico, da una selezione (regolata ogni anno da un numero chiuso di posti), che apre la via agli studi di medicina. In funzione della propria posizione in graduatoria, lo studente può scegliere se restare al CdL in Medicina e Chirurgia od orientarsi verso un altro Corso di Laurea (Segouin et al., 2007).

La possibilità di disporre di informazioni relative ad un gran numero di studenti immatricolati in sovrannumero a seguito delle ordinanze del TAR (Sentenza TAR Lazio del 17 luglio 2014, n. 3466/2014, Sentenza TAR Lazio 8543 del 19 giugno 2015) ha permesso di confrontare, al termine del primo anno di corso, il rendimento (numero di esami superati e votazione ottenuta) di questi studenti con quello degli studenti che si sono immatricolati regolarmente, in funzione sia del percorso scolastico pregresso, sia del risultato alla prova di ammissione. Va ricordato che in base al punteggio ottenuto alla prova di ammissione (a volte inferiore alla soglia minima di 20) gli studenti immatricolati in sovrannumero non avrebbero avuto accesso al CdL in Medicina e Chirurgia. In tal modo è stato possibile stimare in che misura il punteggio ottenuto alla prova di ammissione predice la performance alla fine del primo anno di corso.

Soggetti e metodi

In questo studio si sono presi in considerazione 1792 studenti che hanno sostenuto il test di ammissione l’8 aprile 2014 e si sono immatricolati (1326 regolari e 466 in sovrannumero), nell’anno accademico 2014/2015, al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia delle Università di Milano Bicocca, Milano Statale, Modena e Reggio Emilia, Molise, Piemonte Orientale, Pavia, Roma La Sapienza, Torino (Tabella 1).

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Dalle segreterie studenti di questi CdL è stato possibile ottenere, per ciascuno studente, le seguenti informazioni: Numero di matricola, Scuola superiore di provenienza, Voto all’esame di stato del secondo ciclo (o di maturità), Punteggio totale ottenuto alla prova di ammissione (non disponibile per tutti i candidati), Voto ottenuto a ciascun esame del primo anno, Crediti Formativi Universitari (CFU) attribuiti a ciascun insegnamento. I presidenti dei diversi CdL hanno invece fornito informazioni sulle modalità didattiche messe in atto per soddisfare la richiesta formativa di un maggior numero di studenti. Infatti, poiché l’immatricolazione degli studenti in sovrannumero è avvenuta in tempi diversi (dai primi di ottobre 2014 alla fine di settembre 2015), ciascun CdL ha adottato provvedimenti diversi per non penalizzare gli studenti che a seguito della sospensiva hanno potuto immatricolarsi solo a lezioni già iniziate. Ad esempio, nel CdL di Pavia sono state messe in atto procedure analoghe a quelle adottate per gli studenti che si immatricolano dopo l’inizio delle lezioni: fornitura di tutto il materiale didattico necessario, organizzazione di turni di recupero per le esercitazioni e di lezioni aggiuntive in preparazione agli esami. Analogamente nel CdL di Roma La Sapienza dove sono stati inoltre inseriti appelli straordinari durante le vacanze di Pasqua.

Nel CdL di Torino-Molinette così come in quello della Statale di Milano gli studenti immatricolati in sovrannumero e dopo l’inizio delle lezioni, hanno seguito tutti i corsi del primo anno in un canale separato appositamente creato, mentre dal secondo anno sono stati inseriti nel normale percorso. Tuttavia, gli studenti del CdL di Torino non hanno potuto sostenere esami nella sessione invernale e in quella di Pasqua né usufruire dei mesi “liberi da lezioni” utili allo studio. Nel CdL di Torino-San Luigi invece gli studenti in sovrannumero sono stati inclusi nello stesso corso degli studenti che si sono immatricolati regolarmente. Un’ulteriore differenza è rappresentata dal Piano Didattico che, a seconda della sede, prevede numero, tipologia di insegnamenti e CFU diversi (Tabella 2).

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Per sintetizzare le informazioni raccolte si è calcolato, per le variabile quantitative, minimo, massimo, quartili, media e deviazione standard; quale indicatore di rendimento di ogni studente si è invece calcolato uno score che tiene conto del numero di esami superati e del voto conseguito, pesato per il numero di CFU attribuiti al corrispondente insegnamento, secondo la seguente formula

Score =Schermata 2017-01-17 alle 17.32.28

dove n indica il numero totale di esami superati, i identifica il singolo esame, votoi indica il voto dell’i-esimo esame e CFUi corrisponde al numero di crediti attribuiti all’ i-esimo esame. Nel calcolo dello score, agli esami per i quali non è previsto un voto in 30esimi, ma la sola idoneità, è stato attribuito il voto medio degli esami superati.

Poiché i Piani Didattici dei diversi CdL comportano un diverso numero di crediti e di esami, nell’ipotesi che uno studente superi tutti gli esami del primo anno con il massimo dei voti, lo score massimo di rendimento sopra menzionato può variare da 900 a 1740 (Tabella 3).

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Un modello di regressione lineare ha permesso di valutare l’effetto del tipo di scuola superiore frequentata e del voto di maturità sul punteggio alla prova di ammissione e di quest’ultimo sullo score di rendimento.

Si è stimato inoltre il rischio relativo (e il corrispondente intervallo di confidenza al 95%-IC95%) di superare meno di 3 esami e di non raggiungere il 75% dello score massimo di rendimento teoricamente raggiungibile, per gli studenti immatricolati in sovrannumero rispetto agli immatricolati regolarmente. La soglia rappresentata dal 75% dello score massimo è stata fissata arbitrariamente nell’ipotesi di far proseguire gli studi presso il CdL in Medicina e Chirurgia solo agli studenti “migliori”, con un criterio simile a quello adottato in Francia. Ad esempio, per gli studenti del CdL della Statale di Milano tale soglia è pari a 945 mentre per gli studenti del CdL di Pavia è pari a 1305.

Risultati

Le analisi condotte hanno evidenziato che la maggior parte degli studenti proviene dal liceo scientifico con differenze statisticamente significative tra CdL (da 58.2% a 75.7%) e tra studenti regolari (66.7%) e in sovrannumero (50.3%) (Tabella 4).

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Si sono osservate differenze, di entità diversa a seconda del CdL, anche nel voto medio di maturità, sempre maggiore per gli studenti regolari: sino ad oltre 10 punti per gli studenti dei CdL di Milano Bicocca (89 vs 78) e Torino-S. Luigi (88 vs 78) (Tabella 5) e nel punteggio ottenuto alla prova di ammissione: da 7 punti per gli studenti del CdL del Piemonte Orientale (38.7 vs 31.9), a più d i 20 punti per quelli del CdL di Pavia (44.9 vs 22.6), Milano Bicocca (47.4 vs 24.7) e Milano Statale (49.2 vs 24.4) (Figura 1).

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Come si può osservare dal grafico di Figura 1, in molti CdL, il punteggio ottenuto alla prova di ammissione da alcuni studenti immatricolati in sovrannumero è inferiore a 20 (soglia minima per l’ammissione), o addirittura negativo, e non supera mai il punteggio medio ottenuto dagli studenti immatricolati regolarmente.

Tuttavia, nonostante le differenze rilevate, per la maggior parte degli studenti di tutti i CdL la scuola di provenienza e il voto di maturità non sembrano influire sul punteggio alla prova di ammissione, mentre questo, se particolarmente basso, si riflette negativamente sul rendimento: minor numero di esami superati e votazioni peggiori. Si è infatti osservato che maggiori sono le differenze, tra immatricolati in sovrannumero e regolari, nel punteggio medio alla prova di ammissione, maggiori sono anche le differenze nello score medio di rendimento.

Il rischio, per gli studenti in sovrannumero, di superare meno di 3 esami previsti dal Piano Didattico del proprio CdL è 2.01 (IC95%: 1.70-2.37) volte quello degli studenti regolari (Figura 2) e di non raggiungere il 75% dello score massimo (ipotetica soglia per poter proseguire gli studi presso il CdL in Medicina e Chirurgia) è 1.64 (IC95%: 1.55-1.72) volte quello degli studenti regolari.

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In Figura 3 è riportata la percentuale di studenti che non ha raggiunto il 75% dello score massimo di rendimento possibile per il CdL in cui ha sostenuto gli esami del primo anno. Come si può osservare dal grafico, la percentuale di studenti con un basso score di rendimento (<75% dello score massimo) è sempre inferiore per gli studenti immatricolati regolarmente, ma la differenza tra i due gruppi di studenti è di entità molto diversa a seconda del CdL. Il 90% circa degli studenti immatricolati regolarmente al CdL di Torino-San Luigi e il 100% di quelli in sovrannumero non ha superato tale soglia, mentre solo il 28% degli immatricolati regolarmente e ben il 90% degli studenti immatricolati in sovrannumero al CdL della Statale di Milano non potrebbe proseguire il percorso per divenire medico.

Discussione

In tutti i CdL che hanno partecipato allo studio si è osservato che gli studenti immatricolati regolarmente avevano un miglior voto di maturità (da 3 a 10 punti in più) e, come previsto, un miglior punteggio alla prova di ammissione (da 5 ad oltre 20 punti in più). In media, la scuola di provenienza e il voto di maturità non influiscono sul punteggio alla prova di ammissione, ma quest’ultimo ha effetto sulla performance alla fine del primo anno di studio. Questi risultati portano a ritenere che il punteggio alla prova di ammissione sia sufficientemente in grado di individuare gli studenti che avranno più difficoltà a concludere brillantemente il primo anno di corso e che quindi, come nel modello francese, non sarebbero ammessi a proseguire gli studi presso il CdL in Medicina e Chirurgia. La valutazione del rendimento alla fine del primo anno di corso porterebbe a selezionare gli stessi candidati che hanno ottenuto i punteggi più alti alla prova di ammissione.

Tuttavia, per una corretta interpretazione dei risultati ottenuti si deve considerare che le grandi differenze tra i CdL, nel numero di studenti ammessi in sovrannumero, nel Piano Didattico e nelle risorse investite per soddisfare l’emergenza creatasi, hanno influito sull’organizzazione di lezioni ed esami e tutto questo sulle performance degli studenti. Inoltre, i CdL considerati hanno anche una diversa “attrattività” che si riflette sul punteggio necessario per potersi immatricolare in una Università piuttosto che in un’altra e, di conseguenza, nella differenza nel punteggio alla prova di ammissione tra studenti ammessi ed esclusi.

È pertanto necessario continuare a monitorare le carriere di questi studenti e includere nello studio un maggior numero di Università italiane.

Bibliografia

Segouin C, Jouquan J, Hodges B, Bréchat PH, David S, Maillard D, Schlemmer B, Bertrand D. Country report: medical education in France. Med Educ. 2007 Mar;41(3):295-301.

Cita questo articolo

Bossi A., Risultati alla prova di ammissione e rendimento al termine del primo anno di corso, Medicina e Chirurgia, 71: 3230-3232, 2016. DOI:  10.4487/medchir2016-71-3

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