LA NUTRIZIONE PASSA DI QUA (NPQ). Individuazione di una road map per l’insegnamento della nutrizione nel core curriculum del laureando in Medicina e Chirurgian.81, 2019, pp. 3622-3628, DOI: 10.4487/medchir2019-81-6

Abstract

Al fine di soddisfare il crescente e condiviso bisogno di educazione nutrizionale per gli studenti di medicina, un progetto educativo denominato “La Nutrizione Passa di Qua” (NPQ) è stato recentemente lanciato da Sapienza Università di Roma. Il progetto NPQ, è stato avviato nell’anno accademico 2018-2019 con lo scopo di integrare l’educazione nutrizionale nel processo formativo degli studenti di medicina. Prima si è proceduto a definire gli argomenti di interesse nutrizionale che dovrebbero entrare a far parte dei saperi dei laureati in medicina. Successivamente, tra le “UDE” (Unità didattiche elementari) proposte dalle Conferenze Permanenti delle Facoltà e delle Scuole di Medicina sono state identificate quelle in cui tali saperi potessero essere trasmessi. Con questo approccio, che non implica alcun aumento del numero di crediti / anno, la nutrizione (di base, applicata e clinica) verrà progressivamente insegnata dal primo al sesto anno del corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia. Sulla base dei risultati ottenuti durante il periodo sperimentale attualmente in corso, il progetto NPQ (ora implementato in due corsi universitari) potrebbe essere esteso ad altre scuole mediche di Sapienza Università di Roma.
Parole chiave: Nutrizione, insegnamento universitario

Summary
In order to satisfy the commonly perceived growing need of nutrition education for medical students, an educational project named “La Nutrizione Passa di Qua” (NPQ)” (Nutrition Passes Here) has been recently launched by Sapienza Unversity in Rome. The NPQ Project has been started in the academic year 2018-2019 and is aimed at integrating nutritional education for medical students. Topics of nutritional interest which should be part of the knowledge of the graduated in medicine have been first defined and assigned the amount and type of knowledge to be acquired by the student. Then, among the “UDE” (Elementary Didactic Units) proposed by the Permanent Conference of the Chairmen of Italian Medical Schools, those in which “nutritional elements” may be taught were identified. With this approach, which does not imply any increase in the number of credits/ year, basic, applied and clinical nutrition will be thaught progressively from the first until the sixth year of the medical school course. Based on the results obtained during the currently ongoing experimental period, the NPQ project (now implemented in two undergraduate courses) could be possibly extended to other Medical Schools at Sapienza.
Key words: nutrition, academic teaching.

Articolo

Premessa
La Nutrizione Passa di Qua (NPQ) è un progetto di integrazione della formazione in ambito nutrizionale per gli studenti dei CLM di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “Sapienza”.

La Nutrizione Umana include un complesso di saperi fortemente interdisciplinari che comprendono aspetti genetici, biochimici, fisiologici, psicologici, cognitivo-comporta-mentali, statistico-epidemiologici, clinici, tec-nologici, economici, politici e sociali. L’elevata prevalenza di malnutrizione sia per eccesso sia per difetto ha un impatto importante sulla mortalità, sul “burden of disease” e sui costi sanitari in tutto il mondo. Abbastanza sor-prendentemente, l’insegnamento della Nutrizione Umana (di base, applicata e clinica) nei Corso di Laurea di Medicina e delle professioni sanitarie è ancora insufficiente in Italia così come in altri Paesi. D’altro canto l’area della nutrizione è oggetto di attenzione da parte di tanti, che poco hanno a che fare con questo settore, con la conseguenza che vengono diffuse notizie e informazioni spesso false e fuorvianti.
Il progetto nasce quindi dalla convinzione che è importante che i Medici siano in grado di dare informazioni scientificamente valide in tale ambito e che essi acquisiscano conoscenze e competenze tali da consentire loro di comprendere e impostare il percorso diagnostico-terapeutico relativo alle problematiche nutrizionali nella pratica clinica. Infatti, il core curriculum degli studi di medicina deve poter armonizzare la imprescindibile integrazione tra scienze di base, fisiopatologia e pratica medica con la rivoluzione in corso da anni che ha comportato aperture nei confronti di nuove applicazioni, nuove discipline scientifiche, la necessità di nuovi approcci diagnostici e terapeutici, come già efficacemente sottolineato nel 2014 da Gaddi et al su questo giornale.
Ma come compatire questa crescente e condivisa esigenza con la oramai consolidata struttura del “core curriculum” del laureato in Medicina e Chirurgia?

Metodologia
Onde evitare di modificare la struttura del CLM in Medicina e Chirurgia, si è deciso di inserire gli argomenti di interesse nutrizionale all’interno dei diversi insegnamenti, riservando loro uno spazio tutto sommato piccolo (ma sufficiente) in grado di far acquisire agli studenti conoscenze e competenze adeguate in ambito nutrizionale nel corso dei 6 anni. È stato pertanto attivato in via sperimentale il progetto NPQ in due dei sei CLM di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “Sapienza” nell’anno accademico 2018-2019. La realizzazione del progetto si è svolta, e si sta svolgendo, attraverso fasi diverse tra loro strettamente interconnesse:

  • individuazione degli argomenti di interesse della formazione in ambito nutrizionale che dovrebbero far parte dei saperi dello studente in Medicina e Chirurgia al mo-mento della laurea;
  • individuazione tra le Unità Didattiche Elementari (UDE) proposte dalla Conferenza Permanente dei Presidenti dei CLM in Medicina e Chirurgia (http://presidenti-medicina.it/core-curriculum/proposte) di quelle in cui sia possibile e auspicabile sviluppare gli argomenti di interesse nutrizionale (tabella 1);
  • condivisione del progetto con i Presidenti del CLM “B” e “D” (scelti come pilota), con i Presidi delle Facoltà di “Medicina e Odontoiatria” e di “Farmacia e Medicina”, con il Rettore dell’Università di Roma “Sapienza”, con i Docenti degli Insegnamenti interessati;
  • recepimento di osservazioni, correzioni e integrazioni al progetto che potessero venire dalle parti interessate;
  • indagine ad inizio AA 2018-2019 del livello di “alfabetizzazione” nutrizionale degli studenti del CLM di Medicina e Chirurgia;
  • attuazione del percorso NPQ durante l’AA 2018-2019;
  • verifica a fine AA 2018-2019 del livello di “alfabetizzazione” nutrizionale acquisito dagli studenti del CLM di Medicina e Chirurgia, del gradimento degli studenti relativamente al progetto NPQ, delle opinioni dei docenti coinvolti nel percorso di NPQ.

La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla creazione di un gruppo di studio/lavoro che ha coinvolto i docenti afferenti all’Unità di Ricerca in Scienza dell’Alimentazione e all’Unità Operativa Complessa in Medicina Interna e Nutrizione Clinica e che ha avuto come scopi quelli di:

  • svolgere tutto il lavoro preliminare (definizione degli argomenti di interesse nutrizionale e integrazione nelle UDE);
  • discutere con il corpo docente dei CLM “B” e “D” gli argomenti individuati per l’ottimizzazione del progetto;
  • realizzare le indagini (preliminare e a posteriori) relative alla “alfabetizzazione” nutrizionale degli studenti del CLM di Medicina e Chirurgia;
  • supportare, qualora necessario, i docenti dei CLM “B” e “D” nella realizzazione del progetto.

È interessante rilevare che gli argomenti sono stati svolti, nella stragrande maggioran-za dei casi, dai docenti titolari degli insegna-menti, mentre il gruppo di studio/lavoro NPQ è intervenuto, su richiesta dei Colleghi, solo in alcuni casi.

Conclusioni preliminari

Il progetto, già pochi mesi dopo l’avvio, sembra riscuotere interesse e condivisione. Ciò lascia ben sperare per i risultati che saranno raccolti a fine anno accademico.
In particolare il progetto ha come punto di forza, la capacità di collegare gli aspetti legati alle scienze di base (biochimica, fisica, anatomia) alla fisiologia dello stato di nutrizione e dei comportamenti alimentari, le scienze di base e la fisiopatologia con lo studio della clinica delle varie forme di malnutrizione, e infine le tre aree di competenza della nutrizione (base, applicata e clinica) tra di loro.
Di fatto il progetto individua tra i saperi minimi, che ogni studente deve aver acquisito alla fine del Corso di Studi, anche quelle informazioni necessarie a comprendere meglio le problematiche relative la nutrizione clinica. Il fil rouge che lega le diverse nozioni in un percorso integrato riteniamo possa portare lo studente a comprendere il nesso esistente tra scienze di base, fisiopatologia e clinica delle diverse forme di malnutrizione ed il notevole e negativo impatto che ogni forma di malnutrizione ha sulla salute dei pazienti e sui sistemi sanitari.

Lavoro futuro e prospettive

  • verifica di esito: i risultati del lavoro svolto andranno verificati nel futuro prossimo. In particolare andranno verificati l’efficienza (impatto sull’organizzazione del lavoro didattico del CLM) e l’efficacia (miglioramento delle conoscenze in ambito nutrizionale degli studenti);
  • valutazione delle criticità: andranno rilevate le criticità che potranno emergere sulla base delle osservazioni che faranno docenti e studenti o che lo stesso gruppo di studio/lavoro potrà rilevare;
  • implementazione del progetto: sulla base delle osservazioni che potranno pervenire, sarà possibile integrare il progetto con altri argomenti di interesse nutrizionale;
  • allargamento ad altri Corsi di Laurea: obiettivo del progetto è quello di estendere il progetto a tutti i CLM in Medicina e Chirurgia dell’Università “Sapienza”, ai CLM di Odontoiatria e ai CL e CLM delle professioni sanitarie;
  • creazione di un programma di formazione a distanza (FAD): per realizzare quanto sopra è prevista l’implementazione del progetto attraverso un programma di FAD che possa consentire l’acquisizione di CFU.

Bibliografia

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Cita questo articolo

Muscaritoli M., Lenzi A., Basili S., Della Rocca C., Filetti S., Polimeni A., Donini L. M., LA NUTRIZIONE PASSA DI QUA (NPQ). Individuazione di una road map per l’insegnamento della nutrizione nel core curriculum del laureando in Medicina e Chirurgia, in Medicina e Chirurgia, 81, 2019, pp. 3622-3628, DOI: 10.4487/medchir2019-81-6

Affiliazione autori

Maurizio Muscaritoli, Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione, Sapienza-Università di Roma

Andrea Lenzi, Presidente del Comitato Nazionale dei Garanti per la Ricerca del MIUR, Sapienza-Università di Roma

Stefania Basili, Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia D, Sapienza-Università di Roma.

Carlo Della Rocca, Preside della Facoltà di Farmacia e Medicina, Sapienza-Università di Roma.

Sebastiano Filetti, past-dean della Facoltà di Medicina e Odontotiatria, Sapienza-Università di Roma.

Antonella Polimeni, Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Sapienza-Università di Roma.

Lorenzo M Donini, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia, Sapienza-Università di Roma.

Acknowledgment: uno speciale ringraziamento ai Colleghi afferenti all’Unità di Ricerca in Scienza dell’Alimentazione (A Pinto, AM Giusti, E Poggiogalle) e all’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e Nutrizione Clinica (A Laviano, A Molfino) che stanno contribuendo alla realizzazione del progetto NPQ.

La formazione in Nutrizione umana nei CLM in Medicina e Chirurgian.69, 2016, pp. 3133-3137, DOI: 10.4487/medchir2016-69-4

Abstract

Human nutrition is a broad, interdisciplinary cultural and scientific field, involving a wide range of chemical, molecular, genetic, biochemical, physiological, psychological, cognitive-behavioral, statistical-epidemiological, clinical, technological, educational, economic, political and social aspects. The high levels of over- and under-nutrition represent and important risk factor for mortality and burden of disease and negatively impact on healthcare costs worldwide.  Quite surprisingly, teaching of Human Nutrition in Medical Schools and other Healthcare Professional Schools is still insufficient in Italy as well as in other Countries. The Federation of the Italian Nutrition Societies (FeSIN) has recently prepared a  Position Paper to address these issues. Relevant goals have been achieved: first, the three domains of human nutrition have been identified, namely basic, applied and clinical nutrition. Second, the cultural identity of human nutrition in an academically- and professionally-oriented perspective has been more clearly defined. Third, FeSIN has prompted a better, pro-active, cost-effective integration of the professionals involved in Human Nutrition which should be based on the implementation of academic training trajectories in the different areas and domains of human nutrition.

Articolo

Le patologie caratterizzate da un alterato stato di nutrizione (malnutrizione per eccesso o per difetto) o che comunque possono giovarsi di un intervento di supporto metabolico-nutrizionale (insufficienza renale cronica, insufficienza epatica scompensata, celiachia, …) presentano un’elevata prevalenza nella popolazione italiana con importanti ripercussione sul piano clinico, psicologico e funzionale.

A fronte di ciò, i Corsi di Laurea (CL) in area sanitaria, Medicina e Chirurgia in primis, dedicano ancora poco spazio alla formazione dei professionisti, che dovranno affrontare tali problematiche nei diversi contesti assistenziali (ospedale, territorio, strutture di ricovero residenziali e riabilitative). Negli attuali piani di studio, le informazioni legate alla nutrizione umana sono scarse e scarsamente integrate, e non preparano lo studente ad affrontare in maniera adeguata la complessità delle problematiche nutrizionali nella prevenzione e nella malattia.

Aspetti epidemiologici

In tutto il mondo, almeno 2,8 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’obesità, e si stima che 35,8 milioni (2,3%) degli anni di vita sana persi per disabilità (DALY – Disability-Adjusted Life Year: attesa di vita corretta per la disabilità) siano causati da sovrappeso o obesità. L’obesità è infatti causa di alterazioni metaboliche (insulino-resistenza e diabete mellito di tipo 2, dislipidemie, steatosi epatica), di patologie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, processi aterosclerotici), di neoplasie (a carico di vescica, seno, colon, prostata, endometrio, rene e colecisti), disabilità (con impairment funzionale per quanto riguarda le attività basilari della vita quotidiana, le attività sociali e lavorative). Presenta anche importanti conseguenze sul piano psicologico (ansia, depressione, disturbo dell’immagine corporea) e della qualità di vita. http://www.who.int/gho/ncd/risk_factors/obesity_text/en/

In Italia la prevalenza dell’obesità è intorno al 10% nella popolazione adulta, tendendo a crescere nella popolazione in età infantile http://www.epicentro.iss.it/problemi/obesita/obesita.asp

La causa principale dell’obesità è rappresentata da uno stile di vita “biologicamente” non corretto: eccessiva sedentarietà a fronte di un introito energetico sproporzionato.  In particolare, anche nel nostro Paese, l’alimentazione si è via via allontana da un modello alimentare di tipo mediterraneo caratterizzandosi sempre più per il consumo di alimenti d’origine animale ad elevata densità energetica. Su tale elemento determinante  si innescano cofattori genetici, socio-culturali, psicologici e funzionali con pesi diversi da soggetto a soggetto.

La malnutrizione per difetto è presente in particolare nei Paesi in via di sviluppo, ma la sua prevalenza è elevata anche nei Paesi più ricchi, dove colpisce in particolare alcune categorie a rischio: malati oncologici , anziani, soggetti ospedalizzati o istituzionalizzati,  pazienti con disturbi del comportamento alimentare. L’anoressia senile (legata a fattori psicologici, ad alterazioni neuroendocrine dei sistemi di controllo di fame-sazietà, alle patologie intercorrenti a carico in particolare del sistema nervoso centrale o dell’apparato gastroenterico) riguarda il 20% circa della popolazione in età geriatrica1, 2. Contemporaneamente la malnutrizione ospedaliera colpisce il 35% dei soggetti ricoverati e è spesso legata alle patologie di base (in particolare quelle ipercataboliche), agli effetti collaterali di farmaci che alterano le funzioni sensoriali e alla noncuranza degli operatori sanitari che non considerano l’importanza della ristorazione ospedaliera dal punto di vista sanitario http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1435_allegato.pdf3.

La malnutrizione da malattia rappresenta quindi una forma di malnutrizione per difetto la cui patogenesi riconosce sia il ridotto introito globale di energia e nutrienti sia l’ipercatabolismo e l’aumentata spesa energetica a riposo. Essa ha importanti conseguenze su tutti gli organi ed apparati comportando un aumento della comorbosità, una significativa alterazione sia dell’immunocompetenza sia della farmacocinetica, una minore efficacia degli interventi riabilitativi, un allungamento dei tempi di ricovero ed un’aumentata mortalità4, 5.

La formazione universitaria

La FeSIN (Federazione delle Società Italiane di Nutrizione) ha recentemente posto l’attenzione sulla formazione universitaria in ambito nutrizionale. E’ stato redatto un documento (6) che pone l’accento sulla necessità che la formazione universitaria sia in grado di trasferire al discente il “Sapere”, formandolo al “Saper Essere” ed al “Saper Fare” e conferma che le basi didattico-organizzative, strutturali e funzionali della formazione universitaria debbano poggiare sui “Descrittori di Dublino” (The Joint Quality Initiative – http://www.jointquality.org) che ben definiscono i risultati dell’apprendimento permanente in termini di abilità, conoscenze e competenze.

Sulla base di tali presupposti si articolano le riflessioni del documento FeSIN che rileva come, se da una parte la Nutrizione Umana investa, in modo profondo, molteplici ambiti del tessuto sociale e del “BenEssere” dell’individuo, dall’altra una così importante e variegata trasversalità, pur potendo rappresentare un valore aggiunto, sia diventata un fattore equivocante che ha comportato un intersecarsi di nozioni e conoscenze, un accavallarsi di competenze ed una confusione di ruoli e competenze tra le professionalità che, a vario titolo, si occupano di alimentazione e nutrizione umana.

In ambito universitario, pur con punte di eccellenza, ciò ha generato per quanto attiene all’area della nutrizione, in modo diversificato da Ateneo ad Ateneo, una strutturazione disomogenea e talora lacunosa degli insegnamenti e, conseguentemente, dell’acquisizione di abilità professionali.

Chiaramente, la Nutrizione Umana, seppur mantenga una sostanziale omogeneità di base ed una precisa fisionomia scientifica e culturale, include un complesso di saperi  fortemente interdisciplinari che comprendono aspetti genetici, biochimici, fisiologici, psicologici, cognitivo-comportamentali, statistico-epidemiologici, clinici, tecnologici, economici, politici e sociali.

Un rilevante traguardo raggiunto dagli estensori del documento è stata l’individuazione,  per la Nutrizione Umana:

–  di tre aree di interesse e competenza: nutrizione di base, nutrizione applicata, nutrizione clinica (Tab. 1);

–  di specifici saperi per ognuna delle tre aree (Tab. 2);

– della necessità che gli obiettivi formativi dei diversi Corsi di Studio (Lauree triennali di primo livello e Lauree Magistrali) ed i relativi CFU siano opportunamente modulati, dosando la rilevanza di ciascuna delle tre aree rispetto ai singoli saperi da trasmettere.

La formazione in Nutrizione umana nel CLM in Medicina e Chirurgia (LM41)

Carente è l’insegnamento della nutrizione umana, in particolare per quanto riguarda gli aspetti clinici, durante il corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Ciò è in relazione al fatto che la nutrizione umana non è adeguatamente considerata fra gli obiettivi formativi del CL e che le conoscenze, quando previste, sono spesso erogate in maniera non coordinata tra i diversi insegnamenti. Gli aspetti legati alle scienze di base (biochimica, fisica, anatomia), rimangono, almeno per quanto riguarda la nutrizione umana, non collegati alla fisiologia dello stato di nutrizione e dei comportamenti alimentari. Le scienze di base e la fisiopatologia sono poi a loro volta non integrate nello studio della clinica delle varie forme di malnutrizione. Di fatto il sistema non consente di acquisire conoscenze e competenze adeguate alla comprensione delle problematiche che la nutrizione umana si trova ad affrontare dal punto di vista epidemiologico sia per quanto riguarda agli aspetti di prevenzione sia per quelli che interessano la clinica.

In alcune indagini, condotte in diversi Paesi, solo una minoranza di medici ha potuto affermare di sentirsi adeguatamente formato per fornire una consulenza in ambito nutrizionale7,8. In queste indagini emergeva il nesso tra i livelli delle conoscenze e quelli dell’istruzione ricevuta9. La quasi totalità dei CL di Medicina e Chirurga negli Stati Uniti così come in Europa non presenta un curriculum indirizzato alla nutrizione nell’ambito della formazione medica10, anche se la necessità di far acquisire ai futuri medici una formazione adeguata in questo ambito è ritenuta assoluta11. Diversi progetti accademici, finalizzati al miglioramento delle conoscenze in ambito nutrizionale nei CL di Medicina, sono stati attuati in particolare nel Regno Unito12,13 e negli USA9, 14-16. I risultati sono stati buoni per quanto riguarda sia la percezione soggettiva da parte degli studenti, che dichiaravano di sentirsi più competenti in ambito nutrizionale9, sia per le ricadute cliniche (il numero di pazienti che veniva valutato per il rischio di malnutrizione era aumentato così come l’attenzione dell’intera équipe alle problematiche nutrizionali del paziente e della struttura)17,18.

La FeSIN nel documento citato ha identificato gli ambiti prioritari (core) di formazione nutrizionale nei vari Corsi di Laurea, tenendo ben presente la multidisciplinarietà della materia e indicando anche il numero minimo di specifici CFU da acquisire durante tutti gli anni del corso di laurea.  Nel caso del CL di Medicina e Chirurgia sono stati individuati 10 ambiti di conoscenze che gli studenti dovrebbero approfondire durante il corso di studi impegnando 14 CFU (Tab. 3). Chiaramente questi ambiti sono già in buona parte presenti nel piano degli studi del CL di Medicina, ma, come detto, non specificatamente indirizzati all’acquisizione di competenze indirizzate alle tre aree di competenza della nutrizione (base, applicata e clinica).

L’auspicio è che si operi nella revisione dei curricula del CL di Medicina e Chirurgia in due direzioni:

– indicando tra i saperi minimi, che ogni studente deve aver acquisito alla fine del Corso di Studi, anche quelle informazioni necessarie a comprendere meglio le problematiche relative alla nutrizione umana per quanto riguarda sia la nutrizione di base, sia la nutrizione applicata che la nutrizione clinica;

– immaginando, longitudinalmente lungo il CL di Medicina e Chirurgia, un fil rouge che leghi queste diverse nozioni in un percorso integrato e che porti lo studente a comprendere il nesso esistente tra scienze di base, fisiopatologia e clinica delle diverse forme di malnutrizione ed il notevole  e negativo impatto che ogni forma di malnutrizione ha sia sulla salute dei pazienti sia su quella dei sistemi sanitari.

Schermata 2016-04-11 alle 12.17.29

Schermata 2016-04-12 alle 15.03.29 Schermata 2016-04-11 alle 12.17.49

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Cita questo articolo

Donini L.M., Muscaritoli M., La formazione in Nutrizione umana nei CLM in Medicina e Chirurgia, Medicina e Chirurgia, 69: 3133-3137, 2016. DOI:10.4487/medchir2016-69-4